Il 23 maggio 2025 esce con People “Il tango di Francesco“. Il libro di Mauro Biani ripercorre, attraverso le immagini, il pontificato di papa Francesco. «In queste opere, Biani adotta un linguaggio scarno, essenziale, fortemente espressivo. Il suo segno grafico è carico di tensione tra la satira etica e l’arte sacra contemporanea, capace di tenere insieme denuncia e compassione, cronaca e Vangelo. La figura del pontefice emerge come una coscienza incarnata, una presenza fragile e radicale, in ascolto del dolore altrui, vicina. Biani mette in scena un papa delle soglie, che si affaccia sui margini della storia, sulle ferite del mondo, sui luoghi dove la dignità umana è più minacciata.» Dalla prefazione di Antonio Spadaro
P.s. Ascolto la tv, leggo giornali. -Finalmente- alcuni possono “sparare” senza remore su papa Francesco. Ma l’incapacità, l’ignoranza, la malafede con cui parlano della sua “bandiera bianca” dimostrano il livello della riflessione e del dibattito. Peccato, non si cresce mai.
L’amore libero ha un volto bellissimo
2021
Bio-Biani
dal suo X– MAURO BIANI ( Roma, 1967 )
2024
bella foto da Colletiva ( CGIL )
17 febbraio 2021
Mauro Biani (Roma 6 marzo 1967), è vignettista, illustratore, scultore. È stato per oltre 30 anni Educatore Professionale con ragazzi diversamente abili mentali, presso un Centro specializzato.
Attualmente è vignettista de “La Repubblica“, ha una rubrica: Taglio alto con “Il Venerdì di Repubblica“, collabora con “L’Espresso“, una vignetta online a settimana, e collabora con “i Siciliani“e”Azione Nonviolenta“.
2015
Da settembre 2023 collabora con “Il cavallo e la torre“, programma di Marco Damilano su Rai tre.
Da novembre 2020 a giugno 2023 ha collaborato con Atlantide, programma di Andrea Purgatori su La7.
Collabora inoltre con “Courrier International”, “Der Spiegel”, “Le Monde”.
E’ stato vignettista de “il manifesto” per 7 anni (2012-2019). E con L’Espresso cartaceo, con una striscia settimanale fino al 2022.
Ha disegnato per “Liberazione”, e ha collaborato con “L’Unità”, con “il Misfatto” de “Il Fatto Quotidiano”, con “Left”, con “il Male” di Vauro e Vincino, con “E” mensile di Emergency, con “Loop”, con il settimanale del terzo settore “Vita”, con “il Mucchio Selvaggio”, l’associazione “Libera”, il portale Polisblog e Peacelink. Molti suoi lavori appaiono nella rete Internet, ripresi da decine di siti.
Ha disegnato su “Pizzino” rivista satirica siciliana, è stato autore e coordinatore di “Paparazzin” inserto satirico di Liberazione e ha disegnato per “Emme” inserto satirico de L’Unità.
Il 29 settembre 2007 ha vinto il XXXV° Premio di Satira Politica di Forte dei Marmi, aggiudicandosi il Premio Pino Zac per la satira sul web.
Liberiamo #AlbertoTrentini Domenica scorsa a #Venezia un corteo acqueo in solidarietà al cooperante detenuto a #Caracas da quasi 6 mesi, e senza notizie ufficiali. Oggi per
@repubblica 13 maggio 25
Fa parte del gruppo internazionale sotto l’alto patrocinio dell’Onu: Cartooning For Peace.
E’ uno dei fondatori ed autori di “Mamma!” rivista di satira giornalismo e fumetti http://www.mamma.am/ , portale che ha ricevuto il XXXVII° Premio di Satira Politica di Forte dei Marmi ‘09, Premio Pino Zac per la satira sul web.
Il 2 ottobre 2011 ha vinto il primo premio di “Una vignetta per l’Europa”, concorso organizzato dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea all’interno del Festival della rivista “Internazionale” svoltosi a Ferrara.
Il 16 febbraio 2013 a Sansepolcro (AR) ha ricevuto il Premio Nazionale “Nonviolenza” insieme a Marco Paolini Premio nazionale “Cultura della Pace”. Alcune foto.
Ha pubblicato: “Come una specie di sorriso“. Stampa Alternativa 2009. I personaggi delle canzoni di Fabrizio De André rivivono nelle vignette di Mauro Biani che si misura con i temi più cari a De André per trasformarli in altrettante tavole.
Fotografie dell’umanità più sfortunata: c’è una bocca di rosa che precede la vergine in processione anziché seguirla, un Michè impiccato in un cpt, e poi Piero, Nina, Marinella, Andrea, Princesa e tanti altri personaggi che Fabrizio De André ha abbracciato nei suoi versi per farli poi abbracciare dal popolo dei suoi ammiratori.
di Mauro Biani (Autore)
Stampa Alternativa, 2009
29 pagine illustrate
Nel 2012 esce il libro “Chi semina racconta. Sussidiario di resistenza sociale” (Altrinformazione 2012). Finalmente in un unico volume, il meglio delle vignette, sculture e illustrazioni di Mauro Biani, tra i più noti e apprezzati autori di satira. Uno sguardo disincantato e libero che sa dare le spalle ai potenti, per toccare temi universali come la nonviolenza, i diritti umani, l’immigrazione, il cristianesimo anticlericale, la resistenza alla repressione e la lotta alle mafie. Nel volume di 240 pagine a colori anche i contributi di Antonella Marrone, Carlo Gubitosa, Cecilia Strada, Cinzia Bibolotti, Ellekappa, Franco A. Calotti, Gianpiero Caldarella, Makkox, Mao Valpiana, Massimo Bucchi, Nicola Cirillo, Pino Scaccia, Riccardo Orioles, Stefano Disegni, Vincino Gallo.
“Sulla stessa barca“, la mostra più bella. A Lampedusa, presso il Lampedusa in Festival dal 25 al 30 settembre 2014.
A gennaio 2016 esce il libro “Tracce migranti” (nato con il progetto di crowfunding “Satira migrante”), sempre edito da Altrinformazione.
Arricchito da una prefazione bella e importante del sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini e da un patrocino prestigioso, quello dell’Idos (Immigrazione Dossier Statistico) che ha contribuito con i dati statistici trasformati in infografiche e con un testo di Franco Pittau, che è stato tra i fondatori di IDOS e ora ne è il presidente onorario.
Su iniziativa de “il Manifesto”, “Tracce Migranti” è stato diffuso anche in edicola dal 16 dicembre 2015 in una edizione economica.
Nel 2019 gli viene assegnato il Premio di Articolo 21, liberi di… 2019 per la libertà di informazione con la seguente motivazione: «Mauro Biani con il suo segno, ogni giorno, illumina le oscurità e sostiene i diritti dei senza diritti. Nel suo recente libro “la banalità del ma” racconta con il suo linguaggio amaro e pungente la contemporaneità delle migrazioni, del razzismo, della paura, della violenza. Le sue vignette – che forse chiamarle vignette è riduttivo – raccontano con ironia e poetica il nostro tempo. Una satira affilata e intelligente in cui non fa sconti a nessuno, senza mai ergersi a giudice».#vinceilnoi Assegnati alla Fnsi i premi di Articolo21 per la libertà di informazione
2023
Il 7 febbraio 2019 è uscito per People “La banalità del ma“. “Come siamo diventati così miserabili? Come ha fatto un popolo di migranti, di persone costrette a fuggire a milioni dalla fame, dalla povertà, dalla guerra, o semplicemente di persone alla ricerca di migliori opportunità, a diventare così cinicamente insensibile, quando non apertamente ostile e rancoroso, nei confronti di chi sta subendo oggi un destino persino peggiore di quello dei nostri antenati? Le migrazioni, il razzismo, la paura, la violenza. Questi anni di grande transizione sembrano aver trasformato in normale, persino banale, ciò che solo pochi anni fa avremmo trovato folle, orrendo. La matita di Mauro Biani, affilata e poetica, amara e ironica, racconta questo mutamento in “La banalità del ma”, con la sua satira che, senza mai ergersi a giudice, non fa sconti a nessuno. Scorrendo la raccolta delle migliori vignette di Mauro Biani degli ultimi tre anni, impreziosita da inediti di grande impatto, si nota come non sia stato un cambiamento repentino, ma un lento e progressivo scivolamento verso la parte peggiore di noi”. Qui Civati.
