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** PUBBLICA DEI QUADRI ” ORIGINALI ” ( non troppo noti )
SERGIO ALBANO
FOTO DA ARCHIVIO SERGIO ALBANO ( Torino, 1939 – 2008 )
NEI LINK SOTTO, VEDETE ALCUNI QUADRI DELL’ARTISTA:
IL MONDO DI MARY ANTONY – BLOGSPOT- AGOSTO 2014
https://ilmondodimaryantony.blogspot.com/2014/08/sergio-albano.html
2.
“LE GEOMETRIE DEL SILENZIO” dell’artista SERGIO ALBANO
A COSTIGLIOLE D’ASTI nelle sale di Casa Prunotto– SETTEMBRE 2023
il blog sotto è tenuto dal figlio di Sergio Albano, Francesco
https://tangodellageometria.blogspot.com/
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ARTRIBUNE
Sergio Albano – Uno sguardo sull’infinito
ARTRIBUNE -Dal al
https://www.artribune.com/mostre-evento-arte/sergio-albano-uno-sguardo-sullinfinito/
LA STORICA DELL’ARTE CINZIA TESIO PARLA DELL’ ARTISTA SERGIO ALBANO
Palazzo Salmatoris apre le porte a una mostra storicizzata: a qualche anno dalla scomparsa, ospita i lavori di Sergio Albano, raggruppati sotto l’emblematico titolo “Uno sguardo sull’infinito”.
«Formatosi all’Accademia…Sergio Albano ha iniziato a disegnare giovanissimo sotto la guida del padre Mario e dello zio materno Carlo Musso, entrambi paesaggisti. Personaggi a lui vicini che gli hanno insegnato l’importanza del mestiere, della sostanza profonda di un’opera e della sua forma, perché nella continua ricerca di questa si afferma la vitalità della pittura. – l’analisi della sua poetica è della curatrice della mostra, la storica dell’arte Cinzia Tesio –
La sua prima stagione pittorica figurativa si avvicina ai canoni ottocenteschi con tagli efficacissimi e talvolta memorabili. Di fronte all’infinità della natura impagina i suoi quadri senza filtri. La visione assume i toni sereni di paesaggi nitidi, velati da una vena romantica e dal riverbero della nostalgia. La passione per l’architettura, e la sua personale ricerca, portano Sergio Albano verso l’ultimo filone volto ad una metafisica di ritorno immersa in un quotidiano straniante.
Dai paesaggi, alle inquadrature di interno – esterno che sembrano riprese attraverso una finestra, alle straordinarie figure, Albano seleziona, semplifica, indurisce le immagini, per sottrarle alla realtà cui sembrano appartenere. Idealista, prima che realista, Albano, eccezion fatta per il sentimento della malinconia, non manifesta nessun altra emozione, nessun tormento, nessuna inquietudine, nessuna ansia per un bene o per un destino da raggiungere. La poetica che traspare dalle composizioni, particolarmente legata alle cose solide, è in realtà una poetica dell’inappartenenza, dell’estraniazione, del distacco.
… E, ogni qual volta si percepisce il legame con la realtà, la narrazione si svolge comunque in uno spazio fatto di inserzioni geometriche, di linee che spesso cercano l’astrazione dal limite ideale che vogliono racchiudere, proiettando la fantasia di chi guarda in un ordine metafisico, in un mondo di un’umanità distaccata e solitaria che si fa dimensione del vuoto da dove pare rimbalzino immagini di continua e ancorata solitudine. Nelle tavole del maestro, dove emerge quanto siano importanti per Albano spazio e colore, sono rappresentati i temi più cari all’artista: i ballerini di tango, le figure di donne, i paesaggi e i teatrini. Tavole, tornando al discorso introduttivo, spesso unite alla Metafisica ovvero “a ciò che è al di là delle cose fisiche”».
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CHERASCO, provinci di Cuneo
MUSEO DELLA MAGIA A CHERASCO– Imperiapost

castello di Cherasco ( 1348 da Luchino Visconti, duca di Milano ) — Piemonte Italia

Cherasco. In viaggio con Monica
PALAZZO SALMATORIS

FOTO DA:
Palazzo Salmatoris
Autore: Daniele Pivato
Copyright: Five In Travel – info@fiveintravel.com
CHERASCO E’ SUL FIUME TANARO- ViaMichelin
PALAZZO SALMATORIS-
Costruito nel Seivcento, più volte abbellito, ingrandito e rimaneggiato, il palazzo costituisce l’edificio di maggior prestigio storico di Cherasco.
Il Palazzo prende il nome da Giovanni di Audino Salmatoris, il nobile locale che lo volle far costruire come sua residenza nel 1620. Nel 1631 accoglie Vittorio Amedeo I e sua moglie Cristina di Francia che cercavano riparo dalla epidemia di peste che dilagava nella zona. Nel 1706, nella saletta del silenzio” viene riposta la sacra Sindone per paura che finisse nelle mani dei francesi. Palazzo Salmatoris è anche conosciuto come “Palazzo della Pace” perché nel 1796 vide la firma dell’armistizio di Cherasco tra Napoleone I e il regno sabaudo. Alla metà dell’Ottocento il Palazzo viene acquistato dalla famiglia Paoletti del Melle di Busca che inizia un importante restauro chiamando a lavorare al progetto i migliori artigiani ed artisti dell’epoca. Attualmente è proprietà del Comune ed è un importante centro culturale ed artistico, sede ideale per mostre e rassegne culturali. Quasi impossibile scindere la visita del Palazzo dalle importanti mostre che vi ospita abitualmente. La sede espositiva prende tutto il piano nobile e prosegue nelle soffitte completamente ristrutturate. L’ampio scalone che da terra porta al piano nobile è in pietra, di epoca ottocentesca. Visitabile anche la “saletta del silenzio” che è ormai conosciuta come “Sala della Sindone”.
da : ART SUPP.COM
https://artsupp.com/it/cherasco/musei/palazzo-salmatoris
CHERASCO — PALAZZO SALMATORIS- DOPO IL RESTAURO- link in fondo
Editore Umaberto Allemandi, 2016
FOTO SOPRA DEL PALAZZO DA: