ARTICOLO PER CHI E’ INTERESSATO ALLA ZONA / ALL’ARCHEOLOGIA :: IL CASTELLARO DI MONTE BIGNONE ( qualcosa alla fine del testo ricopiato )

 

 

da :

DONATELLA D’IMPORZANO:

Vedendo le ” turrette” dell’Etna, costruite pietra su pietra, mi è venuto in mente un grande manufatto, anch’esso costruito allo stesso modo, che si trova a Monte Bignone a Sanremo. C’è una targa che lo definisce “castellaro”, cioè un posto fortificato costruito dagli antichi Liguri, forse per difendersi da eventuale invasioni di altre popolazioni. E’ un argomento che mi ha sempre affascinato ma su cui penso che ci siano pochi studi ( oltre alla mia ignoranza).

 

 

 

 

SEGUE: 

CENNI STORICI SULLA LIGURIA DI PONENTE

Sui Castellari

 

 

 

 

 

 

I Castellari Liguri

Quella del castellaro è una forma di insediamento del popolo degli antichi liguri posta su alture,
i cui versanti terrazzati svolgevano funzioni abitative, agricole e di protezione dal dissesto.
I reperti ritrovati svelano un’economia basata principalmente sulla pastorizia a cui si affiancava
la coltivazione di cereali e legumi, la raccolta di frutti selvatici e coltivati come il melo.

Il Castellaro di Zignago si estende tra il monte Dragnone ed il monte Fiorito, una dirupata e suggestiva rocca naturale che domina
alcuni collegamenti montani tra la Val di Vara, la Val di Magra e del Taro, posto a controllo di una vasta area e di vie di transito verso la pianura padana.
Il complesso di Zignago conosce una grande vitalità dal Bronzo Finale e durante la prima età del Ferro.

Le strutture protostoriche individuate ed i reperti fanno pensare alla presenza stabile
sul territorio di famiglie che si sostenevano con una economia di tipo agro-silvo-pastorale.
Lo studio dei semi individuati ha evidenziato la coltivazione di cereali tra cui orzo, farro, grano saraceno, e legumi.
Abbandonato intorno al 1000 a.C., tra il VI e il VII secolo i Bizantini eressero un castello e una torre di vedetta
per controllare l’eventuale arrivo di truppe longobarde, tracciando un sentiero ancora visibile.
Nel XII secolo i signori di Vezzano vi costruirono invece una fortificazione che serviva da controllo dei loro vasti domini.

 

 

La colonia greco-focese di Massalia dall’VIII sec. estese la sua influenza sulla Liguria di Ponente grazie alle basi di Tauroentio, Olbia, Antibes e Nizza (Iustin., XLVIII,3,8 e 5) ed il Portus Herculis Monoeci ne sarebbe stato il punto di massima espansione verso l’ oriente italico (Strabo, IV,1,5 e Amm. Marcell., XV,10,9).

Secondo alcuni studiosi i coloni di Marsiglia, dopo le sconfitte ad Imera nel 480 dei rivali Cartaginesi e a Cuma nel 474 degli Etruschi, avrebbero intensificato la loro colonizzazione (Scymn-pseudo, orbis descrip., 201-3,215-9) sin al IV-III sec. quando i loro possessi sarebbero stati accerchiati da invasori Celti:

per alcuni ricercatori invece i GRECI di Marsiglia avrebbero urtato contro un sistema di forti liguri, detti Castellieri o Castellari, che ne avrebbe fermato l’espansionismo (v.Riccardo Urgese Rolandi nelle Considerazioni sui castellari della Liguria in “Rivista di Studi Liguri”, XLVIII, 1977, nn. 1-4

Altra ipotesi fu divulgata da E. Bernardini in Liguria-itinerari archeologici (Roma, 1981, p.49 seg.) ove fu ricostruito un mappale della presunta muraglia di castellieri atti a difendere il sistema pagense dei Liguri, organizzati in una serie di conformazioni territoriali rette da tribù [gli “Intemeli” per il territorio di Ventimiglia (da Monaco-Mentone a Sanremo circa estendendosi alla dorsale del Tenda), gli “Ingauni” per il vasto agro di Albenga, i “Sabazi” per il complesso cui oggi fanno capo i sistemi demici di Vado e Savona]

 

G.  MOLLE in un un lavoro edito a Milano nel 1971 – Oneglia nella Storia – aveva dubitato di questa guerra di frontiera fra Greci e Liguri nel IV-III sec. a. C., sia perché l’archeologia ha riportato tracce di una pacifica commercializzazione di prodotti massalioti nei castellari del Ponente sia per il fatto che i grecismi ” MAGAGLIO” [che deriva da un tipo di zappa greco, la MAKELLA (in latino Ligo: la nostra rara e antica riproduzione è tratta da AA.VV., Hesiodi Ascraei…[opera omnia], Amstelodami, apud G. Gallet, 1701, inter pp. 260-261) il cui nome attuale, attraverso i millenni, salva restando la tipologia dell’attrezzo, si evolse (caso isolato in Italia) nell’italiano / ligure ponentino, di evidente connotazione dialettale, “MAGAGLIO”, donde il verbo “MAGAGLIARE” sia nel significato proprio di “lavorare il campo o l’orto” sia nell’accezione proverbiale, con timbro critico” di “non far vita da fannullone e dedicarsi ad un lavoro utile quanto faticoso”] e ” CARASSA” [un sistema di sostenimento pei vitigni] e la tecnica colturale marsigliese della colombara (per olio da combustione ed unguenti) paiono introdotti pacificamente nel Ponente ligure ad opera di coloni greci.

