In questo link verso la fine abbiamo saputo qualcosa della CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA, organo supremo di giustizia dell’ONU-
ANSA.IT — 24 MAGGIO 2024 – 17.29 + 15. 43 /link –La Corte internazionale di giustizia ordina a Israele di fermare l’offensiva a Rafah. L’Aja ordina di aprire il valico di frontiera. E sollecita il ‘rilascio immediato e incondizionato’ degli ostaggi israeliani. Il Sudafrica esulta. Netanyahu convoca i ministri. Hamas: ‘Bene ma non basta, stop alla guerra a Gaza’
Adesso vediamo cosa è ::
La Corte penale internazionale
che ha sede sempre all’Aja
– Opera propria
La Corte penale internazionale (in inglese: International Criminal Court – ICC, in francese: Cour pénale internationale – CPI) è un tribunale per crimini internazionali che ha sede a L’Aia, nei Paesi Bassi.
La sua competenza è limitata ai crimini più seri che riguardano la comunità internazionale nel suo insieme, cioè il genocidio, i crimini contro l’umanità e i crimini di guerra (cosiddetti crimina iuris gentium), e di recente anche il crimine di aggressione (art. 5, par. 1, Statuto di Roma).
La Corte ha una competenza complementare a quella dei singoli Stati, dunque può intervenire se e solo se gli Stati non possono (o non vogliono) agire per punire crimini internazionali.
La Corte penale internazionale non è un organo dell’ONU e non va confusa con la Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite, anch’essa con sede a L’Aia. Ha però alcuni legami con le Nazioni Unite: ad esempio il Consiglio di sicurezza ha il potere di deferire alla Corte situazioni che altrimenti non sarebbero sotto la sua giurisdizione (art. 13(b), Statuto di Roma)
Le origini della Corte penale internazionale sono da far risalire al periodo della seconda guerra mondiale, quando vennero istituiti dei tribunali militari internazionali.
Il primo fu chiamato a giudicare i capi nazisti nel Processo di Norimberga, mentre il secondo era quello del Processo di Tokyo. Come tribunali militari, la loro competenza giurisdizionale si limitava ai crimini di guerra. Il tribunale di Norimberga, durante gli anni, ha pronunciato diverse sentenze, ampliando l’ambito di giurisdizione inserendovi, oltre ai crimini di guerra, anche i crimini contro l’umanità e contro la pace.
La campagna per l’istituzione della Corte penale internazionale fu poi ripresa e rilanciata negli anni novanta da una coalizione di 300 organizzazioni non governative, tra le quali l’organizzazione Non c’è pace senza giustizia appartenente alla galassia radicale italiana.
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Intanto durante il 1993-1994 erano stati istituiti dei tribunali ad hoc per la questione di ex-Jugoslavia e Ruanda.
Nel 1996- conclusi i lavori che dovevano determinare un codice sui crimini e uno statuto per la corte, si nominò una Commissione a Roma.
Lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale è stato stipulato il 17 luglio del 1998 e definisce in dettaglio la giurisdizione e il funzionamento della Corte.
Lo Statuto è entrato in vigore il 1º luglio 2002 dopo la ratifica da parte del sessantesimo Stato aderente.
Gli Stati parte sono 124, ben più della metà dei 193 Stati membri dell’ONU (ottobre 2023).
Altri 32 paesi hanno firmato ma non ratificato il trattato. Fra questi, Israele, Russia, Stati Uniti e Sudan hanno dichiarato di non avere intenzione di ratificarlo.
