Satura ( 1971 ) –Ho sceso dandoti il braccio, un milioni di scale – poesia n. 5 di Xenia II ( Satura ) –+ parafrasi + altra poesia : La casa dei doganieri ( Le occasioni, Einaudi, 1939 )

 

 

 

 

1962-1970  – pubblicata nel 1971 da Lo Specchio, Mondadori- da Amazon

 

 

 

 

2018 –Lo Specchio – Mondadori — preso da Amazon

 

 

 

 

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi dueEinaujdi
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.

 

 

 

undefined

 

MONTALE ACCANTO ALLA MOGLIE DRUSILLA TANZI- 1960 ca
Paola Severi Michelangeli

 

 

 

una specie di parafrasi, chiamata ” discorsiva “:

 

Ho avuto te accanto, in tante situazioni quotidiane,
e ora che non ci sei sento un vuoto ad ogni gesto quotidiano.
Nonostante le tante esperienze vissute insieme, il nostro percorso di vita comune è stato breve.
Il mio dura tuttora e non mi occorrono più
le coincidenze, le prenotazioni e le delusioni
di chi crede che solo ciò che si vede sia il vero.

Ho affrontato innumerevoli situazioni accanto a te,
non tanto perché insieme eravamo più forti.
Le ho affrontate con te perché sapevo che tra noi due
l’unica persona con una buona “vista”,
sebbene tu fossi molto miope, eri tu.

 

 

wikipedia 

 

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale è la poesia n. 5 di Xenia II di Eugenio Montale, poi inserita all’interno della raccolta Satura ( 1971 ). È una delle più note liriche scritte in memoria della moglie Drusilla Tanzi, composta nel novembre 1967 e pubblicata il 20 dello stesso mese.

La poesia consta di due strofe, una di sette versi e l’altra di cinque, per un totale di dodici. I versi sono liberi e piani.

Montale dedica questa poesia alla defunta moglie, la scrittrice Drusilla Tanzi (scomparsa nel 1963 dopo un solo anno di matrimonio ed alla quale il poeta era stato legato sentimentalmente dal 1939), soprannominata «Mosca» a causa della sua miopia molto acuta che la costringeva a indossare occhiali dalle lenti molto spesse. In un affettuoso e nostalgico colloquio con Drusilla, qui Montale ricorda la vita trascorsa insieme a lei dal punto di vista di «chi resta», per usare le sue stesse parole usate ne La casa dei doganieri.

 

 

 

 

La casa dei doganieri

 

Tu non ricordi la casa dei doganieri
sul rialzo a strapiombo sulla scogliera:
desolata t’attende dalla sera
in cui v’entrò lo sciame dei tuoi pensieri
e vi sostò irrequieto.

Libeccio sferza da anni le vecchie mura
e il suono del tuo riso non è più lieto:
la bussola va impazzita all’avventura.
e il calcolo dei dadi più non torna
Tu non ricordi; altro tempo frastorna
la tua memoria; un filo s’addipana.

Ne tengo ancora un capo; ma s’allontana
la casa e in cima al tetto la banderuola
affumicata gira senza pietà.
Ne tengo un capo; ma tu resti sola
né qui respiri nell’oscurità.

Oh l’orizzonte in fuga, dove s’accende
rara la luce della petroliera!
Il varco è qui? ( Ripullula il frangente
ancora sulla balza che scoscende …)
Tu non ricordi la casa di questa
mia sera. Ed io non so chi va e chi resta.

 

 

 

EUGENIO MONTALE, Le occasioni (Torino, Einaudi 1939).

testo da :

https://www.libriantichionline.com/divagazioni/eugenio_montale_casa_doganieri

 

 

 

 

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

3 risposte a Satura ( 1971 ) –Ho sceso dandoti il braccio, un milioni di scale – poesia n. 5 di Xenia II ( Satura ) –+ parafrasi + altra poesia : La casa dei doganieri ( Le occasioni, Einaudi, 1939 )

  1. roberto scrive:

    ha la capacità, quando l’incontro, di farmi fermare. Quasi qualunque cosa io stia facendo o luogo dove andare.

    pensiero e ironia stupida: anche i “bruttini” possono ispirare ed altri a scrivere, poesie d’amore molto belle.

    • Chiara Salvini scrive:

      ma chi è il soggetto ? se è Montale, non si capisce il seguito, almeno io non lo capisco. E l’ironia e il pensiero stupido dove sarebbe ? Credo che molto di quello che stavi dicendo sia rimasto nella tua testa, forse era un po’ tardi stanotte quando hai scritto, ciao mio caro carissimo Roberto, brù

    • Chiara Salvini scrive:

      adesso ho capito o credo: la prima riga è Montale, la seconda è per la moglie–hai visto che brava ?! intelligente sì ma con almeno 24 ore di ritardo ! si direbbe ” ritardata ” !

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *