https://www.palestineposterproject.org/artists/zuhdi-el-adawi
Zuhdi Al Adawi – è uno degli importanti pittori palestinesi.
Zuhdi Adawi è nato nel campo profughi di Al-Nusairat, Striscia di Gaza nel 1950; originario di Al-Lod. I suoi disegni espressionisti descrivono l’angoscia psicologica e la tortura fisica che dovette sopportare lì. Mentre era imprigionato nella prigione di Ashkelan, Zuhdi Al Adawi ha imparato a fare arte da autodidatta.
Ora vive in un campo profughi a Damasco, in Siria.
trailer — Matite di Askalan
Crayons of Askalan ( arabo : أقلام من عسقلان ) è un film documentario del 2011 basato sulla storia dell’artista palestinese Zuhdi Al Adawi. Nel 1975, all’età di quindici anni Zuhdi viene imprigionato nel carcere israeliano di massima sicurezza, Askalan. Con l’aiuto dei suoi compagni di prigionia e delle loro famiglie, mantiene vivo il suo spirito attraverso l’espressione artistica, contrabbandando pastelli colorati e contrabbandando le sue opere d’arte, con una federa come tela. È stato selezionato per competere all’HOT DOCS International Documentary Festival 2012, [2] al CPH:Dox Festival 2012 e al Doha Tribeca Film Festival 2011, tra molti altri.
Imprigionato (per 15 anni) all’età di 15 anni, l’artista palestinese Zuhdi Al Adawi è il soggetto di questo toccante documentario, un’audace e creativa combinazione di ricostruzione, drammatizzazione e dei disegni a matita dell’artista. Un inno all’espressione artistica come forma di resistenza.
Serie della prigione di Ashkelon – 15
Mentre era imprigionato nella prigione di Ashkelon,
Zuhdi Al Adawi ha imparato a fare arte da autodidatta.
I suoi disegni espressionisti descrivono l’angoscia
psicologica e la tortura fisica che dovette sopportare lì.
Ora vive in un campo profughi a Damasco, in Siria.
Arte palestinese dietro le sbarre
da :
su X :
Samidoun Network @SamidounPP
sito :
https://samidoun.net/it/
( Copertina -)
Il seguente opuscolo storico del movimento dei prigionieri palestinesi è stato originariamente pubblicato nel 1984 in inglese e arabo dal Comitato dei Prigionieri Palestinesi, con sede a Damasco, in Siria, ed è ora reso disponibile online per il download e la distribuzione da parte della Rete di Solidarietà dei Prigionieri Palestinesi di Samidoun.
Pur concentrandosi sulle rappresentazioni dell’arte palestinese create all’interno delle carceri israeliane – spesso su federe, con materiali di contrabbando e secreti e rimossi di nascosto dalle mura della prigione – l’opuscolo contiene anche fatti e descrizioni sulla situazione affrontata dai prigionieri palestinesi nel 1984.
Alcune delle opere d’arte contenute in questo libro sono state presentate anche nella mostra Made In Palestine, che ha debuttato nel 2003 allo Station Museum di Houston, in Texas.
Il suo curatore, James Harithas, è stato introdotto all’ampio spettro dell’arte palestinese dall’artista Samia Halaby, il cui nuovo libro di opere d’arte che commemora il massacro di Kufr Qassem sarà presto pubblicato.
(Alcuni degli artisti qui presentati sono inclusi anche nel lavoro di Halaby, Liberation Art of Palestine , che traccia l’arte dei prigionieri come parte del flusso generale di arte di liberazione prodotta dagli artisti palestinesi nel movimento.)
Zuhdi al-Adawi , uno dei gli artisti presenti nel booklet si sono recati a New York City nel 2006 per l’inaugurazione della mostra.
Anche il film Crayons of Askalan presenta alcune di queste opere e la storia degli artisti palestinesi prigionieri.
L’opuscolo contiene estratti dell’indagine del 1977 del Sunday Times di Londra sulla tortura nelle carceri israeliane, la stessa indagine che ha contribuito a portare la tortura di Rasmea Odeh e delle prigioniere palestinesi al pubblico occidentale.
Include una panoramica delle varie carceri in cui erano detenuti i prigionieri politici palestinesi al momento della pubblicazione nel 1984, le forme di tortura usate durante gli interrogatori, le condizioni di vita nelle carceri, i maltrattamenti medici e la resistenza dei prigionieri.
Si conclude con un appello alle persone di tutto il mondo ad agire per sostenere i prigionieri palestinesi, a “formare comitati di sostegno ovunque” e a “unire tutti gli sforzi per contribuire a garantire le giuste richieste di questi prigionieri e condannare le disumane pratiche sioniste”. un’azione che rimane fondamentale oggi quanto lo era 32 anni fa.
Il libro è disponibile per la visualizzazione e il download qui sotto in formato PDF.
Scarica PDF (Arte Palestinese dietro le sbarre, 1984)
Le immagini presenti in questa pubblicazione fanno ora parte della collezione del Farhat Art Museum.
seguono IMMAGINI dal sito :
https://www.palestineposterproject.org/poster/ashkelon-prison-series-5
Zuhdi Al Adawi :
–Ashkelon Prison Series – 5
1982
Serie sulla prigione di Ashkelon – 3
1984
Serie sulla prigione di Ashkelon – 8
1984
Serie della prigione di Ashkelon – 7
1984
Serie della prigione di Ashkelon – 9
1984
Serie sulla prigione di Ashkelon – 4
1984
Le immagini dei poster di questo autore palestinese, ZUHDI-EL-ADAWI, seguono – dopo quelle quelle pubblicate sopra del 83 /84 – fino al 2015–nel link al fondo-
noi, fra tanti, ne pubblichiamo ancora uno:
Partiti Lavoratori per la Solidarietà- 2009
tutto sopra da:
https://www.palestineposterproject.org/artists/zuhdi-el-adawi