JUDITH BUTLER, Alle passioni fasciste del tycoon opponiamo le nostre. Mentre Donald Trump emana ogni giorno una serie di ordini esecutivi devastanti e dichiarazioni pubbliche spaventose, non è mai stato così importante evitare di restare intrappolati nella sua oscenità, e — IL MANIFESTO  8 FEBBRAIO 2025

 

 

IL MANIFESTO  8 FEBBRAIO 2025
https://ilmanifesto.it/alle-passioni-fasciste-del-tycoon-opponiamo-le-nostre

 

Alle passioni fasciste del tycoon opponiamo le nostre

 

 

*In traduzione da The Guardian

 

Manifestazione contro il governo Trump in California foto Ap

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Judith Butler ( Cleveland, Ohio, 24 febbraio 1956  ) ,  nasce da una famiglia russo-ungherese di origine ebraica. La maggior parte della famiglia materna morì nell’Olocausto.  Si occupa di filosofia politicaeticateoria letterariafemminismo e teoria queer (nota al fondo ). Dal 1993 insegna al dipartimento di retorica e letterature comparate all’Università di Berkeley, dove dirige il programma di teoria critica. Tiene lezioni alla European Graduate School.

 

 

 

Mentre Donald Trump emana ogni giorno una serie di ordini esecutivi devastanti e dichiarazioni pubbliche spaventose, non è mai stato così importante evitare di restare intrappolati nella sua oscenità, e concentrarsi su come le questioni siano interconnesse. È facile dimenticare o mettere da parte gli ordini esecutivi della settimana precedente.

Divieti ai programmi e ai discorsi su diversità, giustizia e inclusione (Dei), così come alla cosiddetta «ideologia di genere» in tutti i programmi finanziati a livello federale – mentre nuove oscenità inondano il ciclo delle notizie. Minacce di deportazione per studenti internazionali che partecipano a proteste legittime; mire espansionistiche su Panama e Groenlandia e proposte di trasferimento totale e forzato dei palestinesi di Gaza dalla loro terra sono state annunciate in rapida successione. In ciascun caso, Trump fa queste dichiarazioni come dimostrazione di potere, testando la possibilità che le misure entrino in vigore. Gli ordini esecutivi possono essere fermati dai tribunali, ma le deportazioni di immigrati sono già iniziate, così come la riapertura degli orrendi campi di Guantánamo.

 

L’ACCUMULO  di potere autoritario dipende in parte dalla disponibilità delle persone a credere nel potere esercitato dal presidente. In alcuni casi, le dichiarazioni di Trump servono a tastare il terreno, ma in altri l’affermazione oltraggiosa è di per sé il risultato. Sfida la vergogna e i vincoli legali per dare prova della sua capacità di farlo, facendo mostra davanti al mondo di un sadismo senza vergogna.

L’esaltazione di questo sadismo senza vergogna incita altre persone a celebrare questa versione della mascolinità, che non solo è disposta a sfidare le regole e i principi che governano la vita democratica (libertà, uguaglianza, giustizia), ma che mette in pratica questa sfida come una forma di “liberazione” da false ideologie e dai vincoli legali. Un odio esaltato ora si presenta come libertà, mentre le libertàper cui molti di noi hanno lottato per decenni vengono distorte e osteggiate in quanto moralismo repressivo woke.

 

La gioia sadica non appartiene solo a lui; per esistere essa dipende dall’essere comunicata e ampiamente goduta – è una celebrazione comunitaria e contagiosa della crudeltà. Infatti, l’attenzione che riceve dai media alimenta questa follia sadica. Deve essere conosciuta, vista e udita, questa parata oltraggiosa, reazionaria e provocatoria. Ed è per questo che ormai non può più bastare il semplice smascheramento dell’ipocrisia. Non c’è alcuna facciata morale da strappare via. No, la richiesta pubblica di una parvenza di moralità da parte del leader è stata ribaltata: i suoi seguaci si esaltano davanti alla sua ostentazione di disprezzo per la moralità, e la condividono.

 

L’ESIBIZIONE sfacciata dell’odio, il disprezzo per i diritti, la volontà di privare le persone dei loro diritti di uguaglianza e libertà vietando il concetto di “genere” e le sue sfide al sistema binario del sesso (negando l’esistenza e i diritti delle persone trans, intersessuali e non binarie), la distruzione dei programmi pensati per dare potere a chi ha subito discriminazioni sistemiche e durature; le deportazioni forzate degli immigrati, e gli appelli alla totale spoliazione di chi è sopravvissuto, traumatizzato, alle azioni genocidarie a Gaza.

Raphael Lemkin, l’avvocato ebreo polacco che coniò il termine «genocidio», chiarì che esso include «un piano coordinato volto alla distruzione delle fondamenta essenziali della vita di gruppi nazionali… Può essere realizzato eliminando ogni fondamento di sicurezza personale, libertà, salute e dignità».

Proprio il trasferimento forzato di bambini è il quinto atto punibile secondo la Convenzione sul Genocidio adottata nel 1948.

 

NON TUTTE le privazioni di diritti operate da Trump rientrano nella categoria del genocidio, ma molte di esse esprimono passioni fasciste. Negare alle persone trans, intersessuali e non binarie il diritto all’assistenza sanitaria, al riconoscimento legale e alla libertà di espressione attacca le fondamenta stesse della loro vita.

Persino la Corte suprema conservatrice ha stabilito che la discriminazione contro le persone trans e gender non-conforming costituisce una discriminazione su base sessuale (Bostock v. Clayton, 2020). Pertanto, non ha senso affermare che i diritti trans minaccino la legislazione contro la discriminazione sessuale: ne fanno parte e devono essere protetti da essa.

Rastrellare immigrati da scuole e case, deportarli con la forza nei centri di detenzione e privarli del diritto a un giusto processo non dà solo prova di un evidente disprezzo per quelle comunità, ma per la stessa democrazia costituzionale. La minaccia allo ius soli sfida una protezione costituzionale fondamentale e colloca Trump al di sopra dello stato di diritto e dell’equilibrio dei poteri.

 

SE CONTINUIAMO a essere sopraffatti dall’indignazione e paralizzati dallo sconcerto per ogni sua nuova affermazione quotidiana, non riusciremo a vedere cosa le lega tutte insieme. L’essere sopraffatti dalle sue dichiarazioni è precisamente l’obiettivo della loro enunciazione. In un certo senso, quando ne siamo sopraffatti e paralizzati, siamo loro ostaggio. Sebbene ci siano tutte le ragioni per essere indignati, non possiamo lasciare che questa indignazione ci sommerga e paralizzi il nostro pensiero. Perché questo è il momento di comprendere le passioni fasciste che alimentano questa sfacciata presa di potere autoritario.

Coloro che celebrano le sue provocazioni e il suo sadismo sono intrappolati nella sua logica tanto quanto coloro che restano pietrificati dall’indignazione.

 

FORSE È IL MOMENTO di prendere le distanze da queste passioni per capire come funzionano, ma anche per trovare passioni nostre: il desiderio di una libertà condivisa equamente; di un’uguaglianza che realizzi le promesse democratiche; di riparare e rigenerare i processi vitali della Terra; di accettare e affermare la complessità delle nostre vite all’interno dei nostri corpi; di immaginare un mondo in cui il governo sostenga la salute e l’istruzione per tutti, in cui tutti possiamo vivere senza paura, sapendo che le nostre vite interconnesse hanno ciascuna uguale valore.

 

 

 

NOTA : La teoria queer è una teoria sociologica, incentrata sulla critica e il riesame dei concetti di sesso e genere, emersa all’inizio degli anni novanta negli Stati Uniti e in Europa.

La teoria queer mette in discussione la naturalità dell’identità di genere, dell’identità sessuale e degli atti sessuali di ciascun individuo, affermando invece che esse sono interamente o in parte costruite socialmente, e che quindi gli individui non possono essere realmente descritti usando termini generali come “eterosessuale” o “donna“. La teoria queer sfida pertanto la pratica comune di dividere in compartimenti separati la descrizione di una persona perché “entri” in una o più particolari categorie definite.

SEGUEhttps://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_queer

 

 

 

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video di Paulo Pagliaro – durata, 1.36 min.

*** LO PUBBLICO PER VEDERE CHE, PUR AGLI INIZI, C’E’ PARECCHIA GENTE CHE VORREBBE FARE COME TRUMP, NON SOLO DELLA  LEGA ANCHE SE  QUESTA E’ MAGGIORITARIA

IL PUNTO DI PAULO PAGLIARO- OTTO E MEZZO-LA 7-VENERDì 7 FEBBRAIO 2025

https://www.la7.it/otto-e-mezzo/video/il-punto-di-paolo-pagliaro-del-7-febbraio-2025-07-02-2025-579101

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1 risposta a JUDITH BUTLER, Alle passioni fasciste del tycoon opponiamo le nostre. Mentre Donald Trump emana ogni giorno una serie di ordini esecutivi devastanti e dichiarazioni pubbliche spaventose, non è mai stato così importante evitare di restare intrappolati nella sua oscenità, e — IL MANIFESTO  8 FEBBRAIO 2025

  1. DONATELLA scrive:

    Quello che dice Judith Butler mi sembra molto importante, soprattutto quando afferma che non serve sentirsi annichiliti dai propositi di Trump: serve reagire e subito.

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