
Trionfa alla Festa di San Giovanni nel 1901, una delle più belle serenate mai composte (autori Romolo Leonardi e Amerigo Marino) dal titolo “Nina si voi dormite”, una combinazione di sublime e tenero, di aereo e passionale, una canzone suadente, rasserenante e in grado fin troppo di intenerire.
Sicuramente ancora oggi è un esempio della bellezza della canzone romana.
In ‘sta serata piena de dorcezza
pare che nun esisteno dolori.
Un venticello spira che è ‘na carezza
smove le piante e fa’ sboccià li fiori.
Nina, si voi dormite,
sognate ch’io ve bacio,
e v’addorcisco er sogno
cantanno adacio, adacio.
Profumo de li fiori ve confonne,
er canto mio se perde tra le fronne.
Nina, si co’ sto canto io v’ho svejata,
m’aricommanno che me perdonate.
L’amore nun se frena, o Nine amate,
che a vole’ bene, no, nun è peccato.
Nina, si voi dormite,
sognate ch’io ve bacio,
e v’addorcisco er sogno
cantanno adacio, adacio.
Profumo de li fiori ve confonne,
er canto mio se perde tra le fronne.
Profumo de li fiori ve confonne,
er canto mio se perde tra le fronne.
Hans Smidth – Sct. Hans aften 1868
La festa di San Giovanni e l’accensione dei fuochi ” : il 21 giugno nell’emisfero settentrionale, cade il solstizio d’estate, il cui rito principale era quello di accendere un fuoco. Nella versione pagana il fuoco serviva a dare forza al sole che da lì in avanti sarebbe poco poco diminuito fino al solstizio di inverno “. Questa festa con il fuoco è festeggiata in molte parti del mondo.
LA NOTTE DELLE STREGHE E DELLE LUMACHE
La festa cominciava la notte della vigilia, la cosiddetta “notte delle streghe”. Seconda la tradizione durante la notte del 23 Giugno streghe e stregoni si radunavano per ricevere poteri magici eccezionali. Nel corso dell’incontro, le streghe distribuivano filtri ed elisir d’amore e fortuna. Le credenze popolari vogliono che l’Angelo dell’amore esca unicamente la notte di San Giovanni e scocchi i suoi dardi per far sorgere la passione.
La gente partiva allora da tutti i rioni di Roma, al lume di torce e lanterne, e si concentrava a San Giovanni in Laterano per pregare il santo e per mangiare le lumache nelle osterie e nelle baracche.
Perché si mangiano le lumache il giorno di San Giovanni? Mangiare le lumache, le cui corna rappresentavano discordie e preoccupazioni, significava distruggere le avversità.
La partecipazione popolare era massiccia, si mangiava e si beveva in abbondanza e soprattutto si faceva rumore con trombe, trombette, campanacci, tamburelli e petardi di ogni tipo per impaurire le streghe, affinché non potessero cogliere le erbe utilizzate per i loro incantesimi. La festa si concludeva con lo sparo del Cannone da Castel Sant’Angelo, che era il segnale di inizio della messa celebrata dal papa alla Basilica di San Giovanni, al termine della quale dalla loggia gettava monete d’oro e d’argento, scatenando così la folla presente.
Oggi, purtroppo, la tradizionale festa di San Giovanni ha perso quasi del tutto la sua antica importanza, ma rivive da alcuni anni a questa parte in alcune manifestazioni organizzate per l’occasione.
DA :
Trovo splendida questa canzone, leggera, fragile e potente, sospesa tra il sogno e la realtà. Le “Nine amate”, la leggerezza del sogno, il sorriso indulgente sulle emozioni umane, insomma la volubilità dei sentimenti eppure la loro poetica forza in un momento idillico ideale. Anche la parlata romanesca, in genere abbastanza dura, si scioglie in una dolcezza struggente.
Bellissima, ancora di più se accostata alla Festa di San Giovanni che segna l’entrata nella calda pienezza estiva.