FRANCESCO NUCCIO, Regione Sicilia. La prima ‘lezione’ antimafia a scuola di Dalla Chiesa. Quando il prefetto incontrò gli studenti di un liceo di Palermo. ANSA.IT —  3  SETTEMBRE 2024 – 14.24

 

 

 

ANSA.IT —  3  SETTEMBRE 2024 – 14.24
https://www.ansa.it/sicilia/notizie/2024/09/03/la-prima-lezione-antimafia-a-scuola-di-dalla-chiesa_12e2dd0b-1639-47f4-b190-4c10d07554e3.html

 

 

La prima ‘lezione’ antimafia a scuola di Dalla Chiesa.

 

Quando il prefetto incontrò gli studenti di un liceo di Palermo.

 

Franco Nuccio, nuovo fiduciario INPGI per la Sicilia ...

Franco Nuccio, giornalista dell’Ansa Sicilia, responsabile sede Palermo Ansa.

foto da Assostampa Sicilia

 

 

di Francesco Nuccio

 

Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa

Carlo Alberto Dalla Chiesa è nato a Saluzzo, in provincia di Cuneo in Piemonte il 27 settembre 1920. Figlio di un generale dei Carabinieri, entra anche lui nell’Arma durante la seconda guerra mondiale partecipando poi alla resistenza. Nel suo curriculum accademico una laurea in Giurisprudenza e una laurea in Scienza Politiche.

Carlo Alberto Dalla Chiesa ha avuto due mogli. Nel 1946 ha sposato Dora Fabbo e da questo matrimonio sono nati tre figli,  Simona Dalla Chiesa, Rita dalla Chiesa e Nando Dalla Chiesa. Nel febbraio 1978 Dora Fabbo Dalla Chiesa è scomparsa a soli 52 anni a causa di un infarto.
La terza figlia della prima moglie, Simona ( Firenze, 1952 ), coniugata Curti è una politica italiana, dirigente del Partito Democratico a Catanzaro.

 

Il secondo matrimonio

3 settembre 1982: morta tra le braccia del Generale Dalla ...

Sposò il 10 luglio 1982 il generale Carlo Alberto dalla Chiesa (vedovo dal 1978), dall’aprile prefetto di Palermo, dopo molte titubanze da parte del generale, a causa della differenza di età (30 anni), e superate solo dalla convinzione e determinazione di Emanuela Setti Carrano, infermiera volontaria della CRI ( Croce Rossa Italiana ).
Anche la sera del 3 settembre 1982 Emanuela era accanto a lui: era andata a prenderlo in Prefettura, a Palermo ed era alla guida della A112 bianca. Ma il suo stargli accanto in quella guerra non era solo fisico: la ricostruzione dell’attentato indicherà infatti che, dopo le raffiche di kalashnikov contro la vettura, il sicario scese dalla sua motocicletta, girò attorno all’auto e con una pistola le sparò un colpo di grazia alla testa. Probabilmente Emanuela sapeva troppo perché si potesse correre il rischio che restasse in vita. Morì tra le bracia del marito.

da : https://cri.it/2018/09/03/3-settembre-1982-morta-tra-le-braccia-del-generale-dalla-chiesa-la-moglie-emanuela-setti-carraro-infermiera-volontaria-cri/

 

 

 

riprende il testo :

 

La telefonata alla redazione siciliana dell’ANSA arrivò nel pomeriggio.

“Domani mattina qualcuno vada a farsi una passeggiata al Liceo Garibaldi. Forse c’è una notizia”.

Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, nominato un mese prima prefetto di Palermo, non aggiunse altro. Non ce n’era bisogno.

L’indomani si presentò senza scorta davanti all’istituto.

Nessuno era stato avvisato del suo arrivo, tranne la presidenza che fece subito radunare gli studenti nella palestra della scuola per un incontro improvvisato. Un botta e risposta tra gli studenti del liceo classico e il generale che aveva sconfitto il terrorismo che si trasformò in una sorta di “lezione” sulla mafia. La prima in una scuola della città. Nessun rappresentante delle istituzioni, fino a quel giorno, aveva parlato di legalità e lotta alla mafia nelle scuole.

 

NOTA : ROCCO CHINNICI

Rocco Chinnici, l'inventore del pool antimafia - Fondazione ...

