video, 9 min. ca –Linea Rossa – Insieme Per Un Disegno Di Cambiamento – (Trailer) –Regia di Enzo Coluccio e Franco Bocca Gelsi –Produzione Ardaco 2009 – la vita di Albe e Lica Steiner + Massimiliano Panerari, Lica e Albe Steiner, la coppia che ha lasciato il segno, REPUBBLICA 8 FEBBRAIO 2017– ++ANNA STEINER E LE MOSTRE

 

 

Licalbe Steiner. Grafici partigiani - Anna Steiner - Libro - Corraini - | laFeltrinelli

Licalbe Steiner. Grafici partigiani

 

 

 

 

LICA E ALBE STEINER

 

Lica e Albe Steiner all’inizio degli anni Settanta – FOTO REP. link sotto

 

REPUBBLICA 8 FEBBRAIO 2017– 

https://www.repubblica.it/venerdi/articoli/2017/02/08/news/albe_steiner_grafica_pci_resistenza_vittorini-157877197/

 

licalbe-steiner-mar

immagine da : https://ars404.com/licalbe-steiner-alle-origini-della-grafica-italiana/

 

“Alla morte di mia madre Lica nel 2008 trovai nel cassetto di fianco al suo letto un taccuino fatto da Albe nel 1944 durante il suo internamento in un campo per gli ebrei in Svizzera. Ci sono idee, spunti, progetti grafici. Sembra essere un miracolo che siano nati in un campo di concentramento.”

testo da :
https://ars404.com/licalbe-steiner-alle-origini-della-grafica-italiana//

 

Lica e Albe Steiner, la coppia che ha lasciato il segno

 

 

Uniti nella vita e sul lavoro hanno reinventato la grafica italiana. Mentre si apre una mostra alla Sinagoga di Reggio Emilia, la figlia Anna racconta la loro passione civile. A partire dalla Resistenza in Piemonte

 

 

 

 

immagine da : https://ars404.com/licalbe-steiner-alle-origini-della-grafica-italiana/

 

 

 

MILANO. La storia della cultura italiana (ed europea) del Secolo breve riflessa in quella di una famiglia. La famiglia di Albe (abbreviazione, da sempre, di Alberto) Steiner e Lica (diminutivo del nome ebraico Masal) Covo, coppia indissolubile nella vita sentimentale come in quella professionale, che ha contribuito in modo formidabile al rinnovamento della grafica e della comunicazione (da quella aziendale a quella politica) nel secondo Dopoguerra.

 

IMMAGINE DA : https://www.doppiozero.com/licalbe-steiner

 

E non solo, dal momento che nell’atmosfera effervescente della ricostruzione postbellica, la cultura si intrecciò fortemente con la spinta alla rigenerazione morale e la passione politica. Un lessico familiare, privato e (molto) pubblico, illustrato, attraverso la loro storia e opera, dalla mostra Licalbe Steiner. Alle origini della grafica italiana che dall’11 febbraio al 16 aprile resterà aperta presso lo spazio espositivo della Sinagoga di Reggio Emilia (promossa dalla Fondazione Palazzo Magnani e da Coop Alleanza 3.0).

 

 

 

PINTEREST

 

“Licalbe” come la crasi di Lica e Albe, perché i due erano un tutt’uno, come ci racconta la curatrice dell’esposizione, la figlia Anna, docente al Politecnico e continuatrice della tradizione di famiglia con lo studio Origoni-Steiner (che ha effettuato anche l’allestimento).

 

 

 

 

https://www.tgtourism.tv/2017/01/

 

 

«Li ho sentiti denominati varie volte con questo appellativo dai parenti e dagli amici che venivano a casa, a testimonianza di un sodalizio indissolubile e di una simbiosi che si ritrovano anche nel logo dello studio da loro fondato nel 1939, un anno dopo il matrimonio. Sì, per loro non c’erano confini tra l’amarsi e il lavorare insieme. Ho pensato di usare questa parola per l’esposizione di Reggio Emilia, dopo quella al Museo del Novecento di Milano e al Museo degli Innocenti di Firenze, per restituire a mia madre, che non teneva in alcuna maniera all’apparenza, almeno un poco di quella visibilità a cui aveva rinunciato per mantenere in vita la memoria di Albe». Una vicenda che incrocia, appunto, esemplarmente il Novecento, con la grandezza delle sue innovazioni culturali, le sue divisioni politiche e le sue mostruose e mai rimarginate ferite collettive.

 

 

IMMAGINE DA : https://thedailycases.com/reggio-emilia-tutta-la-grafica-dei-licalbe-steiner/

 

 

«Il padre di Alberto era Emerico Steiner, una figura significativa di industriale dell’Italia liberale prima dell’avvento del fascismo, proprietario, tra le altre imprese, delle Officine Meccaniche Atala (ma pure fondatore della prima società nazionale degli “Amatori del libro”), e la madre era Fosca Titta, sorella del celebre baritono Titta Ruffo.

