La città futura
“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”
Antonio Gramsci
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LA CITTA’ FUTURA — 23 MARZO 2025
++ NEL LINK SOPRA CI SONO UNA SERIE DI VIGNETTE DIVERTENTI
Firma anche tu l’appello contro la guerra, trasformiamo la piazza del 5 aprile in un movimento di massa.
Contro la guerra, contro le politiche dell’Europa. Che la piazza del 5 aprile lanci un movimento di massa.
di Redazione
23/03/2025
Appelli
link ALL’ APPELLO : FIRMA ANCHE TU !
Negli ultimi tre anni, noi firmatari di questo Appello, come innumerevoli altri cittadini e cittadine, abbiamo vissuto in un clima paranoico dominato da russofobia, razzismo, islamofobia, bellicismo. La guerra in Ucraina ha prodotto, per volontà delle classi dirigenti europee, una spaventosa impennata dei prezzi, senza il corrispettivo di aumento di salari, stipendi e pensioni.
Il balzo in alto dei costi delle materie prime è stato causato dalle folli politiche anti-russe degli Stati europei. Ma nonostante un gigantesco dispendio di fondi, per armare l’esercito dell’Ucraina, e per sostenerne l’economia già fallita, la guerra ha solo prodotto centinaia di migliaia di morti, su entrambi i fronti, portando alla facilmente prevedibile sconfitta di Kiev, e la perdita di territorio a favore della Russia.
Volgendo lo sguardo a Sud, gli accadimenti in Palestina hanno rivelato tutta la ferocia di cui è capace questo Occidente in crisi, economica e di egemonia, assetato di sangue e di profitto tanto da sacrificare persino le più basilari norme dei diritti umani.
Di fronte a questo colossale fallimento della azione e della ideologia occidentale, la classe dirigente europea e italiana ci propone un piano di riarmo a tappe accelerate che saremo costretti a pagare con un ulteriore smantellamento dello stato sociale, una nuova riduzione dei salari e l’accettazione della guerra come un fatto “normale”, ivi compresa la guerra atomica.
In questa situazione di estremo pericolo, e di fronte allo strapotere mediatico dei signori della guerra, ogni iniziativa che si ponga decisamente contro il riarmo ed in difesa dei diritti sociali, politici e civili va sostenuta e moltiplicata. La piazza romana del prossimo 5 aprile, convocata dal Movimento Cinque Stelle, non può essere vista come una semplice iniziativa, seppur lodevole, di un partito. L’opposizione alle politiche belliciste, affamatrici delle popolazioni e pericolosamente promotrici di una vera e propria “guerra dei mondi”, è ben più estesa della platea costituita dai militanti di quel partito. Le politiche di guerra (all’insegna dell’insopportabile, quanto pericoloso “si vis pacem, para bellum”) mettono a repentaglio la sopravvivenza dell’intero Pianeta, considerando gli armamenti nucleari disponibili in Russia, Usa e in minor misura, in altri Paesi che fatalmente sarebbero coinvolti in un conflitto mondiale, perché la guerra alla Federazione Russa caldeggiata da von der Leyen e complici, a questo ci sta conducendo.
Inoltre, queste politiche belliciste danneggiano pesantemente la nostra condizione materiale e la nostra libertà di espressione. I primi a farne le spese saranno i nostri figli e nipoti che non avranno la possibilità di fruire di strutture e servizi scolastici degni, di un servizio sanitario adeguato, e degli stessi diritti civili che il governo Meloni sta drasticamente riducendo, mirando ad azzerarli. La guerra nasconde la verità e uccide i diritti. Per tutte queste ragioni, noi proponenti di questo Appello, affermiamo che, al di sopra delle differenze di impostazione, sia necessario e anzi urgente trasformare una manifestazione indetta da un singolo partito in una mobilitazione di massa. Perciò invitiamo tutti coloro (lavoratori, impiegati, pensionati, studenti, inoccupati) che condividono le nostre preoccupazioni, le organizzazioni sindacali e politiche, il mondo associazionistico, che hanno a cuore le sorti dell’Italia, dell’Europa e del mondo a trasformare la piazza romana del 5 aprile in una manifestazione corale, che sia il lancio di un movimento di massa contro il delirio guerrafondaio solleticato da giornalisti irresponsabili e intellettuali stanchi, ansiosi di protagonismo.
PRIME FIRME
Angelo D’Orsi Storico
Elena Basile Ambasciatrice scrittrice editorialista
Francesca Fornario Autrice satirica
Alexander Hobel Docente di Storia contemporanea
Gabriele Germani Autore – OttolinaTv/Multipopolare
Vadim Bottoni Analista economico
Giuseppe Aragno Docente in pensione. Storico.
Alexandro Sabetti Giornalista
Francesco Cori Insegnante assemblea generale roma col flcgil scuola
Enrico Calamai Militante diritti umani
Guido Masotti Insegnante, RSU FLC CGIL
Corrado Morgia Docente in pensione
Sira Francesca De Vanna Editrice
Marco Beccari Assemblea generale roma e Lazio flcgil
Antonio Castronovi Pensionato
Giulio Di Donato Precario
Paolo Mauriello Avvocato
Pasquale Vecchiarelli impiegato- assemblea generale roma est – RSU CGIL
Alessandro Valentini Giornalista
Selena Di Francescantonio Impiegata -CGIL
Clara Statello Autrice
Ciro Brescia Educatore di strada
Adriano Ascoli Operatore sociale
Umberto Antonio Donato Carbone Pensionato
Emanuela Chiappini Quadro , CGIL
Isabella Temperelli Pensionata
Stefano Portelli Ricercatore
Stefano Paterna Giornalista
Gianfranco Fornoni Pensionato
Mario Eustachio De Bellis Insegnante in pensione
Romeo Bufalo Docente universitario in pensione
Massimo Marcolin pensionato
Cristina Rinaldi Ex prof universita’
Maria Daisy Rapanelli Insegnante
Francesco Maranta Portavoce Forum Diritti e Salute
Ascanio Bernardeschi Pensionato
Nino Zucaro Pubblicista
Renato Caputo Docente
nicoletta nava Artista
Stefano Tenenti Pensionato
Fiorima Antonini Insegnante
Rosanna Livesu Insegnante
Paola Gemignani Pensionata
Michela Becchis Prof Uni
Angelo Caputo Docente
Ferdinando Gueli Funzionario pubblico
Corrado Morgia docente in pensione
Sandra Simonetti Pensionata
Enrica Origo attrice
Giulio Chinappi Insegnante
Giorgio Barberis Docente universitario
Piergiorgio Bianchi Pensionato
Raffaella Brunetti Buraggi casalinga
Francesco Zito Roma Pensionato
Francesca Chiarotto Ricercatrice
Massimo Zucchetti Scientist at MIT (US)
Marco Morosini Impiegato
Chiara Piliego Medico
Daniele Bigi Ricercatore
Cecilia Salacone Educatrice
Paolo Ferrero Pensionato
Elio Romano Medico
Danilo Ruggieri Libraio
Fabrizio Marchi Direttore L’Interferenza
Luca Massimo Climati Agricoltore . Comitatobart.11 Etruria meridionale
Beniamino Caputo Biologo
Enrico Monaco Paese Reale
Loris Caruso Paese Reale
Francesco Campolongo Paese Reale
Camilla De simone Paese Reale
Gianfranco Gandolfo Insegnante
Claudio Simbolotti Ferroviere
Alberta Panigutti Inoccupata
Vittorio Turco Docente
Renato Rapino Docente di sostegno
Giuseppina Piras Psicoterapeuta
Francesco Paolo Caputo docente
Maria Andreina Parogni Docente
Laura Galli Impiegata
Francesco Calliero Insegnante
Cosimo Puliti Pensionato
Elisabetta Caroti insegnante
Marta Mari Docente
Alessandro Pinato Pensionato
Donatella Iscobelli Insegnante
Valeria Tozzi Docente
Giuseppina Micucci Pensionata – Collettivo Palestina Roma Trullo
Sono pienamente d’accordo di richiedere/pretendere la pace. La pace dovrebbe diventare un tabù, come sono diventati altri crimini.
Naturalmente è la guerra che deve diventare un tabù e non la pace. Forse è un obiettivo così difficile che mi sono sbagliata nello scriverlo.