SIAMO DAVVERO COSI’ SICURI CHE LA RUSSIA NON SIA INTERESSATA A QUALCHE PAESE CHE RAFFORZI IL SUO CONFINE E IL SUO POTERE COME… AZZARDIAMO .. LA FINLANDIA ? — una ricerca che inizia, partendo da un commento di Donatella

 

 

Riporto il commento di Donatella per cercare di mettere in parole i miei dubbi sulla sua straordinariamente decisa  affermazione:

 

DONATELLA

” Questa “balla ” gigantesca, che cioè la Russia voglia invadere l’Europa, è tra quelle più stratosferiche che mai siano state create ad arte. “

 

il commento è sul video di Lucio Caracciolo :
https://www.neldeliriononeromaisola.it/wp-admin/post.php?post=470390&action=edit

 

 

E allora come spiegare le guerre in Cecenia ?
E non solo ( prossimamente.. )

Facendo un riassunto stretto ( se mai mi riuscisse ) della storia di questo paese:

  1. Al crollo dell Unione sovietica nel 1989, nel 1991 la Cecenia si è dichiara indipendente dalla Russia.
  2. La prima guerra cecena venne combattuta tra Russia e Cecenia dal 1994 al 1996 e finì con la dichiarazione d’indipendenza della Cecenia dalla Russia e la nascita della Repubblica Cecena d’Ičkeria. La diffusa demoralizzazione delle forze della Federazione russa e la quasi universale opposizione dell’opinione pubblica russa riguardo al conflitto, portarono il governo di Boris El’cin a dichiarare il cessate il fuoco nel 1996 e a siglare un trattato di pace l’anno seguente.Le stime ufficiali indicano 5 500 vittime tra i militari della Russia, mentre altre fonti le indicano tra 3 500 e 7 500, altre ancora fino a 14 000 Stime ufficiali e accurate per i guerriglieri ceceni non ci sono, i numeri vanno da 3 000 a 14 000 Le vittime civili oscillano tra le 30 000 e le 100 000 e più di 200 000 feriti; più di 500 000 persone furono costrette a lasciare la loro terra e le città, così come molti villaggi, vennero lasciate in rovina lungo tutto il paese

Secondo l’Unione dei comitati delle madri dei soldati russi, i militari russi morti sarebbero 14 000, la cifra si basa su informazioni ottenute da soldati feriti e da parenti dei soldati; nel conteggio si tenne conto solo delle truppe regolari, kontraktniki e le truppe speciali non vennero considerate.

 

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Regioni del Caucaso settentrionale-
Chechnya = Cecenia
Kbh3rd – Opera propria

testo e cartina da Wikipedia, prima guerra cecena

 

3. La seconda guerra cecena fu un conflitto armato combattuto tra il 1999 e il 2009 in territorio ceceno dall’esercito della Federazione Russa, per riottenere il controllo dei territori conquistati dai separatisti ceceni.

Nel maggio del 2000 le truppe della Federazione Russa hanno ristabilito il controllo sul territorio ceceno dopo un’imponente campagna su vasta scala, scatenando tuttavia l’insorgere di focolai di guerriglia nella regione del Caucaso settentrionale, provocando gravi perdite fra le truppe russe e sfidando il processo di ripristino dell’autorità russa sul territorio ceceno. Purtroppo l’acuirsi e l’inasprirsi di questo conflitto ha comportato il mancato rispetto dei diritti umani da entrambe le parti, con la conseguente condanna della comunità internazionale.
I ribelli sono chiamati ” i separatisti ” ceceni ( che volevano l’indipendenza ) ai quali si sono mischiati jidaisti islamici; i separatisti, di fronte all’imponenza delle forse russe, o anche per influenze  dei jidaisti islamici, spesso sono passati ad attacchi terroristici invece che in campo aperto. In questi attacchi venne destato  il Daghestan ( nella cartina, in rosa ) dal momento i ribelli del paese, chelottavano per  il distacco da Mosca, ebbero l’appoggio dai ribelli ceceni. Si ebbero attentati a Mosca ed in altre città russe-  di cui Eltsin accusò i Ceceni quali mandanti e co-autori.

Tuttavia alcuni uomini politici di alto profilo negli Stati Uniti, tra i quali l’affarista russo Boris Berezovskij ed il senatore John McCain, sostennero invece che gli attentati erano stati preparati dai servizi segreti russi (in particolare l’FSB) con lo scopo di scatenare una campagna contro i separatisti ceceni per giustificare la successiva invasione della Cecenia. Queste affermazioni vennero successivamente confermate dall’ex agente segreto russo Aleksandr Litvinenko nel libro Russia. Il complotto del KGB. Il 29 settembre 1999 le autorità russe chiesero alla Cecenia l’estradizione dei responsabili materiali degli attentati, ed il giorno successivo le forze di terra russe iniziarono l’invasione della Ceceni.

 

nota: inizio

Russia. Il complotto del KGB - Aleksandr Litvinenko,Jurij Felstinskij - copertina

Bompiani 2007

Rigorosamente documentato, scioccante e subito censurato in Russia, questo libro spiega ciò che è davvero accaduto nell’ex Unione Sovietica dopo il crollo del comunismo. Ed ecco allora una storia “altra” rispetto a quella ufficiale, una storia inquietante costruita pezzo su pezzo dalla volontà di potenza dei servizi segreti di uno dei paesi più grandi e (ancora) misteriosi del pianeta. I dati del problema sono: la creazione all’inizio degli anni novanta di società legate al commercio del petrolio e alla criminalità organizzata, con lo scopo di sabotare le riforme liberali di Yeltsin; il conflitto con la Cecenia, pilotato grazie ad attentati terroristici miranti a far accettare all’opinione pubblica l’inevitabilità della guerra; l’ascesa inarrestabile di Putin, il nuovo “zar” del Cremlino, e la strategia della tensione messa in atto per creare una forza politica indipendente, sottratta a ogni controllo del partito e della collettività. Questo libro rivela per la prima volta, in forma completa, con maggiore tensione che in una spy story, ma con la drammaticità di una testimonianza che è costata all’autore – Aleksandr Litvinenko – la propria vita, i retroscena delle decennali vicende dei servizi segreti russi.

Aleksandr Val’terovič Litvinenko (Voronež4 dicembre1962 – Londra23 novembre2006), un dissidente ex servizi segreti- morì a Londra avvelenato con polonio-210.

Il rapporto del 2016, presentato da Sir Roberto Owen al Parlamento inglese, si basa sulle indagini effettuate dal Metropolitan Police Service. Dal rapporto si evince che Andrey Lugovoy e Dmitri Kovtun furono i principali sospettati dell’avvelenamento, ma non subirono mai alcun processo, perché la Russia rifiutò la richiesta di estradizione. Il rapporto inoltre dichiarò: “Gran parte delle prove che ho ascoltato nel corso dell’inchiesta hanno toccato la possibilità che una o più organizzazioni dello Stato russo possano aver ordinato l’uccisione del signor Litvinenko.
In secondo libro pubblicato in inglese, non in italiano, sostiene che chi teneva in mano i fili di tutti i vari attentati
( Beslan – Teatro di Mosca ) era Putin.

 

*** Litvinenko è stato avvelenato mentre indagava sull’omicidio della giornalista Anna Politkovskaya.

notizia sopra da: Repubblica, novembre 2006- archivio

nota: fine

 

 

 

PUTIN E LA SECONDA GUERRA CECENA–wikipedia 

 

Il conflitto ceceno entrò in una nuova fase il 1º ottobre 1999 quando il neo Primo Ministro russo Vladimir Putin dichiarò illegittima l’autorità del presidente ceceno Aslan Maschadov così come quella del Parlamento ceceno. Al tempo stesso Putin annunciò che sarebbe stata avviata un’offensiva terrestre che si sarebbe limitata a raggiungere il fiume Terek, tagliando dal resto della Cecenia la parte settentrionale. Le intenzioni di Putin erano quelle di isolare la regione settentrionale della Cecenia e creare così un cordone sanitario che proteggesse il confine russo da ulteriori incursioni dei ribelli. Tuttavia nei mesi successivi si scoprì che una simile strategia sarebbe stata insufficiente per eliminare il problema dei ribelli ceceni e si optò per una campagna più massiccia.

segue una parte nel link sopra che:

—VALE LEGGERE !

continua da Wikipedia  Seconda guerra cecena

 

 

 

Il Presidente russo Putin ottenne il controllo diretto del territorio ceceno nel maggio del 2000, ed il mese successivo nominò il leader ceceno Achmat Kadyrov capo ad-interim del nuovo governo filo-russo.

