*** mi dispiace ma della immagini ” sbandate ” non sono riuscita a correggerle. Ci proverò domani, prometto, ch.
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LA CITTA’ SI CHIAMA ” DIAMANTINA “, PERCHE’ NEL 1729 QUI FURONO SCOPERTE MINIERE DI DIAMANTI SFRUTTATE DAI PORTOGHESI CON IL LAVORO DEGLI INDIOS E DEI NERI

WIKIPEDIA: BAROCCO BRASILIANO – qualcosa
L’arte barocca in Brasile fu un’arte essenzialmente funzionale, prestandosi molto bene ai fini a cui doveva servire: oltre alla sua funzione puramente decorativa, facilitava l’assorbimento della dottrina cattolica e delle pratiche tradizionali da parte dei neofiti, rappresentando un efficiente strumento pedagogico e catechetico. Presto gli indios pacificati più abili, e in seguito i negri importati come schiavi, esposti massicciamente alla cultura portoghese, da meri spettatori delle sue espressioni artistiche diventarono agenti produttori: soprattutto i negri daranno vita a gran parte del patrimonio barocco prodotto nel paese. Essi e gli artigiani popolari, in una società in processo di integrazione e stabilizzazione, cominciarono a dare al barocco europeo tratti nuovi, originali, e perciò si considera che questo acclimatamento costituisca uno dei primi momenti di formazione di una cultura genuinamente brasiliana.
Con lo sviluppo del neoclassicismo e dell’accademismo a partire dai primi decenni del XIX secolo, la tradizione barocca cadde rapidamente in disuso presso la cultura dell’élite. Però sopravvisse nella cultura popolare, specialmente nelle regioni dell’interno, nell’attività dei santeiros e in alcune feste.
Da quando gli intellettuali modernisti iniziarono, agli albori del XX secolo, la rivisitazione del barocco brasiliano, un gran numero di edifici e di patrimoni artistici sono stati protetti dal governo, mediante l’archiviazione, la musealizzazione o altri processi, che attestano il riconoscimento ufficiale dell’importanza del barocco per la storia della cultura brasiliana. Centri storici barocchi come quelli delle città di Ouro Preto, Olinda e Salvador e complessi architettonici come il Santuario di Bom Jesus de Matosinhos hanno ricevuto lo status di Patrimonio dell’umanità. Questa preziosa eredità è una delle grandi attrattive del turismo culturale in Brasile, e allo stesso tempo è un’icona dell’identità del Paese, sia per i suoi abitanti sia per gli stranieri. Nonostante la sua importanza, buona parte del patrimonio materiale del barocco brasiliano si trova in cattivo stato di conservazione ed esige restauro e altre misure di conservazione, verificandosi spesso perdite o degradazione di esemplari di valore in tutte le discipline artistiche

Diamantina è un comune del Brasile nello Stato del Minas Gerais, parte della mesoregione di Jequitinhonha
La città venne fondata nel 1725 col nome di Arrial do Tijuco. Come suggerisce il suo nome attuale, Diamantina era un importante centro minerario del XVIII e XIX secolo per quanto riguarda i diamanti.

Nel 1999 la città è stata inserita nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, un esempio ottimamente conservato di stile barocco brasiliano.
lA VALLE DEL JEQUITINONHA CON LA CITTA’ DI DIAMANTINA è in verdolino giallo al nostro nord-est
CARTINA DA:
LOCALIZZAZIONE DI DIAMANTINA EM MINAS GERAIS — LO STATO
wikipedia
CASA DA GLORIA
BANCA DEL BRASILE
CASA COLONIALE
UN’ALTRA CASA COLONIALE

museo del diamante
da : 
CHIESA N.S. DO CARMO

CHIESA DI N.S. DO ROSARIO DO HOMEN PRETO

TIPOGRAFIA PAO DE ST. ANTONIO-DIAMANTINA
MERCATO MUNICIPAL
UN CIBO TIPICO DI DIAMANTINA
CHIESA DI SAN FRANCESCO DI ASSISI
N.S. DEL ROSARIO
CATTEDRALE DI SANT’ANTONIO
CAMMINO COSTRUITO DAGLI SCHIAVI, come più o meno tutto il resto che si riferisce al Barocco Brasiliano:
NOTA SULLO SCHIAVISMO IN BRASILE
L’impero del Brasile fu l’ultimo paese del mondo occidentale ad accettare l’abolizionismo; quando la schiavitù venne definitivamente abrogata nel 1888, con la Lei Áurea, circa 4 milioni di persone erano state importate dalle coste africane, il 40% del numero totale di schiavi deportati nelle Americhe.

Il cacciatore di ricompense che dà la caccia agli schiavi fuggitivi,
1823, di Johann Moritz Rugendas.




