ROCCO CHINNICI, A DESTRA — A SINISTRA FALCONE

Rocco Chinnici (Misilmeri19 gennaio 1925 – Palermo29 luglio 1983.   Il suo nome è legato all’idea dell’istituzione del “pool antimafia“, che diede una svolta decisiva nella lotta contro Cosa nostra, ambito in cui viene considerato una delle personalità più importanti, insieme con i colleghi e amici Antonino CaponnettoGiovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Rocco Chinnici fu ucciso alle 8 del mattino del 29 luglio 1983 con una Fiat 126 verde, imbottita con 75 kg di esplosivo parcheggiata davanti alla sua abitazione in via Giuseppe Pipitone Federico a Palermo,all’età di 58 anni.

 

 

Solo negli anni seguenti alcuni magistrati a cominciare da Rocco Chinnici ( VEDI NOTA SOPRA ), fondatore del pool antimafia, avrebbero proseguito sulla strada tracciata dal prefetto che decise di incontrare anche i ragazzi del “Gonzaga”, l’istituto dei Gesuiti frequentato dai figli della buona borghesia della città.

 

“Non c’è bisogno di qualcuno in cui credere, ma di qualcosa in cui credere. Sono con voi e tra voi perché credo – senza ombra di retorica – nella vostra gioventù” esordì Dalla Chiesa rivolgendosi agli studenti. “Io credo ancora che esistano valori, soprattutto perché noi siamo uomini e non numeri”.

 

MAFIA E POLITICA 

Rispondendo alle domande senza filtro degli studenti, anche quelle più scomode, Dalla Chiesa non si sottrasse alle sollecitazioni sul rapporto tra mafia e politica.

“La mafia – spiegò – si attacca come una ventosa dove c’è il potere, quindi anche alla politica”.

E aggiunse:

“La mafia è un modo di essere, un modo di pensare che travolge chiunque; noi dobbiamo combatterla anche contrastando il metodo della clientela, la pratica della raccomandazione”.

 

“Generale, cosa è venuto fare a Palermo? Pensa davvero di riuscire a sconfiggere la mafia?” chiese uno studente prima della conclusione dell’incontro. “Io sono come una fiammella che lo Stato ha voluto accendere in questa capitale bellissima che è Palermo” rispose Dalla Chiesa. Era il 3 giugno del 1982.

 

Esattamente tre mesi dopo, il 3 settembre, un commando di Cosa Nostra spegneva quella “fiammella” a colpi di kalashnikov.

 

*****

 

Il Nostro Generale: serie tv Rai, su Rai 1 il 9, 10, 16 e 17 gennaio alle ore 21.10. Presentazione, 3 minuti

 

 

 

*****

 

MISILMERI DALLE COLLINE CIRCOSTANTI  — città metropolitana di Palermo, dove è nato l’eroe ROCCO CHINNICI– Guardiamo un po’ il mondo…

 

Misilmeri – Veduta

Panorama di Misilmeri. Agrumeti.
Emirok – Opera propria

 

Misilmeri è un comune italiano di 28 948 abitanti della città metropolitana di Palermo in Sicilia ( 31 dicembre 2023 )
Nella località di Pizzo Cannita, nel 1695 e nel 1725, furono rinvenuti dei sarcofagi ed altri reperti archeologici, conservati oggi al Museo Archeologico Regionale di Palermo. Durante la dominazione romana venne aperta una via consolare che, partendo da Palermo e attraversando Misilmeri, raggiungeva Agrigento.

L’emiro Giafar II, che regnò sulla Sicilia dal 998 al 1019, giunto a Misilmeri, fece costruire un grande castello dove dall’alto delle torri si ammirava uno splendido panorama: dalla vallata del fiume Eleuterio sino al mar Tirreno. In seguito, alle pendici del castello si formò un villaggio; da qui il nome Misilmeri che deriva dall’arabo Menzel-el-Emir e che significa appunto villaggio dell’Emiro.

Nel 1068 Misilmeri fu teatro di una battaglia decisiva durante la conquista normanna della Sicilia. La vittoria normanna comportò la completa dissoluzione delle autorità musulmane e aprì la strada della conquista della stessa Palermo quattro anni più tardi, quando questa come altre realtà maggiori siciliane poteva ormai contare sulle proprie difese locali. La prima chiesa cristiana fu costruita prima del 1123 e intitolata a Sant’Apollonia, come citato in una bolla di papa Callisto II.

La Misilmeri attuale venne fondata nel 1540 dal barone Francesco Del Bosco, il quale la trasformò in un cantiere edile; nel 1553 fece costruire la nuova parrocchia di San Giovanni Battista, la Madrice, nel 1575 aprì la strada di accesso al castello, la Strada Grande. La ricostruzione proseguì con un’altra chiesa, quella di Santa Rosalia, la prima ad essere dedicata alla Santa eremita palermitana che dal 1625 al 1671 fu patrona di Misilmeri, conosciuta più comunemente come la chiesa di San Paolino.

Nel 1692 con il supporto morale ed economico di Giuseppe del Bosco, principe della Cattolica, Francesco Cupani fonda a Misilmeri il più grande orto botanico d’Europa nel Giardino Grande, del quale oggi non rimane niente. Lo scopo di questo orto botanico era di coltivare erbe e piante per alleviare le sofferenze fisiche della povera gente di Misilmeri. Attirava molto l’attenzione del mondo civile di allora poiché questo tipo di istituzione umanitaria era davvero una cosa rara. Durante il secolo XVIII i Bonanno subentrarono per matrimonio ai Del Bosco. Nel 1795, fondato l’Orto botanico di Palermo, più di 2000 piante di quello di Misilmeri vi furono trasferite. Nel 1896 è collocata a Misilmeri una lastra marmorea incisa in memoria di questo primato scientifico.
Il Risorgimento vide gravi disordini in particolare nel 1837.

Seguono nel link al fondo, il nome di personaggi o altri spariti dalla cittadina.

È scomparso molto altro a Misilmeri, le tradizioni familiari, arti, mestieri e tradizioni religiose, ma negli ultimi anni si è ridestato un interesse per la ricerca storica e antropologica, nella speranza che la storia sia maestra di vita.
Dopo mille anni dalla sua costruzione, il Castello di Misilmeri è stato restaurato e si sta cercando di inserirlo nei circuiti turistici isolani. Si possono vedere a Misilmeri opere d’interesse storico-archeologico come il cunicolo sotterraneo che collega la parrocchia di San Giovanni Battista al castello, la catacomba con le lastre marmoree incise nel periodo di dominazione berbera nella chiesa di Sant’Antonio o delle Anime Sante, i Tredici Ponti, i Lavatoi, la Chiesa Madre, il ponte di Risalàimi, il promontorio di Pizzo Cannita.

 

 

Vista sul golfo di Palermo | Domodama

MISILMERI SI AFFACCIA SUL GOLFO DI PALERMO

DA: DOMODAMA- WordPress.com

 

 

 

Tradizioni e folclore ( linl, schiaccia qui )

Biblioteca  intestata a Giuseppe Traina (1880-1966), avvocato misilmerese. Traina fu membro dell’Assemblea Costituente e Sindaco di Misilmeri

 

Premio Rocco Chinnici

Fra i personaggi illustri che ricevettero questo premio in passato, ricordiamo Giuseppe TornatoreValentino Picone e Pif.

Dal 2006 si organizza una sagra dedicata al kaki di Misilmeri.

 

Misilmeri in arabo
Emirok – Opera propria

 

 

cibo

10 MIGLIORI Ristoranti Misilmeri – Elenco febbraio 2025

 

f0to e informazioni da:

1.  https://it.wikipedia.org/wiki/Misilmeri

2.. https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Villages_in_Misilmeri?uselang=it

 

 

Misilmeri – Mappa

Misilmeri nella provincia di Palermo
Vonvikken – Opera propria

 

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Castello dell’Emiro
Lau-Lau87 – Opera propria

 

 

– “U Casteddu”, in arabo :  “Qasr-al-amir”

 

 

 

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La Fontana Grande di Benedetto Civiletti
Emirok – Opera propria

 

 

Kaki di Misilmeri
Emirok – Opera propria

 

 

 

 

Il Castello Arabo-normanno di Rocca delle Ciavole, Il Castello di Misilmeri con sfondo “Rocca Brusambra
Emirok – Opera propria

 

 

 

 

CASTELLO DELL’EMIRO DOPO IL RESTAURO
Emirok – Opera propria

 

 

Lapide commemorativa della venuta di Garibaldi, 1860
Emirok – Opera propria

 

 

scorcio in pietra di “Billiemi” della Fontana Grande, 1879

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1 risposta a FRANCESCO NUCCIO, Regione Sicilia. La prima ‘lezione’ antimafia a scuola di Dalla Chiesa. Quando il prefetto incontrò gli studenti di un liceo di Palermo. ANSA.IT —  3  SETTEMBRE 2024 – 14.24

  1. DONATELLA scrive:

    Cose bellissime e fatti atroci si intrecciano in questi luoghi.

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