8 NOVEMBRE 2022
Al Palazzo Reale di Milano inaugura la grande mostra su Hieronymus Bosch
Al Palazzo Reale di Milano inaugura la grande mostra su Hieronymus Bosch
IL MAESTRO FIAMMINGO È PROTAGONISTA DI UNA GRANDE RETROSPETTIVA CHE INDAGA IL SUO “ALTRO” RINASCIMENTO, DISTANTE (EPPURE COMPLEMENTARE) RISPETTO ALLA PRODUZIONE DEGLI ARTISTI DEL SUO TEMPO. TRA I CAPOLAVORI IN MOSTRA, IL “TRITTICO DEL GIUDIZIO FINALE” E IL “TRITTICO DEGLI EREMITI”
Hieronymus Bosch, Trittico delle Tentazioni di sant’Antonio, c. 1500. Olio su tavola. Museu Nacional del Arte Antiga, Lisbona
Un Rinascimento alternativo, distante concettualmente e stilisticamente da quello “classico”, caratterizzato da visioni oniriche, figure fantastiche, creature mostruose, mondi altri che oggi appaiono ai nostri occhi fortemente contemporanei o distopici. A “provocare” da secoli, a tutti coloro che si approcciano alla sua opera, una simile fascinazione, è Hieronymus Bosch (‘s-Hertogenbosch, 1453-1516), tra gli artisti più amati e influenti di sempre, protagonista dal 9 novembre 2022 di una grande mostra a Milano organizzata sotto la direzione artistica di Palazzo Reale (che ospita l’esposizione) e Castello Sforzesco. Bosch e un altro Rinascimento è il titolo del progetto che – con la curatela di Bernard Aikema, Fernando Checa e Cremades Claudio Salsi – presenta un centinaio di opere tra dipinti, sculture, arazzi, incisioni, bronzetti, volumi antichi e oggetti rari provenienti da Wunderkammern, per una mostra che mette in dialogo capolavori di Bosch con quelli di altri artisti a lui coevi e successivi, tra cui Tiziano, Raffaello, Mantegna, Gerolamo Savoldo, Dosso Dossi ed El Greco.
LA GRANDE MOSTRA DI BOSCH A MILANO
Numerose le opere di Bosch che saranno a Milano grazie a prestiti importanti, come il Trittico del Giudizio Finale proveniente dal Groeningemuseum di Bruges, il Trittico degli Eremiti delle Gallerie dell’Academia di Venezia, il San Giovanni Battista del Museo Lázaro Galdiano e poi, chicca indiscussa della mostra, quattro arazzi boschiani dell’Escorial messi a confronto con un cartone per il quinto arazzo andato perduto e riconosciuto nelle collezioni delle Gallerie degli Uffizi.
“È anche attraverso lo scambio di opere d’arte che l’arte e la cultura svolgono il loro ruolo di vettori di crescita e di strumenti di relazione tra le città e le nazioni, portando avanti il processo di arricchimento di un Paese”, ha dichiarato l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi.
“Il progetto di questa mostra è il frutto di un processo di cooperazione internazionale durato cinque anni, che ha prodotto un’esposizione preziosa dal taglio assolutamente originale, in grado di raccontare ai visitatori un Rinascimento diverso rispetto a quello che ha visto i propri fasti in Italia tra il Quattro e il Cinquecento, creando orizzonti nuovi di conoscenza e bellezza”.
Milano // dal 9 novembre 2022 al 12 marzo 2023
Bosch e un altro Rinascimento