Una tomba con due giganteschi altari litici ( di pietra ): è quella di Antioco I di Commagene ( 69-31 a.C.) , un piccolo regno satellite / prima all’Armenia- e in seguito di Roma–Rimangono resti imponenti con un’aquila.. vista solo da Donatella ! +++ altro al fondo

 

 

 

 

 

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sopra: tra la Cilicia e la Siria, il regno di Kommagene e la capitale Samosata.

Questo mappa mostra l’impero di Tigrane Il Grande re dell’Armenia che si estese dalla fine dei Seleucidi alla conquista dellImpero romano ( 97-56 d.C )
vedi al fondo una nota con immagini sulla lingua armena, tuttora vigente.

 

 

 

 

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TESTA GIGANTE DI ANTIOCO DI COMMAGENE

 

 

 

Antioco I di Commagene (69-31 a.C.) aveva fatto erigere, su questa terrazza naturale, la sua tomba, costituita secondo il costume anatolico e secondo le sue esigenze, e, inoltre, due giganteschi altari litici, dietro dei quali si leggono le sue intenzioni di un tale monumento:

…Così giustifico le mie intenzioni nell’erigere,

vicino al trono celeste ed in un luogo inattaccabile allo scorrere del tempo,

questo mausoleo dove il mio corpo,

dopo essere stato purificato,

dormirà separato dal pio spirito

 volato in alto nelle regioni celesti governate da Zeus Oromasdes…

 

 

 

 

 

Antioco I di Commagene ( 69 a.C. – 36 a.C.) fu il più importante re del piccolo stato ellenistico di Commagene.

Durante il suo regno tentò di fare gli interessi del proprio regno malgrado la presenza ingombrante dei Romani, ma alla fine la Commagene entrò nella sfera d’influenza di Roma, diventando uno stato satellite sotto l’imperatore romano Augusto.
Antioco è oggi noto soprattutto per l’erezione del santuario di Nemrut Dağı, vicino alla città di Kahta: il monumento più importante del complesso è lo Hierothesion, dove venne seppellito, e che fu costruito per ospitare cerimonie religiose in occasione del suo compleanno o della sua incoronazione.

 

 

 

IMMAGINI DELLA TOMBA DI ANTIOCO I

 

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Mount Nemrut.jpg

ECCO : l’aquila di cui parla Donatella nel commento, non riuscivo a vederla–davvero magnifica di saggezza e pensiero- ch.

 

Donatella ci scrive:

  1.  ” Trovo surreale questo paesaggio: sembra di essere a Cinecittà, con le statue e i mascheroni di cartapesta. Mi è simpaticissima quell’aquila o rapace che sia, un precedente bellissimo di tutte le aquile simbolo di potere. “

2. ” Quell’aquila punta lo sguardo su un tempo eterno: non ha le ali, o se le ha non si vedono, sotterrate come sono. Viene quasi voglia di farle il solletico sotto il becco, per vedere se si distoglie dal suo pensiero fisso: custodire e rappresentare il potere. Per il resto sembra una ragazza simpatica, costretta suo malgrado a stare lì ferma per l’eternità, mentre vorrebbe tanto volare. ”

 

 

ImmagineProfilo di Nemrut Dağı.

 

Il Nemrut Dağı è un rilievo– attualmente in  Turchia appartenente al gruppo del Tauro Orientale ed è, con i suoi 2 150 m s.l.m., il più alto della Mesopotamia settentrionale.

 

Sulla sua sommità si erge la tomba santuario del re Antioco I di Commagene, riportata alla luce nel corso di scavi effettuati dalla American School of Oriental Researches diretti da Theresa Goell nel 1953.

Si compone di un tumulo di pietra frantumata, di 150 m di diametro per un’altezza di 50 m. Alla base tre terrazze: terrazza nord, terrazza ovest e terrazza est, formano il santuario; altari e statue gigantesche a creare uno scenario toccante che coglie il suo apice alla luce dell’alba e al tramonto del sole. Data la sua ardua collocazione, la natura ha prevalso sull’uomo e con fulminiterremoti e lo stesso trascorrere del tempo, le statue sono state decapitate e le teste sistemate intorno all’incredibile tumulo. Il luogo della sepoltura, nonostante diversi tentativi, è ancora da scoprire.

 

 

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LA DEA FORTUNA

 

 

NOTA SULLA LINGUA ARMENA E QUALCHE IMMAGINE:

 

 

 

 

© Sputnik / Asatur Yesayants
da : https://am.sputniknews.ru/20211029/

 

 

 

 

 

L’armeno è riconosciuto come una delle lingue più antiche del mondo. Sebbene appartenga alla famiglia linguistica indoeuropea, occupa un ramo unico e indipendente, senza alcuna relazione diretta con nessun’altra lingua moderna, proprio come il georgiano. Questa particolarità linguistica conferisce all’armeno un fascino unico, rendendolo non solo un mezzo di comunicazione, ma anche un veicolo di identità culturale e storica.

A differenza del latino o del greco antico, l’armeno non è mai svanito nel silenzio. Rimane una lingua viva e in continua evoluzione, che arricchisce costantemente il suo vocabolario e affina la sua grammatica per soddisfare le esigenze della vita moderna.

Oggi, oltre sette milioni di persone in tutto il mondo parlano armeno. Circa la metà risiede in Armenia, mentre il resto è sparso per i continenti, a testimonianza della resilienza di un popolo e della sua lingua, portata lontano da casa ma mai dimenticata.

L’alfabeto armeno fu creato nel V secolo d.C. da Mesrop Mashtots, un devoto studioso e chierico.

Con la creazione dell’alfabeto, Mashtots intraprese anche il monumentale compito di tradurre la Bibbia in armeno, rendendola accessibile al pubblico per la prima volta, appena un secolo dopo che l’Armenia era diventata la prima nazione cristiana al mondo.

L’alfabeto armeno è un’opera di precisione linguistica e bellezza estetica. Contiene 39 lettere: 8 vocali, 30 consonanti e una lettera speciale. “և”, che può rappresentare due o anche tre suoni distinti a seconda dell’uso.

 

 

Illustrazione di Trchnatar dell'alfabeto armeno

 

 

 

TESTO E IMMAGINE :

DA:

https://eurasia.travel/it/armenia/language/

 

 

 

 

 

 

DA PINTEREST- LINK

 

 

 

 

 

 

 

 

La scrittura armena inclusa nella lista dei beni culturali immateriali dell’UNESCO

 

 

NOTIZIA PUBBLICATA IL 14 DICEMBRE 2019DAL GIORNALE DEL

https://centrostudihrandnazariantz.blogspot.com/2019/12/la-scrittura-armena-nella-lista-del-patrimonio-culturale-unesco.html

 

 

 

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1 risposta a Una tomba con due giganteschi altari litici ( di pietra ): è quella di Antioco I di Commagene ( 69-31 a.C.) , un piccolo regno satellite / prima all’Armenia- e in seguito di Roma–Rimangono resti imponenti con un’aquila.. vista solo da Donatella ! +++ altro al fondo

  1. DONATELLA scrive:

    Grazie per queste belle notizie. Ho sempre saputo che esisteva l’Armenia, ma la collocavo vagamente ad Oriente, in un luogo quasi magico. Ora mi piace di più, per non parlare della meraviglia del suo alfabeto.

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