MICHELA A.G. IACCARINO, I giudici russi confermano la condanna dell’uomo che mostrò al mondo le fosse comuni — IL FATTO QUOTIDIANO DEL 15 OTTOBRE 2021 + altro + un oggetto misterioso, alla fine

 

 

 

Yury Dmitriev, 2007

 2007

 

 

 

Free Yury Dmitriev!

Yury Dmitriev, 2013

*** se sono giuste le date dalla prima foto sono passati 6 anni, sempre che non sbagli.

 

 

Who, if not us?': Supporters of Russian political prisoner Yuri Dmitriev speak out | openDemocracy

foto Open Democracy– agosto 2021

 

 

Yury Alexeyevich Dmitriev (nato nel 1956 a Petrozavodsk ) è un attivista per i diritti civili e storico locale in Carelia (Russia nord occidentale). Dall’inizio degli anni ’90, ha lavorato per individuare i luoghi di esecuzione del Grande Terrore di Stalin e identificare il maggior numero possibile di vittime sepolte che in quei luoghi si trovano.

Il 13 dicembre 2016 Dmitriev è stato arrestato e accusato ( con le accuse assurde di cui parla l’articolo ).

CONTINUA :

https://en.wikipedia.org/wiki/Yury_A._Dmitriev

 

 

 

 

IL FATTO QUOTIDIANO DEL 15 OTTOBRE 2021

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2021/10/15/i-giudici-russi-confermano-la-condanna-delluomo-che-mostro-al-mondo-le-fosse-comuni/6353961/

 

 

I giudici russi confermano la condanna dell’uomo che mostrò al mondo le fosse comuni

I giudici russi confermano la condanna dell’uomo che mostrò al mondo le fosse comuni

Yuri Dmitrev è lo storico che ha scoperto le sepolture delle vittime del Grande Terrore sovietico in Karelia. Quel luogo è diventato un simbolo del ricordo dell’ingiustizia. Eppure il 70enne è stato giudicato colpevole, senza prove, di reati incredibili: dovrà scontare 13 anni di colonia penale

 

 

Betelgeuse X

 

 

 

 

 

Carelia orientale e Carelia occidentale con i confini del 1939 e 1940/1947. Sono anche conosciuti rispettivamente come Carelia russa o Carelia Orientale ( in giallo ) e Carelia finlandese o Carelia Occidentale ( lilla ).

Jniemenmaa su en.wikipedia

 

di Michela A.G. Iaccarino 

 

 

Sul banco degli imputati del tribunale russo c’è la memoria di una nazione, la sua eredità e la narrazione della storia dei gulag, ma anche un uomo: Yuri Dmitrev, lo storico che ha scoperto le fosse comuni di migliaia di vittime del Grande Terrore sovietico in Karelia, latitudine siderale della Federazione.

Sandarmokh, il luogo dove Dmitrev ha portato alla luce i resti delle fosse comuni, è diventato un simbolo del ricordo dell’ingiustizia: non solo russi, ma cittadini e rappresentanti di molti Paesi, Europa e Italia compresa, arrivavano con fiori e candele per onorare gli innocenti ammazzati dai soviet. Parallelamente, il sito è diventato scomodo per il Cremlino, intento a fornire la sua versione ufficiale dei fatti sui gulag, tanto quanto lo è diventato Dmitrev, che per le vittime ha sempre chiesto ad alta voce giustizia storica.

 

Dmitrev è finito sotto processo per la prima volta nel 2016 con accuse infamanti e assolutamente infondate: lo hanno tacciato di pornografia (perché ha scattato foto alla sua figlia adottiva per documentare la sua malnutrizione in orfanotrofio), di possesso di armi (per il ritrovamento di un pezzo di un vecchissimo fucile), di atti violenti (mai provati). Una lettera in sua difesa è stata firmata da centinaia di accademici, compreso il premio Nobel J.M.Coetzee. È stato questo sostegno in arrivo da oltre confine che gli ha garantito, inizialmente, due assoluzioni, cancellate da un colpo di spugna in seguitoAl terzo processo, iniziato sempre per accuse già rivelatesi nulle, nel 2018 gli vengono inflitti 13 anni di colonia penale, una condanna che per il quasi 70enne vorrebbe dire una cosa sola: la morte.

