Nel medioevo, il clero associa il riso al diavolo e prende in considerazio quella smorfia
( riso ) delle personi comuni.La commedia greca e latina, come tutto ciò che induce al riso, sono rifiutati perché distolgono il cristiano dalla retta via che consiste nel guardagnare il Paradiso attraverso la preghiera e il lavoro. Nel V secolo, nelle regole monastiche il riso è visto come ” il modo più efficace ” per venire meno alla fondamentale regola del silenzio.
Francesco d’Assisi, invece, considera il gioco e la letizia come un rimedio contro le tentazioni del diavolo. Secondo lui, l’umorismo è una via privilegiata per catturare l’attenzione del fedeli.
segue in:
MAURO ZANCHI, ARTE E IRONIA, ” ARTEDOSSIER “-GIUNTI
n. 430- APRILE 2025 – pp. 23 e sg
https://www.artedossier.it/it/rivista/issue/
All’Abbazia ci torneremo, forse domani, chissà..
chiara, spero con questa immagine straordinaria di un diavolo ” che fa ridere ” o ” che ride “– di avere ” la giustificazione di assenza ” dai milioni di visitatori del ” nostro ” blog — per visita a Genova a mia sorella ricoverata che non stava granché, grazie