Laureto Rodoni ( link Facebook sotto )- +++ James Ensor ( Ostenda, Belgio, 1860- 1949 ) – L’entrata di Cristo a Bruxelles, 1889 –dopo le immagini, l’autore

 

 

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19 novembre 2020

 

Laureto Rodoni

 

 

The Entry of Christ into Brussels in 1889, 1888. Found in the Collection of J. Paul Getty Museum, Los Angeles. Artist Ensor, James .

questa tela misura più di quattro metri ed è ospitata al Museo Paul Getty di Los Angeles

 

 

 

 

James Ensor – L’entrata di Cristo a Bruxelles nel 1889 – Getty Museum Los Angeles

 

Considerato blasfemo, il dipinto fu rifiutato da ‘Les XX’ ed Ensor fu costretto ad esporlo nel proprio studio.

La gigantesca tela (258×431) raffigura un anacronistico ingresso trionfale di Gesù nella capitale del Belgio. In suo onore è realizzata una parata sgargiante e carnascialesca ma al contempo ridicola e sinistra. Il popolo accorre in massa, tuttavia nessuno dei partecipanti rivolge lo sguardo a Cristo, che ha i tratti somatici del pittore ed è l’unica figura che non indossa una maschera.

La folla, inebriata da banali slogan (“Vive la sociale”, “Vive Jesus le Roi de Bruxelles”) e dalla musica della banda militare, sembra pronta ad accogliere e poi a tradire il figlio di Dio proprio come duemila anni fa.

Cristo è quasi invisibile di fronte a questo corteo carnascialesco. Si trova al centro del dipinto ed è completamente ignorato da coloro che lo acclamano “Re di Bruxelles”. Avanza cavalcando un mulo, il capo circondato da un’aureola, sommerso da una folla chiassosa e irridente, privato di ogni carisma, simbolo della fede cristiana che perde ogni valore ideologico per divenire pretesto di una critica della società moderna ridotta ad una congrega di fantocci urlanti e indifferenti, personaggi caricaturali volutamente volgari. Tra la folla, infatti sono state individuate vere e proprie caricature dei principali uomini di potere e cultura dell’epoca. Ogni persona appare isolata, seppur all’interno di questo carnevale barbaro e sensuale.

L’impostazione prospettica del dipinto secondo un punto di vista centrale focalizza l’attenzione sul Cristo che avanza, mentre due blocchi laterali di figure in primo piano incanalano la processione entro una profondità spaziale affollata ma ben chiaramente strutturata, il disegno è intenzionalmente grossolano, affidato a linee spezzate di grande potere emotivo, con deformazioni di stampo espressionista, autonome rispetto al colore, con una loro precisa valenza segnica, mentre il colore, che gioca un ruolo determinante in dialogo paritario con il segno, violento ed acceso nel trionfo dei rossi stesi in pennellate brevi e nervose, anticipa la corrente fauve nel libero antinaturalismo e nelle controllate dissonanze (Vilma Torselli).

 

 

 

 

 

 

James Ensor – Pierrot et squelettes [Pierrot e scheletri]

Dipinto nel 1907, ‘Pierrot et squelettes’ è il più grande dei tre dipinti che Ensor realizzò sul tema di Pierrot e dello scheletro. Questi tre dipinti rappresentano lo sviluppo di una precedente sequenza di opere realizzate da Ensor in cui un solo teschio era circondato da maschere carnevalesche ridenti e beffarde.

La figura solitaria del Pierrot sembra non solo essere derisa dai teschi colorati che lo attorniano, ma anche attaccata e forse persino divorata da loro.

Questo dipinto è probabilmente la versione finale. Come nelle altre versioni, i teschi sono vestiti con elaborati copricapi carnevaleschi e disposti sotto una lampada a paraffina oscillante. La scena rappresenta una sorta di carnevale della morte in cui l’individuo malinconico, Pierrot, viene deriso e aggredito.

Ensor affermava pubblicamente che la religione e la scienza erano “dee crudeli, intrise di lacrime e sangue”, quindi il tema di una volgare folla di macabri festaioli che assale, deride e denigra un individuo solitario è uno dei punti fermi dell’arte di Ensor. Tema immortalato nel suo vasto capolavoro carnevalesco ‘L’Entrée du Christ à Bruxelles’ nel 1889:
cfr. il post qui sotto e

www.facebook.com/laureto.rodoni/posts/3847219725290894

 

I suoi numerosi dipinti sul tema dell’individuo deriso dalla folla sono l’espressione dei sentimenti di isolamento e di vittimismo che Ensor provava in quanto figura incompresa che viveva in mezzo a una comunità piccolo-borghese, spesso di mentalità ristretta, in cui la sua arte, per molti anni, non fu apprezzata. Le figure solitarie di Cristo e di Pierrot in questi dipinti sono spesso ritenute proto-autoritratti di Ensor, che spesso raffigurava anche se stesso come uno scheletro.

