Decifrati i primi genomi del Sahara verde, risalenti a 7000 anni fa. Quando il più grande deserto del mondo era una terra fertile e ricca di vegetazione– dall’Universita’ SAPIENZA DI ROMA, 3 APRILE 2025 + SCINTILENA.COM – 6 MAGGIO 2025

 

 

 

 

Roccia di Takarkori. Foto di: Archivio Missione Archeologica nel Sahara. Sapienza Università di Roma

Decifrati i primi genomi del Sahara verde, risalenti a 7000 anni fa

Quando il più grande deserto del mondo era una terra fertile e ricca di vegetazione, i suoi abitanti erano pastori che discendevano da un gruppo genetico nordafricano a lungo isolato e poi estinto. Uno studio internazionale pubblicato su Nature, svela la storia genetica degli abitanti del Sahara centrale durante il periodo umido africano

 

 

IL CAMPO DI RICERCA A TATARKORI, NEL SUD-OVEST DELLA LIBIA

 

INDIVIDUO NATURALMENTE MUMMIFICATO DI CIRCA 7000 ANNI FA SCOPERTO
NEL RIPARO SOTTO ROCCIA DI TATARKORI

 

 

 

SCAVI A TATARKORI

CREDIT: ARCHIVIO MISSIONE ARCHEOLOGICA NEL SAHARA
SAPIENZA UNIVERSITA’ DI ROMA

 

 

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03 APRILE 2025

https://www.uniroma1.it/it/notizia/decifrati-i-primi-genomi-del-sahara-verde-risalenti-7000-anni-fa

VI CONSIGLIEREI DI APRIRE IL LINK — QUELLO CHE SEGUE E’ UNA MESSA INSIEME DELL’ARTICOLO ANCHE SE BEN FATTO

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segue da : 

SCINTILENA.COM 
https://www.scintilena.com/scoperta-nella-grotta-di-takarkori-il-dna-delle-mummie-svela-una-linea-umana-isolata-nel-sahara/06/05/

 

Scoperta nella Grotta di Takarkori: il DNA delle mummie svela una linea umana dei Neanderthal isolata nel Sahara

 

Analisi genetiche sulle mummie di Takarkori, pubblicate su Nature, rivelano un lignaggio nordafricano isolato e tracce di DNA neandertaliano, offrendo nuove prospettive sull’evoluzione umana nel Sahara Verde.

 

 

 

 

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*** E’ POSSIBILE  CHE QUESTA FOTO, PUR ESSENDO PUBBLICATA, DA VARIE FONTI,  PER MOSTRARE I RISULTATI PUBBLICATI SULLA RIVISTA SCIENTIFICA NATURE, 2 APRILE 2025, NON SIA CORRETTA– non so dire, ch.

 

La grotta di Takarkori, situata nel sud-ovest della Libia, è tornata al centro dell’attenzione scientifica grazie a una recente scoperta archeologica.

Un team internazionale, guidato dalla Sapienza Università di Roma e dal Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology, ha sequenziato il DNA di due individui naturalmente mummificati, vissuti circa 7.000 anni fa.

Questi resti sono stati rinvenuti durante le campagne di scavo condotte tra il 2003 e il 2006 e rappresentano una delle testimonianze più antiche della presenza umana nel cosiddetto Sahara Verde, quando il deserto era una savana ricca di acqua e biodiversità[1][2][3].

 

Genoma delle mummie di Takarkori: un lignaggio nordafricano isolato

Le analisi genetiche hanno rivelato che le due mummie appartenevano a una linea umana nordafricana isolata e oggi estinta.

Questo lignaggio si era separato dalle popolazioni dell’Africa subsahariana circa 50.000 anni fa, in concomitanza con la diffusione degli esseri umani moderni fuori dall’Africa.

I dati mostrano una profonda continuità genetica nel Nord Africa, con legami diretti con i cacciatori-raccoglitori marocchini di 15.000 anni fa.

Le mummie di Takarkori non presentano parentele con le popolazioni vicine e non mostrano tracce di ascendenza subsahariana, suggerendo che il Sahara Verde non fosse un corridoio migratorio tra nord e sud, ma piuttosto un’area di contatti culturali[1][2][3].

 

DNA neandertaliano e isolamento genetico nel Sahara

Un aspetto rilevante emerso dallo studio riguarda la presenza di tracce di DNA neandertaliano nelle mummie di Takarkori. Sebbene in quantità inferiore rispetto alle popolazioni non africane, il DNA neandertaliano risulta superiore rispetto a quello degli africani subsahariani contemporanei.

Questo dato suggerisce che, nonostante l’isolamento, vi siano stati limitati flussi genetici provenienti dall’esterno dell’Africa

L’ottimo stato di conservazione del DNA, grazie all’osso petroso dell’orecchio interno, ha permesso di ricostruire dettagli fondamentali della storia umana in questa regione chiave[1][2][3].

 

Takarkori e la ricerca sulle migrazioni umane

Le ricerche condotte sulla grotta di Takarkori sottolineano l’importanza del DNA antico nello studio delle migrazioni e degli adattamenti umani.

La scoperta di una linea umana isolata nel Sahara Verde contribuisce a ridefinire il quadro delle migrazioni preistoriche e dell’evoluzione culturale del continente africano.

Gli studiosi coinvolti sottolineano che il Sahara, oggi arido e inospitale, fu in passato un crocevia di innovazione e diversità, la cui storia genetica è ancora in parte da scrivere[1][2][3].

 

NOTE:

[1]  le grotte e le cavità artificiali continuano a svolgere un ruolo centrale nella ricerca archeologica, offrendo dati preziosi sulla storia dell’uomo e dell’ambiente. La loro importanza nella conservazione delle testimonianze del passato è riconosciuta a livello internazionale e rappresenta una risorsa insostituibile per la comprensione delle origini e dell’evoluzione delle società umane.

[2] Ancient DNA from the Green Sahara reveals ancestral North African lineage https://www.nature.com/articles/s41586-025-08793-7
[3] Ancient DNA from the Green Sahara reveals ancestral North African lineage https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC12043513/
[4] Ancestral mitochondrial N lineage from the Neolithic ‘green’ Sahara https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC6401177/
[5] Green Sahara Ancient DNA Reveals Isolated North African Lineage https://www.technologynetworks.com/genomics/news/green-sahara-ancient-dna-reveals-isolated-north-african-lineage-398766

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1 risposta a Decifrati i primi genomi del Sahara verde, risalenti a 7000 anni fa. Quando il più grande deserto del mondo era una terra fertile e ricca di vegetazione– dall’Universita’ SAPIENZA DI ROMA, 3 APRILE 2025 + SCINTILENA.COM – 6 MAGGIO 2025

  1. DONATELLA scrive:

    Veramente affascinante questa scoperta.

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