Gadi Algazi (גדי אלגזי)– FACEBOOK / link sotto :: pubblica due testimonianze su cosa succede a Gaza, non trasmesse da nessuna tv. Purtroppo la traduzione automatica… + un articolo di Gazi Algazi

 

 

 

foto dal Facebook di Gazi Algazi che è quell’adulto con gli occhiali sulla nostra sinistra

 

FACEBOOK DI GAZI ALGAZI–  storico israeliano / link

 

 

 

Tamar Goldschmidt traduce due testimonianze da Gaza: le persone parlano dei loro tentativi di portare cibo a casa. Leggete, per favore. Questi sono un contatto reale con l’atrocità che accade.
Grazie, Tamar!
1. Scritto da Aazi Al-Majdalawi ( אלازي المجدلاوي):
” Siamo rimasti lì fino alle 4 del mattino e siamo tornati a mani vuote. Sulla strada del ritorno abbiamo camminato per 6 miglia per tornare a casa e siamo tornati a dormire. ״
Sì, ero diretto alla zona di evacuazione per la farina.
Dopo l’orribile inflazione nel prezzo della farina, lo sfruttamento dei commercianti e il furto dei ladri, ho deciso di andare con chi porta la farina dai camion.
Il popolo era diviso in metà, metà a Nabulsi e altri a El-Thawam. Ero tra quelli che andavano ad Al-Thawam.
Ho camminato più di 6 chilometri per arrivarci.
Sulla strada c’era un gruppo di giovani che camminavano e canticchiavano:
“Non rinunciare al suo benessere, alla sua anima al suo conforto, anziché alle sue preoccupazioni come spalla dal cuscino”
C’era un accordo tra me e un gruppo di amici :  ci eravamo riuniti, e camminiamo insieme per proteggerci a vicenda da banditi e ladri.
Abbiamo digerito la terra, e modellato il cielo, dalla prima notte all’alba, aspettando l’arrivo dei camion della farina.
Improvvisamente a mezzanotte, una luce venne dal lato nord.
Uno dei ragazzi ha urlato “sono arrivati i camion”
Un diluvio umano, migliaia di persone, ora corrono verso la luce.
Improvvisamente, una mitragliatrice esplose dalla stessa direzione. Abbiamo capito che queste sono lanterne di carri armati non camion.  Uno gridò: ‘Corri, questi sono carri armati! ‘
Siamo tornati tutti al sud, e ognuno è tornato al suo posto, in attesa di nuovo
Ci siamo distesi sulla terra aspettando che passasse il tempo finché non abbiamo sentito correre di nuovo.

Stiamo correndo nella stessa direzione.. Si scopre che la farina non è ancora entrata e la gente corre perché è arrivato un quadricottero che ha iniziato a sganciare bombe.

Il posto è pieno di insetti, roditori, zanzare, spari, esplosioni e aerei. Abbiamo iniziato a darci istruzioni a vicenda.

– Vai a correre verso il camion solo quando si ferma. L’altro giorno qualcuno è caduto sotto il camion. Questo è salito sulla sua testa e il suo cervello è rovesciato sull’asfalto.

– Se cade qualcosa, non tornare, la gente ti  potrebbe pugnalare.
– Non fermarti all’improvviso quando corri.
– Restiamo uniti. Se ci separiamo, ci incontreremo nel posto che abbiamo deciso.
– Se i ladri ci sorprendono, stiamo insieme.
– Se i camion vanno verso il mare, noi continueremo ad aspettare Al-Tawam, forse Dio ci chiamerà  anche qui.
Sono rimasto lì fino alle 4 del mattino, sono tornato a mani vuote
Abbiamo camminato 6 chilometri e siamo tornati a dormire.
2. Jamil M. Qasem :
“Quello che ho visto con i miei occhi…
Ieri, quando il resto delle persone che soffrono come me e il resto della famiglia sono denutrite, ho deciso di recarmi nella zona del “parcheggio locomotivo” per prendere un sacchetto di farina e soprattutto perché la mancanza di farina ne ha fatto salire il prezzo e a volte raggiunge 2200 NIS cosa per un [sacco di] 25 chili… E per non prolungare: non sono riuscita a prendere questa borsa a causa della mia età e dell’incapacità di competere con i giovani nella corsa dietro i camion, oltre alla lunghissima distanza che deve essere percorsa per arrivare alla zona camion.
E quello che ho visto… Ho visto giovani feriti prima di camminare con le stampelle.
Ne ho visti alcuni con una gamba o una mano mozzata.
Ho visto persone più anziane di me, tipo settant’anni.
Ho visto bambini di non più di dieci anni messi per terra dormire sulle rovine aspettando la salvezza…
Giovani ragazze nella loro età fiorita, e a tarda notte, in attesa di prendere un po’ di farina.
E ho visto donne incinte stare lì per trovare cibo per i loro figli dopo aver perso i loro cari…
Ho visto vecchiette senza soldi e indifese…
Non essere sorpreso. Questa non è un’esagerazione. Ho visto più di questo..
Una donna che ha portato con sé il figlio allattato e la sorellina per lasciarlo con lei all’arrivo dei camion.. Sì, a Gaza succede più di questo…
Purtroppo, quello che avevamo pensato succedesse è stato tutto al contrario e ci siamo sentiti sconfitti e tristi, perché i camion sono arrivati in modo diverso secondo le istruzioni dell’esercito e sono stati tutti derubati…
Tutti devono capire le dimensioni del crimine commesso e assumersi la responsabilità. L’arma della fame è un’arma micidiale che distrugge corpo e onore, elimina ogni misura e distrugge ciò che rimane della nobiltà e dell’eroismo. ״
Ho tradotto dalle fonti.

*** putroppo l’originale — come è ovvio – è in ebraico

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 11 persone e incendio

 

 

Abbiamo incontrato Gadi Algazi per la prima volta ieri, se volete aprite il link sotto:

GADI ALGAZI, Fame e «zone di concentrazione»: la pulizia etnica a Gaza è già iniziata. Il processo in atto da mesi sta subendo una forte accelerazione: i confini tra pulizia etnica ed eliminazione fisica si assottigliano facilmente -IL MANIFESTO  17 GIUGNO 2025

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1 risposta a Gadi Algazi (גדי אלגזי)– FACEBOOK / link sotto :: pubblica due testimonianze su cosa succede a Gaza, non trasmesse da nessuna tv. Purtroppo la traduzione automatica… + un articolo di Gazi Algazi

  1. DONATELLA scrive:

    Stiamo assistendo in diretta allo sterminio di un popolo. Ci sentiamo come quelli che vedono morire in diretta degli esseri umani e assistono inermi. Non potremmo dire che non lo sapevamo.

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