video, 59 min. –Nascita di una formazione partigiana – Ermanno Olmi, Corrado Stajano 1973 + Cristina Piccino, Quando la Resistenza arrivò sugli schermi della televisione.– IL MANIFESTO  23 APRILE 2025

 

 

 

“Nel 1973 il regista Ermanno Olmi e il giornalista Corrado Stajano realizzarono insieme, come puntata conclusiva del ciclo “Tragico e glorioso ’43”, questa docu-fiction d’eccezione sui primi mesi della Resistenza. Il racconto si concentra in particolare sul nucleo partigiano nato per iniziativa, fra gli altri, di Duccio Galimberti e Dante Livio Bianco, formazione tra le prime sorte nell’Italia del Nord e operante in provincia di Cuneo, dove si confrontò con feroci atti di rappresaglia dei nazifascisti come i due eccidi di Boves. La rievocazione è scandita dalle splendide sequenze riscostruite dalla regia di Olmi e dalle testimonianze dirette dei protagonisti raccolte da Stajano.”

Link al video originale https://www.raiplay.it/video/2022/04/Nasci…

Altre informazioni disponibili qui https://www.teche.rai.it/2023/04/le-radici…

 

 

 

 

 

IL MANIFESTO  23 APRILE 2025
https://ilmanifesto.it/quando-la-resistenza-arrivo-sugli-schermi-della-televisione

 

 

Quando la Resistenza arrivò sugli schermi della televisione.

 

 

 

Quando la Resistenza arrivò sugli schermi della televisione

Una scena da Nascita di una formazione partigiana

 

Cristina Piccino

 

In onda era andato nel 1973, all’interno del programma Tragico e glorioso ‘43, lo firmavano Ermanno Olmi e Corrado Stajano, del primo è la regia, del secondo l’intervista ai componenti della banda partigiana Italia libera, i riferimenti sono fra l’altro Memorie partigiane di Nando Dunchi e Guerra partigiana di Dante Livio Bianco.

«In questo, forse più che in altri programmi di carattere storico dei due autori, si fonde la ricostruzione della fiction con il linguaggio televisivo, il docudramma con l’inchiesta fondata sulle interviste dei testimoni e dei protagonisti… si passa a ’raccontare’, con semplicità documentaristica, le storie di coloro che sono scomparsi, e di quelli che sono presenti con le loro parole e i loro ricordi. Spesso gli intervistati si confrontano, ricordano insieme questo o quell’episodio, come vecchi compagni d’arme o, meglio, come semplici compagni di scuola che si ritrovano insieme dopo un ventennio. Ma c’è anche qualche volto noto, come Nuto Revelli che racconta, leggendo il brano di un suo libro, il clima della giornata dell’8 settembre 1943, le incertezze dei soldati di fronte all’ annuncio di Badoglio, l’iniziale allegria e l’illusione del “tutti a casa”, la paura dell’arrivo dei tedeschi … (Pasquale Iaccio: La storia nei film per la Rai di Olmi. In Ermanno Olmi a cura di Adriano Aprà, Marsilio ).

 

Nascita di una formazione partigiana, questo il titolo del documentario di Olmi e Stajano è una delle proposte all’interno di una lunga notte che Fuori orario dedica al 25 aprile (venerdì 25 dalle ore 01.40, Raitre) col titolo: Autobiografia televisiva di una nazione.

 

Quei programmi e film cioè che a partire dagli anni Sessanta, e forse in ritardo sul cinema, cominciano anche nella televisione italiana a rileggere con un approccio critico più moderno gli anni del regime fascista, della guerra, della Resistenza.

 

Ci sono le trasmissioni di Zavoli e di De Felice, pionieristiche in questo senso, e poi pian piano iniziano a essere prodotti film a soggetto, adattamenti di romanzi, finché negli anni settanta con la riforma, si moltiplicheranno altre proposte basate su voci e racconti non solo di studiosi ma di persone che hanno vissuto quegli anni e ciò che narrano.

 

Come si vede in Memoria popolare – Donne della Resistenza (1980) realizzato da Anna Lajolo e Guido Lombardi per la sede regionale Rai della Liguria, in cui i due registi attraverso delle interviste ripercorrono il ruolo delle donne nella Resistenza della regione dalle prime ore dell’8 settembre 1943.

 

C’È CHI È ANDATA in montagna col marito, chi è stata staffetta, chi ha portato ai partigiani il cibo e le armi. Qualcuna ha scelto di prendere le armi, e spesso era l’unica donna nelle prime bande partigiane, altre ricordano i conflitti e gli scontri con altre donne che invece continuavano a collaborare coi fascisti.

Del 1980 è anche Finché dura la memoria, un programma di Francesco Falcone per Raitre che affidava ogni puntata a un diverso regista.

Piazzale Loreto porta la firma di Damiano Damiani che mescolando anche dei ricordi personali ricostruisce la giornata del 29 aprile 1945 a Milano, l’esposizione a piazzale Loreto dei corpi di Mussolini, Petacci ed alcuni gerarchi del fascismo.

«Questo programma è stato realizzato con la partecipazione di testimoni oculari e di uomini e donne della Resistenza» si legge in testa al programma. E sono loro che ascoltiamo, come Riccardo Bauer o Leo Valiani presenti sulla piazza di Milano, e ancora i dirigenti del movimento di liberazione e poi i cittadini che erano lì e ritornano sulle emozioni provate in quel momento a cui si uniscono pensieri e osservazioni cresciute nella distanza del tempo.

 

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