 

La Corte suprema russa ha deciso tre giorni fa che non revisionerà il caso dello studioso, già membro di Memorial, associazione nata a Mosca negli anni ’80 per salvaguardare la memoria dei diritti umani violati ieri, in Urss, ma per tutelare anche quelli violati oggi, nella Federazione russa.

 

“L’intera vicenda giudiziaria di Dmitrev è costellata di momenti poco chiari e decisioni prese in violazione di diritti fondamentali. A Dmitrev sono stati negati il diritto a un equo processo e, in occasione della seduta di appello del settembre 2020 che lo ha condannato a 13 anni di reclusione, il diritto alla difesa”.

 

Lo scrive Memorial Italia, ramo dell’associazione Memorial International, che continuerà a lavorare insieme alle altre sedi affinché “i diritti di Jurij Dmitrev vengano rispettati”.

 

Su quell’abissale pezzo di storia dei gulag, ancora non abbastanza illuminato e su cui Mosca preferisce applicare una patina di oblio e notizie distorte, ha scritto articoli e libri Andrea Gullotta, professore all’Università di Glasgow, collaborando, tra gli altri, anche con Dmitrev.

L’accademico, presidente dell’associazione Memorial Italia, ha detto ieri al telefono dalla Gran Bretagna che la decisione della Corte Suprema “si aggiunge a una serie di eventi inquietanti legati al caso Dimitrev. Pur avendo ricevuto ben 20 volumi di materiali legati alla vicenda giudiziaria dello storico, il giudice Abramov che ha in carico il caso, ha emesso verdetto negativo in soli quattro giorni”. Il professore si chiede “come sia umanamente possibile esaminare quella mole di materiali in così poco tempo. Forse assistiamo all’ennesima ingiustizia commessa nei confronti di Dmitrev, le cui speranze ora vengono tutte riposte su un intervento del presidente della Corte Suprema. Oppure a un ancora più improbabile intervento di Putin, ma Dmitrev non è Michail Chodorkovsky”, ex oligarca russo che nel dicembre 2013 fu graziato dal presidente dopo dieci anni di carcere.

 

 

 

segue da :

GARIWO.NET 

 

 

Jurij Dmitriev è uno storico russo, direttore della sezione regionale della Carelia di Memorial, ONG russa sorta negli anni della perestrojka con l’obiettivo di preservare la memoria delle vittime delle repressioni sovietiche. Negli anni, Memorial è diventata la principale ONG russa in tema di memoria storica e monitoraggio del rispetto dei diritti umani, oltre che il più importante centro di ricerca sulle repressioni sovietiche.

Dmitriev ha lavorato con Memorial sin dagli anni Novanta, allorché, da assistente del parlamentare Ivan Čuchin, ha iniziato a lavorare negli archivi dell’NKVD su mandato dello stesso Čuchin per compilare i “libri della memoria”, antologie contenenti migliaia di nomi e biografie di vittime dello stalinismo in Carelia. Oltre a riportare alla luce decine di migliaia di nomi grazie al suo lavoro di assistente di Čuchin, Dmitriev ha iniziato a occuparsi sin dai primi anni Novanta della ricerca dei luoghi di sepoltura delle vittime. Grazie al suo lavoro, e al lavoro di altri attivisti, sono stati trovati due tra i più importanti luoghi di sepoltura di massa mai scoperti in Russia, la radura boschiva di Sandormoch (scoperta nel 1997 assieme a Venjamin Jofe e Irina Flige) e Krasnyj Bor (sito rinvenuto sempre nel 1997 assieme a Ivan e Sergej Čugunkov).

Dmitriev è stato sottoposto a tre processi, tutti segnati da violazioni gravi del diritto di difesa, che hanno portato alla sua condanna a 15 anni di colonia penale, nonostante tutte le perizie indipendenti avessero smentito le tesi dell’accusa. Lungo tutti gli anni del processo e della sua esperienza detentiva, Dmitriev, divenuto un’icona di eroismo civico nei confronti del regime putiniano, ha utilizzato la visibilità acquisita per far luce sulle distorsioni della memoria delle vittime delle repressioni sovietiche in Russia e sul suo lavoro di ricerca: durante la detenzione ha completato due volumi di materiali biografici sulle vittime di Sandormoch, e ora che si trova in una colonia penale in Mordovia, vessato continuamente dai direttori dell’istituto, sta lavorando a un nuovo progetto sui campi sovietici della Mordovia. Per il suo eroismo, per le sue ricerche, per il suo ruolo di divulgatore di memoria e per aver mantenuto sempre una grande dignità nelle avversità, Dmitriev è stato insignito di numerosi premi internazionali.

https://it.gariwo.net/giusti/dopo-lurss/jurij-dmitriev-26477.html

 

 

 

NOTA DEL BLOG-– IL MEMORIALE NEL FRATTEMPO E’ STATO DEFINITO IN RUSSIA ILLEGALE E SMANTELLATO ALL’INIZIO DEL 2022 – ERA STATO FONDATO DURANTE LA PERESTROJKA,I DURANTE IL BREVE GOBERNO DI GORBACIOV

 

 

 

 

GUARDIAMO QUALCOSA DI BELLO COME I PAESAGGI DELLA CARELIA E LA SUA CAPITALE

 

 

LA CAPITALE DELLA CARELIA RUSSA DOVE E’ NATO E RISIEDE YURI DIMITREV.
Adesso è Mordovia ( vedi sopra )

 

 

Petrozavodsk  è la capitale della Repubblica di Carelia, Russia, che si estende lungo la sponda occidentale del lago Onega.

 

Carelia: turismo tra laghi, isole e località storiche

LAGO ONEGA– Carelia

 

 

205 Lago Onega Stock Photos, High-Res Pictures, and Images - Getty Images

il Lago Onega è il secondo lago d’Europa in ordine di grandezza dopo il lago Ladoga.

 

Situato in Carelia, regione russa che confina con la Finlandia, con una superficie di circa 9610 km², il lago Onega ha una vasta rete di canali che lo mettono in comunicazione con vari bacini sia marini che lacustri, tra cui il Mar Bianco e il Mar Baltico passando per il lago Ladoga ed il lago Vygozero attraverso il canale Mar Bianco-Mar Baltico. Attraverso il canale Volga-Baltico è inoltre possibile passare dal lago Onega al fiume Volga e di lì arrivare al Mar Caspio e infine al Mar Nero. La sua forma è allungata ed è profondo al massimo 110 m.

Nel lago si trovano numerose isole, tra le quali l’isola Kižipatrimonio dell’umanità dell’UNESCO, per la natura particolare ma soprattutto per gli edifici di legno, soprattutto chiese, che fanno parte di un museo etnografico all’aperto.

È uno dei 60.000 laghi della Repubblica di Carelia, chiamata anche “il paese dei laghi, delle foreste e dei graniti”. I laghi si estendono per 30000 km², ossia per più di un sesto della superficie della repubblica.

 

 

 

 

 

l’isola Kižipatrimonio dell’umanità dell’UNESCO, per le case e ancor più le chiese costruite in legno

 

 

Chiesa dei santi Pietro e Paulo
Anikin il – Opera propria
commons.wikipedia

 

 

lago Onega
LBM1948 – Opera propria

 

 

Kizhi, al tramonto
Andrei Humala

 

 

 

Riconquista finlandese del lago Ladoga e della Carelia - Wikipedia

SONO I DUE LAGHI MAGGIORI IN EUROPA, entrambi appartengono alla Russia

 

 

 

 

Petrozavodsk. Sponda del lago Onega– Piazza Rotonda, neoclassica

Andrey Selskiy – Opera propria

 

 

 

Ormeggi nel porto di Petrozavodsk

A.Savin (Wikimedia Commons · WikiPhotoSpace) – Opera propria

https://commons.wikimedia.org

 

 

 

 

Avsolov – Opera propria

 

 

 

Petrozavodsk si distingue tra le altre città della Russia settentrionale per il suo patrimonio architettonico neoclassico, che comprende la Piazza Rotonda (1775, ricostruita nel 1789 e 1839 – vedi sopra la foto) e la Cattedrale Alexander Nevsky (consacrata nel 1832).

