MAZZE’ ( Massè, piemontese) è un paese dimeno di 5000 abitanti _ 2025 _ nella città metropolitana di Torino attraversato dalla Dora Baltea–

 

 

 

 

 

 

 

 

Mazzè – Veduta
F Ceragioli – Opera propria
Mazzè (TO) dal Bric ( = montagna ) Valsorda (Maglione, città metrop. TO )

 

 

 

 

La Dora Blatea in Mazzè— link

 

 

Mazzè (Massè in piemontese, anche famoso come Mazzè Canavese) è un comune italiano di 4 292 abitanti (dti, gennaio 2025 )  della città metropolitana di Torino in Piemonte, attraversato dal fiume Dora Baltea.

Centro noto per l’antico castello situato sul Colle di San Michele ed affacciato sull’ampia ansa della Dora Baltea che scorre ai piedi della rupe.

Per quanto riguarda l’origine del nome, oggi la si sposterebbe all’ epoca celtica: infatti gli antichi abitanti del territorio prima dell’arrivo dei Romani erano di origine celto-ligure ed il vocabolo celtico sarebbe stato Mattiacu.
Giandomenico Serra, glottologo, confermerebbe questa teoria, facendo derivare il termine da Mattiaca, la divinità celtica della guerra e dell’oltretomba e signora dei guadi, nota in Irlanda con l’appellativo di Mórrígan (nome a noi noto nella traduzione di “Morgana”). A sostenere tale teoria vi è anche il fatto che a Mazzè vi era in antico l’unico guado praticabile sulla Dora Baltea verso la pianura vercellese, a meno di non voler transitare da Ivrea proseguendo poi verso il lago di Viverone.

da Wikipedia

 

nota da Treccani:

I SALASSI –Popolazione dell’Italia antica, di origine forse ligure-gallica, che occupava la pianura ora detta Canavese e la valle montana della Dora Baltea. Vinti dai Romani nel 143 a.C., accolsero (100 a.C.) la colonia di Eporedia (Ivrea). Furono definitivamente sottomessi nel 25 a.C. e nel loro territorio venne stabilita la colonia di Augusta Praetoria (Aosta).

 

 

SEGUE  DAL FAI—–   FONDO AMBIENTE.IT/ LINK

 

 

Il Borgo di Mazzè ha origini antichissime; ci sono tracce del passaggio di genti provenienti dalle rive del Mar Nero, addirittura all’inizio del III millennio a.C.

Dobbiamo attendere il I millennio a.C. per i primi insediamenti dei Liguri, che si fusero successivamente con popolazioni celtiche provenienti dal nord, dando origine alla popolazione celta-ligure dei Salassi.

I celti lavoravano il ferro e vantavano capacità notevoli quali l’uso dell’aratro, la bonifica delle paludi a fini agricoli (bonifica del grande lago – leggenda della regina Ypa) e la coltivazione dei giacimenti auriferi (sito delle Aurifodine di Mazzè). I primi insediamenti si trovavano lungo la Dora Baltea, presso i giacimenti auriferi.

Arrivarono in seguito i Romani, che sfruttarono a loro volta i giacimenti. Nel corso dei secoli, in seguito alle prime invasioni barbariche, la popolazione si rifugiò sul Monte San Michele (dove ora si trova il magnifico castello) e diede origine al primo borgo fortificato.

Alla fine del 1100 la famiglia Valperga ricevette il feudo di Mazzè, e governò su questo territorio fino alla morte del suo ultimo esponente, Francesco, avvenuta nel 1840 (Francesco Valperga è sepolto nella Chiesa Parrocchiale dei Santi Gervasio e Protasio).

Nel 1200 circa, considerato il notevole flusso di pellegrini sulla via francigena (Via Romea Canavesana), allo scopo di assistere senza eccessivi rischi i viaggiatori transitanti, sorsero fuori della cinta fortificata il Borgo di Santa Maria e l’omonima chiesa (chiamata anche Santa Maria Fuori le Mura, Madonna della Neve, Madonna delle Vigne Calve e affettuosamente “La Madonnina”).

Dopo la scomparsa dei Valperga ( ripeto, 1840) il Castello venne ceduto a Eugenio Brunetta d’Usseaux, che lo fece restaurare e realizzò delle modifiche che sono presenti ancora oggi. Una buona parte del ricetto ( = struttura medioevale fortificata)  medioevale venne venduto e demolito, per lasciare il posto a 3 dimore nobiliari: villa Maria Luisa (attualmente chiamata anche Villa Occhetti), villa La Torretta e villa Mon Repos.

La storia è molto più lunga e avvincente, ricca di tanti avvenimenti e belle cose da vedere, venite a scoprirla! La Pro Loco di Mazzè organizza, da maggio a settembre, delle visite accompagnate del centro storico (la domenica pomeriggio, dalle 15 alle 18). In altri periodi sono possibili visite su prenotazione. Scrivere a scopri.mazze@prolocomazze.it

 

 

IMMAGINI DI MAZZE’ DAL LINK DEL FAI / link

 

 

 

 

 

Parrocchia di San Gervasio e San Protasio, Mazzè, Piemonte
Ambra75 – Opera propria

https:https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Churches_in_Mazz%C3%A8//commons.wikimedia.org/wiki/Category:Churches_in_Mazz%C3%A8

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

segue da : wikipedia 

 

undefined

Il castello di Mazzè
Twice25 & Rinina25 – Fotografia autoprodotta

 

https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Castello_di_Mazz%C3%A8?uselang=it#/media/File:Castello_di_Mazz%C3%A8,_Piemonte,_Italia_2.jpg

 

 

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

2 risposte a MAZZE’ ( Massè, piemontese) è un paese dimeno di 5000 abitanti _ 2025 _ nella città metropolitana di Torino attraversato dalla Dora Baltea–

  1. DONATELLA scrive:

    Bellissimo questo borgo fondato dagli antichi Liguri e dai Celti. Mia mamma, nata a Sanremo ma da genitori piemontesi, ricordava come un luogo magico il “bric”, un’altura vicina alla casa dei nonni materni che stavano a Monticello d’Alba, dove andava per le vacanze estive. Questo bric era coltivato con ogni genere di piante da frutta e per mia mamma aveva significato un piccolo paradiso terrestre,

  2. DONATELLA scrive:

    Bellissimo questo borgo fondato dagli antichi Liguri e dai Celti. Mia mamma, nata a Sanremo ma da genitori piemontesi, ricordava come un luogo magico il “bric”, un’altura vicina alla casa dei nonni materni che stavano a Monticello d’Alba, dove andava per le vacanze estive. Questo bric era coltivato con ogni genere di piante da frutta e per mia mamma aveva significato un piccolo paradiso terrestre.
    Mi commuove sempre il mistero che circonda ogni parola che pronunciamo, inconsapevoli di tutta quella vita che racchiudono.

    Ogni parola
    è un grande dono,
    mistero di popoli
    che ci sfuggono nell’ombra del Tempo.
    Pronunciamole con cura
    le parole.
    Non sappiamo
    da quali approcci siano nate:
    forse dall0dio insensato
    di chi le ha sputate
    sul sangue del nemico,
    forse dalla bellezza
    di un amore nascosto.
    Pronunciamole con rispetto:
    il Signore del Tempo
    potrebbe gettarle
    nel grande lago dell’Oblio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *