C’E’ ARRIVATO QUESTO COMMENTIO CHE PUBBLICHIAMO SUBITO : ” La lettera aperta della società civile contro le parole del signor Carlo Cauti e le fake news contenute nel video di Mappa Mundi / LIMES – 9 GENNAIO 2023 — SUL BRASILE-. ALFONSO DESIDERIO E CARLO CAUTI

 

TESTO DELL’ARTICOLO

DA :

https://artedisalvarsi.wordpress.com/2023/01/13/la-propaganda-bolsonarista-raggiunge-la-rivista-limes/

 

La lettera aperta della società civile contro le parole del signor Carlo Cauti e le fake news contenute nel video

( VEDI SOTTO  alla fine del testo- per chi preferisse vedere subito il nostro post con il video di Mappa Mundi / Limes, anticipiamo il link :  https://www.neldeliriononeromaisola.it/wp-admin/post.php?post=419257&action=edit )

 

 

LA PROPAGANDA BOLSONARISTA RAGGIUNGE LA RIVISTA LIMES

 

Lunedì 9 gennaio la rivista Limes ha dedicato una puntata della trasmissione Mappa Mundi agli attacchi subiti nella sede del governo in Brasile. Le informazioni veicolate durante tale trasmissione sono parziali e in diversi casi false, impedendo la comprensione della delicata situazione politica del Brasile e danneggiando l’immagine del Paese.

Già dalla scelta dell’ospite, Limes compie una scelta di parte: Carlo Cauti viene infatti presentato come “professore di un’università brasiliana”, quindi in veste di accademico super partes, nascondendo al pubblico il fatto che egli sia stato pre-candidato a deputato alle ultime elezioni brasiliane con il Partido Novo, formazione allineata all’ex Presidente della Repubblica Jair Bolsonaro e nota per la difesa di una società civile armata, come evidenziato sulla pagina ufficiale del partito[1]. La parzialità dell’intervistato diventa poi evidente nel corso della trasmissione.

Tra le molte informazioni tendenziose o errate di Cauti, c’è quella per cui “persone in Havaianas, non armate, semplicemente una turba” non sarebbero in grado di mettere in atto un colpo di stato, riducendo così la gravità degli attacchi. Così facendo, dimentica di menzionare i finanziatori della “turba” accampata a Brasilia sin dalla vittoria di Lula, già identificati dalla magistratura, quali imprenditori, proprietari terrieri, lobbisti delle armi e industriali appartenenti alla CNI “la Confindustria brasiliana”, persone evidentemente deluse dal risultato elettorale, ma non disponibili a rispettare il risultato democratico e pronte a difendere i propri interessi economici con ogni mezzo.

I dati sui profili dei sostenitori sono disponibili alla pubblica consultazione sulsito ufficiale della Polícia Federal.

 

In secondo luogo, Carlo Cauti cerca di presentare la magistratura brasiliana come politicizzata, in particolare riferendosi al giudice Alexandre de Moraes, al fine di difendere il deputato bolsonarista Daniele Silveira.

Per chiarezza, esponiamo qui la storia a cui Cauti fa riferimento: il 16 febbraio 2021, la Corte Suprema, per 10 voti a 1, decretò l’arresto del deputato di estrema destra, Daniel Silveira, per aver minacciato di morte i giudici della Corte e incitato le Forze Armate a compiere un golpe. Tali minacce furono ampiamente diffuse nei video che il deputato stesso caricava sui social. L’arresto fu possibile perché il Parlamento stesso, riconoscendo la gravità delle minacce, gli sospese l’immunità parlamentare. Diversamente da ciò che dichiara Cauti, è la Costituzione brasiliana a non consentire la propagazione di idee contrarie all’ordine costituzionale e allo Stato democratico, tantomeno l’organizzazione di manifestazioni volte a infrangere lo Stato di diritto (art. 5 e successivi).

La gravità delle azioni dell’allora deputato Daniel Silveira fu riscontrata anche dal giudice scelto dall’ex Presidente Bolsonaro per integrare la Corte, André Mendonça, che votò a favore dell’arresto. Cauti insinua che le misure contro l’ex deputato bolsonarista fossero ideologiche, arbitrarie o che la voglia di protagonismo di un singolo giudice della Corte Suprema, Moraes, sia bastata a determinare l’arresto di un deputato eletto, il che è assolutamente falso.

 

Non soddisfatto delle dichiarazioni contro la magistratura l’attacco si rivolge anche all’attuale Presidente. Cauti afferma che “buona parte della società brasiliana non solo non ha votato il candidato Lula e non gli riconosce legittimità come Presidente, ma neanche come candidato, perché condannato per corruzione e anche incarcerato per 18 mesi, essendo stato liberato 2 anni fa, nel 2021, per una manovra politico giudiziaria, grazie a un giudice della Corte Suprema nominato dal suo partito”. In nessun momento il collaboratore di Limes o il suo intervistatore informano il pubblico che persino le Nazioni Unite – e non solo la Corte Suprema brasiliana, dipinta come faziosa – hanno riconosciuto l’illegittimità della condanna e dell’incarceramento dell’attuale Presidente della Repubblica, vittima di uno dei più eclatanti casi di lawfare[2] della storia. Il parere della Commissione dei Diritti Umani delle Nazioni Unite è pubblico e disponibile a chiunque voglia consultarlo sul sito ufficiale dell’organo.

