ARTE.IT
https://www.arte.it/luogo/chiesa-di-san-giovanni-degli-eremiti-3158
Chiesa di San Giovanni degli Eremiti
Palermo, Via dei Benedettini
Nelle caratteristiche cupole di colore rosso che svettano nel cielo palermitano la chiesa di San Giovanni degli Eremiti rimanda alla tipologia architettonica delle moschee. Le origini dell’edificio risalgono al VI secolo; dopo essere stata trasformata in moschea durante la dominazione araba, fu ricondotta da Ruggero II al culto originario verso il 1136.
Un forte rimaneggiamento interessò la chiesa attorno al 1880 per opera di Giuseppe Patricolo.
- Dove: Palermo, Via dei Benedettini
- Indirizzo: Via dei Benedettini
- Telefono: +39 091 6515019
- Apertura: mar-dom 9-18.30
- Costo: intero € 6,00 – ridotto € 3,00 dai 18 ai 25 anni e corpo docente – € 1,00 per residenti a Palermo – gratuito per minorenni, over 65 della c.e. e scolaresche previo accordo chiusa Lunedì 15 agosto aperto
L’extérieur de l’église San Giovanni degli Eremiti (Saint Jean des Ermites) à Palerme C’est l’un des monuments les plus caractéristiques du style arabo-normand que l’on peut voir dans la ville de Palerme. L’église a été construite par Roger II en 1132. Ses formes géométriques cubiques comme les cinq coupoles ont été construites par des maîtres artisans arabes auxquels Roger II faisait appel. Cette église dont le plan est en croix latine est surmontée de 3 coupoles. Le transept à été doté d’un campanile. Un petit monastère était contigu à l’église, il en subsiste un cloître. L’ensemble des bâtiments est proche du palais des rois normands. Voir un site réalisé par l’auteur en 2001 sur la Sicile perso.numericable.fr/dalbera3/perso_2001/sicile_arabo_nor…
dalbera from Paris, France
LE TRE FOTO SOPRA SONO DEL LINK DI DALBERA- PARIS
L’INTERNO
– Opera propria
IL CAMPANILE E L’ABSIDE- LINK WIKIPEDIA
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seguono foto e testo di:
https://arkt.space/le-architetture-i-giardini-un-viaggio-a-san-giovanni-degli-eremiti/
FLORIANA SAVINO, docente di Storia dell’Arte Moderna presso la LABA di Rimini.
LIBERA ACCADEMIA BELLE ARTI DI RIMINI ( LABA )– link Facebook sotto https://www.facebook.com/laba.di.rimini
PALERMO
Partendo dalla primaria costruzione di un tempio pagano, l’area si vide presto interessata dal progetto del monastero gregoriano dedicato a Sant’Ermete ( VI sec. -Padre Gregorio Magno ). Il X secolo, percorso dall’influenza araba, la chiesa acquista caratteristiche di una moschea, per giungere, tra il 1130 e il 1148, a farsi dimora dei monaci benedettini di Montevergine, per volere di Ruggero II.
Foto di Floriana Savino, complesso di San Giovanni degli Eremiti chiostro, Palermo 2024
Foto di Floriana Savino, San Giovanni degli Eremiti, Palermo 2024
Foto di Floriana Savino, San Giovanni degli Eremiti, Palermo 2024
PALAZZO DEI NORMANNI, è la più antica residenza reale d’Europa, al primo piano del palazzo sorge la Cappella Palatina.
Dal 3 luglio 2015 fa parte del Patrimonio dell’umanità (UNESCO) nell’ambito del sito seriale “Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale“.
Opera propria
https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_dei_Normanni
La posizione strategica del complesso di San Giovanni degli Eremiti rispetto a Palazzo Reale ( Palazzo dei Normanni ) rese questo luogo di culto assai affezionato ai regnanti, che per un dato periodo si servirono dello spazio anche come area di sonno eterno per gli illustri di famiglia.
Foto di Floriana Savino, complesso di San Giovanni degli Eremiti chiostro, Palermo 2024
Foto di Floriana Savino, complesso di San Giovanni degli Eremiti chiostro, Palermo 2024
Intervenendo per liberare il pregiato complesso dalle manomissioni e modifiche intercorse lungo i secoli, nel 1877 l’architetto Giuseppe Patricolo si mise all’opera per riportare in luce l’originale bellezza e il colore di un luogo simbolo della città.
Le antiche tracce di intonaco rinvenute in loco sembrano guidare lo studioso verso la riscoperta della fenomenale colorazione delle cupole sovrastanti la chiesa di San Giovanni.
Una possente volumetria, dalla cadenza armonica e regolare, sorregge le belle cupole della chiesa, che svettano oltre il verde rigoglioso e la protezione muraria del complesso.