 

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Ensor, Pierrot e gli scheletri, 1907

 

Laureto Rodoni

Facebook 19 novembre 2024

 

 

James Ensor – Autoritratto con cappello a fiori

 

Ha scritto Laura Fanti:

James Ensor fa rima con maschera, ed è per le opere legate a questa iconografia che è soprattutto noto a livello internazionale. Qui risiede la sua unicità e la sua originalità secondo molti studiosi, e l’artista si sarebbe ispirato perlopiù agli oggetti in vendita nella bottega di famiglia, al teatro occidentale e orientale.

Anche il tema della maschera si inserisce nell’estetica “fin-de-siècle” ma l’uso che ne fa Ensor è completamente personale e originale. Intanto ha una genesi ben precisa, indicata dall’artista stesso nei suoi scritti. Dopo le delusioni e i lutti dell’anno 1887 – “l’année terrible” per l’artista, che perde la nonna materna e poi il padre, morto in circostanze misteriose – e parallelamente alla realizzazione della sua opera programmatica Entrata di Cristo a Bruxelles nel 1889, e in seguito anche a quelle che lui chiamava “ostilità” all’interno del gruppo dei XX, Ensor si dedica a una produzione di iconografie grottesche e soprattutto di maschere. La maschera è anche sberleffo a un pubblico, anzi, ai pubblici che lo derisero e lo rifiutarono, e un modo per confrontarsi con grandi maestri. Riferimenti a Bosch e Bruegel sono stati presto e spesso notati, anche dai critici a lui contemporanei, ma anche per tessere un commento dismissivo come nel caso di Verhaeren, il quale, pur trovandosi tra i suoi primi estimatori, soprattutto per l’opera incisa, nella recensione alla mostra dei XX del 1889 scrisse: “Le mostruosità insignificanti e medievaleggianti, che forse spaventavano i contemporanei dei Bosch e dei Brueghel e tentavano i santi Antonio della loro epoca, ci lasciano indifferenti – non li troviamo neanche più divertenti”.

Fonte, anche ebook, di “Art e Dossier” al link:

www.ibs.it/ensor-ebook-laura-fanti/e/9788809967106

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Autoritratto

 

 

Laureto Rodoni

Facebook 19 novembre 2024

 

 

James Ensor

ENTRATA DI CRISTO A BRUXELLES

Ha scritto Laura Fanti (nella monografia pubblicata da Giunti):

Nel 1929 fa l’ingresso trionfale a Bruxelles, per un’antologica al Palais des Beaux-Arts, l’opera cardine di James Ensor: Entrata di Cristo a Bruxelles nel 1889 (1888).

Prima di quel momento il dipinto rimase nello studio dell’artista e non fu visto che da una ristretta cerchia di amici e visitatori. Era in effetti arrotolato e solo nel 1917 fu appeso nel soggiorno della casa di rue de Flandre, ereditata dallo zio. Tra i pochi che la videro, oltre agli amici più stretti, Emil Nolde nel 1911 e Vasilij Kandinskij nel 1917.

La ricorrente figura del Cristo nell’opera di Ensor ha indotto molti studiosi a pensare a una forma di socialismo messianico da parte dell’artista. La sua opera più nota ma anche altri autoritratti cristologici sono indubbiamente prova di una qualche forma di interesse che non può essere sbrigativamente risolta. Le idee religiose di Ensor non sono chiare, le sue opere e i suoi scritti fanno pensare a un artista anarchico. Tuttavia, Ensor, come i giovani della sua generazione, frequentò una scuola cattolica – le scuole statali ancora non esistevano – e conosceva le tradizioni religiose, le processioni, e nei suoi testi e nelle sue opere ci sono riferimenti a feste cristiane.

Non sappiamo tuttavia se suo padre fosse di religione anglicana, ma per certo fu sepolto nella chiesa anglicana di Ostenda. I riferimenti al cattolicesimo non bastano per considerarlo un praticante, anzi, la religione appare spesso in modo sarcastico nei suoi scritti. Molti studiosi propendono per l’ateismo o per un disinteresse verso le “questioni esistenziali” o metafisiche che si ponevano i suoi colleghi simbolisti (si pensi a Che siamo, da dove veniamo, dove andiamo di Gauguin o a tutta l’arte idealista).

Il suo interesse per i problemi sociali era tutto di tipo umano, di giustizia sociale, terrena, concreta. Ma non era un anticattolico, piuttosto un anticlericale. […]

 

 

 

 

Laureto Rodoni

Facebook 19 novembre 2024

alle 14.45

 

 

*** Dettagli dell’Entrata di Cristo a Bruxelles di James Ensor

 

 

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ALTRI DETTAGLI DELLA STESSA OPERA –

da: Arte.it ( link sotto )

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’opera del pittore di Ostenda, ricordato come schivo e misantropo,  costituisce un importante antecedente dello stesso Espressionismo e ha esercitato un’enorme influenza sull’evoluzione della pittura del XX secolo, in particolare del Surrealismo e del Dadaismo.

Per approfondire la conoscenza del mondo di James Ensor e della sua amata città affacciata sul Mare del Nord, da non perdere la riapertura al pubblico della casa natale dell’artista – divenuta museo – che vi abitò per gran parte della sua vita

 

 

 

L’AUTORE —

 

ullstein bild Dtl./ullstein bild via Getty Images

James Ensor  – Ostenda, 1860- 1949 ( foto 1942 )

(Photo by ullstein bild/ullstein bild via Getty Images)
Licensed by Google

 

Pittore e incisore belga (Ostenda 1860 – ivi 1949). Ha percorso molte tendenze dell’arte contemporanea (tra cui l’espressionismo), pur senza aderire a nessuna in particolare. Dopo i primi dipinti giovanili, che risentono qualche influsso impressionista, presto la sua pittura assume accenti realistici e talvolta caricaturali. Nel 1883 fanno la loro prima apparizione le maschere, tema prediletto di E., in cui egli mira a ritrarre il volto vizioso e grottesco dell’umanità. Affronta poi temi sempre più complessi, fino al grande quadro dell’Ingresso di Cristo a Bruxelles (1888); nel periodo successivo il colore diventa più acceso e violento, mentre nuovi temi entrano a far parte della poetica del maestro: aspri motivi satirici, visioni fantastiche, funambolesche allegorie, ma anche paesaggi e nature morte di mirabile delicatezza coloristica. Impostata su questa duplice direzione, visionaria e naturalistica, la sua opera si sviluppa fino al 1940 circa in una serie innumerevole di dipinti e di incisioni: queste ultime, per finezza di segno e sottigliezza di toni, sono da considerarsi tra le migliori prodotte dall’arte moderna. Fu anche scrittore, poeta e compositore di musica. Opere nei musei del Belgio, e in numerosi musei d’Europa e d’America.

 

da : TRECCANI, ENSOR JAMES
https://www.treccani.it/enciclopedia/james-ensor/

 

 

 

 

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James Ensor ritratto da Henry De Groux, 1907
Henry de Groux – Fotografia autoprodotta

 

 

 

 

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La sua casa ad Ostenda
karel leermans – Opera propria

 

 

 

altre opere:

 

 

James Ensor, I peccati capitali dominati dalla morte, 1904, Gent, Museum voor Schone Kunsten Gent

 

 

 

James Ensor (1860 – 1949), L’intrigo, 1890), Anversa, Koninklijk Museum voor Schone Kunsten

 

 

 

James Ensor, La Mort et les masques, 1897, Olio su tela, 100 x 78.5 cm, Liège, Musée d’Art contemporain de la Ville | cea +, via Flickr | La “colpa” di Ensor per il regime nazista fu quella di essere stato tra i precursori dell’Espressionismo, come lo stesso Edvard Munch

 

 

 

James Ensor, I Bagni di Ostenda, Gent, MSK | Courtesy of Visit Oostende talkie.be | © Toerisme Oostende

 

 

 

James Ensor, Grande marina (Tramonto), 1885, Olio su tela, 114 x 161 cm, Ostenda, Mu.ZEE | Courtesy of Visit Oostende talkie.be | © Toerisme Oostende

 

 

 

James Ensor, Cristo calma la tempesta, 1891, Olio su tela, 48 x 73 cm, Ostenda, Mu.ZEE | Courtesy of Visit Oostende talkie.be | © Toerisme Oostende

 

 

 

James Ensor, I tetti di Ostenda, 1901, Olio su tela, 48 × 73 cm, Ostenda, Mu.ZEE | Courtesy Visit Oostende talkie.be | © Toerisme Oostende

 

 

 

 

 

 

James Ensor: l'intrigo e il significato delle sue maschere

Finestre sull’arte

 

 

 

 

 

dettaglio dall’opera ” Intrigo ”

 

 

 

James Ensor: l'intrigo e il significato delle sue maschere

Finestre sull’Arte

 

 

 

JZSDGB Stampe e Quadri su Tela Di James Ensor-Famoso Dipinto Opere d'Arte Immagine-Riproduzione della Pittura a Olio Poster Decorazione(il giudice rosso) 20x25cm(8x10in) Incorniciato : Amazon.it: Casa e cucina

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A Bruxelles la mostra per i 75 anni dalla morte di James Ensor

Due scheletri che si contendono un’aringa

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1 risposta a Laureto Rodoni ( link Facebook sotto )- +++ James Ensor ( Ostenda, Belgio, 1860- 1949 ) – L’entrata di Cristo a Bruxelles, 1889 –dopo le immagini, l’autore

  1. DONATELLA scrive:

    Mi sembra che” L’Entrata di Cristo a Bruxelles” esprima in maniera grottesca ed efficacissima la distanza tra i fondamenti della predicazione di Gesù Cristo e l’indifferenza e l’oscenità degli uomini, che apparentemente partecipano ad una festa religiosa.
    Mi piace molto questo artista quando racconta i paesaggi ( ad esempio i tetti della città) o, in modo scherzoso e sarcastico, quasi fumettistico, l’umanità ai bagni di Ostenda.

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