Museo d’Arte Cinese ed Etnografico
Viale S. Martino, 8
Parma
https://bbcc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=81260
Sierra Leone, cultura Mende
pietra scultura
cm 10,3 (a)
Scultura che rappresenta una figura umana accovacciata, scolpita di profilo, con le gambe piegate verso l’alto e le mani strette attorno agli stinchi. La testa è sormontata da una acconciatura a tre creste. Il colore è grigio scuro nelle parti che risultano incavate e biancastro in tutte quelle zone sottoposte al consumo derivante da manipolazioni.
statuetta con funzione propiziatoria
Venivano poste nel terreno coltivato o sugli altari domestici. A loro si presentavano offerte e si pregavano di proteggere i campi e donare un raccolto abbondante.
Secondo le informazioni raccolte presso il museo, “nomoli” è un termine applicato a una varietà di sculture in pietra, che si ritrovano in alcune zone della Sierra Leone meridionale.
Costituiscono uno degli enigmi più intriganti della storia dell’arte dell’Africa occidentale poichè ne rimane oscura l’età, l’origine e le relazioni con altre forme di arte della medesima area.
I “nomoli” rappresentano per la maggior parte figure umane, teste, ma anche figure semi-umane, mostri semi-animali: scimmie, elefanti, leopardi ecc.
Le figure umane sono raffigurate, normalmente, accovacciate o inginocchiate. Le caratteristiche facciali variano considerevolmente dal tipo “negroide” a quello “caucasico”.
La maggior parte di essi sono ricavati da steatite (pietra saponaria) di vario tipo e colore, dal verde scuro al giallo-marrone chiaro, al bianco.
La pietra contiene un’alta percentuale di ferro e si trovava in grandi quantità nella zona abitata dai Sherbro. Alcuni di essi, rari, erano fatti di pietra granitica.
La grandezza è varia, alcuni sono molto piccoli, altri arrivano fino a 30 cm per 6 Kg di peso.
Vengono nominati, forse per la prima volta, in una lettera di Antonio Malfante indirizzata a Giovanni Marioni nel 1447.
La più moderna descrizione che se ne ha è dovuta ad un missionario, George Thompson, che lavorava presso i Mende, e risale al 1850.
Molte di queste statue sono state scavate in campi di riso o della coltivazione della palma. Venivano ritenute rappresentanti dei precedenti proprietari della terra (antenati), a loro si presentavano offerte e si pregavano di donare un raccolto abbondante. I Mende le chiamano “nomoli” (pl. nomolisia), ossia “spiriti trovati”, mentre i Kissi le chiamano “pombo”.
Oggetto donato al museo negli anni 1975-90.
SIERRA LEONE
GRUPPI ETNICI DELLA SIERRA LEONE TRA CUI I MEMBE CITATI, MA NON I KISSI CITATI
Il proprio lavoro
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NOMOLI, POPOLAZIONE MENDE, SIERRA LEONE
Musée du quai Branly.
– Own work
Il popolo dei mende è uno dei due più grandi gruppi etnici della Sierra Leone; si trovano nella provincia orientale e in quella meridionale, mentre i temne sono predominanti in quella settentrionale e in quella occidentale, così come nella capitale Freetown.
segue : https://it.wikipedia.org/wiki/Mende_(popolo)
segue da:
https://web.archive.org/web/20180630024916/http://carlos.emory.edu/exhibits/show/home/item/8011
Michael C. Carlos Museum dell’Emory University
segue dal:
CUT – Centro Ufologico Taranto
I “Nomoli” della Sierra Leone, , vennero scoperti per caso a cavallo degli anni ottanta e novanta del secolo scorso (XX° secolo) e portate alla conoscenza del mondo occidentale dal geologo italiano Angelo Pitoni (1).
Queste statuine vennero scoperte in un sito alluvionale dove si stavano estraendo diamanti. Alcune statuine come quest erano già custodite all’interno del British Museum di Londra e al Musèe de l’Homme di Parigi, dove non è stato possibile attribuirle a nessuna cultura africana conosciuta. E velocemente i “Nomoli” sono stati messi nel dimenticatoio. I locali indigeni chiamano tali statuine “uomini in pietra come gli angeli che Allah scagliò nell’abisso”, quindi ad una raffigurazione dei mitici “angeli caduti”. Sarebbero stati scoperti tutti a circa 12 metri di profondità. Hanno la caratteristica di avere una grande testa, che risulta sproporzionata rispetto al resto del corpo, con occhi prominenti e sfuggenti, tanto che esiste qualcuno che assicura che gli occhi sono simili ai rettili, anche se ad onor del vero sembrano avere occhi del tutto umani. Tali statuine sono in granito, dato confermato da successive analisi effettuate dal Museo di Storia Natuale di Vienna nel 2000, sono state fatte risalire, dopo un’analisi al C-14, a un periodo compreso tra gli 11.000 e i 12.000 anni. Un periodo in cui l’uomo non scolpiva granito in forma di statue. Considerando anche il fatto che la più antica arte della Sierra Leone risale a 400 anni fa e quella dell’Africa occidentale risale a non più di oltre 1000 anni fa. C’è da dire anche che è interessante notare la rassomiglianza tra il termine “Nomolo” con il nome “Nommo”, nome quest’ultimo che identificherebbe il nome degli esseri spaziali scafandrati, provenienti da Sirio B e che sarebbe atterrati in un lontano passato, da un oggetto a forma di “uovo”, proprio in quella zona d’Africa. Storia che conoscono benissimo i Dogon, appartenenti ad una antica stirpe e tribù, che abita tutt’ora la Repubblica del Mali.
(1) Angelo Pitoni. Geologo per la Fao, botanico e agronomo dilettante, scopritore di miniere di smeraldi, esperto di lapislazuli, archeologo.Pitoni è stato anche medaglia d’oro della resistenza, poi in un commando delle Special Forces inglesi e dell’Oss americano.
dal Facebook Angelo Pitoni
segue da:
Stili del potere. Antiche sculture in pietra dalla Sierra Leone e dalla Nuova Guinea
di Aldo Tagliaferri (Autore)
Mondadori Electa, 1990
Nomoli, popolazione Sherbro, Sierra Leone. Museo Quai Branly.
Ji-Lei |
Nomoli, popolo Kissi, Sierra Leone
Mickey Mystique
Sapi Stone Figure (Nomoli), Sierra Leone
la stessa di profilo
Statuette en pierre, Sapi, Sierra Leone
sothebys.com- Pinterest
Sapi Stone Figure, Sierrra Leone and Liberia
sothebys.com – Pinterest
NOMOLI FIGURE
BRITISH MUSEUM / LINK SOTTO
nomoli– Figura umana sdraiata scolpita in steatite e pietra ollare
Altezza: 12 centimetri, Lunghezza: 37 centimetri, Larghezza: 11 centimetri
BRITISH MUSEUM
https://www.britishmuseum.org/collection/object/E_Af1904-0415-1
MUSEC – MILANO — 2015
MUDEC- MILANO- 2015
*** in questa mostra pare fossero presenti dei nomoli