video, 6.37 — Bruno Lauzi & Paolo Conte, Genova per noi– 2 canzoni : prima uno poi l’altro — con immagini di Genova + una poesia in dialetto intraducibile.. Donatella, chissà ..?

 

 

 

Del mare e del vento

“U bezagnin u criòva in sciâ ciasétta
a freschéssa da só früta,
dàu làu ghéa i pésci:
Anciùe bele!! cantova u pescàu.
A dónna russa, cuî só öggi penetranti
inte na faccia pitüò dai turmenti da vitta,
a sercova cartuin.
I gatti àivan puìa di ratti.
Inti carugétti ôduì moi ascurdè.
I tàiti griggi de na lavagna unde nu se scrive,
u sé tüttasémme aragiàu
de n tempurole estivu.
Custràita tra u mò e a muntagna,
tè lasciàu na traccia intu mé cö Zéna”

Margherita Crasto

 

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2 risposte a video, 6.37 — Bruno Lauzi & Paolo Conte, Genova per noi– 2 canzoni : prima uno poi l’altro — con immagini di Genova + una poesia in dialetto intraducibile.. Donatella, chissà ..?

  1. DONATELLA scrive:

    Bella questa poesia, che mi riconsegna alla Liguria. Ho provato a tradurla, ma di alcune parole non sono sicura.

    Del mare e del vento

    Il bisagnino grida nella piazzetta
    la freschezza della sua frutta,
    da un lato c’erano i pesci:
    acciughe belle ! cantava il pescatore.
    La donna russa, con i suoi occhi penetranti
    in una faccia dipinta dai tormenti della vita
    cercava cartoni.
    I gatti avevano paura dei topi.
    Nei piccoli carugi odori mai scordati.
    La superfice grigia di una lavagna
    dove non si scrive,
    l’arrabbiarsi improvviso
    di un temporale estivo
    Stretta tra il molo e la montagna,
    hai lasciato una traccia nel mio cuore, Genova.

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