 

 

Nevsky Cathedral.jpg

Cattedrale Alexander Nevsky

Anton Zelenov

 

 

 

 

 

Alexander Nevsky Cathedral Petrozavodsk 1.jpg

Semenov.m7 – Opera propria

 

 

Nevsky Cathedral Entrance.jpg

Anton Zelenov

 

 

 

Tra i punti di riferimento della città ci sono le statue all’aperto di Pietro I (bronzo e granito, Ippolit Monighetti , 1873), Gavrila Derzhavin (un poeta russo che fu governatore di Olonets nel XVIII secolo) e Alexander Nevsky (eretto fuori dalla cattedrale di Alexander Nevsky a 2010).

 

Petrozavodsk, Russia. 31st Dec, 2018. An aerial view of central Petrozavodsk, the capital city of Russia's Republic of Karelia, and a shore of Lake Onega. Ilya Timin/TASS Credit: ITAR-TASS News Agency/Alamy Live

VISTA AEREA DELLA CITTA’

 

 

 

Petrozavodsk 06-2017 img28 aerial view.jpg

 

foto aerea della città: la cattedrale vista dall’alto
A.Savin (Wikimedia Commons · WikiPhotoSpace) – Opera propria

 

 

 

Александро-Невский собор Петрозаводска.JPG

LA CATTEDRALE ALEXANDER NEVSKY

Сквер и Собор во имя Александра Невского в Петрозаводске

Соколов Александр Сергеевич – Opera propria4

 

 

 

 

foto varie 

r/europe - Petrozavodsk, winter 2018

foto da : https://www.reddit.com/

 

 

 

 

IMG_0777 Petrozavodsk, Russia | Petrozavodsk, Russia | Ninara | Flickr

foto Flikr

 

 

 

 

Università Statale

 

 

 

 

 

da :

https://35photo.pro/photo_4995182/#author/4995182

 

 

 

Nel 1977, Petrozavodsk fu l’epicentro di quello che viene chiamato il fenomeno di Petrozavodsk .

 

Una copia della fotografia perduta dell’oggetto Petrozavodsk

 http://miger.ru/petrozav3.htm

 

 

 

Una nota dell’Accademia sovietica delle scienze, informante dell’invio di un gruppo di esperti in Carelia per studiare il fenomeno, 1978

VA Kotelnikov – http://www.peremeny.ru/book/rd/454

 

 

 

 

 

Rapporto TASS sul lancio di Kosmos-955

TASS

 

 

Il fenomeno Petrozavodsk fu una serie di eventi celesti di natura controversa che si verificarono il 20 settembre 1977. Gli avvistamenti furono segnalati su un vasto territorio, da Copenaghen e Helsinki a ovest fino a Vladivostok a est.  Prende il nome dalla città di Petrozavodsk in Russia , Unione Sovietica , dove è stato ampiamente riportato un oggetto luminoso che ha inondato la città di numerosi raggi.

Funzionari governativi dei paesi del nord Europa hanno inviato lettere ad Anatoly Aleksandrov , presidente dell’Accademia delle scienze dell’URSS , esprimendo preoccupazione per il fatto che il fenomeno osservato fosse causato dai test sulle armi sovietici e se costituisse una minaccia per l’ambiente della regione.  Dal 1977,  il fenomeno è stato spesso, anche se non universalmente, attribuito al lancio del satellite sovietico Kosmos-955 . Nello stesso anno fu redatto un rapporto preliminare per l’Accademia delle scienze dell’URSS, contenente un ampio corpo di osservazioni visive, rapporti di radiolocalizzazione , misurazioni fisiche e dati meteorologici di accompagnamento.dati. Ha concluso che “sulla base dei dati disponibili, non è fattibile comprendere in modo soddisfacente il fenomeno osservato”. Il fenomeno di Petrozavodsk contribuì alla creazione di Setka AN , un programma di ricerca sovietico sui fenomeni atmosferici anomali.

 

 

segue nel link sotto — in inglese — sopra traduzione automatica

https://en.wikipedia.org/wiki/Petrozavodsk_phenomenon

 

 

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

1 risposta a MICHELA A.G. IACCARINO, I giudici russi confermano la condanna dell’uomo che mostrò al mondo le fosse comuni — IL FATTO QUOTIDIANO DEL 15 OTTOBRE 2021 + altro + un oggetto misterioso, alla fine

  1. DONATELLA scrive:

    Bellissimi questi paesaggi, che hanno una luce particolare. Le vicende del dissidente russo sono terribili. Non si capisce tanto furore su informazioni doverose che si riferiscono ormai a parecchi decenni fa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *