IL MANIFESTO 3 GIUGNO 2025
https://ilmanifesto.it/presunti-colpevoli-la-polizia-raccoglie-il-dna-dei-bimbi-migranti
Presunti colpevoli: la polizia raccoglie il Dna dei bimbi migranti.
Stati Uniti Si moltiplicano gli arresti dell’Ice nei tribunali dell’immigrazione di New York
Un manifestante viene fermato dalla polizia durante una manifestazione a Manhattan, New York, USA, 28 MAGGIO 2025 – Epa
La Customs and Border Protection (Cbp) ( = DOGANA E POLIZIA DI FRONTIERA ) ha effettuato dei tamponi per prelevare il Dna di bambini migranti di appena 4 anni fermati al confine, in modo da caricare i loro dati genetici in un database gestito dall’Fbi che potrà così rintracciarli in caso, da adulti, dovessero commettere un crimine.
I documenti in cui si parla di questa prassi sono stati rilasciati in sordina dalla US Customs and Border Protection all’inizio di quest’anno, e offrono lo sguardo più dettagliato raccolto fino ad oggi sulla portata del programma di raccolta del Dnaper mano del Cbp, rivelando quanto profondamente la sorveglianza biometrica del governo si spinge nelle vite dei bambini migranti, alcuni dei quali, prima ancora di imparare a leggere o ad allacciarsi le scarpe, hanno il proprio Dna già conservato in un sistema costruito per i condannati per reati sessuali e crimini violenti.
SECONDO il Dipartimento di Giustizia questa attività di raccolta del Dna fornisce «una valutazione del pericolo» che un migrante potenzialmente «rappresenta per il pubblico», e aiuterà a risolvere i crimini che potrebbero essere commessi in futuro, una valutazione che sembra venire direttamente da Minority Report ( 1 ).
Gli esperti di privacy temono che il materiale genetico dei bambini venga conservato a tempo indeterminato e senza un’adeguata protezione, e che possa essere utilizzato per una profilazione più estesa.
I DATI MOSTRANO che, da ottobre 2020 alla fine del 2024, il Cbp ha effettuato tamponi su un numero di persone compreso tra 829.000 e 2,8 milioni. Il numero include ben 133.539 bambini e adolescenti.
I campioni di Dna vengono registrati nel Combined Dna Index System, Codis, un database gestito dall’Fbi, che elabora il Dna e ne conserva i profili genetici.
Il Codis, una rete di database forensi pensata per i criminali, che viene utilizzato dalle forze dell’ordine statali e federali, per confrontare il Dna raccolto dalle scene del crimine o dalle condanne e identificare i sospettati.
I migranti solitamente hanno paura di rifiutare il prelievo del Dna, ha dichiarato Stevie Glaberson, direttore del Centro per la ricerca e la difesa della facoltà di legge della Georgetown University di Washington, sollevando dubbi sulla legalità del consenso fornito.
«Le persone a cui viene prelevato il Dna la vivono in due modi – ha affermato Glaberson – Secondo la nostra ricerca, o non sono consapevoli di ciò che sta accadendo, o hanno troppa paura per opporsi».
La Cbp è una forza dell’ordine federale che risponde al dipartimento per la Sicurezza nazionale come l’Ice, la polizia migratoria che non opera solo al confine: recentemente i suoi agenti sono entrati nel tribunale per l’immigrazione di Manhattan e hanno effettuato numerosi arresti, coinvolgendo immigrati e osservatori.
ICE _Immigration and Customs Enforcement = aGENZIA PER IL CONTROLLO DELLE FRONTIERE E DEI FLUSSI IMMIGRATORI
UN REPORTER di un portale di news locale, The City, che si trovava sul posto durante un raid, ha parlato di circa due dozzine di agenti in borghese con la faccia mascherata, che sorvegliavano l’atrio di un tribunale di Lower Manhattan, dove gli immigrati si recano per i controlli con l’Immigration and Customs Enforcement e per gli appuntamenti di routine con i servizi per la cittadinanza e l’immigrazione.
Sempre a New York, alcuni attivisti per i diritti dei migranti presenti in un secondo tribunale per l’immigrazione hanno descritto altri arresti simili: dopo aver saputo di un movimento sospetto di agenti dell’Ice, verso sera un centinaio di attivisti si è radunato fuori dal tribunale e ha cercato di bloccare i furgoni pieni di immigrati detenuti che venivano portati via dall’edificio. A quel punto sono arrivate decine di agenti della polizia di New York per arrestare i manifestanti, con l’aiuto di una quarantina di agenti federali mascherati. Nel gruppo di arresti è rientrato anche quello di un pastore protestante del Queens.
QUESTO TIPO di arresti a New York City, e in tutto il Paese, rappresenta un giro di vite senza precedenti che colpisce i migranti che tentano di seguire le procedure legali e si presentano alle udienze.
Ad aggravare il tutto è il fatto che questo accada in quella che storicamente è una città santuario, dove la collaborazioni delle autorità cittadine o statali con gli agenti dell’immigrazione è limitata a casi gravi e specifici, per coltivare la fiducia con la popolazione migrante locale e fare in modo che non abbia timore di rivolgersi alle autorità.
Pochi giorni fa, la segretaria dell’Homeland Security Noem ha pubblicato online una sorta di lista di proscrizione (poi rimossa) che elencava le amministrazioni santuario degli Stati uniti, includendo anche alcune che non lo sono, come la città di San Diego. «Sospettiamo verrà usato come ulteriore strategia intimidatoria per minacciare i fondi federali su cui la città fa affidamento» ha sostenuto, come riporta The New Republic, la procuratrice locale Heather Ferbert.
Siamo al razzismo aiutato dai nuovi mezzi di indagine. Hitler buonanima si congratulerebbe con questi signori che hanno perfezionato i metodi discriminatori: la notte della ragione!