VASSILY KANDINSKY –qualcosa sulle radici russe, anche folkloriche, della sua pittura — LINK DIVERSI

 

 

DAL MUSEO RUSSO DI SAN PIETROBURGO

 

Composizione n. 218 (Due ovali) (1919) di Wassily Kandinsky

Composizione #218 (due ovali)

1919

 

 

 

Improvvisazione 11 (1910) di Wassily Kandinsky

Improvvisazione 11

1910

Olio su tela

38,4 × 41,9″ (97,5 × 106,5 cm)

San Pietroburgo, Il Museo Russo

Blue Crest (1917) di Wassily Kandinsky

1917

 

da :

https://www.wassilykandinsky.net/work-547.php

 

 

 

 

 PISA–PALAZZO BLU –VASSILY KANDINSKY : DALLA RUSSIA ALL’EUROPA — OTTOBRE 2012  –   FEBBRAIO 2013

 

Kandinsky. Diario di una mostra - Palazzo Blu

 

 

 

KANDINSKY, CANZONE DEL VOLGA, 1906

 

 

 

Wassilly Kandinsky, Nuvola Bianca, 1918

 

DA :

Kandinsky. Diario di una mostra, galleria fotografica

 

 

 

Wassily Kandinsky, Improvvisazione, 1913

 

In questa Improvvisazione (1913) dal tono musicale e dal movimento fulmineo scorgiamo molti degli elementi che, a detta di Kandinsky, potevano fungere da “ponti oggettuali” per avvicinare lo spettatore all’immensa forza dei colori e al “contenuto interiore”. La città russa su una collina è il baluardo vagheggiato di una spiritualità da raggiungere; gli innamorati sulla sinistra, con lunghe vesti rosse e blu – colori tradizionalmente usati nell’iconografia della Madonna – richiamano il lessico di una cultura ancora pura come quella delle fiabe e indicano la necessità di un’unione tra l’energia umana e la profondità. Soprattutto, il cavallo azzurro lanciato a gran velocità con un arciere che si volta verso un nemico esterno al quadro, indicava il programma del Cavaliere Azzurro di Kandinsky e Franz Marc: la lotta contro il materialismo e a favore di un’età spiritualmente rinnovata.
“Il cavallo porta il cavaliere con forza e velocità – diceva Kandinsky -ma è il cavaliere a guidare il cavallo. Allo stesso modo, il talento trascina l’artista con forza e rapidità, ma l’artista conduce il suo talento”

 

 

Wassily Kandinsky, Composizione su bianco, 1920

 

Sebbene la Rivoluzione d’Ottobre avesse privato Kandinsky di molti dei beni di famiglia, gli fornì anche grandi possibilità di sviluppo dei suoi ideali artistici: chiamato prima a organizzare una rete di musei di provincia, nel 1920 Kandinsky entrò nell’Istituto di Cultura Artistica, dove presentò il suo programma didattico. Nello stesso anno però, Kandinsky visse anche un grande dolore privato: la morte del figlio Volodia, che ancora non aveva tre anni. Il significato profondo di questi eventi sembra fondersi nella Composizione su bianco (1920) che si trovava quasi al termine della mostra, in cui il nucleo nero da cui armonicamente si espandono forme e colori in toni ovattati dal bianco che tutto racchiude sembra proporre il contrasto tra i colori più silenziosi e assoluti di cui si parlava nello Spirituale dell’arte: quello tra “l’eterno silenzio senza futuro e senza speranza che risuona dentro di noi” e “un nulla prima dell’origine, prima della nascita: forse la Terra risuonava così, nel tempo bianco dell’era glaciale”.
A dieci anni di distanza dal suo primo acquarello astratto, Kandinsky era pronto ad abbandonare qualsiasi ponte oggettuale e a chiederci di lasciare che il quadro agisse su di noi con la forza esclusiva della sua vita interiore. Era un insegnamento in contrasto con i fini dell’arte propugnati dai costruttivisti russi, ma sostenuto dal nascente Bauhaus, che accolse il pittore russo e lo rese Maestro dopo il definitvo, sofferto addio alla sua terra madre (1921).

 

IMMAGINI SOPRA DA :

PALAZZO BLU, PISA — MOSTRA DALL’OTTOBRE 2012 AL FEBBRAIO 2013

Kandinsky. Diario di una mostra. Schede opera

 

 

 

Wassily Kandinsky, Nuvola dorata, 1918

 

 

altre immagini :

 

 

 

Wassily Kandinsky, Improvvisazione 11, 1910, olio su tela, San Pietroburgo, Museo di Stato Russo

 

 

 

 

 

 

 

Wassily Kandinsky, Cresta azzurra, 1917, olio su tela, San Pietroburgo, Museo di Stato Russo

 

 

 

 

immagini dal link :

https://www.meer.com/it/1652-wassily-kandinsky-dalla-russia-alleuropa

 

 

 

SEGUE DA:

ARTRIBUNE SULLA MOSTRA A PALAZZO BLU, PISA

 

Dalla Russia a Pisa. Kandinsky “in minore”

 

 

Serie di Sciaitan dalla Siberia occidentale, sculture in legno, Museo di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Firenze, Firenze

 

sx: Conocchia, fine del XIX secolo – dx: Conocchia, 1873 Intaglio e pittura su legno, Museo di Stato Russo, San Pietroburgo

 

 

Asciugamano, XIX secolo Lino e cotone, tessitura arabescata Museo di Stato Russo, San Pietroburgo

 

 

Ivan Bilibin, illustrazione per La favola dello Zar Saltan di Alexander S. Pushkin, 1905, acquerello e inchiostro di china su carta, Museo di Stato Russo, San Pietroburgo

 

 

 

Ivan Bilibin, La principessa cigno (per La favola dello Zar Saltan di A. Pushkin), 1905, acquerello e inchiostro di china su carta, Museo di Stato Russo, San Pietroburgo

 

 

 

Wassily Kandinsky, Eternità (xilografia della serie Poesie senza Parole),1903, Art Camù Collezioni d’Arte

 

 

Wassily Kandinsky, Il Reno (xilografia della serie Poesie senza Parole),1903, Art Camù Collezioni d’Arte

 

 

Wassily Kandinsky, Nuvola dorata, 1918, olio su vetro e bronzo, San Pietroburgo, Museo di Stato Russo

 

 

Wassily Kandinsky, Macchia nera I,1912, olio su tela, San Pietroburgo, Museo di Stato Russo

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1 risposta a VASSILY KANDINSKY –qualcosa sulle radici russe, anche folkloriche, della sua pittura — LINK DIVERSI

  1. DONATELLA scrive:

    Fortemente intrisa di poesia creatrice, l’opera di Kandinsky sprigiona una realtà fiabesca e, in qualche modo, consolatrice.

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