L’abbazia di Sant’Angelo in Formis presso Capua — AFFRESCHI—

 

 

 

 

 

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foto:

Scabec

5  settembre 2020

https://www.facebook.com/scabecspa/photos/a.739310179478326/3828514997224480

 

 

 

 

Particolare delle colonne di reimpiego nella navata centrale

 

 

Siamo nel 1072: la chiesa non è solo un luogo di culto, ma anche lo spazio in cui l’uomo si orienta tra le immagini del Vecchio e del Nuovo Testamento. Immagini al servizio della memoria: il fedele, nell’edificio sacro, allontana le questioni terrene e ricorda l’”historia salutis”la storia della salvezza, il susseguirsi delle vicende bibliche che gli rivelano la direzione verso Dio. Egli percorre un itinerario visivo nel testo sacro: le figurazioni degli episodi della Bibbia si intersecano con la stessa vita del fedele, il quale guarda alla storia della salvezza come a una fonte di ispirazione per la sua esistenza. Un’arte non contemplativa, ma intessuta nella vita degli individui, una sorgente alla quale attingere sia per i chierici che per gli illetterati. In questo contesto si collocano gli affreschi di Sant’Angelo, realizzati da maestranze campane formatesi accanto a pittori chiamati da Bisanzio, per cui sia sul piano iconografico che stilistico l’influenza è bizantina, benché siano evidenti elementi locali. All’interno della chiesa si è accolti dall’enorme figura del Cristo in maestà dell’abside, nell’atto di benedire con le tre dita della mano destra, gesto orientale che simboleggia l’acronimo “ICXC”, formato dalla prima e ultima lettera delle parole Gesù e Cristo (in greco “ΙΗΣΟΥΣ ΧΡΙΣΤΟΣ”). Cristo è posto su un trono sontuoso tra i simboli degli evangelisti. Nel registro sottostante sono poi raffigurati i tre arcangeli di cui al centro San Michele, ornato da un ricco abito tipicamente bizantino; sulla destra il fondatore dell’ordine benedettino, San Benedetto, e sulla sinistra l’abate Desiderio, che presenta il modello della basilica a Cristo.

 

 

TESTO E VARIE IMMAGINI  –  ANCHE SOTTO — DI VALETINA MEROLA

DA:

Camminare nelle Sacre Scritture: gli affreschi di Sant’Angelo in Formis

 

 

 

SantAngeloinFormis.jpg

Abbazia di Sant’Angelo in Formis, Capua. Facciata e campanile.

operapropria – Abbazia

 

L’abbazia di Sant’Angelo in Formis si trova a Sant’Angelo in Formis, frazione di Capua.

La chiesa, dedicata a San Michele Arcangelo, sorge lungo il declivio occidentale del monte Tifata, ed è sorta al di sopra dei resti del tempio dedicato a Diana Tifatina.

 

L’Arcangelo Michele

http://wwwbisanzioit.blogspot.com/2020/05/labbazia-di-santangelo-in-formis.htm

 

I resti del tempio romano furono rinvenuti nel 1877, e si è notato che la basilica ne ripercorre il perimetro, aggiungendo le absidi al termine delle navate. La prima costruzione della basilica si può far risalire all’epoca longobarda, sulla base dell’ampia diffusione del culto dell’arcangelo Michele presso i Longobardi alla fine del VI secolo.

L’allora abate Desiderio di Montecassino (il futuro papa Vittore III) decise di ricostruire la basilica (1072 – 1087) e ne rispettò ancora gli elementi architettonici di origine pagana. A lui si devono gli affreschi di scuola bizantino-campana che decorano l’interno e che costituiscono uno tra i più importanti e meglio conservati cicli pittorici dell’epoca nel sud Italia.

 

 

L’abate Desiderio con il modello della Chiesa, particolare dell’affresco del catino absidale

 

 

Al XII secolo sono stati attribuiti il rifacimento del portico antistante la chiesa, con nuovi affreschi, e una ricostruzione del campanile in seguito ad un crollo.

da –

https://it.wikipedia.org/wiki/Abbazia_di_Sant%27Angelo_in_Formis

 

 

Cristo Pantocratore–intorno al 1100

 

 

 

Ultima cena.

 

due  foto — Maestro Italo-bizantino–

distributed by DIRECTMEDIA

 

 

Virgin Mary (Sant'Angelo in Formis).jpg

La Vergine Maria

Anonimo – Scansione personale

 

 

 

Abbazia di Sant'Angelo in Formis, lunetta portico esterno 01.jpg

Abbazia di Sant’Angelo in Formis, lunetta portico esterno

Abbazia di Sant’Angelo in Formis, lunetta portico esterno

Abbazia di Sant'Angelo in Formis, lunetta portico esterno 03.jpg

Abbazia di Sant’Angelo in Formis, lunetta portico esterno

 

 

 

Abbazia di Sant'Angelo in Formis,Madonna Regina dentro un clipeo sorretto da angeli.jpg

Abbazia di Sant’Angelo in Formis,Madonna Regina dentro un clipeo sorretto da angeli

Sant'Angelo-in-Formis-basilika-apsides.jpg
Absidi esterne

da

Giudizio Universale, affresco della controfacciata

da

L’Inferno, particolare dell’affresco della controfacciata
Il Paradiso, particolare dell’affresco della controfacciata
Storie di Gesù, particolare dell’affresco della navata centrale
Storie di Gesù, particolare dell’Ultima Cena

L’influenza bizantina è manifesta nella schematicità delle forme e anche in alcune scene iconografiche, come nel particolare riquadro dell’Ἀνάστασις (“anàstasis”), la Resurrezione, sfortunatamente deteriorata. La parola greca “anàstasis” deriva dal verbo ἀνίστημι (“anìstemi”), “far sorgere”, “innalzare”. Come per la tradizione artistica orientale, nel ciclo pittorico la Resurrezione è rappresentata con la discesa di Gesù agli Inferi: prima di levarsi al cielo, scende nel punto più basso per poi risalire, con un movimento, appunto, di “anàstasis”, in cui afferra letteralmente Adamo: l’uomo tende la mano ma non ha la forza necessaria per sollevarsi, Cristo allora lo afferra per il polso. E lo salva. La Resurrezione coincide con l’ascesa al paradiso di Adamo ed Eva, e il fedele può leggere il simbolismo di come la Resurrezione di Cristo possa essere quella di tutti, e portare dalla morte alla vita.

Storie di Gesù, particolare della Resurrezione

 

 

L’arte medievale è lo specchio di una società dall’anima intensa, mistica. Per tale motivo, dinanzi agli affreschi di Sant’Angelo in Formis si toccano le corde di un’intimità profonda, il tempo si ferma e si resta sospesi; e sinceramente emozionati.

 

Rinasce la Basilica benedettina
di Sant’Angelo in Formis

Apre il cantiere del gioiello medievale dove sono racchiusi mille anni di storia

https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/caserta/cronaca/17_maggio_09/rinasce-basilica-benedettina-sant-angelo-formis-bd14a0fe-347b-11e7-8417-4afacc5c5a02.shtml

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2 risposte a L’abbazia di Sant’Angelo in Formis presso Capua — AFFRESCHI—

  1. ueue scrive:

    Osservando l’armonia di queste forme architettoniche soprattutto ( ma anche di colori) viene da rivolgere i propri occhi al cielo stellato.

  2. ueue scrive:

    Curiosa la raffigurazione dei Beati: sembrano schierati, sorridenti, per una foto ricordo.

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