DONATELLA, grazie ! — ” COMEDIANS ” DI GABRIELE SALVATORES DEL 2021 — trailer + vari clip

 

The Comedians: una locandina per la serie: 404994 - Movieplayer.it

Comedians è un film comico italiano del 2021 diretto da Gabriele Salvatores, tratto dall’omonimo dramma di Trevor Griffiths. Il film è inoltre un parziale remake di Kamikazen – Ultima notte a Milano, primo lungometraggio del regista avente la pièce di Griffiths come soggetto.

Comedians, ecco il poster del nuovo film di Gabriele Salvatores

https://orgoglionerd.it/poster-comedians-gabriele-salvatores/

 

 

Interpreti e personaggi

  • Alessandro Besentini: Filippo Marri
  • Francesco Villa: Leo Marri
  • Natalino Balasso: Eddie Barni
  • Marco Bonadei: Samuele Verona
  • Walter Leonardi: Gio Di Meo
  • Giulio Pranno: Giulio Zappa
  • Vincenzo Zampa: Michele Cacace
  • Christian De Sica: Bernardo Celli

 

 

 

trailer

https://www.youtube.com/results?search_query=comedians+trailer

 

Comedians

 

 

 

 

 

 

 

Trama

I sei aspiranti comici che frequentano il corso di stand-up comedy ( = cabarettista ) tenuto dall’ex-comico Eddie Barni sono nelle fasi finali della preparazione di uno spettacolo presso un famoso club: a esso presenzierà il grande comico televisivo Bernardo Celli, che ingaggerà il più meritevole tra essi nella sua agenzia di spettacolo. Ciascuno dei sei è profondamente insoddisfatto della sua vita e del suo lavoro, e vorrebbe vincere questa gara per ottenere una vita migliore.

 

 

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I preparativi trascorrono in un clima di tensione, dovuto principalmente al carattere dei sei comici: i fratelli Filippo e Leo Marri non vanno d’accordo, ma non possono fare a meno di esibirsi insieme; Samuele Verona è presuntuoso e indisponente; Gio Di Meo è apparentemente simpatico e coinvolgente, ma in realtà è ipocrita ed egoista; il meridionale Michele Cacace è molto timido e remissivo; il giovane Giulio Zappa, infine, è strafottente e insofferente alle paturnie dei suoi colleghi più grandi. Eddie ha insegnato loro a esibirsi evitando gli stereotipi e, anziché cercare a tutti i costi la risata del pubblico, concentrarsi su se stessi per tirar fuori il proprio lato malinconico, trasformandolo in comicità. Ciascuno dei sei accetta o meno questi insegnamenti, e ciò è il motivo principale della discordia tra loro.

 

 

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La preparazione dello spettacolo viene interrotta più volte a causa della tensione nel gruppo, per i consigli di Eddie e per l’arrivo improvviso di Patel, un indiano capitato per sbaglio nella classe.

Pochi minuti prima dello spettacolo viene a far visita lo stesso Celli: la rivalità tra lui ed Eddie, un tempo sua spalla, è subito lampante. Approfittando dell’assenza di quest’ultimo, Celli fa un discorso di incoraggiamento nel quale tuttavia ribalta completamente la visione di Eddie: lui è infatti alla ricerca di una comicità più becera che punti direttamente alla risata del pubblico. Questo getta nello sconforto i sei comici, che devono decidere improvvisamente se continuare con il numero che avevano costruito insieme a Eddie o cambiarlo per piacere a Celli.

 

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Lo spettacolo ha inizio, e i sei si esibiscono uno dopo l’altro. Michele decide di rimanere fedele agli insegnamenti di Eddie e racconta la sua esperienza da meridionale trapiantato al Nord, cedendo tuttavia alla sua insicurezza; Samuele e Gio decidono invece di cambiare del tutto e si lanciano in monologhi intrisi di sessismo, razzismo e altri stereotipi. A metà del loro numero, Filippo Marri cerca di convincere Leo a recitare una barzelletta per compiacere Celli, ma questo rifiuta e l’esibizione si conclude in maniera disastrosa. Infine, Giulio fa un’esibizione surreale ben poco comica, perfino sadica in alcuni tratti.

 

 

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Al termine dello spettacolo i sei comici tornano in classe e ciascuno di loro, deluso dalla propria performance, rinfaccia gli errori degli altri; il loro litigio viene però interrotto dal ritorno di Eddie e di Celli. Quest’ultimo commenta con giudizi lapidari ogni esibizione, evidenziandone i lati negativi: bacchetta Michele e i fratelli Marri e stronca totalmente l’esibizione di Giulio, mentre decide di prendere sotto la propria ala Gio e Samuele.

I due vincitori lasciano la classe felici e soddisfatti; i fratelli Marri si separano, probabilmente in maniera definitiva. Michele, visibilmente intristito, dichiara che in futuro seguirà comunque i nuovi corsi di Eddie, rimanendogli fedele. Rimasto solo con Giulio, Eddie gli chiede perché abbia voluto mettere in scena un numero così triste e aggressivo: il ragazzo gli risponde di aver solamente seguito i suoi insegnamenti, cercando di tirar fuori il proprio lato negativo. Eddie gli narra allora che, durante la Seconda Guerra Mondiale, nei campi di concentramento c’era un angolo destinato alle punizioni dei reclusi, evidenziando come la crudele ironia di questa circostanza risponda in effetti alla sua idea di comicità. I due si salutano con rispetto reciproco. Nell’andar via a sua volta, Eddie ritrova Patel, che gli racconta una barzelletta autoironica sul suo essere induista: trovandola divertente, il comico gli propone di frequentare in futuro il suo corso.

 

 

Comedians (2021): Intervista Esclusiva a Christian De Sica e Natalino Balasso – HDVIDEO, 6.19

 

 

 

Comedians (2021): Intervista Esclusiva a Gabriele Salvatores – HD – VIDEO, 8.01

 

 

Gabriele Salvatores presenta Comedians: «Il cinema non morirà mai»

Gabriele Salvatores (Napoli, 30 luglio 1950) è un regista e sceneggiatore italiano.

Il suo film Mediterraneo ha ricevuto l’Oscar al miglior film in lingua straniera nel 1992.

È uno dei fondatori, insieme a Maurizio Totti e Diego Abatantuono, della casa di produzione cinematografica Colorado Film e dei vari progetti associati dell’azienda, come ad esempio la casa editrice Colorado Noir, quest’ultima fondata nel 2004 insieme sia a Totti che Sandrone Dazieri.

https://it.wikipedia.org/wiki/Gabriele_Salvatores

 

 

 

Gabriele Salvatores, biografia

Comedians: il nuovo film di Gabriele Salvatores dal 10 giugno al cinema - My Red Carpet

 

 

RECENSIONE

IL MANIFESTO DEL 8 GIUGNO 2021

https://ilmanifesto.it/comedians-il-lato-dark-della-comicita/

 

«Comedians», il lato dark della comicità

 

Cinema. Nelle sale il 10 giugno il film di Gabriele Salvatores tratto dall’omonima pièce di Trevor Griffiths

Una scena da «Comedians» di Gabriele SalvatoresUna scena da «Comedians» di Gabriele Salvatores

 

Antonello Catacchio

EDIZIONE DEL 08.06.2021

PUBBLICATO8.6.2021, 0:19

AGGIORNATO7.6.2021, 19:45

 

Era il 1975 quando al Nottingham Playhouse debuttò uno spettacolo teatrale diretto da Richard Eyre con Jonathan Price, Tom Wilkinson e Stephen Rea tra gli altri, destinato a diventare un grande successo mondiale: Comedians di Trevor Griffiths, che a Broadway venne messo in scena da Mike Nichols.

Dieci anni dopo Gabriele Salvatores curò l’allestimento della versione italiana al teatro dell’Elfo con Paolo Rossi, Claudio Bisio, Silvio Orlando, Antonio Catania, Renato Sarti, Bebo Storti, Gigio Alberti, Gianni Palladino e Roberto Vezzosi. Lo spettacolo rimase in cartellone tre anni. Trevor Griffiths vide la versione italiana e così la commenta «degli anni dell’Elfo ricordo vividamente l’entusiasmo. La versione di Gabriele aveva una straordinaria energia anarchica che ho amato e risuonava chiaramente tra il pubblico proprio come accadeva con l’originale». Diversi decenni sono passati, Griffiths ha avuto una nomination all’Oscar per la sceneggiatura di Reds, Salvatores l’ha vinto come miglior film straniero con Mediterraneo.

