ANSA.IT  — 16  MARZO 2023 ::: Malattia delle arterie, rischio quasi doppio se dormi poco. Studio, c’è nesso causa-effetto tra condizione e sonno ridotto + NOTA sulla malattia

 

ANSA.IT  — 16  MARZO 2023
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Malattia delle arterie, rischio quasi doppio se dormi poco.

Studio, c’è nesso causa-effetto tra condizione e sonno ridotto

 

 

Dormire meno di cinque ore a notte si associa a rischio quasi doppio di malattia vascolare delle arterie periferiche: lo rivela uno studio pubblicato sull’European Heart Journal che ha coinvolto più di 650.000 persone.

“Il nostro studio suggerisce che dormire sette-otto ore a notte è una buona abitudine per ridurre il rischio di questa condizione”, dichiara l’autore dello studio Shuai Yuan dell’istituto Karolinska di Stoccolma. Più di 200 milioni di persone in tutto il mondo soffrono di arteriopatia periferica, condizione in cui le arterie delle gambe sono ostruite, limitando il flusso sanguigno e aumentando il rischio di ictus e infarto.

I ricercatori hanno analizzato le associazioni tra durata del sonno e sonnellino diurno e rischio di arteriopatia periferica, poi hanno utilizzato una tecnica chiamata “randomizzazione mendeliana” per esaminare l’esistenza di un eventuale nesso di causa-effetto tra disturbi del sonno e arteriopatia periferica.

E’ emerso che dormire meno di cinque ore a notte si associa a un rischio quasi doppio (+74%) di arteriopatia periferica rispetto alle sette-otto ore. Per quanto riguarda l’esistenza di una associazione di causa ed effetto tra le due condizioni (sonno disturbato e arteriopatia periferica), si è visto che da una parte chi dorme poco ha un aumento del rischio di arteriopatia periferica, dall’altra chi già soffre di arteriopatia periferica ha una maggiore probabilità di dormire poco; insomma un disturbo causa l’altro e viceversa. “Sono necessarie ulteriori ricerche su come interrompere il legame bidirezionale tra sonno ridotto e arteriopatia periferica – conclude Yuan – I cambiamenti dello stile di vita che aiutano le persone a dormire di più, come l’essere fisicamente attivi, possono ridurre il rischio di sviluppare la condizione. Inoltre, per chi già ne soffre, la gestione del dolore associato alla malattia potrebbe consentire ai pazienti di dormire bene”.

 

 

 

 

NOTA —  SULLA MALATTIA 

da :  

IRCCS 

HUMANITAS

RESEARCH HOSPITAL

 

Arteriopatia periferica

 

L’arteriopatia periferica è una patologia del sistema circolatorio caratterizzata dalla riduzione dell’afflusso di sangue (e quindi di ossigeno) alle arterie degli arti superiori e inferiori, dovuto all’ostruzione e al restringimento di queste ultime. Interessa più spesso gli arti inferiori.

 

Che cos’è l’arteriopatia periferica?

 

L’arteriopatia periferica è una malattia che tende a svilupparsi con il passare dell’età, si stima che a soffrirne sia un ultrasettantenne su tre.
Il fumo di sigaretta, l’assenza di esercizio fisico e la presenza di patologie come il diabete aumentano il rischio di incrementare questa patologia anche in età più giovani.
Il trattamento di questa malattia è molto importante non solo per preservare l’eventuale perdita dell’arto colpito, ma anche per ridurre il rischio di sviluppare infarto e ictus, due condizioni a essa connesse.

 

Quali sono le cause dell’arteriopatia periferica?

 

All’origine dell’arteriopatia periferica c’è l’aterosclerosi, condizione patologica che interessa le pareti interne delle arterie, caratterizzata dalla presenza di placche costituite da materiale lipidico (colesterolo, fosfolipidi, trigliceridi), proteico e fibroso che portano al restringimento del lume del vaso arterioso.
Tra i fattori che aumentano le probabilità di sviluppare l’arteriopatia periferica troviamo:

  • l’età, le persone con più di 50 anni corrono un rischio maggiore di sviluppare la malattia
  • il genere sessuale, gli uomini sono più a rischio delle donne
  • il vizio del fumo
  • la presenza di diabete
  • la presenza di pressione alta
  • livelli di colesterolo e trigliceridi oltre la norma
  • livelli elevati di omocisteina (un aminoacido)
  • presenza di sovrappeso o obesità

 

Quali sono i sintomi dell’arteriopatia periferica?

 

L’arteriopatia periferica può, quando non si manifesta in forma grave, essere asintomatica o presentarsi con una sintomatologia lieve. Nei casi più gravi, invece, i sintomi possono essere severi.
Il sintomo più caratteristico dell’arteriopatia periferica è la claudicatio intermittens, ovvero un dolore muscolare avvertito nelle gambe o nelle braccia durante lo svolgimento di diverse attività come camminare, anche se il male avvertito scompare dopo pochi minuti di riposo.
La localizzazione del dolore dipende dalla posizione della arteria ostruita o ristretta. Nel caso dell’arteriopatia periferica che interessa le gambe il dolore al livello del polpaccio risulta essere quello più comune. La gravità della claudicatio intermittens varia ampiamente, può andare da un leggero fastidio al dolore debilitante.
Altri sintomi sono:

  • intorpidimento e/o debolezza dell’arto colpito
  • cambiamento di colore dell’arto colpito
  • l’arto colpito risulta più freddo
  • la pelle dell’arto colpito risulta più lucida e possono manifestarsi ritardi nella crescita dei peli o delle unghie
  • nei casi più gravi sull’arto colpito si possono sviluppare delle piaghe
  • negli uomini può manifestarsi la disfunzione erettile

Come prevenire l’arteriopatia periferica?

 

Per prevenire l’arteriopatia periferica è consigliabile:

  • smettere di fumare
  • fare esercizio fisico, anche moderato (come camminare almeno 30 minuti 3 volte alla settimana)
  • seguire una dieta sana
  • gestire il diabete, mantenendo ottimali livelli di zucchero nel sangue
  • ridurre il colesterolo
  • tenere sotto controllo l’ipertensione
  • mantenersi in peso forma, evitando condizioni come sovrappeso e obesità
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1 risposta a ANSA.IT  — 16  MARZO 2023 ::: Malattia delle arterie, rischio quasi doppio se dormi poco. Studio, c’è nesso causa-effetto tra condizione e sonno ridotto + NOTA sulla malattia

  1. DONATELLA scrive:

    Grazie per questi dati, molto chiari, che fanno pensare a quanto male ci possiamo fare da soli.

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