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/f3/Ramzan_Kadyrov_%282018-06-15%29_02.jpg/220px-Ramzan_Kadyrov_%282018-06-15%29_02.jpg

Lo conosciamo dalla tv, avrebbe combattuto anche in Ucraina, così almeno ha dichiarato  sui media; è  soprannominato dall’ Occidentali : “Il macellaio di Groznyj“.

 

 

 

IL RUOLO ( nullo ) DELLA COMUNITA’ INTERNAZIONALE

https://it.wikipedia.org/wiki/Seconda_guerra_cecena#:~:text=ottobre%202005.-,Il%20ruolo%20della%20comunit%C3%A0%20internazionale,-%5Bmodifica%20%7C

 

 

Secondo il rapporto annuale di Amnesty International sulla Cecenia del 2001:

C’erano frequenti resoconti in cui le forze russe hanno bombardato indiscriminatamente zone civili. Civili ceceni, incluso il personale medico, ha continuato a essere bersaglio da attacchi militari da parte delle forze russe. Centinaia di civili ceceni e di prigionieri di guerra furono giustiziati. A giornalisti e controllori indipendenti è continuamente rifiutato l’accesso alla Cecenia. Secondo i rapporti, i combattenti ceceni spesso minacciarono e talvolta uccisero membri russi dell’amministrazione civile e giustiziarono i soldati russi catturati.

Il governo russo ha omesso di perseguire ogni responsabilità nei processi per crimini contro l’umanità commessi durante il conflitto in Cecenia.

Incapaci di ottenere giustizia a livello nazionale, centinaia di vittime di abusi hanno presentato domanda alla Corte europea dei diritti dell’uomo.

Nel marzo 2005 la corte ha emesso le prime sentenze sulla Cecenia, il verdetto accusava il governo russo di violazioni di diritto alla vita e vietò la tortura

 

 

BESLAN nell’Ossezia settentrionale, parte della Russia

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Foto delle vittime della strage di Beslan sul muro della palestra della scuola
aaron bird – Beslan School Number 1

 

RAGAZZI SOLDATO DELLA RESISTENZA CAUCASICA
Natalia Medvedeva – http://exhibition.ipvnews.org/photo_040.php

 

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Putin, agosto 2000: cerimonia in ricordo della 76ª Divisione delle Truppe Aerotrasportate perita in Cecenia.
Kremlin.ru

 

 

IMPATTO SULLA POPOLAZIONE CECENA

 

Secondo un rapporto di Medici Senza Frontiere del 2006, “la maggioranza dei ceceni attraversa ancora una vita oppressa da paura, insicurezza e povertà”. Un’indagine del 2005 di MSF dimostrò come il 77% degli intervistati soffriva di “disagio psicologico riconoscibile dai sintomi”.

Nel 2008 il tasso di mortalità infantile era del 17 per mille, il più alto di tutta la Russia.[60] Ci sono resoconti del crescente numero di malattie genetiche nei bambini e di malattie sconosciute tra gli scolari. Un bambino su 10 è nato con difetti che necessitano di cure. Alcuni bambini i cui familiari potevano permetterselo sono stati mandati nella vicina Repubblica del Dagestan dove le cure sono migliori; la Cecenia manca di sufficienti strumenti nella maggior parte delle sue strutture mediche. Secondo l’UNICEF, dal 1994 al 2008 circa 25 000 bambini hanno perso uno o entrambi i genitori. Un’intera generazione di bambini ceceni sta mostrando sintomi da trauma psicologico. Nel 2006 il vice-ministro della salute ceceno filo-russo disse che i bambini ceceni erano diventati un “esempio vivente” di cosa significa crescere con la minaccia costante della violenza e una povertà cronica. Nel 2007 il ministero degli interni ceceno aveva identificato 1000 bambini di strada e il numero è in aumento.

Secondo le statistiche ufficiali il tasso di disoccupazione in Cecenia nell’agosto 2009 era del 32,9%. Nonostante rimanga il secondo tasso più alto della Russia è stato quasi dimezzato rispetto al 2007. Molte persone sono senza casa perché distrutte dalla guerra e non hanno ricevuto i fondi per ricostruirle. Le infrastrutture distrutte nel corso delle due guerre non furono soltanto di tipo sociale come ospedali e abitazioni ma anche di tipo educativo e culturale. Tuttavia gli sforzi per la ricostruzione stanno procedendo più rapidamente rispetto agli anni passati, con la costruzione di nuove case, infrastrutture e strade nella gran parte della regione.Governo, società e commercio sono ancora schiacciati dalla corruzione, sequestri di persona, estorsioni e altre attività criminali; le stime russe affermano che la criminalità organizzata è due volte più forte della media e il governo è percepito come corrotto e incapace di dare risposte.

