IL MANIFESTO 17 APRILE 2025
https://ilmanifesto.it/se-la-cucina-e-luogo-di-dedizione-rivoluzionaria
Se la cucina è luogo di dedizione rivoluzionaria.
Express- La rubrica delle pagine culturali che fa il giro del mondo e oggi si sofferma su alcuni dati francesi sulla lettura per poi perlustrare un paio di nuove uscite letterarie interessanti
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NOTA SU UNA SCRITTRICE CULINARIA INSIEME AD ALTRO, quasi racconti con una ricetta, sempre molto piacevoli da leggere
Maria Nicolau (wikipedia)– nasce a La Garriga nel 1982-
Vi mostriamo una casa di questa cittadina in provincia di Barcellona– ce ne sono altre –tanto per fare un minuscolo viaggetto mentre leggiamo qualche articolo di giornale…
Casa Juli Barber i Poinsard ( Casa Barbey ), obra de Joaquim Raspall 1911-

CASA BARBEY – LA GARRIGA

accesso al campo da tennis

Casa Juli Barber i Poinsard ( Casa Barbey ), obra de Joaquim Raspall 1911-
un accordo tra i fiori e il mosaico sulle colonne
foto tutte di Amadalvarez ( LINK )
FINE NOTA
Non sempre, per fortuna, l’editoria riserva bocconi amari, anche se di certo le brutte notizie non mancano. La settimana scorsa, per dirne una, il rapporto biennale del Centre national du livre ha descritto una situazione di crisi grave, che si può riassumere in poche parole: i francesi leggono meno di prima, e distrattamente, tenendo sempre lo smartphone a portata di mano.
«Più di un quarto di loro, mentre gira le pagine del romanzo che sta leggendo, invia messaggi, va sui social o guarda un video» rileva Noa Moussa su Le Monde – una percentuale che sfiora il 50% quando si parla degli under 35.
In effetti, visti da una prospettiva italiana, certi dati non sembrano disastrosi: se dobbiamo credere al rapporto, infatti, ogni francese legge in media 18 libri l’anno, una cifra che dalle nostre parti raggiungono solamente i cosiddetti lettori forti, anzi fortissimi.
Lo sconforto, però, diventa comprensibile, se si tiene conto che solo due anni fa i libri letti nell’arco dei dodici mesi erano 22, e dunque è indubbio che un calo, quasi un crollo, c’è stato.
E tuttavia, come si diceva all’inizio, qualche buona notizia in questi giorni l’abbiamo captata.
Non si può non accogliere con gioia, per esempio, l’uscita a ottobre di un nuovo romanzo dell’ottantasettenne Thomas Pynchon, dopo un silenzio durato più di dieci anni (il libro precedente, Bleeding Edge, risale al 2013).
RIZZOLI, 2001
Difficile che sia un capolavoro, a mezzo secolo di distanza da quel monumento che è L’arcobaleno della gravità ( ” origine del Post-Modernismo in letteratura ” ), ma è lecito supporre che Shadow Ticket ( Biglietto Ombra, tradz. lett. ) non assomiglierà ai tanti romanzi fatti con lo stampino che riempiono i banchi delle librerie.
Ambientato durante la Grande Depressione, il romanzo – scrive Lucy Knight sul Guardian – «ha come protagonista Hicks McTaggart, un detective incaricato di trovare un’ereditiera. Finirà in Ungheria e si troverà alle prese con nazisti, agenti sovietici, spie britanniche, musicisti swing, medium e motociclisti fuorilegge».
Non è sicuramente altrettanto sensazionale, ma mette comunque di buonumore (e di questi tempi non è poco) l’uscita anche in Francia di un libro che è stato un best seller inaspettato in Spagna e che ci piacerebbe vedere tradotto pure qui: si tratta, nella versione francese, di Cuisine ou barbarie, «Cucina o barbarie», della catalana Maria Nicolau, molto nota nel suo paese come chef e forse anche di più come autrice di «A gusto», una rubrica intelligente e spiritosa su El País, dimostrazione che è possibile parlare (e scrivere) di cucina senza cadere nelle banalità che vengono propinate ogni giorno da quasi tutti gli infiniti programmi culinari alla tivù.
Intelligente, spiritoso e difficile da catalogare è anche il suo libro, come testimonia, di nuovo su Le Monde, Sandrine Morel: «In senso stretto, non si tratta di un ricettario, anche se ogni capitolo contiene una ricetta. Non è nemmeno un romanzo culinario, perché agli aneddoti e alle avventure Maria Nicolau affianca riflessioni filosofiche e sociologiche, oltre a informazioni scientifiche. Definirlo un ‘saggio gastronomico’ potrebbe dare l’impressione di un’opera solenne. Ma le memorie di cucina della chef catalana sono piene di umorismo e poesia, e si leggono come una raccolta di racconti».
