IL MONASTERO DI SANTA CATERINA DEL VI SECOLO NEL SINAI IN EGITTO AL CENTRO DI UNA VALLE DESERTICA -da vari link

 

 

 

 

In Egitto riaperta la biblioteca del monastero di Santa Caterina | Terrasanta.net

 

Il monastero di Santa Caterina (in greco antico: Μονὴ τῆς Ἁγίας Αἰκατερίνης e in arabo: دير القدّيسة كاترينا‎) è un monastero del VI secolo situato in Egitto, nella regione del Sinai, al centro di una valle desertica. Dedicato a santa Caterina d’Alessandria, è il più antico monastero cristiano ancora esistente e sorge alle pendici del monte Horeb dove, secondo la tradizione, Mosè avrebbe parlato con Dio nell’episodio biblico del roveto ardente (3,2-6) e dove egli ricevette i comandamenti.

Nel 2002 è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO per la sua architettura bizantina, la sua preziosa collezione di icone e per la grande raccolta di antichissimi manoscritti che costituiscono la più vasta e meglio conservata biblioteca di testi antichi bizantini dopo quella della Città del Vaticano. Inoltre, il monastero è considerato un luogo sacro dalle tre maggiori religioni monoteiste: il Cristianesimo, l’Ebraismo e l’Islam.

 

 

 

 

 

 

 

Il Monastero di Santa Caterina d'Alessandria d'Egitto

 

 

 

 

 

 

 

Santa Caterina, la culla di tre religioni

immagine da La Stampa, link sotto

 

 

 

 

Egitto. Attacco dell'Isis sulla strada che porta al monastero di Santa Caterina | Tempi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

cappella greco-ortodossa

 

 

 

 

vista dalla cima del Monte Sinai

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alba sul Monte Sinai

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il #Monastero di Santa Caterina sul monte #Sinai. Storia, informazioni e curiosità sul monastero di Santa Caterina ai piedi del monte S… | Egitto, Viaggio, Caterina

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mura del monastero

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

RESTAURATO IN ITALIA IL MOSAICO DELLA TRASFIGURAZIONE DEL MONASTERO DEL MONTE SINAI [ARCHIVE MATERIAL 20081022 ]

 

 

 

 

 Icona nel Museo del Monastero Gregory Sinaite

icona nel Museo del monastero

 

 

 

 

 

Il codice siriaco esposto nel Museo Gregory Sinaite

il Codice Siriaco esposto nel monastero

 

 

 

 

La più antica icona raffigurante Cristo Pantocratore (V secolo)

Anonimo

 

 

 

San Pietro, VI secolo

 

 

 

 

 

Icona della Vergine Maria con angeli e santi (VI secolo)

Anonimo

Icona di santa Caterina d’Alessandria

Orthodox33 – Opera propria

 

 

 

 

 

 

Trasfigurazione (XII secolo)

Sconosciuto

 

 

 

 

Madonna col bambino (XIII secolo)

Sconosciuto

 

 

 

 

Icona di San Michele Arcangelo (XIII secolo)

 Anonymous Byzantine painter

 

 

 

 

 

 

Crocifissione (XIII secolo)

Sconosciuto

 

 

 

Annunciazione. La porta santa

 anonimus

 

 

 

 

 

 

L’imperatore Giovanni VIII Paleologo

Sconosciuto

 

 

 

 

Manoscritto siriaco (XI secolo)

Sconosciuto –

 

 

 

testo e immagini da :

https://it.wikipedia.org/wiki/Monastero_di_Santa_Caterina_(Egitto)

 

 

 

 

Sul Monte Sinai la tecnologia digitale salva i manoscritti di Santa Caterina | Terrasanta.net

 

 

 

 

Il Monastero di Santa Caterina

 

 

L'interno delle mura del monastero di Santa Caterina

L’interno delle mura del monastero di Santa Caterina

 

 

Il roveto ardente, all'interno del Monastero di Santa Caterina, Sinai, Egitto, Medio Oriente. DSC 4719 Foto stock - Alamy

 

 

 

 

LA STAMPA DEL 1 OTTOBRE 2018

https://www.lastampa.it/viaggi/mondo/2018/10/01/news/santa-caterina-la-culla-di-tre-religioni-1.34049170

 

Roveto ardente di Mosè Monastero di Santa Caterina Sinai Egitto Foto stock - Alamy

 

 

Santa Caterina, la culla di tre religioni.

Nel monastero del Sinai dove bruciò il roveto di Mosè

 

 

LUIGI GRASSIA

 

 

 

Mura alte dodici metri e spesse due: a vederlo da fuori sembra più una fortezza che un luogo di culto, ma il monastero di Santa Caterina, nella penisola del Sinai, ha dovuto resistere per più di quindici secoli in un luogo isolato e pericoloso, in mezzo a infinite guerre e invasioni e sotto la costante minaccia dei predoni del deserto, quindi quest’oasi di pace è giustificata se ha voluto proteggersi per bene.

