LUCIANA CASTELLINA, Agli sfruttati non serve la carità ma la lotta — IL  MANIFESTO  22 APRILE 2025 *** dice delle cose di Francesco che non conoscevamo. +Chi è Vandana Shiva ? + CELENTANO

 

 

 

IL  MANIFESTO  22 APRILE 2025
https://ilmanifesto.it/agli-sfruttati-non-serve-la-carita-ma-la-lotta

 

 

 

 

Agli sfruttati non serve la carità ma la lotta

 

 

Agli sfruttati non serve la carità ma la lotta

 

In questo momento di grande tristezza per tanti nel mondo, una moltitudine di cui faccio parte anche io, di una cosa almeno sono contenta, anzi fiera: che sia stato il nostro manifesto nel 2016 a pubblicare e a distribuire insieme al quotidiano un libro che contiene uno dei più belli, e più significativi, discorsi di Bergoglio ( vedi al fondo ).

 

E questo in un tempo in cui ancora era possibile che altra pur paludata stampa uscisse con titoli come questi: «Papa Francesco benedice i centri sociali»; «Bergoglio incontra il Leoncavallo»; «Zapatisti, marxisti, Indignados, tutti dal papa». (In seguito capirono che era troppo impopolare ricorrere a questo tono di ironico sprezzo quasi che Papa Francesco fosse un secondario personaggio qualsiasi, sicché si corressero un poco).

 

José Pepe Mujica

immagine da : ELENA FERRO 
https://www.elenaferro.it/jose-pepe-mujica-ultimo-guerriero-della-luce/

 

Il libro di cui il nostro giornale si fece editore uscì in occasione dell’Incontro mondiale dei movimenti popolari (Emmp) a Roma, presenti fra gli altri un singolare e fino a poco prima presidente dell’Uruguay e prima guerrigliero Tupamaros, Pepe Mujica, la ben nota Vandana Shiva, assente invece l’invitato Bernie Sanders perché impegnato nella campagna elettorale americana. Più 99 organizzazioni di 68 paesi, una lista più o meno coincidente con quella dei movimenti che hanno partecipato ai nostri Forum Mondiali dei tempi di Porto Alegre, fra questi non a caso i Sem Terra brasiliani e il loro leader Stedile, analoghi i temi in discussione: ecologia, beni comuni, salario universale.

 

 

 

nota:

MST  ( Movimento sei senza terra )- Brasile

João Pedro Stédile  nato il 25 dicembre 1953 a Lagoa Vermelha) è un attivista politico ed economista brasiliano , sostenitore della riforma agraria in Brasile, essendo membro del collettivo di coordinamento del Movimento dei Lavoratori Senza Terra o MST. L’MST è un movimento politico per la ridistribuzione delle terre per porre fine all’elevata concentrazione della proprietà terriera in Brasile derivante dalla prevalenza del latifondo nel periodo coloniale e dalla fuga rurale durante il periodo della dittaturaStédile partecipò alla formazione del MST durante il periodo di ridemocratizzazione , unendosi al primo Incontro Nazionale dei Lavoratori Rurali del Paraná nel gennaio 1984 e da allora in poi facendo parte del suo comitato di coordinamento.

*** ci torneremo senz’altro

 

FINE NOTA–

 

 

All’appuntamento dell’anno precedente tenuto in Bolivia l’allora presidente Evo Morales aveva regalato al Pontefice venuto fino a laggiù per presiedere l’incontro una croce composta da una falce e un martello, e si potrebbe dire che quella singolare composizione lignea già a Roma sembrava tacitamente diventata il distintivo degli Emmp.

 

Ho scritto «si potrebbe dire» perché so che bisogna fare attenzione. E però non si può non prendere atto che il pontificato di Francesco ha impresso alla politica vaticana una svolta di sostanza molto forte e chiara. Bergoglio non è stato infatti solo un papa più caritatevole, impegnato a esaltare generosità e sacrificio.

 

Il messaggio del suo pontificato è stato direttamente politico, innanzitutto perché ha avuto il coraggio (che ahimè spesso manca a parte della stessa sinistra laica) di indicare con chiarezza il nemico, il colpevole dell’ingiustizia – «quella struttura ingiusta», dominata dal «primato del danaro che collega tutte le esclusioni», «rende schiavi, ruba la libertà», «mitizza il progresso infinito e l’efficienza incondizionata». Il capitalismo, insomma.