 

Le ultime indagini sui reperti suggeriscono che dal VI sec. agricoltori greco-marsigliesi si siano insediati senza contrasti nel territorio degli Intemeli, non lungi dall’odierno confine costiero tra Francia ed Italia. All’imboccatura della val Nervia, presso l’omonima frazione di Ventimiglia, gli archeologi han scoperte, in località Collasgarba tracce di un oppido (centro fortificato ligure preromano) con reperti di ceramica massaliota (N. LAMBOGLIA, Le prime vestigia di Albintimilium preromana, in “Rivista di Studi Liguri”, XIV, 1948, pp. 119-28).

 

Verso il IV-III sec. a.C. dalla Gallia Belgica gruppi di Nervii si sarebbero poi qui insediati in pace colle genti autoctone ed avrebbero trasmesso al luogo, al suo torrente e ad un pagus o villaggio sul tratto terminale di questo il loro etnico sotto forma di idronimo ( P.W.R.E., su Nervii – Holder, 726): la Petracco Sicardi, studiando il territorio, si è imbattuta in voci galliche che testimoniano ancora altre pacifiche infiltrazioni in siti agricoli e pastorali della val Nervia (Toponomastica di Pigna in Dizionario di Toponomastica Ligure, Bordighera, 1962, p. 105, n. 319)

Nell’agro di Sanremo si cita per primo il supposto CASTELLARO DEL MONTE CAGGIO sulla cui cuspide si trova un terrapieno costituito da pietre e terra dove si è individuata una costruzione quadrangolare (6 m. x 6 m. circa) che fu portata a fine servendosi di grosse pietre a secco discretamente squadrate.
Nella stessa area si sono individuati poi frammenti ceramici realizzati con la tecnica ad impasto.

SEGUE UN  BRANO NEL LINK:

Sui Castellari

 

POI:

( finalmente )

 

CASTELLARO DI MONTE BIGNONE

 

CASTELLARO DI MONTE BIGNONE

 

 

ANTICHE ROVINE SOTTO LA CIMA DI MONTE BIGNONE

 

 

Consorzio Forestale Monte Bignone – Consorzio Forestale Monte Bignone

MONTE BIGNONE– CARTINA
CARTINA :  Bignoneconsorzio.it (Il Consorzio Forestale di Monte Bignone)

 

 

 

NOTA  — GLI INTEMELI

 

Intemeli, Tribù Ligure che abitava i territori, “valli e monti” del Ponente ligure, in particolare, in quelle zone comprese tra il fiume Roia e il torrente Nervia, essi erano e “sono” quindi tra le etnie Europee una delle più antiche.

 

 

REGIONE DEGLI INTEMELI

Gli Intemeli, erano e “sono”, i discendenti più diretti della Specie, Homo Sapiens-Sapiens “Cro-Magnon” che abitavano i Balzi Rossi 14.000 anni fa,  da questa località sul mare, si spostavano lungo i crinali e i “valloni” per cacciare. Quando iniziarono l’allevamento di capre, pecore, ecc., (7.000 a.C.circa) iniziarono anche la pratica annuale della transumanza nelle valli adiacenti il monte Bego.

 

 

 

PIANTA TRATTA (E RITOCCATA) DA “RIVISTA INGAUNA INTEMELIA”, X, 1955

 

 

Il CASTELLARO DI MONTE BIGNONE presso Sanremo presenta i relitti di due edifici grossomodo quadrangolari, di circa 5 m. per lato e sprovvisti sia di porte che di finestre.
Il sondaggio archeologico di uno di questi edifici ha permesso di notare che i muri erano stati fatti in modo da presentare da un duplice paramento (esterno ed interno) entro cui era stato costituita un’intercapedine di terra e pietre minuzzate.
All’interno si vide che gli spigoli di questo complesso erano stati arrotondati forse per conferire maggiore solidità all’edificio.
Non si sono scoperte tracce di alcun pavimento ma piuttosto quelle di un focolare di forma ellittica.

 

 

SEGUE  UN CASTELLARO RITROVATO ALLA ” VILLETTA ” ( SANREMO )- LINK SOTTO

https://liguriaponente.wordpress.com/

 

 

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