Fino al min. 28° si vede un servizio di introduzione con Barbero che fa cenni alla Prima Guerra Mondiale, al Partito Socialista, video della marcia su Roma.. ed altro
LA LEZIONE INIZIA SOLO AL 28° MINUTO
APRI QUI, se vuoi
LA 7 – 12 GIUGNO 2024 — ORE 21.15
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LE FOTO CHE VEDE IL PROF. BARBERO E’ DALLA MOSTRA :
fino al 7 luglio !
A PALAZZO RONCALE A ROVIGO

https://it.wikipedia.org/wiki/File:Palazzo_Roncale,_Rovigo.jpg
FANNO BELLISSIME MOSTRE DI PITTURA


https://www.rovigoinfocitta.it/giacomo-matteotti-una-storia-di-tutti-in-mostra-a-palazzo-roncale/
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NOTA su Emilio Lussu, oltre a ” Un anno sull’altipiano ” ( Einaudi ) ha scritto :
Marcia su Roma e dintorni
«Ciascuno di noi porta in sé non solo idee ma anche e soprattutto passioni. Noi possiamo offrire la nostra testimonianza e le nostre impressioni: agli altri, il giudizio».
In ventidue capitoli, brevi ma ricchi di informazioni, Emilio Lussu racconta ciò che ha visto e subito dal 1919 al 1929, anno della sua avventurosa fuga da Lipari con Carlo Rosselli e Fausto Nitti: il sorgere e il dilagare del fascismo, soprattutto in Sardegna, tra manovre politiche, agitazioni di piazza, figure camaleontiche e macchiette popolari, a cominciare da questori, giornalisti, deputati, professori e sindacalisti voltagabbana, descritti nel loro tragico spessore. Un documento imprescindibile, che testimonia del contesto nazionale e delle sorti dell’Italia nel decennio di maggior abbrutimento civile della nostra storia, e che rivela la forza di chi ha lottato fino all’ultimo, anche negli anni del dopoguerra, per la democrazia.
ALTRE NOTE NOSTRE :
IL TEATRO SOCIALE DI ROVIGO
Facciata- Vista notturna
– Opera propria
Teatro Sociale di Rovigo, piazza Garibaldi
– Opera propria
foto da : wikipedia
l’interno del teatro sociale di Rovigo-
da : Musei Italiani
link subito sotto
Il Teatro Sociale venne eretto fra il 1817 ed il 1819, rispecchiando la convinzione dell’epoca che considerava il melodramma come il genere di spettacolo meritevole della massima considerazione. All’epoca della costruzione del Teatro Sociale, in questo genere di spettacolo, Rovigo aveva già una tradizione più che secolare. Il primo documento di un melodramma allestito a Rovigo risale al 1683: lo spettacolo fu ospitato nella sala della Loggia dei Notai, visto che il primo teatro in città venne edificato, per iniziativa di Celio Campagnella, nel 1694. A dispetto della relativa scarsità di popolazione e della oggettiva scarsità di ricchezza, il melodramma a Rovigo dovette incontrare un notevole favore, se presto in città divennero normali tre stagioni d’opera all’anno, la più importante delle quali si teneva in autunno, in coincidenza con la fiera
segue nel link:
Ridotto del Teatro Sociale- per bambini, conderti da camera e jazz
da: Mimiteatri
magari lo vediamo un’altra volta, ma è interessante:
Il Polesine fu terra di teatri. Tra Ottocento e Novecento ne erano attivi più di cinquanta, tutti o quasi dedicati alla musica e al bel canto, un numero davvero stupefacente se si tiene conto di com’erano quei territori al tempo. Per realizzarli e tenerli attivi molti cittadini si autotassavano, poi alcune difficoltà finanziarie e l’avvento del cinema ne segnarono la decadenza. In anni recenti ecco infine la loro rinascita, con il restauro e la ripresa delle attività.
MAPPA DELLA REGIONE DI ROVIGO CORRISPONDENTE OGGI AL POLESINE
Il Polesine (Połéxine in dialetto polesano e Pulésan in dialetto ferrarese) è una regione storica e geografica italiana la cui identificazione ha subito variazioni nel corso dei secoli. In passato conosciuta anche col nome di Polesine di Rovigo, oggi dal punto di vista della geografia antropica s’identifica con la provincia di Rovigo ( Treccani ); dal punto di vista della geografia fisica viene definito come tale il territorio situato tra il basso corso dei fiumi Adige e Po fino al Mare Adriatico il cui confine occidentale, indefinito, lo separa dalle Valli Grandi Veronesi.
Davvero meravigliosa la lezione di Alessandro Barbero: quando la storia diventa qualcosa di più del rigore del ricercatore.
Per quanto riguarda i teatri sociali, penso che nel periodo dell’Unità d’Italia ne siano sorti parecchi anche in centri piccoli. Mi viene in mente la “Federazione operaia” di Sanremo. Si tratta di un argomento che andrebbe approfondito.