 

Ci auguriamo che Limes faccia chiarezza sulle modalità di scelta dell’ospite e adotti provvedimenti seri nel rispetto dei suoi lettori, chiamando esperti in materia per rimediare alle false informazioni trasmesse nel servizio. L’informazione è uno dei pilastri della democrazia. Quando un organo di informazione cede a visioni faziose, contribuisce al suo indebolimento, nel senso più ampio del termine. Ovvero, qui non si tratta di un equivoco relativo ad un caso isolato, ma al modo in cui la testata si è prestata a reiterare una narrativa propagandistica smentita dalle stesse immagini trasmesse durante il servizio. Raccontare la realtà dell’assalto a Brasilia da parte dell’estrema destra in modo distorto e senza contraddittorio implica, in modo grave, una mancanza al suo dovere di fedeltà al codice deontologico della professione.

Abbiamo sempre letto e seguito Limes convinti di essere informati in modo onesto sulle vicende che accadono in luoghi a noi lontani. Da oggi, dopo aver riscontrato l’ampio spazio dato da Limes alla propaganda pro Bolsonaro negli anni (Cauti collabora infatti con la rivista fin dal 2014) lo faremo con qualche riserva in più.

Roma, 13 gennaio 2023.

 

Firmano

  1. Adriano Karipuna – leader dei nativi Karipuna, etnia minacciata di estinzione – studente di Legge – FCR/Rondônia
  2. Adolfo Lauria – studente universitario – Scienze Sociali Applicate – La Sapienza
  3. Alessia Di Eugenio – ricercatrice di Letteratura Brasiliana – Università di Bologna
  4. Angelo Ferracuti – scrittore
  5. Anna Bigi – pensionata – ex cooperante internazionale in Brasile
  6. Anna Lodeserto – Ricercatrice e analista di relazioni internazionali
  7. Annamaria Rivera – antropologa
  8. Antonio Lupo – medico e attivista
  9. Antonio Rafele – Professore associato in Sociologia – Università di Roma La Sapienza
  10. Ariadne Staut Melchioretto – cantante
  11. Astrid Lima – documentarista
  12. Carla Arleone – pensionata
  13. Carmen Venturelli – attivista
  14. Casa dei Diritti dei Popoli  –  Toscana  – Rete internazionalista
  15. Christian Raimo – Professore di Storia e Filosofia
  16. Claudiléia Lemes Dias – scrittrice e saggista
  17. Comitato 25 aprile di Prato
  18. Cristiano Maria Cara – scrittore, poeta, regista teatrale
  19. Cristina Caroli Costantini – Professoressa di Calcolo delle Probabilità e Statistica Matematica – Università di Chieti-Pescara
  20. Danyela Castro – attivista, studentessa Università degli Studi di Parma
  21. Daniele Barbieri – blog “La Bottega del Barbieri”
  22. David Lifodi – blog “La Bottega del Barbieri” e “Peacelink”
  23. Davide Caselli – ricercatore –  Università degli Studi di Bergamo
  24. Davide Emanuele Iannace – dottorando Università di Roma La Sapienza – IRCRES
  25. Delia del Pilar Saravia Alvarez – Antropologa e sindacalista
  26. Donatella Artese – pensionata, ex insegnante
  27. Elisabetta Franceschini – volontaria Coop. Sociale, ex operatrice servizi sociali Reggio Emilia
  28. Emanuele Campagna – Centro Evangelico di Cultura di Sondrio
  29. Enrico Gargiulo – Professore associato in Sociologia – Università di Bologna
  30. Ettore Finazzi-Agrò – Professore ordinario di Letteratura Brasiliana – Università La Sapienza
  31. Francisco Guerra – Docente universitario
  32. Gabriel Baravalle – Presidente Arci Solidarietà Thomas Sankara di Biella
  33. Giancarlo Rosi – fotografo
  34. Giacomo Pirazzoli – Professore Università di Firenze
  35. Giampero Moruzzi – medico presso un villaggio indigeno nello Stato del Pernambuco (Brasile)
  36. Giancarlo Straini – ArciAtea
  37. Giorgia Sallusti – traduttrice e libraia
  38. Giovanna Ricoveri – autrice, rivista Capitalismo Natura Socialismo
  39. Giovanni Ruocco – Professore di Pensiero politico della colonizzazione e decolonizzazione – Università La Sapienza
  40. Gislaine Marins – traduttrice e docente
  41. Giusi Sammartino – giornalista, direttrice Vitamine Vaganti
  42. Ivanilde Carvalho – Responsabile Comunicazione Partido dos Trabalhadores/Roma
  43. Janaina César – giornalista
  44. Jorge Luis Pelosi Simões – Counselor professionale, docente
