João Pessoa, Paraìba, la città è stata fondata il 5 agosto del 1585 ed è terza
tra le capitali più antiche del Brasile
CENTRO STORICO DI JOAO PESSOA- NELLO STATO DI PARAIBA
– Opera propria– WIKIPEDIA
CARTA DELLO STATO DI PARAIBA
LO STATO DI PARAIBA NEL BRASILE
MUSEO OSORIO CESAR NEL GRANDE OSPEDALE PSICHIATRICO JUQUERI’- SAN PAULO-fondato nel 1985 in ricOnoscenza del dott. Cèsar Osòrio
DA : https://pt.m.wikipedia.org/wiki/Ficheiro:Osoriocesar.JPG
AUTORE : RONAN W
foto recente del museo Cèsar Osòrio, Ospedale Juquerì
dalla Prefeitura de Franco da Rocha
TESTO E IMMAGINI SEGUONO DA:
AVENTURAS NA HISTORIA – 23 MAGGIOI 2021
https://aventurasnahistoria.com.br/noticias/reportagem/osorio-cesar-tentou-estimular-producao-artistica-dos-pacientes-do-juquery.phtml
Pazienti al Free ( LIBERO ) Studio, presso l’ospedale psichiatrico Juquery, a San Paolo, SP, 1950. Foto di Alice Brill / IMS Collection
Nella sua opera Fotografia della psiche: Alice Brill nella clinica di Juqueri , la storica dell’arte tedesca e specialista dell’arte brasiliana del XIX e XX secolo Lena Schäfller osserva che l’iniziativa di utilizzare la produzione artistica a fini terapeutici è stata istituzionalizzata in Brasile a almeno 20 anni prima dell’Europa.
Osório César
è stato uno dei pionieri nel cambiamento del trattamento dei pazienti psichiatrici in Brasile cercando di stimolare la produzione artistica dei pazienti dello Uquerì- SAN PAULO
SCHEDA DI IMPIEGO DEL DOTT. CESAR OSORIO AL JUQUERI’ NEL 1937
foto di Cèsar Osòrio dal Facebook Pensar a História
Giovanna Gomes, sotto la supervisione di Thiago Lincolins
Passeggiata a Parigi: Oswald de Andrade, Tarsila, Yvette Farkou, Fernand Léger, Constantin Brancusi e un uomo non identificato (da sinistra a destra) (Archivio personale / Riproduzione/Veja SP)
FOTO DA : https://vejasp.abril.com.br/coluna/arte-ao-redor/tarsila-quatro-amores
TARSILA E IL NUOVO INNAMORATO NEL 1933: il medico comunista César Osòrio – ( il primo a destra di chi guarda )
foto da SlideShare
Osório Thaumaturgo César è stato una figura molto importante nella storia della psichiatria in Brasile. Marito (uno dei.. – il blog ) della grande artista brasiliana Tarsila do Amaral , il professionista è stato uno dei principali artefici del cambiamento nel modo di trattare i pazienti degli ospedali psichiatrici del Paese, avendo lavorato per decenni presso l’Ospedale psichiatrico Juquery, situato nel comune di Franco da Rocha, a San Paolo.
Il medico “ha promosso alcune mostre di disegni e dipinti di questi pazienti che sono passati da Juquery durante i 40 anni in cui ha lavorato lì”.
Lo specialista creò addirittura, a Juquery, la Scuola Libera di Arti Visive, di cui fu direttore dal 1956 fino all’inizio degli anni Settanta.
“Alcune di queste mostre finirono al MASP, lui riuscì a esporre queste opere al MASP la prima volta nel 1948, un anno dopo l’apertura del museo, e poi di nuovo nel 1954”, spiega lo scrittore. “Cinque anni prima di morire, nel 1974, il dottor César donò una parte della sua collezione privata al MASP.”
