Ankhesenamon (nata Ankhesenpaaton) (Akhetaton, 1348 a.C. circa – Tebe, dopo il 1322 a.C.) è stata una regina egizia della XVIII dinastia.
Dagli esami del DNA si è scoperto che :
Ankhesenamon era terza figlia di Akhenaton, decimo faraone della XVIII dinastia egizia, e della regina Nefertiti, “grande sposa reale“. All’età di circa tredici anni venne data in moglie al fratellastro Tutankhaton (poi conosciuto come Tutankhamon), figlio anch’egli di Akhenaton, e di una moglie secondaria, solo oggi si è stabilito che Akhenaton lo ebbe dalla propria sorella identificata con la mummia The Younger Lady ).
The Younger Lady è il nome con cui è informalmente nota una mummia femminile scoperta nella Valle dei Re, nel 1898, da parte dell’archeologo francese Victor Loret.
Si trova al Museo egizio del Cairo
Profilo destro della mummia della Younger Lady. Sono chiaramente visibili i gravi danni causati alla salma dai razziatori di tombe: il braccio destro mozzato, il torace sfondato (che si aggiungono a quella che è ritenuta la ferita che causò la morte della donna, sulla guancia sinistra).
Vista frontale, con la grande ferita ante-mortem sul volto e il torace fracassato dai razziatori.
Fotografie di G. Elliot Smith, Le Mummie reali, 1912.
Museo Egizio al Cairo- La regina Ankhesenamon e suo marito-fratellastro Tutankhamon in una scena d’intimità famigliare sullo schienale del trono rivenuto nella Tomba di Tutankhaton, conservato al Museo Egizio del Cairo. Gli abiti del re e della regina sono in argento; i corpi sono stati resi con intarsi di pasta vitrea rossa, mentre le acconciature e i copricapi con pasta vitrea faience blu; lo sfondo è in oro. L’intera composizione risente fortemente dello stile amarniano.
Il termine deriva dalla località di Amarna (l’antica Akhetaton). L’atonismo, la particolare concezione religiosa di Akhenaton, ebbe ripercussioni molto sensibili non solo sulla religione in senso stretto ( Amon sempre riverito, è pian piano sostituito da Aton, un dio solare, della luce in contrapposizione alle tenebre care ad Amon. Così facendo, il faraone cercò di porre freno (cosa peraltro iniziata, sia pure in tono minore, sotto il governo dei suoi predecessori) allo strapotere del clero di Amon ), ma in tutti i campi della vita egizia: si ebbe perciò una “democratizzazione” della lingua, l’invenzione di nuovi strumenti di costruzione (i cosiddetti talatat), e, in campo artistico, una vera e propria rivoluzione. I nuovi canoni vennero quasi certamente dettati dal re in persona se, nella sua tomba, lo scultore di corte Bak si autoproclama “allievo” dello stesso sovrano. Proprio a tale rivoluzione si dà oggi il nome di “arte amarniana”
– Opera propria
Più che di un vero monoteismo, che significa la credenza in unico dio, oggi con i nuovi studi, per Akhenaton, si preferisce parlare di enoteismo ( termine coniato dal filosofo
Schelling ) che ha il senso di un dio che egemonizza altri dei.
Talatat raffigurante Nefertiti adorante Aton ad Amarna, Brooklyn Museum
– Opera propria (photo)
Busto di Akhenaton
– Opera propria
Akhenaton
– Opera propria
Akhenaton e Nefertiti
– Opera propria
Dorso di Nefertiti, Parigi, Museo del Louvre
– Shonagon
Affreschi dal palazzo reale di Akhenaton, Brooklyn Museum
– Opera propria (photo)
Affreschi raffiguranti due principesse reali
– http://www.egyptarchive.co.uk/html/ashmolean/ashmolean_18.html
ARTE AMARNIANA – WIKIPEDIA
https://it.wikipedia.org/wiki/Arte_amarniana#/media/File:Painting_of_Akhenaten’s_daughters.jpg
Bellissimo davvero il torso di Nefertiti.