L’appuntamento è per sabato 31 maggio alle ore 14 in piazza Vittorio a Roma per la manifestazione indetta dalla rete A Pieno Regime No dl Sicurezza.
FLCGIL– FEDERAZIONE LAVORATORI DELLA CONOSCENZA
Il “DL Sicurezza” è un provvedimento che la nostra categoria, insieme alla CGIL, ha più volte denunciato come pericoloso e incostituzionale: restringe gli spazi democratici, criminalizza il dissenso e colpisce le persone più fragili, confermando una deriva repressiva che contrasta con i principi fondanti della nostra Repubblica.
Tante le realtà territoriali e nazionali impegnate in questa battaglia fra sigle sindacali, associazioni ambientaliste, organizzazioni studentesche, movimenti sociali e per la tutela dei diritti dei migranti.
Come lo scorso 14 dicembre 2024, la nostra organizzazione sarà di nuovo in piazza sabato 31 maggio 2025 alla manifestazione nazionale prevista a Roma per ribadire con forza l’opposizione al “DL Sicurezza”.
SEGUE
FLCGIL– FEDERAZIONE LAVORATORI DELLA CONOSCENZA
https://www.flcgil.it/attualita/decreto-sicurezza-31-maggio-manifestazione-nazionale-a-roma.flc
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Referendum 8 e 9 giugno 2025: cinque Sì per cambiare in meglio l’Italia
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SEGUE :
FLCGIL– FEDERAZIONE LAVORATORI DELLA CONOSCENZA
***+++++nota: 1. 2.
1. IL MANIFESTO – 28 MAGGIO
I No dl allargano il campo. «In piazza contro Meloni»
Movimenti La rete A Pieno Regime sul corteo di sabato: «Il più grande di opposizione al governo». 110 bus e 3 treni verso Roma, adesione anche di «Stop Rearm Ue» verso il 21 giugno
La conferenza stampa della rete No dl sicurezza A Pieno Regime davanti a Montecitorio – Ansa
Giuliano Santoro
L’obiettivo è ambizioso: dare vita alla più grande manifestazione contro il governo da quando a Palazzo Chigi siede Giorgia Meloni. L’idea è che attorno alla battaglia contro il dl sicurezza si stia materializzando l’opposizione sociale alla destra.
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Ieri, a presentare il corteo alla stampa, c’era anche Luca Blasi, assessore alla Cultura del municipio III di Roma e portavoce della rete A Pieno Regime colpito al volto dai manganelli della polizia antisommossa due giorni fa, mentre qualche centinaio di attivisti cercava di raggiungere piazza Montecitorio.
I NUMERI, in effetti, lasciano intendere che la partecipazione sarà davvero larga. Finora si contano 110 pullman e tre treni di manifestanti. I promotori fanno capire di volere politicizzare il più possibile l’evento: non si tratta solo di portare avanti la, sacrosanta, resistenza al «decreto Ungheria», ma di dare spazio e far convergere tutte le lotte e tutti i settori sociali che dal provvedimento si sentono minacciati. In questo modo, la manifestazione diventa un contenitore di battaglie e rivendicazioni che si rilanciano a vicenda, un moltiplicatore di istanze.
BLASI RIPERCORRE gli eventi di lunedì, quelli che hanno condotto al suo pestaggio. «Avevamo detto chiaramente e pubblicamente quello che sarebbe successo ieri – ha raccontato – Volevamo protestare pacificamente davanti al parlamento.
È ciò che succede in tutti i paesi democratici». Nelle parole di Blasi, il modello della disobbedienza civile si è rivelato impraticabile per via della repressione e del rifiuto di ogni dialettica di piazza. «Avevamo detto che sarebbe stato un corteo autoprotetto con delle figure di riferimento che in maniera pacifica avrebbero cercato di dialogare coi responsabili delle forze dell’ordine – prosegue – Io ero una di quelle. E invece, quando tutto era tranquillo, mi sono trovato di fronte a un’aggressione: alcuni agenti, senza nessun tipo di ordine, mi hanno attaccato e mi hanno causato un trauma alla testa che mi ha compromesso parzialmente la vista. Adesso dovrò fare delle visite oftalmiche per capire se andrà meglio». Per Blasi, la destra ha creato ad arte un clima che alimenta la discrezionalità gli abusi di polizia: «Il governo da anni dice che chiunque manifesta diventa un terrorista e un criminale, anche se lo fa pacificamente sedendosi per terra, facendo scioperi della fame oppure sperimentando forme creative di lotta. E allora è chiaro che qualcuno poi magari dalle parole passa ai fatti». Prova ne è che l’ineffabile sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro ieri abbia sostenuto che quelli che «la sinistra» considera «spazi di libertà» sono «spazi di criminalità».