 

La novità principale non sta solo nel vigore della denuncia dello stato delle cose presente, ma nell’identificazione di un nemico storicamente esistente, e, dunque alle contraddizioni che spaccano inevitabilmente la società e che impongono il dovere della lotta se si vogliono superare. Non si possono ignorare (potrebbe non essere la nostra vecchia lotta di classe, ma non si può pensare che il conflitto sia scomparso).

 

È anche per questo che mi pare così importante l’insistenza di papa Francesco sulla necessità di quanto in questi ultimi decenni si è indebolito: la soggettività, la costruzione di un protagonismo del necessario agente del cambiamento, oggi addomesticato, anestetizzato. La soggettività, insomma.

 

Agli sfruttati, alle vittime del sistema, il papa adesso si rivolge per invitarli a non restare «a braccia conserte», a «passare – come dice il documento conclusivo dell’incontro di Roma – dalla fase della resistenza a quella dell’appropriazione del potere politico, dalla lotta sociale alla lotta elettorale».

 

Detta in due parole: capire che la solidarietà è autentica solo se si accompagna alla lotta. E perciò è indispensabile passare dalla carità alla politica, che quelle contraddizioni deve saper superare ma non ignorare. La frase più esplicita e polemica del papa è proprio questa: «Non serve una politica per i poveri, ma una politica dei poveri». O, come ha ancor più esplicitamente dichiarato parlando ai giovani: «Ragazzi, la carità è una bella cosa, ma serve la politica». Quanto stava a cuore anche a Carlo Marx e dovrebbe stare molto più di quanto non sia all’attenzione della sinistra, oggi.

 

*****

 

(1)

IL MANIFESTO 2016

Terra Casa Lavoro

 

 

 

 

I discorsi ai movimenti popolari di papa Francesco

Il manifesto del papa. Un’iniziativa editoriale senza precedenti che raccoglie la straordinarietà del discorso politico di un papa che viene dalla “fine del mondo”.

Ponte alle Grazie e il manifesto pubblicano e distribuiscono i tre principali discorsi di papa Francesco sull’ingiustizia sociale ed economica.

Un documento fondamentale del nostro tempo.

PAPA FRANCESCO
Terra Casa Lavoro
Discorsi ai movimenti popolari

A cura di Alessandro Santagata
Prefazione di Gianni La Bella
edizione Ponte alle Grazie – pp. 142

euro 10 – spedizione inclusa

 

 

 

Il libro

Sempre più spesso si ascolta il papa pronunciare parole di condanna contro il capitalismo finanziario e industriale internazionale e a favore di una ridistribuzione delle ricchezze.

Per la prima volta, un libro raccoglie tre recentissimi discorsi cruciali al riguardo.

Tre gli obiettivi fondamentali della dottrina della Chiesa: mettere l’economia a servizio dei popoli, costruire pace e giustizia, difendere la «Madre Terra».

L’ostacolo principale – ha spiegato il Papa – viene dal sistema economico globale, quell’ordoliberismo che Francesco chiama genericamente «il sistema del denaro» e a cui imputa, specificamente, di essere all’origine delle crisi mondiali e delle diverse forme di terrorismo.

Il Pontefice ha chiesto ai rappresentanti delle forze popolari di «entrare nella Politica con la maiuscola». Ma cosa rappresenta il «popolo» per Papa Bergoglio? Su quale retroterra teologico-politico si fonda il suo pensiero?

«Il lavoro ci dà dignità. Chi per manovre economiche, per fare negoziati non del tutto chiari, chiude fabbriche, chiude imprese e toglie il lavoro agli uomini fa un peccato gravissimo. Dobbiamo fare di tutto perché ogni uomo e ogni donna possa lavorare e così guardare in faccia gli altri con dignità».

 

«Questo nostro incontro risponde a un anelito molto concreto, qualcosa che qualsiasi padre, qualsiasi madre vuole per i propri figli; un anelito che dovrebbe essere alla portata di tutti, ma che oggi vediamo con tristezza sempre più lontano dalla maggioranza della gente: terra, casa e lavoro. È strano, ma se parlo di questo per alcuni il papa è comunista. Non si comprende che l’amore per i poveri è al centro del Vangelo. Terra, casa e lavoro, quello per cui voi lottate, sono diritti sacri».

Papa Francesco

 

 

Leggi anche

 

 

 

 

chi è VANDANA SHIVA ?

 

DA  ENCICLOPEDIA DELLE DONNE
https://www.enciclopediadelledonne.it/edd.nsf/biografie/vandana-shiva

 

 

GOOGLE.COM

 

 

LIFEGATE

 

Vandana Shiva al Global Citizen Festival di Amburgo, 2017.

Vandana Shiva al Global Citizen Festival di Amburgo, 2017.

 

 

Vandana Shiva

Dehra Dun (Uttar Pradeh) 1952 – vivente

 

 

Dehradun - Tired of summer? Here a few places for your next summer vacation in Uttarakhand | The Economic Times

UN PAESAGGIO DEL DEHRA DUN ( UTTAR PRADEH )

 

 

DI Irene Bertazzo

 

 

«Nel mondo c’è quanto basta per le necessità dell’uomo, ma non per le sue avidità

(Mahatma Gandhi)

«Vivere con meno è il nostro risarcimento»(Vandana Shiva)

 

 

 

 

TRAILER DEL DOCUMENTARIO DI ERMANNO OLMI : TERRA MADRE- video 2.43

vedi al fondo, se vuoi:

 

 

Vandana Shiva, fisica quantistica ed economista militante ambientalista, è considerata la teorica più nota dell’ecologia sociale. È conosciuta grazie al successo di Monocolture della mente (1995), un best-seller in tutto il mondo, e in Italia anche grazie al documentario del 2009 di Ermanno Olmi, Terra Madre, che mostra la raccolta del riso, nei pressi della fattoria Navdanya nella valle del Doon, dove sono custoditi i semi delle varietà locali di riso, tramandati di generazione in generazione. Lei nasce non lontano da lì, in una città dell’Uttar Pradesh, nell’India del Nord-est. La famiglia è “progressista”, impegnata nella lotta gandiana per il superamento delle caste nell’India; la cultura e l’attenzione per i diritti civili e sociali sono di casa.

 

 

nota–

Vandana Shiva, «La vita è maestra. La mia storia di rivoluzione» Piemme, pp. 288, euro 19,90, a cura di Manlio Masucci e Cinzia Chitra Piloni

Vandana Shiva, «La vita è maestra. La mia storia di rivoluzione» Piemme, pp. 288, euro 19,90, a cura di Manlio Masucci e Cinzia Chitra Piloni

bangalore

Il volume inizia dal racconto della sua famiglia progressista — il nonno Mukhtar Singh fu l’iniziatore delle scuole femminili nei contesti rurali e morì di digiuno durante una protesta per poter fondare la prima università femminile —; cresciuta in simbiosi con la natura, Shiva si laurea in Fisica nel 1978 all’università del Punjab e consegue un dottorato in Filosofia all’University of Western Ontario, Canada. Per tutta la vita si dedica alla lotta per la biodeiversità e a combattere la biopirateria.

fine nota

 

 

 

FORESTE DEL RAJASTHAN

 

Rajasthan - Wikiwand

DOVE SI TROVA IL RAJASTHAN
WIKIWAND

 

 

LE FORESTE DEL RAJASTHAN

 

22.364 Indian Reserve Stock Photos, High-Res Pictures, and Images - Getty Images

7.468 India Jungle Stock Photos, High-Res Pictures, and Images - Getty Images

7.468 India Jungle Stock Photos, High-Res Pictures, and Images - Getty Images

 

7.468 India Jungle Stock Photos, High-Res Pictures, and Images - Getty Images

 

 

Il padre è una guardia forestale e la madre una maestra di scuola diventata contadina dopo la sanguinosa guerra di partizione tra India e Pakistan nel 1947-1948. La casa dei genitori è frequentata da intellettuali e discepoli del Mahatma Gandhi. Vandana, quindi, sin da piccola disprezza il sistema delle caste e viene educata alla parità dei sessi.

L’infanzia di Vandana non è solo cultura, ma anche contatto diretto con la terra; trascorre la sua infanzia tra le foreste del Rajahstan e la fattoria gestita dalla madre, subendo fin da piccolissima il fascino e la maestosità della natura.

Sempre grazie alla famiglia, Vandana può frequentare la scuola e il collegio cattolico di Dehra Dun e, dopo il diploma in fisica, dal 1970 l’università di Guelph, in Canada, dove consegue la laurea in filosofia della scienza, e poi quella del Western Ontario per il dottorato sui concetti filosofici della meccanica quantistica nel 1979.

