ANSA.IT — 14 MARZO 2023 — 11.03
https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2023/03/14/manager-copia-mussolini-anastasio-si-dimette_196b9bdc-c08d-475d-8b0b-5abbe4def81d.html
Manager copia Mussolini, Anastasio si dimette
Secondo La Repubblica, aveva inviato i componenti del Cda della società 3-I una mail con una citazione esplicita del discorso di Mussolini del 1925.
Claudio Anastasio in un’immagine tratta dal suo profilo linkedin.
Il presidente della società 3-I, Claudio Anastasio, si è dimesso.
Si apprende da fonti di governo.
Secondo La Repubblica, Anastasio aveva inviato ai componenti del Cda della società pubblica che gestisce i sistemi software di Inail, Inps e Istat, una mail con una citazione esplicita del discorso di Benito Mussolini del gennaio del 1925, con cui il capo del fascismo rivendicava la responsabilità politica del delitto Matteotti.
REPUBBLICA 14 MARZO 2023 –https://www.repubblica.it/politica/2023/03/14/news/lettera_manager_mussolini-391976892/
Il manager nominato da Meloni copia il Duce del delitto Matteotti
di Francesco Bei
Claudio Anastasio
L’e-mail del presidente di 3-I Claudio Anastasio (nominato dal governo Meloni) al Cda
“Ma poi, o signori, quali farfalle andiamo a cercare sotto l’arco di Tito? Ebbene, io dichiaro qui, al cospetto di Voi, ed al cospetto di tutto il governo italiano, che assumo (io solo!) la responsabilità di 3-I (politica! morale! storica!) di tutto quanto è avvenuto. Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se 3-I è stata una mia colpa, a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l’ho alimentato nel mio ruolo”. I componenti del Cda di 3-I, la società pubblica che dovrebbe gestire il software di Inps, Istat e Inail, sono sobbalzati quando ieri mattina, aprendo la posta, hanno trovato questa mail del presidente Claudio Anastasio.
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Una retorica così eccessiva, così lontana dal linguaggio aziendale, ha quindi portato qualcuno più curioso degli altri a inserire su Google quelle frasi pittoresche e…rapido giro di telefonate, commenti increduli, “davvero è arrivato a tanto?”. Sì, perché Anastasio, nominato dal governo Meloni, uomo di provata fede (inutile dire quale) e salutato il giorno della nomina a novembre con gli auguri più calorosi di Rachele Mussolini, stavolta l’ha fatta davvero grossa. È andato a copiare parola per parola il celebre discorso del 3 gennaio 1925 con cui Mussolini rivendicò la responsabilità politica del delitto Matteotti, un’orazione considerata dagli storici come l’inizio alla dittatura.
Spavaldo oppure inconsapevole delle conseguenze del suo gesto, il capo della 3-I Anastasio ha provato a emulare l’eloquio del suo lontano ispiratore: “Il Governo è il mio Partito, è in piena efficienza. Signori, vi siete fatte delle illusioni! Voi avete creduto che 3-I fosse finita perché io la comprimevo, che il Partito fosse così in difetto perché io lo esponevo a confronto, e poi avevo anche la crudeltà di dirlo. Se io la centesima parte dell’energia che ho messo a comprimere 3-I la mettessi a scatenarlo, oh, vedreste allora… la bellezza per l’Italia. Ma non ci sarà bisogno di questo, perché il Governo è abbastanza forte per stroncare in pieno e definitivamente la mia sedizione”.
Basta sostituire la parola “3-I” con la parola “Fascismo” e la lettura sinottica è perfetta. Riga per riga. “L’Italia, o signori – prosegue la mail di Anastasio – vuole la pace di 3-I, vuole la tranquillità, vuole la calma laboriosa del fare meglio; gliela daremo con l’amore, se è possibile. E tutti sappiamo che non è capriccio di persona, che non è libidine di governo, che non è passione ignobile, ma è soltanto amore sconfinato e possente per la Patria. Il vostro Presidente di 3-I S.p.A. Claudio Anastasio”. Se questa è la classe dirigente che Fratelli d’Italia mette alla guida delle aziende pubbliche, c’è da tremare pensando all’infornata di nomine in arrivo.
REPUBBLICA :: AGGIORNAMENTO ORE 17.00
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Le reazioni alla lettera con la citazione del Duce
Tra i primi a commentare il discorso del Duce copiato è stato il deputato del Pd, Claudio Mancini: “L’uso della rivendicazione dell’omicidio Matteotti è vomitevole – dichiara – Il governo spieghi in Parlamento perché è stato nominato e quali interessi muovono una lettera di minacce così esplicita ai componenti del Cda”, aggiunge il deputato dem.
Una “vergogna” per Simona Malpezzi, capogruppo dem al Senato: “Questa è la cifra della classe dirigente scelta dalla destra”, il commento su Twitter. Insieme a quello del senatore del Pd Antonio Misiani: “Questo signore dovrebbe
vergognarsi” per poi aggungere: “Le dimissioni erano un atto dovuto, dopo quello che era accaduto. Meglio aver chiuso subito questa vicenda. Per lo meno si è risparmiata agli italiani una giornata di inutili e imbarazzanti tira e molla”.