La pietra spoglia di una costruzione a croce commissa dialoga con un evocativo gioco di ampie campate quadrate e un dinamico arco ogivale, che di fatto le separa. Il transetto triabsidato conta di quello centrale sporgente verso l’esterno. Il diaconicon e il prothesis, rispettivamente collocati a sud e a nord rispetto al santuario, annoverano a loro volta piccole absidi, che rientrano nella spessa muratura della chiesa. Dal medesimo volume della prothesis si innalza la pregevole torre campanaria dall’impattante forma quadrangolare.
Foto di Floriana Savino, complesso di San Giovanni degli Eremiti vista dall’alto, Palermo 2024
La naturale bellezza dell’armonia tra i progressivi volumi cubici corteggia la dolcezza delle cupole emisferiche, che sugellano la superficie superiore dell’edificio. Una tale scansione del progetto compositivo rimanda alle meravigliose architetture di stampo islamico, copiose nel territorio nord-africano. Il complesso di San Giovanni degli Eremiti, evocando in struttura forme semplici come il quadrato e il cerchio, celebra un’idea di inclusività e incontro tra diverse culture, che muove nella preziosità del simbolico.
La sua architettura, ora restituita nell’immane bellezza, ora resa precaria dallo scorrere del tempo, offre la possibilità di intessere con la vista storie di impegno e apporti manuali diversificati, che di fatto hanno reso la nostra penisola ricca, accogliente e generosa.
Foto di Floriana Savino, complesso di San Giovanni degli Eremiti, Palermo 2024
La Sala Araba e quello che resta di un chiostro
Un piccolo passaggio aperto nella chiesa ha donato un ulteriore e appassionata possibilità di fruizione del meraviglioso complesso: proseguendo lungo il percorso narrato è, infatti, possibile accedere ad un evocativo interno, denominato sala araba. Gli studi intercorsi e l’impegno di Giovanni Patronico hanno difatti portato a considerare che, con molta probabilità, si tratti di una antica struttura islamica preesistente, riutilizzata dai costruttori normanni ricorrendo a modifiche strutturali e ulteriori inserimenti compositivi.
Proseguendo poi nello spazio aperto, profumato dai fiori e caratterizzato dal più devoto silenzio, presto ci si imbatte in quel che resta del colonnato nord-occidentale dell’antico chiostro. Un’ elegante e ritmica sequela, sugellata da archetti ogivali con colonne binate e a doppia ghiera (nel pre-romanico e romanico era l’adorno degli archi– https://www.treccani.it/ ), abbraccia quello spazio dove oggi regna maestosamente il verde. Benché non si disponga di una datazione certa riguardo la costruzione del chiostro, è quantomai presumibile essa risalga alla fine del XIII secolo.
Foto di Floriana Savino, complesso di San Giovanni degli Eremiti chiostro, Palermo 2024
La vita è nel giardino…
Il giardino, come aspirazione essenziale e primordiale comune a innumerevoli culture, vede nella calma e nella pace che in esso alberga, l’irripetibile possibilità di sentirsi a contatto con l’esser più autentico.
Come sottolinea Jean-Paul Roux:
[…] il vero giardino musulmano tradizionale […] non guarda fuori, ma dà sull’interno,
verso il centro, quasi verso il cuore dell’uomo.
[…] In concreto, questa visione si traduce nella “irrigazione di un frammento del deserto”
Cinto da alte mure, proteso verso l’intimità di uno spazio che non conosce lo sguardo esterno, un giardino profumato, che spesso sa assomigliare ad un tappeto dai mille bei colori, vive dell’armonia e del suo respiro.
La maestosità di un verde rigoglioso, mediterraneo e al contempo esotico per alcune specie ospitate, potrebbe, in ultimo, trarre in inganno riguardo l’origine stessa del giardino palermitano. Benché, difatti, sia quanto mai facile abbandonarsi al sogno e all’immagine che i giardini come quello del Generalife di Granada possano in noi suscitare, è bene considerare come lo spazio verde, che abbraccia il complesso di San Giovanni degli Eremiti, venne così concimato e attuato sulla scorta di una tensione prettamente ottocentesca e romantica. Ne deriva che la gran varietà di specie esotiche portate, provenienti da terre scoperte e lontane, condiscano ancora oggi la bellezza di uno spazio che sa di molteplici incontri.
Foto di Floriana Savino, complesso di San Giovanni degli Eremiti chiostro, Palermo 2024
Bibliografia di riferimento
Marrone M., Il regno di Sicilia dai Normanni agli Aragonesi, Solfanelli, 2014.
Roux J.P., Giardini dell’Islam: un sogno fuori del mondo, in AA.VV., Capolavori del genio umano, Reader’s Digest Italia, Milano 1986.
Tocco F.P. (a cura di), Scienza, arte e cultura nella Sicilia normanna, Officina Studi Medioevali, Roma 2021.