C’è una strada.
IL MANIFESTO 5 ottobre 2025
https://ilmanifesto.it/litalia-ci-ha-dato-la-sensazione-che-le-nostre-voci-arrivassero-lontano
«L’Italia ci ha dato la sensazione che le nostre voci arrivassero lontano».
C’è una strada. Testimonianza dalla Striscia: «Guardando i video ho capito che ciò che ci succede a Gaza non passa inosservato»

Il corteo lungo viale Aventino, Roma – Foto di Giacomo Riccardi

Eman Abu Zayed, Scrittrice palestinese e studentessa di traduzione a Gaza
La tristezza aleggiava sul campo di Nuseirat dopo che il nostro edificio era stato colpito per la terza volta consecutiva. Ricordo il momento dell’evacuazione, a mezzanotte, e come abbiamo trascorso tutto quel tempo per strada. Il mio cuore era pesante dal dolore.

Palestinesi, 9 ottobre 25, celebrano il cessate il fuoco al campo di Nuseirat
POCHI GIORNI dopo l’evacuazione, mentre cercavo di elaborare le nostre perdite interminabili, mi è arrivato sul telefono un video dall’Italia. La scena mi sembrava quasi irreale: strade gremite di persone, striscioni che chiedevano la fine della guerra e bandiere palestinesi che sventolavano ovunque. Le voci gridavano slogan che non riuscivo a comprendere del tutto, ma ne percepivo l’emozione.In quel momento ho capito che ciò che ci sta accadendo a Gaza non passa inosservato, e che ci sono persone che alzano la voce per noi da luoghi lontani, che non abbiamo mai visitato.

9 ottobre 2025 — Nuseirat
Le dimensioni delle manifestazioni in Italia, nei video che ci arrivavano, erano sorprendenti: centinaia di città piene di manifestanti che impugnavano cartelli con scritto “Stop alla guerra” e “Palestina libera”. Perfino i sindacati hanno proclamato uno sciopero generale di 24 ore in solidarietà con noi. Quelle immagini non erano soltanto scene su uno schermo: erano un messaggio chiaro che non siamo soli, che il mondo ci guarda e ci sostiene, nonostante la distanza che ci separa e le diverse circostanze.

Dal campo di Nuseirat a nord della Striscia, la gente si incammina verso sud
Il sostegno italiano non si è limitato alle parole; ci sono state iniziative concrete che ci hanno dato speranza. Tra queste, la Sumud Flotilla, salpata verso Gaza nonostante i tentativi di fermarla. La loro incrollabile decisione di proseguire ci ha ricordato la nostra stessa resistenza, e come un singolo gesto di determinazione possa fare una significativa differenza.

Il campo di Nuseirat
Queste iniziative hanno reso la solidarietà tangibile, dimostrando che il sostegno altrui non è passeggero, ma un’azione reale che lascia un segno nelle nostre vite, in mezzo a tante difficoltà.

QUANDO LE PERSONE a Gaza hanno visto quelle immagini e quei video, hanno percepito che qualcuno stava al loro fianco. Le conversazioni tra vicini e amici erano piene di racconti di solidarietà, e si percepiva una strana sensazione di speranza, nonostante tutto il dolore e la perdita. Non aleggiava più solo tristezza; cominciava a farsi strada la sensazione che il mondo non ci avesse dimenticati, che le nostre voci arrivassero lontano, e che non fossimo soli di fronte alla guerra e alla distruzione. Questo impatto psicologico è stato molto importante, perché ha dato alle persone la forza di andare avanti, anche solo per un momento, di fronte a una realtà così dura.

ALLA FINE, è evidente che anche un piccolo gesto può fare una grande differenza. La solidarietà che ci è giunta dall’Italia non è stata solo fatta di parole, ma di messaggi e azioni concrete che ci hanno ridato un senso di speranza. Siamo profondamente grati al popolo italiano per essere al nostro fianco e per il suo sostegno costante in questi tempi difficili. Gaza ha bisogno che il mondo continui a ricordare la sua gente e a offrire il proprio aiuto, con le parole o con i fatti.

Foto di una donna che perso 4 figlie e si è rotto la gamba, ci pensate, essere noi ?
Nonostante tutte le difficoltà e la distruzione, il nostro legame con il resto del mondo resta una fonte di motivazione per resistere e perseverare – e speriamo che tutti si rendano conto che le nostre voci e le nostre storie contano, e meritano di essere ascoltate.

un cartelllo di una delle tantissime manifestazioni fino ad arrivare agli scioperi generali:
” Palestina mai più andrai da sola ”
Roma, 22 settembre 25

Roma, 4 ottobre

4 ottobre

Roma, 30 novembre 2024

4 ottobre 2025

La Flotilla ad Amsterdam, 25 agosto 2015

Roma, 2 ottobre 25 — ricordo che ” SUMUD ” significa Resistenza

una foto magnifica della Florilla ad Amsterdan- 20 agosto 2025
” per Franchino il Navigatore dell’Atlantico in barca a vela “


Gaza. Restiamo umani. Dicembre 2008-gennaio 2009
I giorni della sanguinosa offensiva israeliana “Piombo fuso” contro la Striscia di Gaza, andata avanti dal 27 dicembre 2008 al 18 gennaio 2009, nel resoconto quotidiano di Arrigoni, spesso scritto in condizioni difficili, durante i bombardamenti, nei rari internet point dotati di un generatore autonomo di elettricità. Senza la presenza nella Striscia del pacifista International Solidarity movement anche il Manifesto avrebbe potuto riferire della guerra a Gaza solo attraverso i lanci delle agenzie di stampa. Questa piccola ma densa pubblicazione, dunque, raccoglie l’unica testimonianza quotidiana diretta dell’offensiva militare israeliana.
Costantemente minacciato, il 14 aprile 2011 viene rapito a Gaza. Un video pubblicato su YouTube dai rapitori, un gruppo terrorista salafita attivo nella striscia di Gaza chiamato Tawhid wal-Jihad, lo mostra bendato e legato, accusato di essere entrato a Gaza “per diffondere la corruzione”. Viene inoltre lanciato un ultimatum, chiedendo in cambio della sua liberazione la scarcerazione di alcuni militanti jihadisti, detenuti nelle carceri palestinesi.
Il giorno successivo, viene rinvenuto il suo cadavere dalle Brigate Ezzedin al-Qassam nel corso di un blitz in un’abitazione di Gaza City; la morte sarebbe avvenuta nella notte tra il 14 e il 15 aprile 2011. Era nato A Besana Brianza, 1975
da :
IBS
https://www.ibs.it/libri/autori/vittorio-arrigoni
