Donatella ci scrive :
Il territorio della Tracia, per la sua posizione geografica, è stato percorso, occupato, soggiogato da numerosissime popolazioni provenienti da oriente e da nord. La storia della battaglia di Adrianopoli, che anticipò di cento anni la dissoluzione dell’impero romano, è raccontata con un ritmo direi cinematografico e insieme rigorosissimo sul piano storico. Vengono immediati i riferimenti alla nostra realtà di grandi immigrazioni e spostamenti di popoli, rendendo attuale una realtà così lontana nel tempo.
La Tracia romana attorno al 400 ( d. C. ), anno della ” Notitia Dignitatum Vadomarius,
un breve scritto, che si potrebbe chiamare il “ruolo organico” dell’amministrazione civile e militare del tardo impero romano, un quadro prezioso dell’ordinamento dell’Impero, che dà notizie sulla dislocazione delle truppe, le aziende di stato, fa conoscere numerosi nomi di luogo, ecc. – SEGUE IN TRECCANI
Notitia Dignitatum Vadomarius
comincia il libro:
«Era un’estate torrida, il terreno era secco, le truppe marciando sollevavano un’immensa nuvola di polvere. La marcia durò tutta la mattina. Nel pomeriggio, sotto un sole ancora a picco, i reparti erano allineati intorno ai loro stendardi, e alle urla di sfida dei barbari rispondevano col muggito profondo del barritus, battendo ritmicamente le lance contro gli scudi. Un fragore tetro si spandeva per tutta la pianura. E poi, all’improvviso, la situazione precipitò.»
Alessandro Barbero citato da:
ALESSANDRO BARBERO CI RACCONTA A VOCE LA BATTAGLIA DI ADRIANOPOLI–
–per chi preferisse-– si può sentire a pezzi — dura 5h 20 minuti
00:00 1. La fine di un’epoca
15:52 2. Quali sono i confini dell’Impero Romano
32:00 3. Chi sono i Goti
47:39 4. L’imperatore Valente
1:03:14 5. Gli Unni, un popolo nuovo
1:19:21 6. I profughi si ammassano sul Danubio
1:35:50 7. Succede un gran pasticcio
1:51:38 8. Alleati inaspettati e nemici incompetenti
2:07:27 9. La Battaglia dei Salici
2:23:41 10. I Goti bloccati a nord
2:39:43 11. L’azione di Frigerido
2:56:18 12. Il ritorno di Sebastiano
3:11:51 13. Valente si muove
3:27:30 14. I due eserciti di fronte
3:43:46 15. La Battaglia di Adrianopoli
3:59:52 16. Le reazioni del mondo
4:15:34 17. Il giorno dopo
4:31:03 18. I rimedi di Teodosio
4:46:40 19. L’assorbimento dei barbari
5:01:51 20. Le conseguenze
apri qui
https://www.youtube.com/watch?v=bK0hHD_utdg
**** OPPURE:
video ::: 31.37 minuti
“Questo libro racconta di una battaglia che ha cambiato la storia del mondo ma non è famosa come Waterloo o Stalingrado: anzi, molti non l’hanno mai sentita nominare. Eppure secondo qualcuno segnò addirittura la fine dell’Antichità e l’inizio del Medioevo, perché mise in moto la catena di eventi che più di un secolo dopo avrebbe portato alla caduta dell’impero romano d’Occidente. Parleremo di Antichità e Medioevo, di Romani e barbari, di un mondo multietnico e di un impero in trasformazione e di molte altre cose ancora. Ma il cuore del nostro racconto sarà quel che accadde lì, ad Adrianopoli, nei Balcani, in un lungo pomeriggio d’estate.”
ALESSANDRO BARBERO ( Torino, 1959 )
Scrittore e storico italiano. Laureato in Storia Medioevale con Giovanni Tabacco, nel 1981, ha poi perfezionato i suoi studi alla Scuola Normale di Pisa sino al 1984. Ricercatore universitario dal 1984, diventa professore associato all’Università del Piemonte Orientale a Vercelli nel 1998, dove insegna Storia Medievale. Ha pubblicato romanzi e molti saggi di storia non solo medievale. Con il romanzo d’esordio, Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo, ha vinto il Premio Strega nel 1996.
