ANSA.IT — 14 SETTEMBRE 2024
https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2024/09/14/mattarella-il-fascismo-fu-complice-della-ferocia-nazista_dd4050e7-5a9a-4241-ac6f-f28e03392d94.html
Mattarella: ‘Il fascismo fu complice della ferocia nazista’.
Il presidente della Repubblica alla cerimonia per gli 80 anni della zona libera della Carnia e dell’Alto Friuli
“Il fascismo, con il regime della Repubblica sociale italiana, era complice della ferocia nazista”, ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla cerimonia per gli 80 anni della zona libera della Carnia e dell’Alto Friuli.
“L’Italia è orgogliosa del percorso compiuto in questi quasi 80 anni dalla Liberazione”.
“Oggi, come ha sottolineato la presidente regionale dell’Anpi, Lestani, storia e memoria si incontrano. Con le contraddizioni e le sofferenze che accompagnano gli eventi bellici. E la vocazione di pace del nostro Paese è segno che tutto questo non è passato invano”, ha detto Mattarella, ad Ampezzo.
“Oggi la Repubblica, qui, in Friuli, riconosce in queste popolazioni, in Carnia, radici della nostra Costituzione, che alimentano la nostra vita democratica”.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ad Ampezzo ha partecipato alla commemorazione degli 80 anni della Carnia zona libera e dell’Alto Friuli. Mattarella è stato accolto dal governatore del Fvg, Massimiliano Fedriga, dal sindaco di Ampezzo, Michele Benedetti, e dal picchetto d’onore della Brigata alpina Julia, ottavo reggimento alpini, che ha svolto la cerimonia pochi minuti prima dell’alzabandiera.
A salutare il presidente una folla di persone che ha applaudito, tra le quali tanti bambini con il tricolore e donne vestite negli abiti tradizionali di Ampezzo.
Bandiere tricolori anche ai balconi. Inoltre, presenti labari e gonfaloni, tra i quali quelli della città di Udine e dell’associazione partigiani, esponenti politici e rappresentanti delle istituzioni locali. È presente anche la medaglia d’oro Paola Del Din.
Tra la ventina di zone libere partigiane che si vennero a creare nell’estate del 1944 nell’Italia del Nord, la Repubblica della Carnia e dell’Alto Friuli fu la maggiore per estensione: circa 2 mila chilometri quadrati a cavallo tra la montagna di Udine, l’Alto Pordenonese e il Centro Cadore. Ebbe vita breve, qualche settimana ma affrontò temi che sarebbero stati ai primi posti dell’agenda dell’ Italia che sarebbe venuta fuori dal 25 aprile.
Il territorio della Zona Libera della Carnia ( Patria Indipendente )
wikipedia : storia
La Repubblica prese vita il 1º agosto 1944 e fu preceduta dalle convocazioni dei rappresentanti di ogni comune della Carnia i quali, al ritorno nei propri comuni, procedettero alla costituzione dei Comitati di Liberazione Nazionale comunali. L’11 agosto i tre comitati di vallata (Alto Tagliamento, Degano e But), che avevano partecipato alla costituzione della Zona Libera, diedero vita al CLN carnico. La Repubblica cessò di esistere l’8 ottobre dello stesso anno a causa della controffensiva messa in atto dai tedeschi con l’ausilio di truppe fasciste della Milizia di Difesa Territoriale e cosacche con l’operazione Ataman.
Precedette di poche settimane la nascita della Repubblica partigiana dell’Ossola e, nonostante abbia avuto vita assai breve, fu la più ampia zona libera in tutto il Nord Italia. Si estendeva infatti per 2.580 km², comprendeva ben 40 comuni e contava oltre 80.000 abitanti; come capitale venne scelto il paese di Ampezzo, nella Val Tagliamento.
Tra gli esponenti di spicco di quella esperienza si ritrovano Mario Lizzero “Andrea”, commissario delle Brigate Garibaldi, don Aldo Moretti “Lino”, esponente della Osoppo e della Democrazia Cristiana, Gino Beltrame “Emilio”, del PCI, Nino Del Bianco “Celestino”, del Partito d’Azione, Manlio Gardi, del PLI ed esponenti locali, come i socialisti Giovanni Cleva e Dino Candotti, Luigi Nigris della DC, Umberto Passudetti del PLI, Romano Marchetti “Da Monte” dell’Osoppo.
Altre località furono coinvolte solo parzialmente, essendo sottoposte ad un forte controllo da parte delle forze di occupazione: Amaro, Castelnovo del Friuli, Cavasso Nuovo, Moggio Udinese, Pinzano al Tagliamento, Tolmezzo, Travesio, Montereale Valcellina.
