video, 4 min.ca —LEON GRECO CANTA PER PAPA FRANCESCO, la sua canzone del 1978 ( ” Solo chiederò ” ) + un’altra edizione ++ testo e traduzione — da Canzoni contro la guerra

 

 

 

León Gieco

LEON GRECO, è uno dei più
popolari cantautori argentini

 

6 maggio 2023

Leon Gieco le canto al Papa Francisco su cancion mas emblematica “Solo le pido a Dios” en Roma esta mañana. El encuentro se dio en audiencia privada como cierre del Congreso “De Jorge a Francisco, de Argentina al Mundo” realizado por el IDI Instituto de Dialogo Interreligioso. Su participacion fue promovida y generada desde AMIA para llevar su mensaje de integracion a traves de una expresion artistica como la musica.

 

leogitag
[1978]
Letra y música: León Gieco

 

 

video,4.21 min.

 

Sólo le pido a Dios
que el dolor no me sea indiferente,
que la reseca muerte no me encuentre
vacío y solo sin haber hecho lo suficiente.

Sólo le pido a Dios
que lo injusto no me sea indiferente,
que no me abofeteen la otra mejilla
después que una garra me arañó esta suerte.

Sólo le pido a Dios
que la guerra no me sea indiferente,
es un monstruo grande y pisa fuerte
toda la pobre inocencia de la gente.

Sólo le pido a Dios
que el engaño no me sea indiferente
si un traidor puede más que unos cuantos,
que esos cuantos no lo olviden fácilmente.

Sólo le pido a Dios
que el futuro no me sea indiferente,
desahuciado está el que tiene que marchar
a vivir una cultura diferente.

Sólo le pido a Dios,
que la guerra no me sea indiferente
es un monstruo grande y pisa fuerte
toda la pobre inocencia de la gente.

inviata da Davide

 

 

Versione italiana di Claudio Cormio.
Roma, aprile 1995.

 

SOLO IO CHIEDERO’

Solo io chiederò
che la guerra non mi lasci indifferente
è un mostro grande e si divora
la povera innocenza della gente

Solo io chiederò
che il dolore non mi lasci indifferente
e che la Porca Morte non m’incontri
prima che queste parole siano spente

Solo io chiederò
l’ingiustizia non mi lasci indifferente
non voglio mai più porger l’altra guancia
ed il cielo non ci ha mai donato niente

Solo io chiederò
che la rabbia non mi esca dalla mente
che chi è poi un bastardo non m’incanti
col sorriso che nasconde il niente

Solo io chiederò
che il passato non sia mai dimenticato
e non si cancelli la memoria
dell’arroganza che ci ha sempre calpestato

E ancora chiederò
che il futuro non mi trovi diffidente
c’è ancora tanto da inventare
per costruire una cultura differente

c’è ancora tanto da inventare
per costruire una cultura differente

inviata da Riccardo Venturi – 17/5/2006 – 00:15

 

 

nota storica della canzone:

 

Si crede generalmente che León Gieco, uno dei più popolari cantautori argentini, abbia scritto la canzone “Sólo le pido a Dios” riguardo alla guerra delle Malvinas-Falkland, l’inutile strage di giovani vite che costò all’Argentina (e alla Gran Bretagna) quella guerra. La guerra è però del 1982, mentre la canzone è di quattro anni prima. Fu però effettivamente con la guerra delle Malvinas-Falkland e con la fine della sanguinaria dittatura militare che la sua popolarità divenne immensa, un vero e proprio inno che segnò quei tragici momenti della storia argentina.

Il brano fu poi reso noto in tutto il mondo da Mercedes Sosa, cantautrice ed interprete anch’essa argentina, definita “la voz de America”, durante l’esilio nei paesi europei impostogli dal regime che governava il suo paese.

La canzone fu scritta pensando al pericolo imminente di una guerra, non quella delle isole Malvine ma quella tra l’Argentina e il Cile per la disputa sulle isole Picton, Lennox e Nueva nel Canale di Beagle.
Papa Wojtyla dovette mediare tra i due dittatori, Videla e Pinochet, per fermare un conflitto armato proprio nel 1978.
I motivi di contrasto tra i due paesi sudamericani per il possesso delle isole cessò solo nel 1984 quando fu firmato il Trattato di pace e amicizia.

“Solo le pido a Dios” fu censurata nel ’78 dal governo militare ma poi dichiarata nell’82, sempre dallo stesso governo, “canzone di interesse nazionale per la pace”.
Il fatto che i militari avessero tirato fuori la sua canzone quando faceva comodo e si fossero serviti di lui e delle sue parole diede tanto fastidio a León che per alcuni anni, si rifiutò di cantarla. Non voleva avere niente a che fare con quel governo nè tantomeno con dei lupi travestiti di agnelli. Queste sono le sue parole:

“la canción había estado prohibida y después los mismos militares asesinos la declararon de interés nacional por la paz, en 1982. Era algo repugnante. La verdad es que a mí me dió mucha vergüenza y estuve tres años sin cantar. Me ofrecián mucha plata por cantarla en todos los recitales, pero preferí no especular y me retiré de escena hasta el ’85, cuando me puse a hacer el trabajo De Ushuaia a La Quiaca.”

“La canzone era stata proibita e dopo gli stessi militari assassini la dichiararono di interesse nazionale per la pace, nel 1982. Era qualcosa di ripugnante. La verità è che provai molta vergogna e stetti tre anni senza cantare. Mi offrivano molti soldi per cantarla in tutti i recital, ma ho preferito non speculare e mi ritirai dalla scena fino al 1985, quando mi misi a lavorare all’album ‘De Ushuaia a La Quiaca’.”

 

 

León Gieco, slideshow ( FOTO ). Con una bella versione accompagnata dal bandoneón.

 

 

L’indifferenza è la più grande malattia del nostro tempo. Questo cinismo con cui siamo abituati a crescere. Ma non è tutta colpa nostra. Ti devi alzare alle 7, prendi il caffè di corsa, alle 8 prendi l’autobus, timbri il cartellino alle 9, poi c’è il lavoro, il figlio da riprendere a scuola, la cena da preparare. Poi ti guardi i tg che parlano di massacri in Ruanda, dei morti a Baghdad. E si diventa indifferenti. Non abbiamo più il coraggio di uscire per strada e urlare: “Senza di me!”

(Tiziano Terzaniintervista a Controradio, 19 aprile 2004)

 

 

TESTI E COMMENTI DA_

CANZONI CONTRO LA GUERRA

https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=643&lang=it

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