A marzo 2020 esce il secondo libro per People: “10 storie per cambiare“. Nel centenario della nascita di Gianni Rodari, e nel cinquantenario di “Dieci storie per giocare”, uno dei suoi libri più celebri, un omaggio al grande scrittore piemontese, con uno sguardo al futuro. “Le dieci storie che troverete in questo volume, illustrate da Mauro Biani e scritte da Francesco Foti, descrivono il presente con l’espediente del racconto favolistico, usando alcuni dei più noti archetipi del mondo delle fiabe per raccontare l’attualità e le grandi trasformazioni che la attraversano. Un libro pensato per i grandi e i meno grandi, che chiede loro uno sforzo di immaginazione per tornare a guardare il futuro con speranza, e tornare a lavorare per costruirlo. Proprio come nelle dieci storie di questo volume, il finale è ancora aperto, e tutto da scrivere.”
Mauro Biani on X: “#Trump #Gaza #Ucraina etc. Avere tutto. Non avere vergogna, emozione adattiva. Oggi per @repubblica
2025
A gennaio 2021 esce il terzo libro per People: “ È questo il fiore ” che raccoglie le migliori vignette che Mauro Biani ha dedicato all’antifascismo, impreziosite da dieci inediti. Un viaggio che parte dalla testimonianza di Liliana Segre, dal dovere della memoria, e passa per il fuoco mai spento della Liberazione, che si riverbera nella Resistenza quotidiana di tante e tanti. Una Resistenza ancor più meritevole se messa a confronto con una politica che – quando non cavalca il ritorno dei nostri spiriti peggiori – si volta dall’altra parte, con un’internazionale sovranista che minaccia di dare nuovamente fuoco al mondo intero, con il fascismo che torna nelle periferie e nei palazzi – in maniera ora sottile e subdola, ora apertamente dichiarata -, con chi di tutto questo si cura poco, quasi nulla, perché sono “cose che capitano”. Un viaggio per chi di fronte a tutto questo non si arrende perché, come ci ricorda Giuseppe Civati, «fermare subito le “cose che capitano” è il primo compito di una persona che vuole essere compitamente antifascista.» «Ed ecco Biani, che ci racconta queste cose fra il tagliente e il sussurrato, con l’incanto di una penna che disegna e scrive e che nasconde – mi pare – un sogno mai rivelato. Lo stesso sogno di tutti noi. Perciò bisogna odiare l’indifferenza. E farsi partigiani. È questo il fiore.» dalla prefazione di Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale Anpi.
2019
A luglio 2021 esce: “Abbiamo ragione da vent’anni”. “A vent’anni dalla protesta del G8 di Genova, il movimento per la globalizzazione dei diritti può dimostrare dati alla mano di aver avuto ragione sulle stragi di migranti, i costi umani e ambientali del capitalismo, i danni della finanza transnazionale, la spesa militare, le guerre “umanitarie” e la repressione del dissenso. Per trasformare le ragioni del 2001 e la memoria del “movimento no global” in un’agenda sociale per il 2021, Carlo Gubitosa e Mauro Biani tracciano e disegnano la direzione che unisce le piazze di vent’anni fa alle iniziative di lotta che guardano al futuro. Un manuale di resistenza civile per chi a Genova c’era e non si è stancato di ribellarsi, o chi non c’era e vuole cominciare a farlo, recuperando proteste e proposte rimaste attuali oggi come allora. Perché un mondo diverso è ancora possibile, e sempre più necessario”. People.
Il 31 dicembre 2021 esce con La Repubblica “Ne usciremo migliori ma…” Un faro puntato sulle nostre contraddizioni. Le vignette che Mauro Biani ha realizzato per Repubblica dall’inizio della pandemia sono uno specchio formidabile di ciò che siamo diventati. Dopo averci messo di fronte alle nostre contraddizioni più odiose, attraverso una spietata denuncia, l’autore ci offre una via d’uscita: guardare ai diritti come unica possibile garanzia del vivere democratico.
vignetta per Atlantide per Navalny– video 1.00 min. ca
2021
A giugno 2022 esce con People “Le cose non andarono bene” A poco più di due anni dall’inizio della pandemia, Mauro Biani ci invita a riflettere su quanto è avvenuto da quando il Covid è entrato nelle nostre vite. Dai canti ai balconi e dai messaggi di unità e di speranza, alla caccia all’untore e alla follia no-vax; dal governo Conte a quello Draghi; dal fallimento dei sovranismi alla crisi migratoria e umanitaria; dalle vittime sociali di questa pandemia, come i lavoratori più sfruttati e i bambini e adolescenti costretti a non andare a scuola, a nuove e vecchie povertà; fino a concludersi con il tragico ritorno della guerra in Europa, con l’invasione russa dell’Ucraina.
Nel 2022 viene premiato al Giffoni Film Festival, Impact Award 2022.
2022
A febbraio 2023 esce con People “Afascisti” Il fascismo dei nostri tempi è riuscito a nascondersi dietro la rimozione e la normalizzazione dei suoi orrori, fino a insinuarsi nelle maglie della Repubblica. L’afasia dell’afascismo, si potrebbe dire, ha due colpe: l’indifferenza verso ciò che è stato, e il sospetto (quando non il dileggio) verso chi a quel passato tenta di ribellarsi con tutte le proprie forze. Mauro Biani, con la ultima raccolta, fa proprio questo, e invita tutte e tutti noi a radunarci attorno alle sue vignette, in un mai stanco segno di resistenza, contro questa marea nera che minaccia di travolgerci ogni giorno.
«Mauro Biani è uno dei non rassegnati di fronte al vecchio che rispunta, come ribadiscono i ripetuti allarmi raccolti in questo libro in forma di editoriali disegnati, che a chiamarli “vignette” si fa loro un grave torto: quell’etichetta fa pensare a un corredo marginale e spiritoso, e invece qui siamo davanti a quadri viventi e dolenti di denuncia.» Dalla prefazione di Carlo Verdelli
ù
2015
A maggio 2023 riceve il premio Premio Peppino Impastato “Musica e Cultura” 2023 con la seguente motivazione: “Mauro Biani nella sua attività artistica ha sempre messo in primo piano l’impegno antifascista e pacifista che da sempre ha espresso con le sue vignette. Negli anni, inoltre, il vignettista di Repubblica ha dimostrato un particolare affetto per la figura di Peppino Impastato.”
L’11 dicembre 2023 riceve la tessera onoraria di Articolo 21 con la seguente motivazione: “A Mauro Biani, che con i suoi disegni ogni giorno contrasta ingiustizie, sfruttamento, oscurità e onora la Costituzione antifascista“.