 

Mappa dell'India che mostra la posizione di Bangalore e Chennai.  

https://www.researchgate.net/figure/Map-of-India-showing-location-of-Bangalore-and-Chennai_fig2_274640581

 

 

Vandana torna in patria, a Bangalore, come ricercatrice in politiche agricole ed ambientali all’Indian Institute of Sciences, e all’Indian Institute of Management.

***E’  una grande città Bangalore, è la quarta città dell’India per abitanti, oltre quattro milioni (2002), ed è diventata un importante polo tecnologico

Nel 1982 Vandana torna a Dehra Dun dove crea la Fondazione per la scienza, la tecnologia e l’ecologia, un istituto indipendente di ricerca, proprio mentre nella valle si diffonde il movimento Chipko, delle donne contro la distruzione delle foreste da cui traggono sostentamento.

 

Uttar Pradesh - Wikipedia

UTTAR  PRADESH–Wikipedia / link

 

 

Nell’Uttar Pradesh, sono evidenti le conseguenze della “rivoluzione verde”, dei fertilizzanti e delle varietà selezionate di semi: la resa è aumentata insieme alle estensioni coltivate a monocoltura, al degrado del suolo e delle acque, alle espropriazioni “facili” (la riforma agraria promessa da Nehru nel giorno dell’Indipendenza non è ancora iniziata). Ne sono vittime prima di tutto le donne, senza diritti men che meno di proprietà, le cui antiche pratiche sono meno produttive ma più rispettose degli ecosistemi, scrive in Staying Alive (1988) ( non trovato in italiano ). È il primo di oltre venti saggi, seguito sullo stesso tema nel 1990 dal rapporto sulle contadine indiane per conto della FAO, e da Eco-feminismo con Maria Mies, in cui scrivono: «Le donne non riproducono solo se stesse, ma formano un sistema sociale e dalla loro creatività proviene quello che io chiamo eco femminismo. Le donne sono le depositarie di un sapere originario, derivato da secoli di familiarità con la terra, un sapere che la scienza moderna baconiana e maschilista ha condannato a morte».

 

Maria Mies - Wikipedia

MARIA MIES ( Hillesteim -nella Renania-Palatinato,  6 febbraio 1931 – 15 maggio 2023 )

Renania-Palatinato – Localizzazione

LA RENANIA-PALATINATO NEL SUD-OVEST DELLA GERMANIA-La capitale è Magonza ( MAINZ )

 

Magonza – Veduta

veduta della città e il Reno

https://it.wikipedia.org/wiki

 

 

 

Nel 1991 Vandan Shiva fonda Navdanya (in hindi “nove semi”), il movimento che con altri sorti in tutto il mondo è presente al vertice di Rio de Janeiro nel 1992 dal quale nascono i primi accordi internazionali per la protezione della biodiversità e per la repressione della biopirateria. Da quel momento la difesa dei semi autoctoni contro le multinazionali che cercano di rivendicare come loro “proprietà intellettuale” varietà agricole selezionate nei secoli da comunità locali, diventa il maggior impegno di Vandana Shiva.

Quei “nove semi” rappresentano le nove coltivazioni da cui dipendono la sicurezza e l’autonomia alimentare dell’India. Il nome, dice Vandana Shiva, le è venuto in mente osservando un contadino che in un unico pezzo di terreno aveva piantato nove tipi di semi diversi. Oggi Navdanya conta circa 70 mila membri, donne per lo più, che praticano l’agricoltura organica in 16 stati del paese, una rete di 65 “banche dei semi” che conservano circa 6.000 varietà autoctone, e la Bija Vidyapeeth o Scuola del Seme che insegna a “vivere in modo sostenibile”.

Durante le riprese del documentario Terra Madre sopra citato, Maurizio Zaccaro ha realizzato un film documentario dal titolo Nove semi dove la stessa Vandana Shiva racconta l’esperienza della sua fondazione. (- vedi al fondo )

Ma Navdanya non è l’unico impegno di Vandana, che interviene nelle conferenze internazionali, viaggia in Africa, in Europa, in America Latina e in altri paesi asiatici, e dal 1996 partecipa in tutto il mondo alle lotte contro gli organismi geneticamente modificati, la crescita ad ogni costo, l’ingiusta ripartizione delle risorse e altri mali della globalizzazione.

 

«Il cosiddetto sviluppo economico – scrive – anziché risolvere i problemi, rispondendo ai bisogni essenziali del mondo e della popolazione, minaccia la sopravvivenza del pianeta e degli esseri viventi che lo abitano. Questa apparente crescita economica, infatti, non ha creato nient’altro che disastri ambientali ed ha provocato un forte indebitamento dei paesi in via di sviluppo che, per creare delle basi adeguate per la loro crescita, tolgono risorse alla scuola e alla salute pubblica».

 

Consulente per le politiche agricole di numerosi governi, in Asia e in Europa (anche della regione Toscana), membro di decine di direttivi in altrettanti organismi internazionali, premiata più volte all’anno dal 1993, vive in parte nell’ambiente cosmopolita delle Nazione Unite e in parte nel mondo rurale indiano al quale è ancorata da Navdanya,

Le battaglie più notevoli vinte da Vandana, sono state contro le multinazionali che avevano ottenuto i brevetti del neem, del riso Basmati e del frumento Hap Nal. Questi ultimi due sono anche prodotti d’esportazione e paradossalmente, se i brevetti non fossero stati revocati, gli agricoltori indiani avrebbero dovuto pagare royalties alle società americane RiceTec e Monsanto, su ogni partita venduta all’estero.

Per questo suo enorme impegno a favore della popolazione indiana e per la sua lotta a favore dell’ambiente, Vandana Shiva nel 1993 è stata premiata con il “Right Livehood Award”, detto il Nobel per la pace alternativo.

 

Le resta da vincere la lotta contro gli Ogm e più in generale contro le monoculture e i loro oligopoli !

«Oggi siamo testimoni di una concentrazione senza precedenti del controllo del sistema agroalimentare internazionale in cui convergono essenzialmente tre aspetti: il controllo dei semi, il controllo dell’industria chimica, il controllo delle innovazioni biotecnologiche attraverso il sistema dei brevetti.

 

Il diritto al cibo, la libertà di disporre del cibo è una libertà per la quale la gente dovrà lottare come ha lottato per il diritto al voto. Solo che non vivi o muori sulla base del diritto al voto, ma vivi o muori sulla base del rifiuto del diritto di disporre di cibo».

 

Intanto, nel settembre 2011 l’India ha denunciato la Monsanto per bioterrorismo.

Naturalmente, le posizioni politiche di Vandana Shiva non trovano concorde la comunità scientifica ed ecologica. Inoltre molte ambientaliste indiane sono preoccupate dalle manifestazioni religiose induiste organizzate da Navdanya e dalla recente insistenza di Vandana Shiva sul ritorno alla tradizione vedica in un periodo di forti tensioni con la minoranza musulmana. Giovani agronome hanno lasciato Navdanya, spiegava Suman Sahal di Gene Campaign-India a WONBIT Conference Women in biotechnology: feminist and scientific approaches una conferenza di Donne e Scienza nel 2007, per raggiungere o fondare movimenti simili, ma non confessionali.

Attualmente Vandana è la vicepresidente di Slow Food e collabora con «La Nuova Ecologia», la rivista di Legambiente.

 

 

 

 

 

note varie per chi vuole un po’ di svago

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ERMANNO OLMI —

 

 

1. video, 14.08 — ESTRATTO DEL FILM DOCUMENTARIO 

 

 

2.FILM INTERO PUBBLICATO DA LITTLE NEMO — DI  SLOW FOOD CINETECA di BOLOGNA – ITC MOVIE

video, 1h 19 min.

 

 

 

 

ADRIANO CELENTANO — UN ALBERO DI TRENTA PIANI

 

 

ALTRO DOCU-FILM

I NOVE SEMI — FILM -DOCU  DI MAURIZIO ZACCARO

video, 4.13

 

 

 

 

 

ALTRO DOCU FILM DI MURIZIO IZZO E MANUELA ZADRO  SULLA STESSA ESPERIENZA

Nove Semi – La biodiversità, Navdania di Vandana Shiva

video, 18.34 minuri

 

“Nove semi”, di Maurizio Izzo e Manuela Zadro, è prodotto da Regione Toscana e Arsia e realizzato da Aida. Girato in India, nello stato dell’Uttaranchal, collega l’esperienza indiana del movimento per la biodiversità di Vandana Shiva con la creazione presso l’Azienda agricola regionale di Alberese di un centro analogo a Navdania, frutto della collaborazione tra Vandana Shiva e la Regione Toscana e dove hanno trovato sede la Commissione internazionale per il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura, la Fondazione per la biodiversità, diventando punto di riferimento nazionale per la sperimentazione in agricoltura biologica.

 

 

 

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