 

 

 

 

 

 

Comunque gode di una specialissima raccomandazione: Maometto in persona ha sentenziato che nessuno avrebbe dovuto toccare il monastero, non in nome dell’Islam per lo meno; si conserva persino una lettera autografa del Profeta che intima il divieto. Gli studiosi di carte antiche potrebbero disputare l’autenticità di quel documento, ma il monito è stato preso sul serio per secoli ed è questo che conta.

 

Santa Caterina, la culla di tre religioni

Mosè e il roveto ardente come raffigurati all’interno del monastero

 

 

 

Santa Caterina, la culla di tre religioni

 

 

 

 

 

Santa Caterina, la culla di tre religioni

 

 

 

 

Santa Caterina, la culla di tre religioni

 

Nelle fotografie qui sopra due scorci del monastero e un cammello, o dromedario, accovacciato all’esterno, che sembra dire: beh, che cosa volete da me?

 

 

 

Del resto l’evento celebrato dal monastero di Santa Caterina, cioè il primo dialogo fra Dio e Mosè, non riguarda solo il Cristianesimo ma prima ancora l’Ebraismo e in seguito l’Islam, che si considera continuatore di quelle tradizioni: il sito si trova dove Iddio parlò in forma di roveto ardente.

Nell’anno 328 dopo Cristo una prima chiesetta fu realizzata qui per desiderio di Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino; dal 527 un altro imperatore, Giustiniano, aggiunse diversi edifici e fece cingere il tutto da mura poderose. Quando subentrarono i musulmani si limitarono a ricavare nel perimetro del monastero una piccola moschea, che però fa mero atto di presenza e in tutti questi secoli non è mai stata aperta al culto.

 

 

Santa Caterina, la culla di tre religioni

 

 

 

 

Santa Caterina, la culla di tre religioni

 

 

La chiesetta che è il cuore religioso del monastero di Santa Caterina e l’esterno del sito, con le pendici rocciose che cominciano a svilupparsi subito al di fuori delle mura

 

COME ARRIVARE E DOVE ALLOGGIARE

 

Nei pressi del monastero di Santa Caterina si trovano alcune strutture alberghiere economiche adatte al soggiorno dei pellegrini; ma se siete dei semplici viaggiatori e non avete motivi religiosi per una permanenza prolungata, il modo appropriato per visitare questo sito è fare andata e ritorno nell’arco di una giornata da Sharm el-Sheikh, località ben nota agli italiani e ottimamente collegata in aereo con il nostro Paese. Tipicamente si parte in pulmino alle 6 di mattina da Sharm e si rientra nel tardo pomeriggio. C’è anche un’opzione più estesa, che consiste nel partire la sera precedente, attorno alle ore 22, e cimentarsi di notte nell’ascesa del Gebel Moussa, alto 2284 metri, che torreggia sul monastero, per ammirare l’alba da lassù e poi discendere al mattino verso Santa Caterina.

Però al villaggio Domina Coral Bay, il resort storico di Sharm el-Sheikh dove abbiamo alloggiato ci hanno detto che negli ultimi tre anni non è stato mai raggiunto il minimo di 4 richieste per organizzare l’arrampicata (affascinante ma piuttosto faticosa). Invece la visita al monastero è gettonatissima, il sito è fra i più suggestivi del mondo, e non solo per motivi religiosi.

 

Santa Caterina, la culla di tre religioni

Santa Caterina, la culla di tre religioniUno spettacolo con cena nel deserto organizzato dal resort Domina Coral Bay

 

 

Per la maggior parte degli italiani la vacanza a Sharm al-Sheikh è esotica ma a costi contenuti, e questo ha una sua logica; tuttavia vale la pena di prendere in considerazione anche l’ipotesi meno economica fra i sette alberghi del Domina Coral Bay, cioè l’hotel Prestige; gli ospiti di questo albergo oltre a fruire di un soggiorno deluxe hanno libero accesso anche a tutte le altre strutture del sito (dai ristoranti alle spiagge), a portata di mano grazie a piccole vetture elettriche. Comunque, sia pure con alcune limitazioni, anche tutti gli altri ospiti del Domina Coral Bay hanno la possibilità di fruire di altre strutture oltre a quelle dello specifico albergo in cui alloggiano, e questo, in un resort così vasto, dà respiro a chi si sentisse ristretto nei confini di un singolo villaggio.

 

 

 

Santa Caterina, la culla di tre religioni

 

 

 

Santa Caterina, la culla di tre religioni

 

 

 

 

Santa Caterina, la culla di tre religioni

 

Qui sopra una delle piscine del Domina Coral Bay e due immagini ravvicinate della barriera corallina accessibile da una delle spiagge di questo resort

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2 risposte a IL MONASTERO DI SANTA CATERINA DEL VI SECOLO NEL SINAI IN EGITTO AL CENTRO DI UNA VALLE DESERTICA -da vari link

  1. i. scrive:

    Che posto incantato! Anche le icone sono molto belle. In una di esse, una Madonna col Bambino, il Bambino sembra cattivello.

  2. mariapia. scrive:

    che posto incantato e magico……. chissà quanti italiani ospiti a Sharm non hanno visto queste meraviglie

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