Quanto al titolo, che con tutta evidenza riecheggia il «socialismo o barbarie» di Rosa Luxemburg, è la stessa Nicolau a spiegarlo nell’intervista a Morel:
«È cucinare che ci rende umani. Se smettiamo di farlo, finiremo per mangiare la sbobba fornita dalle dieci aziende che avranno determinato la nostra assimilazione culturale. Ecco, la barbarie è questa». Che sia la cucina il luogo dove comincia la rivoluzione?
FINE ARTICOLO
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NOTA SULLE ORIGINE DEL TITOLO DELL’OPERA DELLA LUXEMBURG
La Luxemburg attribuisce il concetto a uno dei fondatori del socialismo moderno: “Friedrich Engels una volta disse: `La società borghese si trova ad un bivio, o la transizione al socialismo o la regressione alla barbarie.´
Nei testi di Engels non si è trovata questa frase ( vedi nel link tutte le ricerche in proposito –https://www.socialismoitaliano1892.it/2019/09/23/le-origini-dello-slogan-socialismo-o-barbarie-di-rosa-luxemburg/)
ROSA LUXEMBOURGfoto da Lunàdigas
Image of Cartolina postale russa raffigurante il marxista ceco-austriaco Karl Kautsky, 1917 by Russian Photographer, (20th century)
DA
BRIDGEMAN IMAGES/ LINK
DA ENGELS AL ” RINNEGATO KAUSKY ” ( di Lenin )
• Kautsky 1892: noi possiamo andare avanti verso il socialismo o ricadere nella barbarie (es heißt entweder vorwärts zum Sozialismus oder rückwärts in die Barbarei)
• Luxemburg 1915: o la transizione al socialismo o la regressione alla barbarie (entweder Übergang zum Sozialismus oder Rückfall in die Barbarei).
La Luxemburg ha fatto ricorso ai sostantivi al posto dei verbi ma per il resto i due testi sono identici.
L’autore della frase citata dalla Luxemburg, e del concetto “socialismo o barbarie” più in generale, quindi non è Engels, ma di colui che è stato ampiamente considerato come il teorico marxista più autorevole dopo Marx e Engels, Karl Kautsky.
Il Partito socialdemocratico tedesco (SPD) venne fondato nel 1875 con la fusione tra marxisti e seguaci di Ferdinand Lasalle sulla base di un programma fondamentalmente socialista ma non marxista.
Nel 1891 Karl Kautsky ed Euard Bernstein redassero un programma marxista che Kautsky riscrisse dopo un dibattito pubblico, programma adottato al congresso del partito a Erfurt lo stesso anno.
Il programma di Erfurt, com’è noto, rimase il programma ufficiale dell’SPD fino a dopo la Prima guerra mondiale, e venne ampiamente utilizzato dai partiti socialisti di altri paesi come modello: Lenin, per esempio, vi trasse spunto per il suo progetto di programma dei socialisti russi.
Il programma di Erfurt, in sé era volutamente breve, con poco in termini di spiegazione o argomentazione, da cui la decisione di Kautsky di scrivere un libro di taglio divulgativo, come commento e spiegazione del programma, a sostegno della causa del socialismo
Il programma di Erfurt venne pubblicato nel 1892. Lo storico Donald Sassoon scrive che il programma “divenne uno dei testi socialisti più diffusamente letti in Europa” e il commento di Kautsky “fu tradotto in sedici lingue prima del 1914 e divenne la riconosciuta «summa» del marxismo popolare” in tutto il mondo.
Rosa Luxemburg che divenne attiva nel movimento socialista polacco e tedesco negli anni Ottanta dell’Ottocento lesse senza dubbio il libro di Kautsky, e dovette sentire le sue idee discusse innumerevoli volte. Il quarto capitolo contiene il seguente passo:
“Se davvero la repubblica socialista fosse impossibile allora il genere umano verrebbe estromesso da ogni ulteriore sviluppo economico. In quest’eventualità la moderna società decadrebbe, come l’impero romano quasi duemila anni fa, per ripiombare infine nella barbarie.
“Allo stato dei fatti oggi la civiltà capitalista non può continuare; noi possiamo andare avanti verso il socialismo o ricadere nella barbarie.” ( frase da sottoscrivere proprio oggi, chiara
• Kautsky 1892: noi possiamo andare avanti verso il socialismo o ricadere nella barbarie (es heißt entweder vorwärts zum Sozialismus oder rückwärts in die Barbarei)
• Luxemburg 1915: o la transizione al socialismo o la regressione alla barbarie (entweder Übergang zum Sozialismus oder Rückfall in die Barbarei)
La Luxemburg ha fatto ricorso ai sostantivi al posto dei verbi ma per il resto i due testi sono identici.
Quante belle cose! Grazie!