Centinaia di migliaia di ceceni sono stati sfollati durante il conflitto, la maggior parte all’interno della stessa Cecenia e nelle repubbliche confinanti, ma migliaia si sono spostati verso altri paesi, nel 2008 la maggioranza di questi risiedeva negli stati dell’Unione europea.

 

 

IMPATTO SULLA POPOLAZIONE RUSSA- apri qui

 

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riporto la stessa cartina

Dal 2005 la violenza si è estesa anche a Inguscezia ( è messa di traverso tra il nord Ossezia e la Cecenia in color senape ) e Daghestan; il governo russo da parte sua ha esteso l’operazione di stabilizzazione al caucaso del nord.

 

 

Mappa a cura di OBC

OSSEZIA DEL NORD

cartina da :  https://www.balcanicaucaso.org/aree/Ossezia-del-Nord/Le-lingue-ossete-sono-in-pericolo-162250

nota dove è L’ABCASIA

 

2009-2010

Gli attacchi terroristici a Nazran in Inguscezia e al Nevsky Express ( un treno espresso che attraversa la Russia da Pietroburgo a  Mosca in quattro ore senza fermate ) nel 2009 e nel 2010 l’attentato nella metro di Mosca e quello a Kizlyar (Daghestan) sono stati attribuiti ai separatisti ceceni.

La fine de facto del conflitto non è ancora conosciuta.

 

Proibito parlare. Cecenia, Beslan, Teatro Dubrovka: le verità scomode della Russia di Putin - Anna Politkovskaja - copertina

Anna PolitkovskajaProibito parlare. Cecenia, Beslan, Teatro Dubrovka: le verità scomode della Russia di Putin, Oscar Mondadori, 2022

 

Il 7 ottobre 2006 Anna Politkovskaja è stata ritrovata nell’androne della sua casa moscovita uccisa da quattro colpi di arma da fuoco. Dopo pochi giorni avrebbe pubblicato sul giornale «Novaja Gazeta» i risultati di una sconvolgente inchiesta sulle torture perpetrate in Cecenia dai russi – l’ultimo reportage di una carriera giornalistica sempre all’insegna del coraggio, della verità, della lotta per i diritti e la dignità umani, per la libertà e la democrazia. Quella che ancora, in Russia, non c’è. Testimone scomoda, sempre in prima linea, ha vissuto sulla propria pelle e raccontato al mondo senza mezzi termini i lati più oscuri della Russia post-sovietica, gli episodi più drammatici, dalla strage di bambini nella scuola di Beslan al sequestro di ostaggi al Teatro Dubrovka, alla guerra cecena. Questo volume raccoglie alcuni fra i suoi articoli più sconvolgenti ed emozionanti, racconti agghiaccianti che nella loro scarna obiettività rievocano episodi e tracciano ritratti di persone comuni travolte dalle tragedie della storia: la donna che allattava i piccoli ostaggi di Beslan, il bambino ceceno che a undici mesi si è visto rapire la mamma, la madre del guerrigliero “desaparecido”, le vittime della pulizia etnica a Mosca… Le parole della Politkovskaja rivelano il terrificante clima quotidiano di una Russia lacerata da violenze e soprusi che si vuole tenere nascosta.

 

 

 

 

LA STRAGE DI BESLAN– chi non la ricorda ?

 

La strage di Beslan è stato un massacro avvenuto fra il 1º e il 3 settembre 2004 nella scuola Numero 1 di Beslan, nell’Ossezia del Nord, una repubblica autonoma nella regione del Caucaso nella Federazione Russa, dove un gruppo di 32 terroristi, fondamentalisti islamici e separatisti ceceni ( indipendentisti ) occupò l’edificio scolastico sequestrando circa 1.200 persone fra adulti e bambini. Due giorni dopo, quando le forze speciali russe fecero irruzione, ebbe inizio un massacro che causò la morte di più di trecento persone, fra le quali 186 bambini, ed oltre 700 feriti.

 

 

L’OSSEZIA 

 

 

L’Ossezia è una regione storica del Caucaso settentrionale, al confine tra Russia e Georgia.

