di regalo, a Mario, facciamo suoi disegni che forse non ricorda più –
– vedendoli sì —
dei quali fare una mostra : glielo suggeriamo dal 2018 !
Dal titolo : Tombini & Varie
Sulle foglie suo fratello Andrea aveva espresso il progetto di almeno un Haiku..
a metà della mostra – solo suggerita – ci stanno bene alcuni versi di Roberto:
Seduti sulle panche
sotto il sole
Aspettano pazienti
il giorno dopo.
( 2024 )
Se tu sentissi dire
da qualche conoscente
tra una chiacchiera e l’altra
com’è d’uso nei salotti
tra un bicchiere di vino
e la tartina al salmone
Se tu sentissi dire
che sono morto…..
– Sarà qualche anno ormai
di incidente d’auto
d’infarto
o qualche strana malattia
certo fu cosa improvvisa
se non proprio imprevista
beveva molto correva troppo
non badava affatto a se stesso –
Se tu sentissi dire
in quel salotto di gente normale
vino bianco coktail caviale
poltroncine traballanti
divani consumati
– s’era lasciato andare
viveva all’incirca gli ultimi tempi
scriveva poesie su fogli sparsi
e le buttava via
Lo incontravi nei bar
spesso trasandato
piuttosto inconsistente –
Se tu sentissi dire
tra risatine smorzate
velate maldicenze
di chi continua a vivere
la vita indifferente
– non voleva invecchiare
non sapeva accettare
il tempo che ci resta
Troppo spesso s’è voltato
a guardare………….
Era questo il suo male –
Se tu sentissi dire
con alzata di spalle
con rassegnazione evidente
– Raccontava d’esser stato tradito
da chi? Da che cosa?
Come tutti d’altronde
come capita sempre –
Se tu sentissi dire
che sono morto
e così stranamente ho vissuto
Tu che di me così poco sai
ormai
perché come un alito sono passato
e come un sospiro sono rimasto
sfumato e vago nella tua memoria
Tu che anche tu
m’hai tradito incosciente e leggera
tu che di me ti rimane solo
un lontano ricordo
così lontano al punto d’apparire
necessariamente dolce
necessariamente vero
Ti prego
forse anche ti scongiuro
tieni stretto il tuo ricordo
così lontano così diverso
e non parlare
non dire nemmeno una parola
Tu
trattieni per te quel che di me ti resta
perché è tutto ciò che resterà di me.
Roberto Rododendro
Ma che bella la poesia…! me la dedico.
Grazie
labarbara
anch’io cara Barbara, la trovo bellissima, anche a me piacerebbe dedicarla, ma non mi sono osata, tu sei sempre stata molto più osée di me–chi sa se esiste in francese-? mi pare di sì– oggi si dice ” spinta ” — s’intende ” in avanti ” ! ciao Barbarella bella bella
Auguri, anche se in ritardo, ai nostri cari artisti. Bellissimi sia i quadri che la poesia!
Grazie a me e grazie al giovane Mario con quelle bellissime foglie!
Insomma: auguri a Mario ed a Roberto che sta in coda, tre anni indietro, ma io corro … corro!
E saluti a quella cara Barbara che gliela dedico si ( se Chiara me lo permette) e se mi spiega quale 🙂
Domani torno e ti dico tutto, con grande abbracci