Giuseppe Ungaretti (Alessandria d’Egitto, 8 febbraio 1888[1] – Milano, 1º giugno 1970) è stato un poeta, scrittore, traduttore e giornalista italiano.
È stato uno dei principali poeti della letteratura italiana del XX secolo. Da alcuni critici come anticipatore dell’ermetismo.
SEGUE : https://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Ungaretti
foto : Ungaretti in divisa nella Prima Guerra Mondiale. Nel 1916 pubblica il diario di questo periodo con il titolo : ” Il porto sepolto “, Udine, 2016, stampato in 80 copie- Un diario della guerra a partire dal Natale 2015 fino all’ottobre 2016. La seconda edizione del 1923 ha la prefazione di Benito Mussolini.
rai cultura — giugno 2021 — RITRATTO FOTOGRAFICO DI GIUSEPPE UNGARETTI– 15 foto
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POESIA I
Non gridate più
Cessate d’uccidere i morti,
non gridate più, non gridate,
se li volete ancora udire,
se sperate di non perire.
Hanno l’impercettibile sussurro,
non fanno più rumore
del crescere dell’erba,
lieta dove non passa l’uomo.
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La raccolta Il dolore venne pubblicata nel 1947. E’ la terza raccolta di poesie.
La prima raccolta è L’Allegria (1931) e la seconda il Sentimento del tempo (1933). Il titolo di questa terza raccolta è riferibile sia alla tragedia della Seconda Guerra mondiale allora in corso, sia alle vicende personali del poeta. Nel 1937 morì il fratello Costantino; nel 1939 il figlio Antonietto a soli nove anni.
Il dolore è formata da 16 composizioni divise in sei sezioni. Una è dedicata al fratello morto (Tutto ho perduto). Un’altra è dedicata alle poesie scritte per la morte di Antonietto (Giorno per giorno). Altre sezioni sono dedicate alla guerra. L’ultima sezioni I ricordi (1942-1946) comprende la poesia : Non gridate più.
La poesia Non gridate più è un esplicito invito al silenzio contro la disumanità della guerra, che non si ferma neanche di fronte al bombardamento di un cimitero. Per la composizione, l’autore prese spunto- infatti – da un fatto di cronaca. La notizia del bombardamento da parte delle forze alleate del cimitero romano del Verano il 19 luglio 1943. Ungaretti pose l’accento sulla violenza della guerra che non si fermava neanche di fronte ai morti.
Il tema principale della poesia è il rispetto dei morti, che sembra dimenticato nel corso di questa guerra senza fine. Per il poeta, infatti, il legame col mondo dei morti è molto importante, come spesso sottolineato anche nelle sue raccolte precedenti, perché ricorda a tutti la propria identità.
Il ruolo che il poeta assume è quello di difensore dell’umanità e, soprattutto, di uomo in grado di cogliere l’aspetto più profondo delle cose.
Il ricordo resta per il poeta uno degli elementi fondamentali della vita dell’uomo: dimenticare i propri morti e gridare non serve a nulla. Questo è il messaggio che Ungaretti vuole lanciare in questa lirica: basta utilizzare la violenza. Il silenzio è l’unica arma che si possiede per poter contrastare la barbarie e che gli uomini dovrebbero utilizzare molto più spesso.
Non gridate più è un’invocazione alla pace.
commento dal link:
II. ALTRA POESIA DALLA RACCOLTA IV. IL DOLORE
Se tu mio fratello
Se tu mi rivenissi incontro vivo,
con la mano tesa,
ancora potrei,
di nuovo in uno slancio d’oblio, stringere,
fratello, una mano.Ma di te, di te più non mi circondano
che sogni, barlumi,
i fuochi senza fuoco del passato.La memoria non svolge che le immagini
e a me stesso, io stesso
non sono già più
che l’annientante nulla del pensiero.
da ” Vita d’un uomo ” IV Il dolore —1937 -1946
Mondadori, I poeti allo ” Specchio “—1956–p. 14
Bellissime, intense, scritte con gli occhi asciutti queste poesie che scavano, fino a scarnificarla, un’umanità profonda.