LA PROVINCIA DEL GANSU IN CINA
QUALCUNO DEI 42.OOO METRI DI AFFRESCHI::
affresco
affresco
Shizhao
VIII secolo
affresco
mosaico
LE GROTTE DI MOGAO, 25 km a sud di DUNHUANG
Le Grotte di Mogao (in cinese: 莫高窟, mògāo kū) sono delle grotte che si trovano lungo la Via della seta, vicino a Dunhuang (25 km a sud-est), nella provincia del Gansu, in Cina.
Si tratta di un sistema di 492 templi scavati nella roccia, in una rupe lunga 1600 metri (per cui il termine con cui sono note, cioè “grotte”, può non essere il più adatto a descriverle).
Le Grotte di Mogao sono anche chiamate “Grotte dei Mille Buddha” (千佛洞 qiānfó dòng), nome che proverrebbe dalla leggenda sulla loro fondazione, ovvero dalla visione dei mille Buddha che il monaco Yuezun avrebbe avuto all’interno delle caverne, oppure dal gran numero di figure di Buddha che si trovano nel sito.
DUNHUANG
La leggenda narra di un monaco buddhista chiamato Lezun che, nel 366, ebbe una visione: mille Buddha. Convinse quindi un ricco pellegrino della Via della seta a fondare il primo tempio che si trova qui.
Col passare dei secoli i templi crebbero fino a superare il numero di mille, e con essi vennero costruiti ricoveri e repositori di testi sacri, e cappelle votive. Fra il IV e il XIV secolo i monaci di Dunhuang raccolsero numerosi manoscritti occidentali, e molti dei pellegrini che passavano per il sito dipinsero affreschi all’interno delle grotte, oltre a lasciare un’offerta e a pregare per propiziarsi un viaggio tranquillo.
Gli affreschi coprono una superficie di oltre 42.000 metri quadrati.
Mentre le opere precedenti al 600 d.C. raffigurano perlopiù temi sacri rigorosi,
i dipinti relativi all’epoca Tang (618-907 d.C. ) descrivono le caratteristiche della vita di alcune persone, di qualunque ceto sociale, che transitavano o che abitavano in questo luogo. Le pitture raffigurano commerci, usi, tradizioni, preghiere, leggende, lavorazioni artigianali e per quanto riguarda l’ambito religioso lo storico conservato consente di verificare i mutamenti intercorsi fra il buddismo originario indiano e la sua progressiva assimilazione dell’arte cinese.
Nel corso dei secoli, solamente la posizione isolata delle grotte, le ha preservate sia dai possibili assalti di invasori islamici, sia dagli imperatori cinesi persecutori del buddismo, come per esempio Wuzong (845 d.C.), o dalla Rivoluzione culturale.
Nel 1987 le Grotte di Mogao sono state inserite nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Replica di una parte delle grotte durante l’esposizione d’arte a Beijing il 20 febbraio 2008
visita delle grotte
L’esposizione del 2008
Le grotte
Grotte
un murale
Shizhao
dipinto su seta