A marzo 2024 esce con People “Dove sono i pacifisti?” insieme a Roberto Vicaretti. Mai come in questi anni è difficile parlare di pace, eppure proprio ora che la guerra è tornata a bussare alle porte dell’Europa, proprio ora che il fuoco della violenza in Medio Oriente è riavvampato più distruttivo che mai, proprio ora che entrambi questi conflitti – solo i più vicini dei molti, troppi, che dilaniano il mondo – sembrano inarrestabili, ce ne sarebbe un gran bisogno. Mauro Biani e Roberto Vicaretti lo fanno da tempi non sospetti, il primo con le sue vignette – di cui qui abbiamo raccolto quelle più significative su questo tema -, il secondo tramite il suo lavoro giornalistico, spesso utilizzando le vignette di Biani nella sua rassegna stampa quotidiana per offrire a tutte e tutti il punto di vista di chi non vuole arrendersi all’idea che la pace è possibile. In questo libro, Biani e Vicaretti proseguono e approfondiscono il discorso che ogni giorno fanno dalle pagine di Repubblica e dagli studi di RaiNews, per dare voce alle vere protagoniste involontarie e inascoltate di ogni guerra: le vittime. «Mi chiedono di prendere parte? Io la parte l’ho presa: sto dalla parte delle vittime.» Mauro Biani
Il 5 gennaio 2025 riceve il premio I Siciliani. “A Mauro Biani, artista dei Siciliani. Vent’anni di bellezza e libertà. Dal Vangelo secondo Biani: “Non uccidete i bambini”. “Non affogate chi è in mare”. “Non distruggetevi a vicenda”. “Risparmiate la vostra unica casa”.”
A SEPULVEDA –2020
A maggio 2025 esce con People “Il tango di Francesco“. Il libro di Mauro Biani ripercorre, attraverso le immagini, il pontificato di papa Francesco. «In queste opere, Biani adotta un linguaggio scarno, essenziale, fortemente espressivo. Il suo segno grafico è carico di tensione tra la satira etica e l’arte sacra contemporanea, capace di tenere insieme denuncia e compassione, cronaca e Vangelo. La figura del pontefice emerge come una coscienza incarnata, una presenza fragile e radicale, in ascolto del dolore altrui, vicina. Biani mette in scena un papa delle soglie, che si affaccia sui margini della storia, sulle ferite del mondo, sui luoghi dove la dignità umana è più minacciata.» Dalla prefazione di Antonio Spadaro
Se volete nel link ne trovate tante altre e tutte, direi, belle- bellissime
Non c’entra niente con le bellissime vignette di Biani, ma non posso resistere a non mettere l’origine del porto di Genova / attualmente sotto la stazione Brignole: “…Genova è la contaminazione etrusca di un nome più amtico, celtico-ligure, Ghenaua, omologo a Ginevra, che significava bocca, imboccatura, proprio perché la città è nata alla foce o bocca del Bisagno…” Come accadde a Pisa e a Roma, preistorici porti fluviali, la marineria antica aveva bisogno di tirare in secco le barche con ragionevole sicurezza. La foce del Bisagno era arretrata rispetto all’0dierna linea di costa e, in corrispondenza dell’odierna piazza della Vittoria, si allargava in un’ansa. La baia del cosiddetto “porto antico” era battuta dal libeccio, che non lasciava scampo alle navi dell’epoca; le imbarcazioni trovavano quindi un riparo inoltrandosi tra le colline di Albaro e Carignano, accostando nell’ansa poco a monte della foce. tra le testimonianze c’è la palafitta, datata più di seimila anni fa, che fu scoperta proprio sotto piazza della Vittoria; il lungo muro a secco dell’antica età del bronzo in piazza Brignole, sotto i binari della ferrovia; la necropoli della prima età del ferro, con la tomba gentilizia a tumulo, scoperta all’Acquasola, collegata al villaggio e all’approdo sul Bisagno. L’ant”antichissimo porto sul Bisagno funzionò dalla preistoria all’alto Medio Evo, probabilmente sovrapponendosi, per un certo tempo, alla nascita e alla prima adolescenza dello storico porto di Genova, che fiorì con la Repubblica. ( da “Bisagno. Il fiume nascosto”, Renzo Rosso ( ingegnere idraulico, ordinario al Politecnico di Milano), 2o14 ed. Marsilio. Leggendo l’origine del nome Genova ( la G iniziale di Genova si pronuncia come una zeta dolce) mi è venuto in mente che nel nostro dialetto la parola ginocchio ( che se piegato può costituire un’ansa) si dice “zenuiu”. Tutto pur di collegarsi a questi antichissimi antenati, che però potevano lasciarci qualche notizia scritta!