Forse è vergognoso che io – “studiata” come sono… – mi fermi alla superficie, sempre ingannevole, di persone definite magistralmente dal termine “stronzi”. Ma per una volta mi do al piacere di non approfondire: devo “vendicarmi”, almeno virtualmente, dei tanti soggetti di cui ho subito…e da cui sono stata assediata da una vita…
E poi la m…, a rimestarla e approfondirla, come si sa, sale sempre più m…
Leggendo l’articolo, che non è mio, sarete impressionati, forse, come sono rimasta io, di vedere come poche definizioni chiare vi permettano di inquadrare così tante persone, anche le più vicine e lontane, personaggi di romanzi…
A me, d’improvviso, una realtà assurda e “persecutoria”, sulla quale mi affanno da secoli, anche a costo della salute, si è rischiarata. Sono stata “illuminata”… non sulla solita via…ma nell’intelligenza e nel cuore.
Ho capito.
Qualcosa di importante, l’ho capito.
Questa comprensione mi ha reso “più buona”, più tollerante verso gli altri, come sempre succede quando finalmente “capisci qualcosa di una persona”.
Adesso so chi è lui o lei, e so chi sono io.
Riesco anche ad immaginare una possibile relazione (quando non schivabile) senza troppe sofferenze.
Questo è il mio programma relativo ai rapporti con gli “stronzi”, ripeto, quando non evitabili.
1. Fermare nella mente l’immagine di quella persona o quell’altra nell’attimo in cui, “illuminata”, l’hai visto-a, diciamo, nella sua essenza di fondo; non farti ingannare dal canto delle sirene che dice che “tutto è interpretazione tua”, che sbagli…
2. cancellare, comprimere i miei bisogni relativi a quel lui o lei che sia, tanto, non possono essere accolti.
3. dirottare queste tue esigenze su alternative come, per esempio, questo blog che mi diverte tanto e che è una realtà che, più o meno, dipende solo da me. Poi, la cosa principale, spostare questi bisogni di affetto, comprensione, accettazione verso i tanti “non-stronzi” che sono tuoi amici. “Tanti”? Direi che stanno nelle dita di una mano, ed è già un miracolo!
4. rifiutare quella tua antica convinzione, nonché metodo di vita, che “a tutti” bisogna ridare una chance, una fiducia in bianco ogni volta che sbagliano. Tutto molto bello, ma non può valere per gli “stronzi”: personalmente hai verificato che sono incorreggibili, ma non solo: hai visto, dati alla mano, raccolti in anni e anni, che facendo tu così, loro si sentono in diritto di diventare ogni volta più tronfi.
Una disciplina dura mi aspetta.
Non serve capire se non diventa comportamento di fatto.
La mente, fortunatamente, è come un muscolo: allenandomi allenandomi con fermezza, riesco ad intravvedere un possibile rapporto futuro (tra lui / lei, e me) nella maggiore tranquillità.
Allora sarebbe come entrare in paradiso…e il passato, in alcuni aspetti, lo vedo come una vita buttata dalla finestra, come spesso succede “quando non sai” e “non hai nessuno” che ti dica. Per l’amor del cielo, il mio è modo di dire, la mia vita è “ben vissuta” (come dice il poeta, “Confesso che ho vissuto”) e non ho rimpianti. Ma se avessi potuto risparmiarmi tante sofferenze, tanti sbattimenti di testa contro il muro perché non capivo…
Non capivo che, da capire, c’era molto poco.
Ma, sapete, “bisognava arrivarci” al famoso uovo di Colombo! Ed io, Colombo proprio non lo ero. Se mai “un piccione”, come si dice qui a Milano, per dire un “idiota”, uno che ci casca sempre (istruita dalla Donatella, aggiungo che, invece, questi animali sono intelligentissimi e cattivi come la peste).
Il libro che mi ha guidato non è un granché, ma c’è una prefazione di Pier Luigi Celli che, bontà mia, vale la pena leggere e meditare con tutto piacere.