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ARRIVA ANCHE l’adesione del cartello Stop Rearm Europe, che sta costruendo l’altra grande manifestazione nazionale delle prossime settimane: quella del 21 giugno che ha già raccolto oltre 300 adesioni di reti, gruppi, organizzazioni politiche e sociali italiane, arrivando fino ad oltre 1500 sigle in Europa.
«Saremo anche noi in piazza il 31 maggio– affermano Arci, Sbilanciamoci, Rete Italiana Pace e Disarmo, Fondazione Perugia Assisi, Greenpeace Italia, Attac e Transform Italia.
Da : IL MANIFESTO 28 MAGGIO 2025
https://ilmanifesto.it/i-no-dl-allargano-il-campo-in-piazza-contro-meloni
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2. CHI SONO QUELLI DELLA RETE A PIENO REGIME. QUANDO SONO NATI ?
segue da :
MICROMEGA.NET–22 NOVEMBRE 2024
https://www.micromega.net/a-pieno-regime-ddl-sicurezza
A pieno regime, una chiamata alla lotta contro il Ddl Sicurezza
Il 16 novembre 2024 si è radunata la prima assemblea della rete “A pieno regime”, che ha indetto un corteo nazionale per il 14 dicembre ( vedi al fondo )

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“NO DDL PAURA”: DECINE E DECINE DI MIGLIAIA A ROMA. LE VOCI DAL CORTEO CONTRO IL DDL “SICUREZZA”.
Da tutta Italia a Roma: «Saremo in tanti contro la paura»
Pistola fumante. Il corteo No Ddl sicurezza parte alle 14, dal Verano a piazza del Popolo. Alla Sapienza occupata la facoltà di lettere per ospitare i manifestanti
Manifestazione contro il Ddl sicurezza – Andrea Sabbadini
Pubblichiamo solo:
OGGI LA MANIFESTAZIONE sarà aperta dallo striscione della rete nazionale «A pieno regime». Subito dopo ci saranno gli studenti e le studentesse, poi l’Arci e lo spezzone della Cgil, che ha mobilitato le sue camere del lavoro. Più indietro, i partiti: hanno aderito Pd, M5S, Avs e Rifondazione. Tra gli ultimi endorsement si nota quello della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà. Lungo il cammino ci saranno azioni simboliche contro il governo e i suoi disegni liberticidi rivendicati ieri dall’ineffabile sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro. Sarà anche un corteo della cura reciproca: sono state diffuse attenzioni di base per consentire a tutti, anche chi si muove in carrozzina, di sentirsi a suo agio. Gli organizzatori invitano a portare in piazza pentole e padelle (per mettere in scena rumorosi cacerolazo, in stile argentino) e fazzoletti rossi. Un pezzo dei movimenti di lotta per la casa di Roma si staccherà dopo la partenza per raggiungere piazza Indipendenza. Ieri sera la facoltà di lettera della Sapienza, nella città universitaria, è stata occupata per fungere da centro di accoglienza e ospitalità per i tanti manifestanti che arriveranno da ogni parte d’Italia.
IL MANIFESTO 14 DICEMBRE 2024
https://ilmanifesto.it/da-tutta-italia-a-roma-contro-la-paura-bisogna-essere-tanti
Le premesse per un regime autoritario ci sono tutte. Mi viene in mente quella famosa poesia di B. Brecht che descrive come pian piano la repressione prima colpisce i vagabondi, poi gli stranieri ed infine tutti quelli contrari al regime nazista.