Con l’organizzazione di libere elezioni in tutti i comuni, che furono organizzate tra agosto e settembre e a cui parteciparono tutti i partiti antifascisti dell’epoca, il diritto di voto alle donne trovò il suo primo riconoscimento in Italia proprio all’interno della Repubblica partigiana della Carnia. Potevano votare solo le donne che vennero considerate capofamiglia, circostanza per nulla rara vista la partecipazione degli uomini in azioni di armi sia con l’esercito che con truppe partigiane.
UN RACCONTO PIU’ AMPIO DI QUESTA GRANDE ESPERIENZA
https://www.carnialibera1944.it/zonalibera/zonalibera_storia.htm
UN TESTO DI STORIA
IL MULINO 2013
ALBERTO BUVOLI, GUSTAVO CORNI, LUIGI GANAPINI, ANDREA ZANNINI (a cura di)
La Repubblica partigiana della Carnia e dell’Alto Friuli
Una lotta per la libertà e la democrazia
La Repubblica partigiana della Carnia e dell’Alto Friuli fu forse la più importante, oltre che la più vasta, tra le repubbliche partigiane sorte in Italia nel 1944. Grazie al contributo di tutte le forze politiche della Resistenza vi si sperimentò un eccezionale spazio di libertà e partecipazione popolare, dando una prima forma ad alcune delle future conquiste dell’Italia democratica. Si trattò di un’esperienza unica, che in queste pagine viene ricostruita nella prospettiva lunga dell’Italia unita, avvalendosi di nuovi documenti e delle più recenti tematiche storiografiche, inserendo la sua vicenda nel contesto più ampio delle analoghe esperienze dell’Europa occidentale e orientale. Raccontare e analizzare i fatti, le figure, l’eredità di quel tempo ha l’obiettivo di recuperare e consolidare la coscienza di come, nei momenti più duri della guerra, si costruirono le basi della Repubblica e della Costituzione.
Alberto Buvoli è direttore dell’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione e della rivista «Storia contemporanea in Friuli». Tra le sue pubblicazioni ricordiamo «Atlante storico della lotta di liberazione nel Friuli Venezia Giulia. Una resistenza di confine 1943-1945» (con Franco Ceccotti, 2006).
Luigi Ganapini ha insegnato Storia contemporanea nelle Università di Trieste e di Bologna. Tra le sue pubblicazioni: «La repubblica delle camicie nere» (1999); «Storia dell’Italia unita» (con Alberto De Bernardi, 2010); «Voci dalla guerra civile. Italiani nel 1943-1945» (Il Mulino, 2012).
Gustavo Corni è professore ordinario di Storia contemporanea nell’Università di Trento. Tra le pubblicazioni più recenti: «Popoli in movimento» (2009); «Fascismo. Condanne e revisioni» (2011); «Raccontare la guerra. La memoria organizzata» (2012).
Andrea Zannini insegna Storia moderna nell’Università di Udine ed è responsabile scientifico del progetto «Repubblica della Carnia 1944. Le radici della libertà e della democrazia». Tra le sue ultime pubblicazioni, «Venezia città aperta. Gli stranieri e la Serenissima XIV-XVIII sec.» (2009)
manifesto da: https://www.sbhu.it/eventi/carnia-1944-un-film-di-rossitti/
Se qualcuno avesse tempo di dare un’occhiata al film di Marco Rossitti – 2012 – 48 minuti
abbiamo trovato queste quattro parte
CARNIA 1944 — UN’ESTATE DI LIBERTA’ — parte prima
video, 12 min. ca
https://www.youtube.com/watch?v=Wbx-tYzpuN4
CARNIA 1944 — UN’ESTATE DI LIBERTA’ — parte seconda- video, 7.52
Carnia 1944 un’ estate di libertà – parte terza – 14.55
parte quarta– 9 min. ca
Carnia 1944 un’estate di libertà -parte quarta-
MARCO ROSSITTI ( Pordenone, 1963), regista-documentarista, prof. Univ. Udine di
“Tecniche e linguaggi del cinema” e altro
TRAILER :
VIDEO, 1.50
https://www.facebook.com/watch/?v=1181118879586451
Girato nelle fornaci e nei laboratori familiari muranesi e veneziani per la produzione delle perle di vetro, il corto firmato da Marco Rossitti in una manciata di minuti riesce ad accendere emozioni e suggestioni intorno al lavoro dei maestri vetrai e delle perle di Murano e Venezia. Un ambizioso progetto sull’arte delle perle di vetro che parte dalla laguna di Venezia per estendersi al mondo.
2020
da : https://www.nonsolocinema.com/
E’ importantissimo in questa congiuntura politica, italiana ed internazionale, ricordare cosa è stato il fascismo e cosa è stata la ricostruzione di una democrazia.