Paola Caridi- Facebook/ link sotto e Tomaso Montanari – Nella notte della democrazia – GAZA MUORE. 1 GIUGNO 2025 – ILLUMINIAMO LA NOTTE CHE PRECEDE LA FESTA DELLA REPUBBLICA ( 1946 ) DI LUCI IN PIAZZA E DA BALCONI E FINESTRE—

 

 

 

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Tomaso Montanari: L'interventismo fa strage | Left

Tomaso Montanari– foto da Left

 

 

Flashmob a Firenze ‘La libertà come l’aria’. Montanari: “Difendiamo la democrazia”

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La “notte della democrazia” illuminata da tante candele e fiaccolate

La mobilitazione nazionale coinvolge molti italiani, in moltissime città piccole e grandi, da Roma, a Milano, Bologna, Torino, Firenze, Napoli, Cesena, Palermo, Catania, Padova, Udine, Casale Monferrato e moltissime altre…

Nella notte precedente alla Festa della Repubblica tanti italiani si mobiliteranno per chiedere al governo di agire coerentemente ai principi sanciti dalla Costituzione e affinché la nazione ottemperi gli impegni assunti aderendo ai trattati internazionali per la tutela dei diritti umani.

Ogni candela esposta a finestre e balconi di case, sedi delle associazioni e municipi, ogni evento svolto nelle piazze e ogni corteo e fiaccolata che sfileranno per le città simboleggerà la consapevolezza dei cittadini italiani memori che la ricorrenza della nascita della repubblica, cioè del referendum del 1946, li coinvolge a rinnovare la fede nella democrazia, la fedeltà allo stato di diritto e la fiducia nelle istituzioni su cui si reggono la convivenza pacifica nella loro società e tra la propria e le altre nazioni.

Molte voci si sono unite al coro di appelli contro il riarmo e per la cessazione delle guerre che devastano i territori in cui vengono combattute, aggravano i conflitti economici e politici che oppongono gli stati l’uno contro l’altro e mietono vittime tra le popolazioni dei paesi belligeranti. Numerose nazioni hanno vigorosamente condannato la carneficina dei palestinesi reclusi nella striscia di Gaza assediata da oltre un anno e mezzo e dove dal marzo scorso l’esercito israeliano ha intensificato l’offensiva e per 11 settimane impedito la consegna di cibo, acqua e medicinali. Il governo italiano invece non ancora e settimana prossima – dopo aver celebrato il 2 giugno con la parata militare ai Fori Imperiali di Roma – dovrà decidere in merito alla proroga della fornitura di equipaggiamenti, tecnologie e servizi militari a Israele, in questi anni incessantemente proseguita nonostante l’esportazione di armi e loro componenti in stati impegnati in conflitti bellici o in situazioni di instabilità politica sia esclusa dall’articolo 11 della Costituzione e vietata dall’articolo 1 della Legge 185/1990.

«Il genocidio del popolo palestinese è la “notte della democrazia”, di tutte le democrazie inerti», proclamano i promotori dell’iniziativa di domenica 1° giugno, gli stessi che hanno indetto le mobilitazioni del 9 e 24 maggio scorsi intitolate “ultimo giorno di Gaza” e “50˙000 sudari”. Con l’accensione delle emblematiche luci di candele, lumini, lanterne e torce, si rivolgono espressamente ai politici e governanti italiani:

«Chiediamo che si agisca per costringere Israele a porre fine all’occupazione illegale dei territori palestinesi e a garantire il diritto di autodeterminazione del popolo palestinese, che si cooperi con la Corte Penale Internazionale per dare attuazione ai mandati d’arresto contro Netanyahu e Gallant e che siano applicate le sanzioni deliberate dall’Assemblea generale dell’ONU. Chiediamo che il governo italiano decida di interrompere ogni trasferimento di armamenti, componenti per armi e tecnologie e servizi militari e deliberi subito le sanzioni contro lo stato di Israele».  tra cui la giornalista Paola Caridi e il rettore dell’Università per stranieri di Perugia, Tomaso Montanari,

 

 

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1 risposta a Paola Caridi- Facebook/ link sotto e Tomaso Montanari – Nella notte della democrazia – GAZA MUORE. 1 GIUGNO 2025 – ILLUMINIAMO LA NOTTE CHE PRECEDE LA FESTA DELLA REPUBBLICA ( 1946 ) DI LUCI IN PIAZZA E DA BALCONI E FINESTRE—

  1. DONATELLA scrive:

    Aderiamo a questa iniziative con grande senso di riconoscimento verso chi, nel silenzio quasi generale, cerca di fare qualcosa di buono contro il genocidio di un popolo. Grazie!

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