  45. Kwanza Musi dos Santos – attivista italiana soteiropolitana afrobrasiliana
  46. Lia Dias Fin – scienziata politica
  47. Lilian Nagem – giornalista
  48. Lorenzo Gentile – insegnante di Italiano
  49. Loretta Emiri – indigenista, saggista
  50. Loris Caruso – Professore Associato in Sociologia – Università degli Studi di Bergamo
  51. Luca Rigamonti – Architetto
  52. Luciano Zani – Professore di Storia Contemporanea – Università di Roma La Sapienza
  53. Ludmila Monteiro de Lima – studentessa
  54. Luigi Biondi – Professore di Storia Contemporanea – Università Federale di San Paolo
  55. Luna Lomonaco – Professoressa Associata – Istituto di Matematica Pura Applicata (IMPA)
  56. Luzimeire Lima Da Silva – traduttrice giurata
  57. Marcella Punzo – ricercatrice in Storia dei partiti e movimenti politici
  58. Marco Consolo – Responsabile Area Esteri e Pace Prc-Se
  59. Maria Cardoso Senatore – Docente di Lingua Portoghese e Italiana, traduttrice
  60. Maria de Lourdes Jesus – giornalista
  61. Mario Bolli – Presidente di ArciAtea
  62. Mario Contini – Docente e Mediatore Culturale
  63. Mario Giampià – medico psichiatra
  64. Marzio Marzot – fotografo
  65. Matias Mesquita – Associação Angolana Njinga Mbande
  66. Michele Cruciani – Libraio
  67. Nair Pires – docente, indigenista
  68. Nicola Biasio – Dottorando EDGES (Women’s and Gender Studies) – Università di Bologna
  69. Onofrio Romano – Professore Associato in Sociologia – Università degli Studi Roma Tre
  70. Paolo Cianconi – Medico psichiatra
  71. Pierluigi Benevieri – Professore Associato in Matematica e Statistica – Università di San Paolo – USP
  72. Rahma Nur Bianchini – poetessa, scrittrice, insegnante
  73. Ricardo Rao – avvocato, indigenista
  74. Riccardo Sturani – fisico, ricercatore UNESP
  75. Roberta Cenci – editor
  76. Roberto Giovannini – documentarista e fotografo
  77. Rosa Mendes – Presidente dell’Associazione Donne Brasiliane (ADBI), bibliotecaria
  78. Rosana Crispim da Costa – scrittrice e poetessa
  79. Simão Amista – Antropologo
  80. Stella Santos – Dottoranda in Sociologia Politica – Università di Roma La Sapienza
  81. Tiziana Chiappelli – Professoressa di Pari Opportunità e Genere – Università di Firenze
  82. Tiziana Nupieri – Dottoranda – Università di Roma La Sapienza
  83. Valeria Ribeiro Corossacz – Professoressa Associata – Università degli Studi Roma Tre
  84. Vanessa de Lima Falcão – attivista
  85. Vera Horn – Professoressa e traduttrice
  86. Vera Lúcia de Oliveira – scrittrice e professor associato di Letteratura “Portoghese Brasiliana”
  87. Vincenzo Lauriola – ricercatore
  88. Vittorio Gazzotti – ex insegnante, volontario di Avvocato di Strada-Reggio Emilia
  89. Women’s International League for Peace and Freedom (Italy) – Lega Internazionale Donne per la Pace e la Libertà (fondata nel 1915 contro la Prima guerra mondiale

NOTE 

[1]              https://novo.org.br/projeto-de-lei-das-armas-e-aprovado-com-emenda-do-novo-que-permite-importacao/

[2]              https://news.un.org/en/story/2022/04/1117192

 

 

Claudileia Lemes Dias

Il blog ‘Arte di salvarsi’ nasce nel giugno del 2015. Ideato dalla scrittrice italo-brasiliana Claudiléia Lemes Dias (laureata in Legge presso la Pontificia Università Cattolica e Master in Tutela Internazionale dei Diritti Umani alla Sapienza e in Mediazione Familiare) funge da contenitore per articoli che approfondiscono il tema del narcisismo perverso e della psicopatia nei rapporti familiari e di coppia. Il blog non ha scopo di lucro ed è aperto alla divulgazione gratuita di articoli scientifici…

 

da :. http://it.gravatar.com/claudileia79#pic-0

 

 

 

 

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1 risposta a C’E’ ARRIVATO QUESTO COMMENTIO CHE PUBBLICHIAMO SUBITO : ” La lettera aperta della società civile contro le parole del signor Carlo Cauti e le fake news contenute nel video di Mappa Mundi / LIMES – 9 GENNAIO 2023 — SUL BRASILE-. ALFONSO DESIDERIO E CARLO CAUTI

  1. DONATELLA scrive:

    Queste notizie ci insegnano a prendere con le molle qualsiasi notizia o commento.

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