 

DA :  DOPPIOZERO — link sopra

 

 

Il padre di Lica» continua Anna Steiner «era invece un imprenditore di origini nobili e religione ebraica, lontano cugino di Elias Canetti, che sposò un’italiana cattolica e, dal momento che ambedue tenevano alle loro rispettive identità religiose, scelsero, a fine Ottocento, un matrimonio civile (un caso più unico che raro per l’allora giovanissima nazione). Mio padre era nipote, per via acquisita, di Giacomo Matteotti, e faceva risalire all’annuncio dell’omicidio del leader socialista il suo primo atto di resistenza. Bambino, fece un disegno, esposto in mostra, nel quale aveva inserito la testa del duce, e quello che si potrebbe considerare come un precoce slogan: “Abbasso Mussolini, gran capo degli assassini”».

 

 

da : DOPPIOZERO — link sopra

 

Una delle prime, dolorosissime, manifestazioni della sua vocazione alla grafica e testimonianza del suo talento da autodidatta.

Perché Albe aveva studiato ragioneria, come aveva voluto il padre affinché si occupasse degli affari familiari; e per la medesima ragione il fratello Mino, che sarà tra gli animatori del Partito d’Azione e morirà in campo di concentramento, era diventato avvocato.

«Mia mamma» dice la figlia Anna «proveniva invece dal crogiolo dell’ebraismo mitteleuropeo ed era stata abituata sin da piccola a parlare diverse lingue e aveva frequentato una scuola d’arte a Besançon».

Resistenza non solo disegnata quella dei Licalbe, ma praticata in prima persona. «Alberto» racconta Anna «fu commissario politico di una brigata partigiana nella Val d’Ossola e Lica staffetta; insieme organizzarono un locale per la stampa delle pubblicazioni clandestine nella casa dei nonni a Mergozzo, che verrà saccheggiata dai nazifascisti che in quei luoghi fecero ripetuti rastrellamenti di ebrei e di partigiani. Anche mio nonno e due suoi nipoti furono arrestati e di loro non si seppe più nulla».

 

da: doppiozero link sopra

 

Ma in quegli anni durissimi nacquero anche amicizie profonde. «Durante la Resistenza mio padre conobbe Elio Vittorini, che era più “vecchio” e aveva nei suoi confronti un atteggiamento analogo a quello che si ha con un fratello. La loro relazione reggerà anche all’urto dell’invasione sovietica dell’Ungheria del ’56, che determinò, nella sinistra italiana, una serie di devastanti rotture di rapporti personali. A descrivere l’intesa profonda che legava Steiner e Vittorini fu un altro loro grande amico, e partigiano, Italo Calvino, nel bellissimo e toccante ricordo che scrisse di mio padre su l’Unità il 3 settembre del ‘74».

I Licalbe sono stati due dei più grandi grafici del Novecento, e i pionieri ante litteram della visione della comunicazione coordinata per il mondo economico, per l’editoria e per la politica.

Dalla progettazione del marchio Coop a quello della Rinascente e ai lavori per Adriano Olivetti, dalla realizzazione con Vittorini de Il Politecnico all’ideazione della grafica della quasi totalità dei giornali e delle riviste del Pci e del Psi, il segno della coppia di progettisti-artisti si è inciso con forza e creatività nella vita pubblica italiana (alimentato da Lica, che ha lavorato anche nel corso degli ultimi giorni di vita, sino al 2008). Il tutto in un’epoca caratterizzata dalla non specializzazione che aveva visto collaborare tra loro molti importanti intellettuali italiani a tutto tondo: architetti, designer e pittori. A cementare la loro unione era la comune militanza antifascista e la volontà di rinnovamento culturale italiano, con uno sguardo alle avanguardie europee.

 

Palazzo Magnani : https://www.palazzomagnani.it/exhibition/licalbe-steiner/

 

«Una generazione animata da uno straordinario afflato civile e dalla volontà di dare vita, dopo gli anni bui e terribili della dittatura, a una grande stagione di rinnovamento etico del Paese». E che produsse idee dirompenti. Molte di quelle riguardanti la rifondazione della cultura visiva le potremo trovare esposte all’interno della Sinagoga di Reggio Emilia, in una «mostra di grafica» conclude Anna Steiner «ma che vuole essere davvero accessibile a tutti».

 

 

 

da : DOPPIOZERO-https://www.doppiozero.com/licalbe-steiner

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  1. DONATELLA scrive:

    Personaggi eccezionali che esprimono anche nella grafica la voglia di rinnovamento in anni eccezionali per l’Italia.

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