Se non sapete chi è questo gran personaggio, non ha alcuna importanza…in fondo al testo trascriverò una presentazione di sé, fatta da lui stesso…naturalmente molto brillante…dopo la quale vi sentirete esattamente come prima. Nè lui pretenderebbe…
L’argomento è appassionante per più ragioni, primo fra tutti, che ci tocca tutti sul vivo…da qualche tempo sempre di più…e non ultimo, è il fatto che siamo attratti, come tutti gli animali, da tutto quello che si riferisce alla pipì e alla pupù (da altri chiamata anche “popò”, ma si tratta sempre della stessa m…).
Come vedete, per non scandalizzarvi, parlo come si fa ai bambini piccoli…ho avuto anche la possibilità – su questa questione- di ripassarmi terminologia ed immagini col mio nipotino. Ecco, le immagini!… non so proprio quali mettere in questo articolo…
…invece è stato facilissimo…!
merda d’artista, PIERO MANZONI 1961
PIERO MANZONI (1933-1963)
(Da Nonciclopedia, l’enciclopedia libera dal pudore).
commenti dei critici:
Piero Manzoni ha appena terminato la creazione dell’ultima merda d’artista. È visibile la sua grande soddisfazione.
“La migliore opera d’arte mai vista nella storia dell’uomo.”
– Vittorio Sgarbi sulla merda d’artista
“Ci ho provato non so quante volte a imitare questa opera. Ma non ci sono mai riuscito.”
– Gigi D’Alessio sulla merda d’artista
“Ho creato ciò solo per comparire su Nonciclopedia.”
– Piero Manzoni parlando della sua famosa opera chiamata merda d’artista
La merda d’artista è la più grande e famosa opera d’arte del ‘900 Italiano.
WATER D’ARTISTA, TRENTO MOSTRA APPENA INAUGURATA.
MOSTRA A TRENTO: oggetti ecologici…così non si butta niente, neanche la m… degli altri!
Duchamp (1887-1968) l’opera è del 1916-1917
Beneficiati nel corpo e nello spirito, volete salire in carrozza?
Attenzione, concentratevi… che questo Pier Luigi è simpatico e anche divertente, ma parla come un professore… per il semplice fatto che è un Professore!
Eccolo:
“Chi scala gli organigramma, più per ambizione che per merito, acquisisce la radicata convinzione di non dover niente a nessuno, con la derivata inevitabile di potersi permettere ogni forma di rivalsa sui malcapitati che non hanno il suo passo né le sue voglie.
Chi perde, o chi ha deciso di non concorrere perché ha altri interessi o perché la sua vita corre da altre parti, troverà sempre sulla sua strada chi si intigna a fargli pagare la colpa di essere così “fuori norma”.
Gli “stronzi” hanno questo di bello, che li annusi al primo odore e non ti sbagli quasi mai.
Il guaio è che pensi, una volta conosciuti, di poterli anche controllare; e invece è proprio qui che ti sbagli: alla stronzaggine, infatti, non c’è limite.
Lo “stronzo” è tecnicamente “irredimibile”.
Alle volte ti viene il dubbio che, comportandosi alla stessa maniera, prima o poi riuscirai a venirne a capo. Inutilmente.
Il fatto è che bastardi si nasce, e questo è il vero dramma della nostra vita: riconoscere cioè, alla maniera di Totò, che noi “non lo nacquimo”, rassegnandoci a dover subire la legge della loro carognaggine.
…..
Le organizzazioni sono arene privilegiate per la “mossa dello stronzo”, nel senso che, sulla scacchiera, il nostro eroe tenderà sempre a muoversi in avanti, petto in fuori, saltando tutti i passaggi, ma soprattutto senza alleanze.
Lo “stronzo” vero è solitario per natura e, per ciò stesso, identificabile a molti fini. …
Lui, imperterrito, non si curerà di pericoli né precauzioni.
E’ lì, arrogante e viscido quanto basta per costituire un vero bersaglio.
Prima o poi qualcuno lo castigherà. …
E se fosse solo poi?
Qui il dramma si fa serio, perché un bastardo d’annata è capace di rovinarti la vita anche se tu fai l’indifferente. E non c’è nessuna procedura organizzativa che preveda la neutralizzazione degli “stronzi”.
…..