 

LO SCORSO ANNO, nel pieno della pandemia Salvatores aveva dovuto rimandare il film che stava pianificando sul Casanova tratto da Schnitzler. «Ma non volevo stare fermo, mi sentivo e mi sento responsabile per le persone con cui lavoro. Allora ho provato a pensare a qualcosa di più contenuto nei personaggi e nei luoghi. Qualcosa di origine teatrale, come aveva fatto Polanski con Carnage e Mamet con Glengarry Glen Ross. E io l’avevo: Comedians. Così ho proposto a Griffiths di adattarlo per il grande schermo e lui con entusiasmo mi ha risposto di sì».

Tutto è molto diverso dall’85, «lì avevo 35 anni, gli attori erano giovani quasi sconosciuti, ora ne ho 70 e volevo capire cosa significa entrare nel merito della questione della comicità». Ecco quindi un nuovo cast con l’insegnante di stand up comedy alle prese con un gruppo eterogeneo di allievi che fanno altri lavori ma vorrebbero provare a fare gli attori. Cast che vede Natalino Balasso insegnante poi Ale e Franz, Marco Bonadei, Walter Leonardi, Giulio Pranno e Vincenzo Zampa con Christian De Sica che sopraggiunge per visionare il saggio e scegliere uno di loro da portare in tv. Due soli ambienti, un’aula scolastica e il luogo dell’esibizione. Il film – nelle sale il 10 giugno prodotto da Indiana Production e Rai Cinema – è stato girato a Trieste l’estate scorsa nel rispetto delle normative antiCovid. «Sono contento – aggiunge Salvatores – perché abbiamo lavorato come a teatro. Due settimane di prove con gli attori e il direttore della fotografia decidendo le posizioni degli attori, della macchina da presa, delle luci. Questo mi ha poi permesso di girare in ordine cronologico, seguendo la storia, con gli attori che sapevano tutto il testo a memoria, con lunghi piani sequenza, un’illuminazione che mi permetteva di muovere la macchina da presa a 360 gradi e, per la gioia dei produttori, tutto in sole quattro settimane».

 

AL CENTRO il concetto di comicità. Il comico deve essere libero, deve osare, anche se è sottilissima la linea di confine tra l’osare e il non offendere. Anche la comicità è cambiata, senza voler scomodare il me too e il politicamente corretto, con tutte le contraddizioni che implicano, le battute e le barzellette su omosessuali, donne brutte e affini oggi non dovrebbero più trovare posto bisogna impegnarsi un po’ di più, anche perché, come sottolinea Griffiths «l’uomo è l’unico animale che ride», forse per scacciare la paura. Natalino Balasso afferma «il mio personaggio dice le stesse cose che avrei detto io. Bisogna trovare una morale». Anche De Sica, seppure da un altro punto di vista, difende il suo personaggio «bisogna avere buon senso comico, essere semplici e io appartengo a questa categoria». Per Walter Leonardi «il comico è cinico, dice battute per avere una risata, per avere successo». Per Ale e Franz si è invece trattato di una sorta di rimpatriata perché molto tempo fa avevano seguito un laboratorio teatrale proprio con Balasso come insegnante.

Un dato è certo, seppure Comedians sia una riflessione sulla comicità, non è una commedia «lo trovo un testo profondo sul lavoro del comico» conclude Salvatores che si compiace per «il ritorno in sala, le sale non moriranno mai, sono fiero di questa cosa».

 

 

 

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Trevor Griffiths - Literature

 

Comedians - Trevor Griffiths - Libro in lingua inglese - Faber & Faber - | IBS

 

Trevor Griffiths (Ancoats, MANCHESTER, 4 aprile 1935) è un drammaturgo e sceneggiatore britannico.

Dopo aver lavorato alla BBC dal 1965 al 1972, fu autore di celebri drammi come Albicocche (1971) e Commedianti (1975), che in particolar modo lo consacrò come eccellente drammaturgo.

Nel 2005 sceneggiò il film La vita di Thomas Paine.

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Trevor_Griffiths

 

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1 risposta a DONATELLA, grazie ! — ” COMEDIANS ” DI GABRIELE SALVATORES DEL 2021 — trailer + vari clip

  1. ueue scrive:

    Ho sempre pensato alla tragedia di chi deve far ridere per mestiere. Ecco, questo film “Comedians”è profondamente tragico e forse lo incupisce anche la versione filmica.

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