Collabora con La Stampa e Tuttolibri, con la rivista “Medioevo”, e con i programmi televisivi (“Superquark”) e radiofonici (“Alle otto della sera”) della RAI. Tra i suoi impegni si conta anche la direzione della “Storia d’Europa e del Mediterraneo” della Salerno Editrice. Tra i suoi titoli più recenti ricordiamo: Lepanto. La battaglia dei tre imperi (Laterza 2010), Il divano di Istanbul (Sellerio 2011), I prigionieri dei Savoia (Laterza 2012), Le ateniesi (Mondadori 2015), Costantino il vincitore (Salerno 2016), Dante (Laterza 2020), Alabama (Sellerio 2021), Brick for stone (Sellerio 2023), All’arme! All’arme! I priori fanno carne! (Laterza, 2023), Romanzo russo (Sellerio, 2024).
I Balcani
La battaglia avvenuta presso Adrianopoli nel 324 ( d. C. ) avvenuta tra Costantino e Licinio.
La penisola balcanica, nota anche come Balcani (dai monti Balcani, sistema montuoso tra Bulgaria e Serbia; dal turco balkan, “monte”) è una penisola dell’Europa sud-orientale; è delimitata a ovest dal mare Adriatico, a sud-ovest dal mar Ionio, a est dal mar Nero, a sud-est dal mar di Marmara, e a sud dal mar Egeo.
Come spesso accade per le penisole, incerta è la definizione del suo confine sulla terraferma, aggravato dal fatto che si tratta di uno dei suoi confini più estesi. Non aiuta inoltre la definizione di questa linea di demarcazione il fatto che il territorio presenta al suo interno grandi differenze e frammentazioni per storia, nazionalità, lingua, cultura e religione delle popolazioni che vi abitano.
Solitamente se ne stabilisce il confine sul Danubio e sul suo affluente Sava. In questo modo si include in tale area anche parte della Slovenia e della Romania (paese di lingua romanza orientale), che però storicamente hanno avuto a che fare con i Balcani solo dopo la dissoluzione dell’Impero asburgico.
La definizione politica di Balcani venne in uso nel XIX secolo per designare i paesi europei interessati dall’espansione e dalla successiva dissoluzione dell’Impero ottomano.
La penisola balcanica è percorsa da varie catene e massicci montuosi.
La penisola balcanica ospita numerosi popoli, di etnie, lingue e religioni diverse.
Nella penisola Balcanica sono geograficamente situati i seguenti Stati:
- Croazia, Serbia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro, Bulgaria, Kosovo, Albania, Macedonia del Nord, Grecia e Turchia europea; per alcuni autori anche Slovenia.
segue :
https://it.wikipedia.org/wiki/Penisola_balcanica
una storia molto più ampia e più dettagliata si trova nel link di Treccani:
https://www.treccani.it/enciclopedia/regione-balcanica_(Enciclopedia-Italiana)/
ADRIANOPOLI è l’odierna Edirne
in bulgaro Одрин?, Odrin, in greco rimane Adrianopoli ( Αδριανούπολη )
La moschea Selimiye e la statua dell’architetto Sinan
Tevfik Teker- AL FONDO L’INTERNO DI QUESTA MOSCHEA
è una città della Tracia, la zona più occidentale della Turchia, vicino al confine con la Grecia e la Bulgaria.
I Bulgari conquistano Adrianopoli nel 914.
– Madrid Skylitzes
Il nome di Adrianopoli è stato usato fino alla prima guerra mondiale ed è tuttora in uso in greco.
la provincia di Edirne
Arco di trionfo eretto dai Bulgari dopo la conquista e l’annessione della città nel 1913.