...un vero “stronzo” è pur sempre un buon capro espiatorio per un organismo che voglia sentirsi incolpevole, avendo sempre qualcuno su cui scaricare la negatività di tutti…
Gli “stronzi” non hanno paura di niente, tranne che della dignità. Questa li fa imbestialire, specie se condita da un sano menfreghismo.
Perché loro hanno bisogno di sopraffare, di piantare la bandierina. Di esibirsi.
Se togli loro il palcoscenico sono morti.
Alle volte il palcoscenico è intoccabile.
Ma gli spettatori no.
Sottrarsi e non rispondere. Sembra una fuga e invece è la rivincita.”
…….
A questo punto, anche voi sentivate il bisogno del profumo dei gigli? Foto di SIMO.
Pier Luigi Celli è nato in Romagna almeno sessantacinque anni orsono. Emigrato in giovane età, non ha mai finito di pentirsi….
…. (seguono puntini brillantissimi!)
Attualmente è Direttore Generale dell’Università Luiss Guido Carli.
Il libro, per noioso che sia, devo citarlo: Robert I. Sutton, Il metodo antistronzi, Elliot Edizioni, I ediz. tascabile 2008
E come la mettiamo con ” dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”? C’è della incongruenza, ma forse è estrema saggezza, perché il letame è pupù lavorata, metabolizzata e quindi fertile, mentre l’altra cosa è del tutto naif e spontanea, grezza e contenta della sua miserabile esistenza. Mi viene anche in mente l’altra grande massima, che si usa dalle nostre parti:” Candu a merda munta in scagnu”, che mi pare colga e descriva con immagine puntuale e quasi poetica la condizione dell’innominabile str….
una piccola traduzione per i profani? Sarebbe forse: “Quando la merda monta in cattedra?”, che è certamente una definizione “filmata” con tutti i movimenti…
Bello e bene ( signore molto mattiniere ). Divertente il raccontino ‘dal vero’ della nonnina lattifera e del nipotino ( ‘vittima innocente’ ). In merito alle persone ‘ sgradevoli ‘ chi non avrebbe da raccontare ….
Sono sicura che con la tua visione della vita ne avresti eccome da raccontare: ma perché non trovi il tempo di farlo? Aiuteresti tanti che, come me, per anni hanno brancolato nel buio impotenti. E poi, potresti bene estendere la questione alla poltica, tema cui sei senz’altro molto più interessato che alle mie sciocchezze. Belle sciocchezze per carità, non piagnuccolo, ma uno può fare “solo quello che sa fare”.
se mi piacerebbe conoscere uno str.. a prima vista? In questo credo di aver preso da mia mamma che veramente aveva un gran fiuto nel conoscere la serietà o la stronzaggine di una persona. Difficilmente mi sbaglio. In quanto poi a cercare un programma per entrare in rapporto con gli str..proprio non ci voglio neanche pensare, ma come dice Dante , credo sia meglio pensare ” non ti curar di lor, ma guarda e passa”
ma se ce li hai tra i piedi? Non è meglio, invece di strillare e sbattere porte, tutte cose che fanno star male il nostro cuore, arrivare ad un modus vivendi che deve basarsi sul dare il nome ai buoi? E su un’analisi di se stessi. C’è una ragione specifica se una data persona ti manda fuori dai gangheri. Secondo Freud, se ti analizzi, ti accorgi che la tale persona ha un punto, piccolo che sia, in comune con te: per quello ti arrabbi tanto e ti accanisci tanto a combatterlo, perché in quel caso, in quello specifico punto, l’altro ti fa da specchio di una cosa che già ti dà un gran fastidio in te e vorresti eliminarla se potessi.. Nemo dice che Freud non può aver detto sciocchezze simili. Invece nella mia esperienza l’ho riscontrato, anche se di un’osservazione, sia pure di un grande, non se ne può fare una legge!
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SO CHE è UN PO’ MODA UN PO’ COSTUME USARE L’INGLESE COME LINGUA DEL WEB DA CUI MI TROVO TAGLIATA FUORI: MI DISPIACE SIA NON CAPIRE COSA MI DITE E ANCOR PIU’ NON POTERVI RISPONDERE SE NON :”GRAZIE”! CHIARA