Per il deputato del Partito democratico, Roberto Morassut, vicepresidente della Fondazione Matteotti, Anastasio “è soltanto un poveraccio esaltato che probabilmente non si rende conto di quello che ha fatto e scritto. Si sta parlando del delitto di Stato più atroce della storia d’Italia. Dovrebbe essere duramente smentito dalla stessa presidente del Consiglio”. All’attacco anche il senatore del Pd, Dario Parrini: “La questione che si pone, e che non è eludibile, è se si intenda procedere all’occupazione di tutte le caselle di potere disponibili con leggerezza ed eccessi di disinvoltura, collocando in posizioni delicate personaggi improbabili e non all’altezza. Dobbiamo augurarci che la premier e i suoi più stretti collaboratori abbiano coscienza dell’impercorribilità di questa via. Più di un elemento induce al pessimismo. La nostra vigilanza sarà massima”. Su Facebook è intervenuta anche la vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno: “Questo non è un governo, è un’apologia del fascismo quotidiana”.
Claudio Anastasio si è finalmente dimesso: il manager scelto dal Governo aveva scritto ai membri del board copiando il discorso con cui nel 1925 il Duce si assunse la responsabilità politica del delitto Matteotti. Una vergogna inenarrabile.
Questo non è un Governo, è una apologia del fascismo quotidiana.
Ha chiesto le dimissioni del manager anche Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra. “Le parole del presidente Claudio Anastasio sono gravissime. Giorgia Meloni dovrebbe sapere che Matteotti fu rapito e ucciso dal regime fascista proprio perché denunciava le violenze di Mussolini in Italia – ha osservato Bonelli – Le parole di Anastasio rappresentano il modo di portare avanti quel revisionismo storico che la destra vorrebbe compiere. Siamo con Ezio Mauro quando sostiene che Giorgia Meloni si rifiuta di fare “un gesto di chiarezza rispetto al mondo da cui proviene” mentre ordisce il disegno di “neutralizzare la memoria del fascismo” e di cancellare “l’antifascismo come cultura civile del Paese”. Anche perché voglio ricordare che gli storici ricordano proprio quelle parole di Mussolini come l’esatto momento che ha portato alla trasformazione del regime fascista in dittatura”.
Al coro si è aggiunto anche Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra italiana: “Un manager? No, un aspirante gerarca che rozzamente cerca di imitare Benito Mussolini copiando un suo macabro discorso dittatoriale e inviandolo via email al Cda di un società pubblica. Un episodio incredibile ma che è accaduto davvero nel 2023, in Italia con l’amministratore delegato della 3-I nominato da questo governo” ha commentato Fratoianni. Che dopo aver richiesto le dimissioni ha aggiunto: “Meloni lo nomini guardia d’onore del Duce e lo mandi a Predappio davanti alla Cripta così lui sarà contento e il nostro Paese non dovrà continuare a pagare con i soldi dei contribuenti un simile personaggio”. Indignato anche Filiberto Zaratti, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra in commissione Affari costituzionali, primo firmatario, con Arturo Scotto del Pd, della proposta di legge per celebrare Giacomo Matteotti nel centenario del suo assassinio. “Giorgia Meloni spieghi come sia stato possibile la nomina di quel manager”.
Dimissioni più che “doverose” per il segretario di Più Europa, Riccardo Magi. Che sui social ha attaccato la maggioranza: “Ci rendiamo conto del livello di classe dirigente che questo governo offre al paese?”.
Siamo al grottesco. Non so chi diceva che la storia prima si presenta come tragedia e in seguito come commedia. Qui i due generi si contaminano.
Parlando invece di cose belle e ben fatte, voglio citare un libro che ho scoperto in questi giorni ( non è mai troppo tardi!). Si tratta di “Napoli ’44” di Norman Lewis, pubblicato dallo scrittore inglese nel 1978, edito in Italia da Adelphi. Nel 1944 Lewis si trovava nel controspionaggio inglese nel momento in cui gli Alleati entravano a Napoli, appena liberatasi dai Tedeschi. Il suo racconto, sotto forma di diario, va dall’8 settembre del’43 al 24 ottobre del ’44. La descrizione di Napoli, devastata fisicamente e moralmente, non ha niente di compiaciuto e direi neppure di esclusivamente tragico. Insomma, è la realtà in tutti i suoi aspetti contradditori, seppure in un momento dolorosissimo. L’autore, addetto tra l’altro ad esaminare le denunce anonime di chi vuole vendicarsi di qualche sgarbo subito durante il fascismo, osserva l’incredibile e umanissima tragicommedia di una grande città che sembra sull’orlo della fine. Eppure ognuno fa il possibile per sopravvivere, lecito o non lecito che sia. Lewis non guarda compiaciuto quell’enorme palcoscenico: lo osserva e lo annota facendone parte, sovente incuriosito, un po’ divertito, un po’ partecipe di quello che succede. Si tratta di una scrittura che attrae la nostra attenzione, un diario fatto a viva voce che ci fa entrare in quella realtà come se ne avessimo fatto parte come l’autore. La caratteristica principale che avvince è la curiosità con cui viene guardato ciò che accade giorno dopo giorno, l’umanità, lo sguardo gentilmente ironico e mai giudicante dello scrittore.