L’Ucraina ha sottoscritto lo Statuto di Roma, ma non ha mai ultimato le procedure di ratifica per difficoltà interne di ordine costituzionale. Tuttavia, pur non essendo ancora diventato uno Stato Parte, ha accettato ufficialmente per due volte la giurisdizione della Corte ai sensi dell’art. 12, comma 3, dapprima solo per crimini compiuti nel periodo dal 21 novembre 2013 al 22 febbraio 2014, poi anche per il periodo successivo indefinitamente.
molto di più nel link :
https://it.wikipedia.org/wiki/Corte_penale_internazionale
PRESIDENTE DELA CORTE PENALE INTERNAZIONALE
Piotr Hofmański ( Poznam- Polonia, 1956 )
Il presidente attuale della Corte Penale Internazionale ( CPI ) o in inglese, International Criminal Court (Icc ), è : Piotr Hofmański
L’11 marzo 2021 ha assunto la presidenza della CPI . Il 10 marzo 2024 ha terminato di lavorare presso questo istituto.
Gli organi della Corte penale internazionale sono IN TUTTO quattro tra cui il procuratore capo ( attualmente è KHARIM KHAN ) e l’ufficio dei procuratori:
vedi nel link–
https://it.wikipedia.org/wiki/Corte_penale_internazionale
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REPUBBLICA.IT –24 MAGGIO 2024 ALLE 15:37
SCHEDA
Corte Internazionale di Giustizia e Corte Penale Internazionale, cosa sono e quali sono le differenze
di Enrico Franceschini
La scheda. Sono entrambi tribunali internazionali con sede all’Aia ma hanno funzioni diverse
LONDRA – Sono due tribunali internazionali. Hanno entrambi sede all’Aia. Per questo vengono spesso confusi l’uno con l’altro o considerati una cosa sola. Ma la Corte Internazionale di Giustizia e la Corte Penale Internazionale sono due organismi giudiziari distinti, emanazioni di organi dissimili, con funzioni diverse. Oggi ad accomunarle sono i procedimenti paralleli che hanno avviato nei confronti dello stato di Israele e dei suoi leader.
Ecco una scheda per capire le differenze dei due casi.
La Corte di Giustizia
L’International Court of Justice, come è denominata in inglese, nota anche come il Tribunale Internazionale dell’Aia, è il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite. Ha sede nel Palazzo della Pace, all’Aia, in Olanda. Fondata nel 1945 all’indomani della Seconda guerra mondiale, ha il compito principale di dirimere controversie fra gli stati membri dell’Onu che hanno accettato la sua giurisdizione e offrire pareri consultivi.
Le sue sentenze sono uno strumento fondamentale per accertare le norme internazionali. È composta da quindici giudici di diversa nazionalità, eletti dall’Assemblea Generale e confermati dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu, con un mandato di nove anni. Dal 1947, la Corte ha esaminato più di 190 casi. In sostanza, la Corte Internazionale di Giustizia giudica gli stati, non le persone.
La Corte Penale Internazionale
L’International Criminal Court è il primo e unico tribunale internazionale permanente intitolato a giudicare singoli individui per reati come il genocidio, i crimini contro l’umanità, i crimini di guerra. Fondata a Roma nel 1998, è entrata in vigore nel 2002 e ha sede all’Aia (in un edificio diverso da quello della Corte Internazionale dell’Onu). È riconosciuta da 120 Paesi, ma non da Stati Uniti, Russia, Cina, Israele e altri.
Mentre si svolgevano i lavori per creare la Corte Penale Internazionale sono sorti altri due tribunali di questo tipo, cioè che processano individui per crimini di guerra, ma ciascuno con un mandato limitato nel tempo e nell’obiettivo, entrambi creati dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu: il Tribunale Penale Internazionale per l’ex-Jugoslavia, che ha perseguito individui per i crimini di guerra commessi nella guerra nei Balcani; e il Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda, che ha avuto lo stesso compito per i crimini commessi nella guerra civile nello stato africano. Proprio la creazione di questi due tribunali ha sottolineato la necessità di stabilire un tribunale penale internazionale permanente per questo genere di reati.
Il caso alla Corte dell’Onu
La Corte Internazionale di Giustizia sta esaminando da alcuni mesi una denuncia per genocidio presentata dal Sudafrica nei confronti di Israele per l’alto numero di vittime civili palestinesi nella guerra di Gaza e per gli ostacoli agli aiuti umanitari nella striscia. Nella sua prima udienza sul caso, in gennaio, la Corte ha ordinato a Israele di fare tutto quello che è in suo potere per prevenire atti di genocidio e permettere aiuti umanitari a Gaza, evitando tuttavia di ordinare formalmente un cessate il fuoco.
Nei giorni scorsi gli avvocati delle due parti hanno presentato al tribunale ulteriore documentazione in merito. La Corte ha preannunciato per questo venerdì pomeriggio un verdetto sulla richiesta sudafricana di imporre un cessate il fuoco.
Il caso alla Corte Penale
Kharim Khan – FOTO DAL SUO X
https://x.com/KarimKhanQC/photo
Karim Ahmad Khan (Edimburgo, 30 marzo 1970) è un avvocato britannico, Procuratore capo della Corte penale internazionale dal 2021.
Il 20 maggio Kharim Khan, procuratore capo della Corte Penale Internazionale, ha chiesto alla camera preliminare del proprio tribunale di emettere mandati di arresto per tre capi di Hamas, il movimento palestinese responsabile dell’aggressione del 7 ottobre scorso nel sud di Israele che ha riacceso il conflitto, e per due leader israeliani, il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant.
L’accusa è sostanzialmente la stessa: quella di avere commesso crimini di guerra e contro l’umanità, da parte di Hamas nell’attacco del 7 ottobre che ha fatto 1200 morti e preso 230 ostaggi fra gli israeliani, da parte di Israele nella risposta militare a Gaza che secondo le cifre del ministero della Sanità palestinese, controllato da Hamas, ha causato più di 35 mila morti fra i palestinesi, in larga parte civili, tra cui donne e bambini. Tre giudici della camera preliminare dovranno decidere se la richiesta del procuratore è valida e dunque se emettere i mandati di arresto: potrebbero metterci mesi a decidere, non ci sono scadenze.
I poteri della Corte dell’Onu
La Corte Internazionale di Giustizia può dare un ordine a uno stato, ma non ha effettivi mezzi giudiziari per imporre che venga rispettato. Israele ha già fatto sapere che, se la Corte ordinasse allo Stato ebraico di cessare il fuoco, non rispetterebbe l’ordine (che peraltro dovrebbe essere accolto anche da Hamas per essere realizzato e sarebbe rivolto a entrambi i belligeranti).
In modo analogo, Israele respinge vigorosamente l’accusa di genocidio, che verrà considerata dalla Corte di Giustizia in tempi più lunghi (potrebbero volerci mesi o anche un paio d’anni per avere una sentenza in merito). Tuttavia una delibera della Corte di tono accusatorio nei confronti di Israele potrebbe implicitamente pesare sulla attesa decisione dell’altro tribunale, la Corte Penale Internazionale, riguardo alla richiesta di emettere un mandato di arresto nei confronti del premier israeliano Netanyahu e del suo ministro della Difesa Gallant.
I poteri della Corte Penale
Se i giudici accoglieranno la richiesta del procuratore Khan ed emetteranno un mandato d’arresto contro i due leader di Israele e i tre capi di Hamas, costoro diventerebbero dei ricercati e potrebbero essere arrestati non appena mettono piede in uno dei Paesi che riconoscono la Corte Penale Internazionale. Ma la Corte Penale può istituire un processo soltanto contro individui in presenza.
Per cui se Netanyahu e Gallant, e in modo simile i capi di Hamas, come prevedibile restassero nel proprio territorio, il mandato di arresto non avrebbe effetti concreti, come del resto è avvenuto lo scorso anno quando il medesimo procuratore Khan ha chiesto alla Corte, e la Corte ha approvato, un mandato di arresto contro Vladimir Putin per i crimini di guerra commessi dalle sue truppe nell’invasione dell’Ucraina.