È il patrono della cattedra n. 68 dell’Accademia di Medicina di San Paolo e membro fondatore delle Società Brasiliane di Psicoanalisi di San Paolo e Rio de Janeiro. Fu onorato postumo con la fondazione del Museo Osório César presso l’Ospedale Juqueri nel 1985
da : https://pt.wikipedia.org/wiki/Os%C3%B3rio_C%C3%A9sar
Facciata del MASP a San Paulo — Credito: Wikimedi Commons/Wilfredor
” La preoccupazione di Osório César di sviluppare il potenziale artistico dei suoi pazienti è strettamente correlata a ciò che Nise da Silveira ( NOTA AL FONDO ) fece a Rio de Janeiro. Ciò è abbastanza evidente nella sua biografia”, afferma lo scrittore.
“Invece di lasciare i pazienti costantemente sotto cure mediche, sottoponendoli a trattamenti che, di fatto, causavano dolore e sofferenza, come l’elettroshock, i farmaci psicòtropi ( farmaci per sedare ) o la negligenza e l’abbandono, hanno cercato di trarre qualcosa di positivo dal lavoro dei pazienti”.
In un’intervista ad Aventuras na História, il giornalista Daniel Navarro Sonim e l’ex dipendente di Juquery José da Conceição, autori del libro ” Cenere di Juquery: gli orrori nel più grande ospedale psichiatrico del Brasile” , hanno spiegato chi erano e come venivano trattate le persone che vivevano nell’unità.
Secondo loro, tutti coloro che erano considerati al di fuori degli standard imposti dalla società venivano internati. Oltre alle persone con disturbi mentali, nel luogo erano presenti anche immigrati, ex schiavi, prigionieri politici, omosessuali e madri single.
Gli autori spiegano che i detenuti subivano quotidianamente maltrattamenti e privazioni e che non esistevano nemmeno diagnosi affidabili che giustificassero la permanenza di molti pazienti.
Facciata di Juquery / Credito: Divulgazione/Università di San Paolo
Fondato il 18 maggio 1898, il Complesso Ospedaliero Juquery, situato a Franco da Rocha, nella regione metropolitana di San Paolo, è rimasto operativo fino all’inizio di quest’anno ( 2021 ), quando gli ultimi pazienti sono stati trasferiti nelle residenze terapeutiche.
Particolare del complesso ospedaliero di Juquery – RonanW Humberto do Lago Müller / Public Domain, tramite Wikimedia Commons
IMMAGINI DAL MUSEO OSORIO CESAR– OPERE DEI PAZIENTI DEL JUQUERI’
Museo Osório Cesar/Collezione Juquery/Riproduzione di Eduardo Cesar
Escultura de Maria Aparecida Dias. Museo Osório Cesar/ Colección Juquery/ Reproducción Eduardo Cesar
Ubirajara Ferreira Braga, Senza titolo , 1997. FOTO: Gisele Ottoboni/ Municipio Franco da Rocha.
Aurora Cursino dos Santos, A Brazilianeira ( piccola brasilianigna )
Aurora Cursino dos Santos, Autoritratto – entrambi senza data
Waldemar Lúcio Raymond, Senza titolo, 1994. FOTO: Gisele Ottoboni/ Municipio Franco da Rocha.
IMMAGINI SOPRA DAL LINK:
ARTE QUE ACONTECE
https://artequeacontece.com.br/
Opera di uno dei pazienti dello Studio Libero dell’Ospedale Psichiatrico Juquery, a San Paolo, SP, 1950. Foto di Alice Brill / IMS Collection
FOTO DA IMS ( ISTITUTO MOREIRA SALLES )
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NOTA :: NISE DA SILVEIRA ( (Maceió, 15 febbraio 1905 – Rio de Janeiro, 30 ottobre 1999) è stata una psichiatra, psicoanalista e psicologa brasiliana, allieva di Carl Jung)
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Nise da Silveira può essere considerata una pioniera della terapia con gli animali, utile per il riadattamento sociale dei pazienti psichiatrici, in base alle teorie che ha esposto nell’opera Gatos, A Emoção de Lidar, pubblicata nel 1998.
tra gli altri istituti, ha ispirato:
foto da : https://brasiliarios.com/cultura/2066-nise-da-silveira-heroina-sim
Le immagini dell’inconscio. Il contributo di Nise da Silveira
Proprio nella follia le immagini archetipiche esprimono in forma compiuta tutto il loro potere. Saperle riconoscere e rappresentare in forma artistica, attraverso il disegno ad esempio, consente talvolta di contenerle e aiuta a dare senso alla dissociazione e al dolore psichico. Proprio alle immagini della follia e all’opera di Nise da Silveira, che le ha sapute comprendere e valorizzare nel loro profondo significato psicologico, è dedicato questo lavoro. Nato dall’incontro tra l’autore, Eugenio Pelizzari, e la grande psichiatra e psicoanalista brasiliana, questo libro ci offre la possibilità di incontrare, a nostra volta, Nise da Silveira, ancora oggi quasi completamente sconosciuta in Italia.
NOTA SU GENOVA–
XILOGRAFIA DELLA CITTA’ NEL QUATTROCENTO
BOCCADASSE, FOTO DEL 2021
Museattivo Claudio Costa
un museo della pittura e scultura ospitato nell’ex-ospedale psichiatrico di Quarto dei Mille, a Genova.
Nato come museo all’interno dell’Istituto per le Materie e le Forme Inconsapevoli (I.M.F.I.) è stato rinominato a ricordo del suo ideatore – Claudio Costa – scomparso nel 1995. Una dei suoi tanti ispiratori è stata la psichiatra brasiliana Nise da Silveira.
Dopo la morte di Costa, la scultura fu applicata in maniera più compiuta come tecnica di appoggio terapeutico, completando la parte interna già esistente del museo con una sezione esterna: il giardino delle Sculture.
La tecnica basata sulle opere scultoree dei malati psichici tendenzialmente aggressivi si fonda sul supporto teorico di partenza ideato dal britannico Sir Read, che approccia la trasformazione dell’aggressività attraverso un metodo di utilizzo dell’aggressività stessa in senso creativo.
Copertina di «Totem e tabù», di Claudio Costa. In prima pagina figura la dedica firmata dall’autore, datata 28/12/1988: Dedico questo lavoro a Antonio Slavich, caro amico comprensivo.
- Chiara Pasetti
- 03 novembre 2015
https://www.ilgiornaledellarte.com/Articolo/Genova,-l’arteterapia-del-Museoattivo-Claudio-Costa
Negli anni in cui Costa aveva lavorato a Quarto nell’ambito di uno dei primi, concreti e fecondi progetti di arteterapia in Italia, erano state realizzate centinaia di opere non soltanto dai pazienti dei vari atelier, bensì anche da artisti professionisti italiani e stranieri (tra i tanti, e l’elenco è davvero molto lungo, Daniel Spoerri, Davide Mansueto Raggio, Alfonso Giardini, Plinio Mesciulam, Aurelio Caminati, Rocco Borrella, Stefano Grondona). Tutti questi lavori sono tuttora presenti nel «Museattivo Claudio Costa», e la maggior parte di essi sono esposti senza indicazione dei nomi degli autori (di cui è comunque presente un elenco): uno degli intenti dei fondatori era proprio quello di non separare le creazioni dei pazienti con problemi psicopatologici da quelle di artisti affermati, nella ferma convinzione che siano tutti accumunati «dal profondo desiderio di comunicare, di partecipare il proprio universo interiore». Un insieme che conta, attualmente, più di seicento opere, in alcuni casi davvero notevoli.
Fra queste, «Totem e Tabù» del maestro, fondatore e ideatore del Museo: tratta e ispirata, fin dal titolo, dall’omonimo saggio del 1913 di Sigmund Freud Totem e tabù: somiglianze tra vita mentale dei selvaggi e dei nevrotici, si presenta come un libro d’artista illustrato (venti pagine più le quattro di copertina) che mischia sapientemente (ma anche oniricamente, seguendo libere associazioni e rêveries) spunti, tecniche, correnti, simbologie eriferimenti che spaziano dalla storia dell’arte alla psichiatria, dalla sociologia alla religione, dall’antropologia e dalla psicoanalisi alla mitologia.
Il «Museattivo Claudio Costa» è aperto tutti i giorni, con ingresso libero, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18, in via Giovanni Maggio 6, Genova. Per una visita guidata: Centro Basaglia, tel. 010/849584
Bisognerebbe far conoscere di più questi grandi benefattori dell’umanità.