*** un grosso dubbio su quale è Palazzo Papadopoli-
magari chi conosce Venezia meglio di noi, può aiutarci- davvero grazie !
Palazzo Papadopoli | |
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![]() Facciata sul Canal Grande |
https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Papadopoli
Palazzo Giustinian Lolin è un palazzo di Venezia, ubicato nel sestiere di San Marco e affacciato sul Canal Grande, vicino a Campo Santo Stefano e al Ponte dell’Accademia.
https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Giustinian_Lolin
Palazzo Papadopoli , noto anche come Palazzo Coccina Tiepolo Papadopoli, è un palazzo di Venezia, situato nel sestiere di Santa Croce e affacciato sul canale dei Tolentini tra Palazzo Condulmer e l’Hotel Papadopoli, di fronte alla chiesa di San Nicola da Tolentino
a sinistra del Palazzo Papadopoli, il Palazzo Condulmer
IL FATTO QUOTIDIANO 27 OTTOBRE 2024
https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/10/27/venezia-e-la-vendita-dello-storico-palazzo-poerio-papadopoli
Venezia e la vendita dello storico Palazzo Poerio Papadopoli al magnate di Singapore: Brugnaro sotto accusa alla Corte dei Conti

Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, l’ex vicesindaco Luciana Colle, l’assessore al Bilancio Michele Zuin, altri cinque assessori e un drappello di funzionari comunali, sono finiti nel mirino della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti del Veneto.La causa è costituita dalla vendita di Palazzo Poerio Papadopoli (non lontano da piazzale Roma) al magnate di Singapore Ching Chiat Kwong, avvenuta nel 2017 per un prezzo di 10,8 milioni di euro, ridotto di 3,2 milioni rispetto ai 14 milioni di una precedente valutazione confortata da un voto del consiglio comunale.Il prezzo, considerato di favore, rientrava nella complessa trattativa (poi non andata in porto) per l’acquisto dei terreni a Pili di proprietà del sindaco a Marghera, a cui Ching era interessato.
Secondo la Procura della Repubblica di Venezia la vendita nascondeva una corruzione, contestata a Brugnaro, a mister Ching, all’assessore al patrimonio Renato Boraso (per aver intascato una parcella da 60 mila euro più Iva) e ad altri personaggi che ruotavano attorno al Comune.
È l’onda lunga, sul piano contabile, dell’inchiesta penale con la retata dello scorso luglio che ha portato in carcere Boraso, oltre ad alcuni imprenditori, e ha svelato la ragnatela di interessi del sindaco Brugnaro nella gestione del Comune.
Il pubblico ministero contabile Francesca Cosentino ha notificato a 16 persone un atto di costituzione in mora ( 1 – al fondo ) al fine del risarcimento del danno erariale, patrimoniale e non patrimoniale, arrecato dalla cessione sotto-prezzo del palazzo. L’ipotesi è di una minusvalenza di 3,2 milioni di euro, oltre al danno d’immagine al Comune a seguito dell’inchiesta penale, che però dovrà arrivare a una sentenza prima di avere effetti su eventuali risarcimenti da parte dei pubblici ufficiali allo Stato.
Il comune di Venezia si è affrettato a emettere un comunicato in cui ostenta sicurezza: “L’atto di costituzione in mora si pone sostanzialmente quale atto dovuto conseguente all’indagine penale in corso, ai fini interruttivi della prescrizione dell’azione di responsabilità erariale, la quale sarà comunque ragionevolmente condizionata dagli esiti definitivi dell’eventuale giudizio penale ancorato al medesimo fatto”.
Basta leggere la contestazione per capire, però, come la vicenda non sia tranquillizzante per gli amministratori. Chiamati in causa sono innanzitutto il sindaco Luigi Brugnaro, poi il capo di gabinetto e il direttore generale del Comune, Morris Ceron e Derek Donadini, quindi l’assessore Renato Boraso (ancora detenuto per tangenti). L’elenco è completato dagli altri assessori che l’8 novembre 2017 firmarono la delibera di giunta che riduceva da 14 milioni a 10,8 milioni di euro il valore del palazzo. Si basava su una stima tecnica e aveva avuto il consenso del vicesindaco Luciana Colle, nonché degli assessori Massimiliano De Martin, Paolo Romor, Simone Venturini, Francesca Zaccariotto e Michele Zuin (assessore al Bilancio). Oltre a questi ci sono alcuni funzionari comunali: Raffaele Pace, Luca Barison, Andrea Reggio, Eliana Zuliani, Mario Carulli e Fabio Cacco. A salvarsi sono solo due assessori, che erano assenti: Giorgio D’Este e Paola Marra.
La Corte dei Conti ricostruisce l’inchiesta penale in corso e le denunce in sede politica. In particolare la tempestiva e illuminante diffida del “Gruppo 25 Aprile Venezia” di Marco Gasparinetti, che siede in consiglio comunale. La diffida era indirizzata a Brugnaro e al dirigente Barison del settore Beni demaniali e patrimoniali. Per conoscenza era stata interessata anche la Procura contabile.
Per alcuni anni non è accaduto nulla, finché all’inizio del 2024, con le richieste di custodia cautelari poi sfociate nell’arresto di Boraso e nelle contestazioni a Brugnaro, è stato aperto un fascicolo contabile, assegnato alla guardia di Finanza.
Il sindaco ha difeso la bontà dell’affare, che secondo lui era servito per “far cassa”, vista la mancanza di liquidità del Comune. Dalle carte dell’indagine penale emerge invece un’altra verità, che ora la Procura contabile fa propria, ricordando i rapporti opachi con l’imprenditore asiatico, la gestione considerata “privatistica” dell’amministrazione pubblica, i sospetti di una scarsa autonomia del cosiddetto “Brugnaro blind trust”, istituito dal sindaco dopo l’elezione, a fine 2017, per rimuovere eventuali rischi di conflitto di interesse.
La procura della Corte dei Conti fa riferimento a un coinvolgimento diretto del sindaco Brugnaro e di altri soggetti pubblici tra cui Ceron e Donadini, oltre a Boraso, che all’epoca era assessore al patrimonio. Anzi i 60 mila euro di parcella, a cavallo della compravendita, vengono bollati come una “tangente” per aver favorito l’operazione commerciale.
La Corte dei Conti descrive il clima di “corruzione ambientale” esistente all’interno degli uffici comunali, caratterizzato da omertà diffusa e dalla sottomissione agli interessi privati del sindaco soprattutto nei settori chiavi dell’urbanistica, dell’edilizia, delle gare di evidenza pubblica. Inoltre, “le finalità illecite perseguite dal sindaco e dei suoi collaboratori sono stati raggiunte anche grazie al contributo fattivo di alcuni dirigenti e funzionari del Comune che, senza opporsi alle pressioni esercitate dal primo cittadino e dai suoi collaboratori, hanno orientato l’azione amministrativa nella direzione da costoro voluta”.
L’addebito ai componenti della giunta del 2017 riguarda la delibera 261, adottata “senza avere adeguatamente ponderato, né motivato le ragioni della diminuzione di prezzo del palazzo” che soltanto un anno prima con la delibera 339 risultava valorizzato per una cifra ben più elevata”.
La data di esordio della prescrizione quinquennale dell’azione di responsabilità erariale decorre dal 19 febbraio 2024, quando la Procura della Repubblica licenziò la richiesta di misure cautelari, poi sfociata negli arresti di luglio.