– http://www.lostbulgaria.com/?p=886
Per la sua posizione strategica, a metà strada tra Europa ed Asia, Edirne fu uno dei principali campi di battaglia della storia. Nelle sue vicinanze si combatterono, nell’arco di più di mille anni di storia, sedici battaglie.
L’area sulla quale sorge l’odierna città di Edirne era abitata prima della conquista romana dalle tribù trace dei Bessi e degli Odrisi i quali fondarono un piccolo insediamento.
La città fu rifondata nel 125 dall’imperatore romano Adriano che non solo la ribattezzò con il proprio nome, ma la arricchì di monumenti ed infrastrutture. Fu il più importante centro della provincia romana della Tracia e sotto Diocleziano fu capitale della provincia dell’Emimonto.
Di grande importanza strategica e massicciamente fortificata, la città divenne un centro cruciale per il destino dell’Impero romano nel IV secolo. Nel 324 le armate di Costantino sconfissero quelle di Licinio in uno degli ultimi scontri della guerra civile che aveva insanguinato l’impero nei primi due decenni del IV secolo. Nel 378 l’esercito romano, guidato dall’imperatore Valente, fu annientato dai Visigoti di Fritigerno in quella che fu una delle più gravi sconfitte della storia di Roma. Lo stesso imperatore Valente perì nello scontro, mentre la Tracia fu temporaneamente in balia delle tribù barbare.
Fu assediata nell’813 dalle truppe del Khan bulgaro Krum. Nel 914 fu conquistata dallo Zar Simeone di Bulgaria, mentre nel 972 ritornò sotto il dominio bizantino. A seguito della caduta di Costantinopoli nel corso della Quarta crociata, i Veneziani ottennero il controllo della città.
per chi volesse, segue nel link:
https://it.wikipedia.org/wiki/Edirne#Ferrovie
*** La specialità gastronomica di Edirne è il ciğer tava, ovvero sia fettine di fegato o di vitello fritte[6]. Viene solitamente accompagnato da peperoncini fritti e ayran.
da Freepik
L’ayran servito in una coppa tradizionale
– Opera propria
Mustafa Kemal Atatürk e Yunus Nadi Abalıoğlu ( un famoso giornalista e politico che fondò il giornale Cumhuriyet; ha scritto varie opere –) https://www.biyografya.com/biyografi/18038?lang=en) bevono ayran, Maggio 1931
L’ayran è una bevanda a base di yogurt, acqua e sale originaria delle genti turco-altaiche. Attualmente la Turchia è il primo produttore al mondo di questa bevanda. Si ritiene comunemente che la pratica di aggiungere sale allo yogurt abbia avuto origine in tempi antichi e aveva la funzione di prolungare il tempo di conservazione. Attualmente la bevanda è molto popolare in Vicino Oriente, Medio Oriente, Asia Centrale e in Europa sud-orientale.
QUALCHE IMMAGINE DELLA CITTA’ .. COME E’ OGGI
LA GRANDE SINAGOFA DI EDIRNE
LA MOSCHEA DI SELIMIYE / INTERNO– LA PRIMA FOTO SU EDIRNE E’ DI QUESTA MOSCHEA ( L’ESTERNO..)
NEL LINK, PER CHI VOLESSE, CI SONO MOLTISSIME ALTRE FOTO DELLA CITTA’
https://www.gettyimages.it/search/2/image?phrase=edirne
Il territorio della Tracia, per la sua posizione geografica, è stato percorso, occupato, soggiogato da numerosissime popolazioni provenienti da oriente e da nord. La storia della battaglia di Adrianopoli, che anticipò di cento anni la dissoluzione dell’impero romano, è raccontata con un ritmo direi cinematografico e insieme rigorosissimo sul piano storico. Vengono immediati i riferimenti alla nostra realtà di grandi immigrazioni e spostamenti di popoli, rendendo attuale una realtà così lontana nel tempo.
Luoghi trafficatissimi dalla storia, dove pare di ascoltare dalle pietre il dolore e la gioia degli uomini di ogni tempo.
Realistico commento è bello; ch