Questa piccola regione popolata da una etnia di stirpe iranica ha dato origine, dopo lo scioglimento dell’Unione Sovietica, a due distinte entità: l’Ossezia Settentrionale-Alania, che è repubblica autonoma all’interno della Federazione russa e l’Ossezia del Sud.
La grande maggioranza è costituita da osseti, etnia di origini iraniche. Sono presenti piccole minoranze di varie altre popolazioni caucasiche, perlopiù di ceppo turco, e consistenti minoranze russe.
Lingue parlate sono il russo e l’osseto, lingua appartenente alla famiglia delle lingue iranich

 

*** Letteratura

Esiste una vasta letteratura popolare a carattere essenzialmente orale e tradizionale. Il capolavoro della letteratura popolare osseta, che ha origine in antichissime saghe orali, è il Libro degli eroi, studiato da E. Dumézil. L’osseto, scritto in caratteri cirillici, ha dato origine a una letteratura nazionale solo a partire dall’era sovietica. Padre fondatore della prosa osseta è considerato Arsen Borisovič Kocoev (1872-1944).

  • Il libro degli eroi, a cura di E. Dumézil, Adelphi, Milano 1969
  • V. K. Miller, Studi Osseti, a cura di P. Ognibene, Mimesis, Milano 2004

 

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MAPPA DELLE DUE OSSEZIE
PANONIAN – Opera propria
https://it.wikipedia.org/wiki/Ossezia#/media/File:Ossetia01.png

 

 

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MAPPA DELLE TRIBU’  DELL’OSSEZIA UNITA SECONDO B.A.KALOEV
WikiEditor2004 – Opera propria
https://it.wikipedia.org/wiki/Ossezia#/media/File:Ossetian_tribes.png

 

 

****Nell’Ossezia del sud nel 2022 dall’allora Presidente è stato proposto un referendum per unirsi alla Russia. Il nuovo presidente ha detto che certamente si farà,  ma deve essere meglio organizzato insieme alla Russia.

 

SPERANDO CHE SIA L’ULTIMO SPUNTO PER RIFLETTERE:

 

Abcasia  – vedi cartina

– Territorio appartenente alla Georgia, situato sul Mar Nero ai confini con la Russia, autoproclamatosi repubblica indipendente nel luglio 1992. Le vicende politiche dell’A. si intrecciano con quelle di un’altra piccola repubblica caucasica proclamatasi indipendente dalla Georgia nel 1991, l’Ossezia del Sud. Le due repubbliche hanno da subito goduto del sostegno economico, politico e militare di Mosca che ne ha appoggiato le istanze indipendentiste per frenare eventuali ambizioni di potenza della Georgia e riaffermare la sua influenza nel Caucaso, un’area decisiva strategicamente anche sotto il profilo energetico. Se la prima guerra abcaso-giorgiana (1991-1993) aveva lasciato inalterate le posizioni sul campo, nell’agosto 2008 il ripetersi di continue provocazioni tra Russia e Georgia ha provocato un nuovo conflitto noto come seconda guerra dell’Ossezia del Sud: tra il 7 e l’8 agosto la Georgia ha attaccato l’Ossezia meridionale bombardando la capitale Tskhinvali e provocando l’intervento di Mosca, che in pochi giorni ha sbaragliato le forze georgiane e occupato il territorio delle due repubbliche. Rappresaglie su base etnica ai danni della popolazione civile hanno caratterizzavato le ostilità coinvolgendo tutte le comunità nazionali, ma con la mediazione dell’Unione europea si è giunti rapidamente a un cessate il fuoco. La prova di forza di Mosca, le cui truppe sono arrivate a minacciare a pochi chilometri di distanza la capitale georgiana Tiblisi, è servita a lanciare un monito a Stati Uniti, Unione Europea e NATO per contrastare la politica di espansione a est e ribadire la legittimità della difesa anche armata degli interessi russi sui confini. A suggello di questa politica il 26 agosto 2008 il presidente russo Medvedev, invocando come precedente il riconoscimento da parte della comunità internazionale, ma non della Russia, del Kosovo, ha firmato il decreto di riconoscimento delle due repubbliche, seguito da Nicaragua, Venezuela e Nauru. Nell’ottobre del 2008 la Russia ha ultimato il ritiro delle sue truppe dalle due repubbliche, ma ha stretto importanti accordi militari che hanno previsto la creazione di alcune basi militari. Nel marzo 2012 si sono svolte in Abcasia, non riconosciute come legittime dall’Unione europea, le elezioni politiche.

 

TRECCANI, LESSICO DEL XXI SECOLO

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