NOTA–
(1 ) costituzione in mora del debitore
La costituzione in mora del debitore consiste nella richiesta fatta al debitore dal creditore, e per iscritto, di adempiere l’obbligazione. Tale richiesta viene comunemente inoltrata a mezzo piego o lettera raccomandata con avviso di ricevimento, in modo da consentire di provare la data del ricevimento-
SEGUE NEL LINK:
da :
http://www.studiolegale-online.net/
FOTO DEL PALAZZO E UN PO’ DI STORIA
Canal Grande visto dal Ponte Dell’Accademia, l’edificio a destra è Palazzo Giustiniani Lolin ( bianco )
Wdwdbot
da: https://commons.wikimedia.org/wiki/File
Palazzo Foresti Papadopoli (Venice)- Facciata sul Giardino Papadopoli
– Opera propria
Venice: Palazzo Condulmer & Palazzo Foresti Papadopoli | Flickr
HOTEL PAPADOPOLI dovrebbe essere a destra del Palazzo Papadopoli

Chiesa di San Nicola da Tolentino (Venice)
Facciata sul Campo dei Tolentini– Opera propria
da : https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Nicola_da_Tolentino_(Venezia)#

San Nicola da Tolentino (Venice) – Maine altar
Altare maggiore
– Opera propria
Soffitto di Gaetano Zompini — – Opera propria
Altra foto bella del Rio dei Tolentini– stesso fotografo ( sotto )
Rio dei Tolentini a Venezia
Fondamenta del Monastero a destra e Fondamenta Tolentini a sinistra
foto by Wolfgang Moroder.
DA SAN NICOLA DA TOLENTINO::
DI FRONTE : A SINISTRA, PALAZZO CONDULMER
E A DESTRA: PALAZZO FORESTI PAPADOLI
– Opera propria
CHIESA DI SAN NICOLA DA TOLENTINO –
– Opera propria
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INCENDIO DI PALAZZO DUCALE
San Nicola da Tolentino spegne un incendio al Palazzo Ducale di Venezia
MATTEO STOM ( ? forse olandse, 1643-Verona, 1702 ), Incendio di Palazzo Ducale a Venezia
Le città di Tolentino ( provincia di Macerata, nelle Marche ) e Venezia sono legate dal culto di San Nicola-
Basilica di San Nicola a Tolentino nella quale è custodito, dentro la Cappella delle Sante Braccia, il dipinto di Matteo Stom, incendio di Palazzo Ducale a Venezia-
Ludovico Pozzoserrato, l’incendio di Palazzo Ducale, 1577, Musei Civici (Treviso)
Sailko
Questo dipinto si riferisce al terzo incendio di Palazzo Ducale del 1577; prima c’erano stati altri due incendi: quello dell’ 1483 che devastò l’Ala Orientale; nel 1574 scoppiò un secondo incendio che, controllato, non provocò danni strutturali rilevanti, ma distrusse molte opere d’arte. Il terzo grande incendio scoppiò il 20 dicembre 1577 nella Sala dello Scrutinio: vennero distrutte molte opere d’arte e il tetto di piombo si sciolse.
da : Wipedia, Palazzzo Ducale
INCENDIO DEL PALAZZO DELLA FELICE- 29 GENNAIO 1996 –
SINDACO MASSIMO CACCIARI
PER CHI AVESSE VOGLIA, UN VIDEO, PRODOTTO E FIRMATO DA MICHELE BARCA:

michele barca dai suoi video
https://www.youtube.com/@MICHELEVVF
in servizio come vigile del fuoco a Venezia, la sua città natale, la notte del 29 gennaio 1996, quando incendiò il Teatro La Fenice- Per tutta la notte fa parte della squadra che si occupa delle operazioni di spegnimento del rogo. Sette anni dopo Barca, pur continuando l’attività di vigile, si iscrive all’università e si specializza in regia. Grazie al materiale di archivio di quella notte e alle riprese video in Super8 di un amico che viveva nel palazzo vicino al Teatro, riesce a realizzare il documentario “L’incendio della Fenice”
in italiano con sottot. inglesi
durata : 34 minuti ca
video promozionale di Felice Barca
durata: 5 min. ca
E’ incredibile che degli amministratori pubblici vendano dei pezzi di storia e di arte della propria città.