ARTICOLI DI QUESTO VOLUME
Editoriale del numero di Limes 5/24, ‘Misteri persiani’.
Appendice all’editoriale “Il club dei suicidi” del numero di Limes 5/24, ‘Misteri persiani’.
L’offensiva del 13 aprile ha imposto un nuovo ordine regionale. Se vedrà superate le sue linee rosse, Teheran attaccherà di nuovo lo Stato ebraico. La fine della deterrenza israeliana e la nuova strategia iraniana. L’unico a volere la guerra è Netanyahu.
L’ostracismo verso i moderati da parte del clero khomeinista favorisce le nuove leve dominate dai militari e ostili alla ‘pazienza strategica’. I riflessi sul programma nucleare. I contraccolpi della guerra Israele-Ḥamās. I giovani, delusi, si astengono.
di Nicola Pedde
Conversazione con Fatemeh, laureata, Mandana, ingegnere, Sa‘id, ingegnere, Sohrab, scrittore.
a cura di Michele Marelli
Un testo scolastico iraniano, edizione 2023-2024, illustra le minacce alla Repubblica Islamica e come sventarle. Le declinazioni della sicurezza. L’epica della Difesa Sacra e le insidie dell’Arroganza Globale. L’arena sono i giovani.
Decenni di isolamento strategico e di sanzioni hanno esteso a dismisura il peso dei militari, specie dei basiji, nell’economia iraniana. Le fasi dell’ascesa. L’alleanza con la Guida e la conquista del bazar. A chi non conviene la pace con gli Usa.
Come l’Iran ha sviluppato capacità atomiche, civili e militari, dall’ultimo scià a Khamenei. Le fortune alterne della diplomazia nel mediare un accordo, il ruolo dell’Aiea e il ritiro degli Usa dal Jcpoa. L’arricchimento dell’uranio continua nonostante le sanzioni.
Lo Stato ebraico testa sul campo le linee rosse iraniane, ma la miglior rappresaglia contro Teheran sarebbe avvicinarsi a Riyad e fare un passo verso i palestinesi. L’inizio della fine di un’escalation limitata o la fine dell’inizio di una guerra più ampia?
Lo Stato ebraico e Ḥamās combattono un conflitto asimmetrico senza un’idea di pace. Lo scontro appare senza sbocco perché è per entrambi esistenziale: Palestina e Israele sono due nomi della stessa terra. Serve una riconciliazione anche dentro le società in conflitto.
La mancanza di un chiaro obiettivo politico rischia di inficiare la guerra contro Ḥamās, la cui eliminazione ‘fino all’ultimo uomo’ è pura fantasia. Il dilemma tra occupazione militare e riabilitazione dell’Autorità palestinese. Il nodo di Rafaḥ. Netanyahu deve andarsene.
di Shlomo Brom
Come si ridelineano le gerarchie nel movimento islamista. Le differenze fra gaziani ed espatriati. Il prestigio crescente delle Brigate al-Qassām. L’obiettivo strategico dei due Stati anima l’ala politica, oggi però meno popolare di quella militare.
di Paola Caridi
Dalla conquista araba del 651 alla rivoluzione del 1979 i persiani perdono l’Iran. Il secolare dominio turco e il viscerale risentimento verso gli arabi. Il significato delle esperienze selgiuchide e safavide. Lo scià, l’intuizione israeliana di Khomeini e l’eredità di Ciro.
INEDITO, a cura di Michele Marelli.
di Ahmad Dehqan
La relazione tra Repubblica Islamica e Partito di Dio è più complessa di quel che sembra. L’autonomia e l’influenza locale, nazionale e regionale della formazione sciita libanese. I pasdaran e Naṣrallāh vogliono la stessa cosa: stabilità.
I Partigiani di Dio sfruttano il supporto di Teheran per affermarsi dentro e fuori lo Yemen, ma non vogliono dipendere interamente dalla Repubblica Islamica. Sostenere la causa palestinese e colpire nel Mar Rosso per riguadagnare legittimità.
Teheran considera irrinunciabile il controllo del vicino, anello decisivo della catena di clienti che ne protegge l’impero informale. L’uso delle milizie e la penetrazione dello Stato profondo. Il ritiro totale degli americani sarebbe catastrofico. L’incognita sadrista.
Anatomia delle milizie filo-iraniane che governano l’Iraq. In che modo la Repubblica degli ayatollah sfrutta e gestisce le diverse agende dei clientes. La ‘strategia dei fronti unificati’ e il ruolo della Resistenza islamica irachena nella guerra di Gaza.
Il paese dei Cedri tiene a distanza l’Iran, benché dipenda dal suo supporto finanziario. Gli assi della sua sicurezza sono Russia, Cina e Ḥizbullāh, più che la Repubblica Islamica. La scommessa su un cambio di governo in Turchia.
di Samir Aita
L’attacco lanciato da Teheran contro Israele ha messo in mostra gli schieramenti mediorientali. Gli attori arabi moderati temono gli iraniani ma diffidano degli americani. Le proteste di piazza minacciano il regime hashemita. La profezia di re ‘Abdallāh II.
di Ofir Winter
L’ultima guerra nel Nagorno Karabakh e quella nella Striscia hanno trasfigurato gli equilibri dell’Asia nord-occidentale, palestra di improbabili intese azero-israeliane o armeno-iraniane. Russia si ritira, Turchia e Iran avanzano. L’Azerbaigian è al centro di queste partite.
Conversazione con Robert Greenway, già direttore dell’Ufficio affari mediorientali e nordafricani del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti.
a cura di Federico Petroni, Giuseppe De Ruvo
Alimentata dalle pressioni americane, l’intesa tra Mosca e Teheran è ormai strategica. Il patto di cooperazione su armi e commerci. L’importanza del Corridoio Nord-Sud e dell’accesso persiano al sistema fluviale e marittimo russo. Putin non rinuncia a Israele.
Federazione Russa e Repubblica Islamica si scoprono alleate, nonostante le storiche diffidenze. A tenerle insieme, sanzioni e odio verso l’America. Prove di dedollarizzazione, ma i commerci non decollano. La rinnovata importanza del corridoio Nord-Sud.
Conversazione con Mikhail Khodorkovskij, imprenditore e oppositore russo in esilio.
a cura di Orietta Moscatelli
Il contenimento aggressivo di Washington porta Pechino a varare una nuova strategia levantina, di cui la Repubblica Islamica è grimaldello. La cooperazione militare è il pilastro dell’intesa con Teheran, cementata dall’ostilità verso il nemico comune.
di You Ji, Zhang Sheng
Le relazioni tra Turchia e Stato ebraico non riescono a uscire dal circolo vizioso ‘crisi-riavvicinamento-normalizzazione e poi un’altra crisi’. La competizione con Teheran è sempre più serrata. La stabilità regionale dipende dal sangue freddo di Erdoğan.
di İsmail Sari
Riyad non vuole doversi schierare tra Israele e Iran, per tutelare i suoi piani di sviluppo e una sicurezza assai fragile. Le strategie diplomatiche. La minaccia dell’asse sciita e le incognite del dopo Raisi. Sempre con gli Usa, ma non succubi.
La transitabilità del triangolo Suez-Bāb al-Mandab-Hormuz è per noi vitale. Per garantirla dobbiamo recuperare un margine di manovra con l’Iran. Dunque revisionare il regime sanzionatorio. Lo strumento militare non basta. Le lezioni della storia – non solo Mattei.
di Lorenzo Noto
Gli autori del numero di Limes 5/2024, Misteri persiani.
Le carte storiche del numero di Limes 5/24, Misteri persiani.
a cura di Edoardo Boria
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Efficacissime queste carte che ci avvicinano un po’ a questa realtà così complicata.